
Descrizione dell'opera
Scopo dichiarato del libretto è quello di «presentare la struttura portante dell'esperienza cristiana» e la sua essenzialità: vivere nello Spirito a partire dal cuore, inteso come «intimo centro vertice della persona, nascosto punto di contatto tra Dio e uomo e organo di comunione spirituale».
Nell'attuale Babele comunicativa e in in'epoca di incontri e scontri tra culture e religioni, il cristiano deve abitare il mistero di Cristo e di lì mettersi in dialogo col mondo. Solo in questo modo gli apostoli poterono farsi comprendere da tutti gli stranieri presenti in Gerusalemme, il mattino di Pentecoste.
La riflessione si muove tra l'introspezione psicologica e la riflessione spirituale vera e propria, invitando il lettore a compiere un viaggio interiore per giungere all'essenziale dell'esperienza cristiana.
Sommario
Introduzione. I. Caduta. 1. Psiche e cuore. 2. Il cuore in Dio. 3. Il cuore nel mondo. 4. Un vuoto da colmare. 5. Autogiustificazione. 6. Disintegrazione. 7. Amore alienato. 8. Ansia. 9. Una situazione indecifrabile. 10. Un circuito chiuso. II. Spirito. 1. Spirito. 2. Scegliere gli spiriti. 3. Lo Spirito del Vangelo. 4. Fede. 5. Sacramenti. 6. Tornare al cuore. III. Guerra. 1. La guerra degli spiriti. 2. Otto spiriti cattivi. 3. Fortezza. 4. Sobrietà. 5. Preghiera. 6. Atti di affidamento. 7. Preghiera del cuore. 8. Quattro preghiere del cuore. 9. Preghiera e povertà. 10. Preghiera e aridità. IV. Vittoria. 1. Come Dio. 2. Amori. 3. Amicizia. 4. Un solo corpo. 5. Virtù. 6. Il sistema e la grazia. 7. Un gesto di gratuità. 8. Amore ritrovato. 9. Voi siete dèi. 10. Incarnazione. 11. Il canto nuovo.
Note sull'autore
Marco Pratesi è sacerdote della diocesi di Prato, parroco di S. Maria del Soccorso e direttore della Scuola diocesana di teologia. Ha curato l'Introduzione e il Commento a Leone Magno, I sermoni del ciclo natalizio e I sermoni quaresimali e sulle collette, EDB 22007 e 1999; ha pubblicato, con Paolo Bizzeti, La Turchia. Guida per i cristiani, EDB 1990.
Il volume è aperto da don Alberto Lorenzelli, sdb, con un invito pastorale a scoprire nel Cuore di Gesù il significato dell’amore, fonte essenziale nell’opera educativa. Il Padre Horacio Simian-Yofre, sj, ci costringe a riflettere sul vacillare di Dio (condannare o salvare?) di fronte alla debolezza umana. La prof.ssa Suor Maria Ko Ha Fong, fma, ci affascina nella contemplazione del “cuore mite e umile di Cristo e di Paolo”. Storia e cronaca “con l’Africa nel cuore” sono vissute nella attenta e commossa biografia di San Daniele Comboni, fondatore dei Missionari del Sacro Cuore, apertaci da Padre Umberto Pescantini, mcj. Alcune Congregazioni religiose legate alla devozione al Sacro Cuore di Gesù presentano le linee essenziali della loro spiritualità: le Zelatrici del Sacro Cuore duramente colpite dal terremoto nella loro casa generalizia dell’Aquila; la segretaria dell’associazione apostolica Missionarie della regalità fondata da Padre Gemelli e le Suore Salesiane del Sacro Cuore, oblate fondate da Monsignor Cognata.
La conversazione cordiale, affettuosa, allegra di don Alfonso Alfano, sdb, innalza tutti “sulle ali della speranza”: “Cuore di Dio e Uomo di Cuore” si intrecciano per una profezia della “civiltà dell’amore”, auspicata sovente da Paolo VI.
Fa da ponte e cerniera tra le due meditazioni teologiche e le attuazioni esemplari dell’amore di Dio l’intervento educativo: “Il cuore di Cristo fonte di umanità”, magistralmente offerto da don Fabio Attard, sdb.
L’omelia del Cardinal Albert Vanhoye, sj, guida menti e cuori verso le insondabili profondità della spiritualità del Cuore di Cristo, risultando vetta e sintesi del volume.
In occasione del centenario della morte del Beato Michele Rua (1910-2010), l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice presenta ad un più vasto pubblico le lettere e le circolari che egli indirizzò alle educatrici salesiane.
Intende così rievocare alcuni aspetti del contributo dato dal primo Successore di don Bosco allo sviluppo della Congregazione, in un tempo di cambiamenti sociali e istituzionali.
Si tratta di una documentazione in gran parte inedita che rivela, con tocchi sobri e discreti, l’affetto di un padre, la saggezza di una guida, il realismo di un educatore, la spiritualità di una persona appassionata di Dio e dell’estensione del suo Regno.
L’intento della corrispondenza è quello di favorire la fedeltà allo spirito di don Bosco, rafforzare l’unità dell’Istituto e il senso di appartenenza ad una grande Famiglia, in un tempo in cui era forte la spinta di espansione nelle varie nazioni e continenti. Era dunque necessario potenziare i vincoli di comunione e soprattutto mantenere salda la convergenza sui principi fondamentali che avrebbero garantito l’unità dell’Istituto nella molteplicità delle sue espressioni.
Nei suoi scritti don Rua si mostra tempestivo nelle risposte, concreto e saggio nei riscontri. Suggerisce con discrezione le scelte che gli paiono più opportune, ma in genere si rimette al parere dell’interlocutrice facendo appello alla sua conoscenza delle persone e delle situazioni.
Il tono, sempre improntato a deferenza ed umiltà, anche quando invita a pagare i debiti, crea immediata simpatia e autentica comunicazione interpersonale, tanto più quando la serietà del messaggio è intersecata da battute di vivo colore e di autentico humor.
Un classico
per vivere la quaresima
Possiamo riscoprire la quaresima, farne di nuovo una forza spirituale nella realtà della nostra esistenza? È ciò che si propone questo commento alla quaresima ortodossa, divenuto ormai un classico della spiritualità. L’autore si rivolge a qualsiasi cristiano che aspiri a una più profonda comprensione della tradizione liturgica della chiesa e a una partecipazione più cosciente alla sua vita. Ogni anno, la quaresima si offre a noi quale scuola di pentimento e conversione, quale occasione per approfondire la propria fede e riconsiderare la propria vita, fino a cambiarla, nonché come vero e proprio pellegrinaggio alle sorgenti stesse della fede. Ed è “proprio „attraverso le forme e lo spirito della sua liturgia quaresimale che la chiesa ci trasmette il senso di questa stagione unica”.
Alexander Schmemann (1921-1983), presbitero ortodosso, docente di Storia della chiesa all’Institut Saint-„Serge di Parigi e poi di Liturgia al seminario teologico Saint Vladimir di New York, ha contribuito al rinnovamento e alla diffusione del pensiero teologico ortodosso in Europa occidentale e negli Stati Uniti. Presso le nostre edizioni abbiamo già pubblicato L’eucaristia. Sacramento del Regno (2005), e Dov’è, o morte, la tua vittoria? (2007).
Questo libro presenta Gesù Cristo, inserito nella Storia umana, e diventato servo di tutti fino alla morte di croce per la nostra salvezza. Risorto e glorioso, Egli invita ognuno di noi alla sua sequela.
Dopo una prima parte dedicata alla storicità di Gesù di Nazaret e della primitiva Chiesa, sono trattati nella seconda parte alcuni temi delle meditazioni sulla chiamata di Gesù, il che comporta opzioni personali di fronte a Lui.
Nella terza parte sono commentate le regole per il discernimento spirituale, vale a dire, le norme per distinguere le diverse ispirazioni che percepisce la persona che cerca Gesù. Si conclude con lo sviluppo dei tratti essenziali della preghiera per contemplare la Persona di Gesù e il suo Mistero divino.
Queste pagine vanno lette in pace e semplicità. «Conoscere intimamente il Signore che per me si è fatto uomo, perché più lo ami e lo segua» è una grazia. Coloro che seguono Gesù, si danno da fare insieme a Lui, allo scopo di costruire il Regno di Dio anche su questa terra, e sono sempre preparati a rispondere a chiunque gli domandi ragione della speranza che è in loro (1Pt 3, 15).
Fernando-J. de Lasala
è sacerdote della Compagnia di Gesù, professore ordinario presso la Pontificia Università Gregoriana. Oltre alla docenza e alla ricerca, egli guida corsi di Esercizi Spirituali.
Per riuscire in quest'opera non facile, il libro presenta una raccolta di 720 pensieri, suddivisi sotto 338 voce, tratti dai più famosi moralisti classici e contemporanei: da Montaigne e la Rochefoucauld, Pascal, La Bruere, Voltaire, Chamfort, Chateaubriand, e tanti altri.
Massime, pensieri, aforismi per riflettere sulla vita, sulle ragioni per vivere, per suggerire uno stile di vita anticonformista per uscire dalla mediocrità.
In queste pagine vengono presentati alcuni segni, caratteristici della vita umana, alla base dell'esperienza religiosa: affetti, relazione, desiderio, narrazione, limite, immaginazione, simbolo. Essi manifestano nel loro insieme la condizione essenzialmente corporea della relazione con Dio, espressa biblicamente dal principio dell'incarnazione. L'esplorazione di questi segni può costituire un fecondo punto di incontro tra conoscenza di sé e conoscenza di Dio. Un cammino certamente non facile, ma avvincente, la cui posta in gioco è la verità di se stessi. GIOVANNI CUCCI è laureato in Filosofia presso l'Università Cattolica di Milano. Successivamente ha ottenuto la licenza in Psicologia e il dottorato in Filosofia alla Pontificia Università Gregoriana, dove attualmente insegna. Per Cittadella Editrice ha pubblicato: Ricoeur oltre Freud. L'etica verso un'estetica (2007).
"È difficile nel vocìo della nostra "civiltà" che prova orrore per il vuoto e il silenzio ascoltare la breve frase che, da sola, può far vacillare una vita: "Dove corri?"" La brevissima e celebre frase di Silesius, posta a titolo del libro, è forse quella più ignorata, perché tenue, quasi incerta filtra tra le pieghe delle nostre affannate quotidianità. È illusoria, ingannevole, ma appare spesso più sbrigativa la via della fuga. "Dove corri?", ripete nel segreto, nell'intimo la piccola voce. E se provassimo a fermarci o cambiassimo, non potrebbe rivelarsi allora l'inatteso, l'insospettato? Ciò andiamo cercando all'esterno, attende di nascere in noi.
Come interpretare il più genuino cristianesimo, ispirando pensieri e atteggiamenti al vangelo di Gesù, traducendone non solo la forza e la globalità del messaggio, ma soprattutto la salvifica presenza che generi speranza e proponga umanità? Quale la disponibilità delle tradizioni e delle strutture ai mutamenti culturali, alle nuove domande di senso, alle nuove situazioni esistenziali? Una risposta che tenda davvero a essere validamente "umana" dev'essere aperta al confronto, alla collaborazione a tutti i livelli, da pari a pari, come il presente libro testimonia e propone.
Uomo di poche parole, come quelle raccolte in questo libro, distillato genuino della sua sapienza, accompagnate da immagini che evocano il suo orizzonte di Fede, Speranza e Amore. Il libro apre con un ricordo inedito di David Maria Turoldo scritto venticinque anni fa alla morte di Giovanni Vannucci.
Diego Goso
Il Vangelo secondo...
dr. House
Chi va con lo zoppo, a volte, impara a camminare...
Perché scrivere un libro
sul Vangelo e il cinico Dr. House?
Il punto di partenza di questo volumetto è che Gregory House sia, per come è stato pensato dai suoi autori televisivi, un buon terreno dove la fede può essere seminata e crescere con frutto, lontana dai luoghi comuni, dalle debolezze umane, dalla religione di ruolo e non di cuore, che sono proprio i bersagli preferiti dalla serie medica più seguita al mondo.
Leggendo queste pagine scoprirete cosa si cela sotto la maschera anarchica e burbera di Dr. House: un ossessionato dalla verità, una persona capace di puntare all’essenziale della vita senza lasciarsi impigliare dai suoi fronzoli. Qualità fondamentali per una natura in cerca della Grazia.
E quando il nostro primario zoppo avrà fatto pulizia delle nostre menzogne difensive, lasciamo che sia il Medico Celeste a indicarci la strada per la felicità, quella piena, quella vera.
Don Diego Goso è sacerdote della Diocesi di Torino. Vive e lavora tra Leinì (TO) e Roma dove si occupa di pastorale giovanile e giornalismo.
Collabora a diverse testate nazionali e locali e gestisce il blog “Lo Spillo.it”.

