Sono già tanti anni che ho conosciuto il monaco Boguljub – veramente “caro a Dio”, come dice il suo nome. Ricordo che mi diceva: “Dagli incontri, dai colloqui e dalle lettere rimangono alcune immagini, alcune parole che il tempo non riesce a cancellare. Chiedono di essere tessute nella riflessione, nella fede e nella vita spirituale di te che le porti. Alla fine formano una tale unità che non sai se sono queste immagini a rivelare i contenuti della fede o se sono le riflessioni spirituali a fondersi con le immagini della vita. Così, in ogni mio racconto, c’è un nucleo che appartiene alla vita di una persona concreta, che è diventato ispirazione, pensiero e vissuto della mia vita spirituale. Dicendo questo, parlo dell’amore”...
Che cosa è la preghiera incessante? Come si nutre il ricordo di Dio? Come certi gesti, certe parole, certi sapori riescono ad avere un gusto spirituale e fanno cogliere un po’ della luce di Dio, anche quando sono intrisi della sofferenza e del buio del mondo? Questo libro non lo spiega con dei ragionamenti. Attraverso alcuni episodi del monaco Boguljub, si viene introdotti nel suo mondo interiore fino a cogliere quel velo di mistero che avvolge il monaco e che ci fa percepire un po’ di quella presenza che Boguljub avverte dappertutto.
Indice: Introduzione (card. T. Spidlík) * 1. L'oro dell'icona * 2. Fiori d'autunno * 3. La nevicata * 4. L'impasse del pensiero * 5. Le fragole e il ghiaccio * 6. Pentimento e pace * 7. Liturgia di casa.
Il tonglen è una pratica meditativa per coltivare l'amore e la compassione. È un processo graduale per aprire il cuore abbracciando, e non rifiutando, i lati meno desiderati e dolorosi dell'esperienza: così facendo si supera la paura e si sviluppa una grande empatia verso gli altri, in sintonia sia con la gioia che la sofferenza della vita. Questo libro è una guida pratica al Tonglen, per capirlo e praticarlo più in profondità; attraverso una serie di domande e risposte, dialoghi e interscambi, è utile per chi pratica il tonglen a tutti i livelli e per chi vuole avvicinarsi a questa disciplina fruttuosa per l'equilibrio e il benessere interiore.
Generoso difensore dei diritti umani, fondatore della comunità Emmaus, l'Abbé Pierre da decenni si occupa della difesa di poveri, clandestini, disoccupati, immigrati. Oggi, a 93 anni, ha pubblicato questo libro-confessione, in cui si misura con i grandi temi dell'esistenza e i nodi irrisolti del cattolicesimo: il peccato originale, Gesù e Maria Maddalena, celibato e castità dei sacerdoti, il fanatismo religioso e la crociata di Bush, i matrimoni gay, il problema del male e della sofferenza, il rapporto del cristianesimo con le altre religioni. Tutte questioni fondamentali che l'Abbé Pierre affronta con semplicità e franchezza.
Come essere cristiani oggi? La fede è stata presentata spesso come una somma di verità e di valori morali imposti più che proposti. Forse è giunto il tempo di riscoprire che la fede in Cristo è "una questione di gusto" e un cammino di felicità. Il termine "gusto" indica il vantaggio di radicare la fede in una esperienza sensibile. Il gusto infatti mette in movimento e stimola tutti i sensi del corpo e tutte le espressioni del desiderio positivo che portano l'uomo a scoprire, a comunicare, a vivere e a gioire. Il cammino proposto dal libro è un invito a questa riscoperta.
La raccolta dei Discorsi viene proposta in un’edizione arricchita, riveduta e criticamente commentata. Essa costituisce un tassello prezioso per addentrarsi negli aspetti rimasti ‘sottotraccia’ della vicenda biografica del prete cremonese, nella misura in cui è l’espressione più diretta del suo ufficio sacerdotale, che lo vede chiamato a guidare la comunità parrocchiale, a presiedere le funzioni liturgiche, ad accompagnare i fedeli nella conoscenza della Scrittura, in un momento storico segnato da intrecci ancora profondi tra piano religioso e piano civile.
Il corpus documentario racchiude 129 testi pronunciati in un arco temporale che – con l’eccezione del saluto rivolto nel 1915 alla prima messa di un confratello bresciano – si dipana dal 1932, quando tenne l’omelia di ingresso a Bozzolo nelle due parrocchie riunificate, al 1959, quando, poche settimane prima di morire, fu chiamato a commentare il Vangelo dei lunedì di Pasqua davanti alla propria gente.
I Discorsi di don Primo costituiscono un testo prezioso per aprire nuovi squarci su una figura che visse in forme originali il travaglio di varie generazioni di presbiteri nella ricerca di modalità non dedotte semplicemente dal passato per incarnare il Vangelo nella storia: in ciò consiste l’attualità del loro messaggio.
Con questo secondo volume, che segue Il compagno Cristo, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell’edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva che apre ogni titolo.
Sommario
Introduzione. Natale. Tempo di Natale. Quaresima. Domenica delle Palme. Triduo pasquale. Pasqua. Tempo di Pasqua. Pentecoste, Santissima Trinità, Corpus Domini. Il 1° maggio. San Pietro. Feste mariane. Le feste dei santi. Alla frontiera dei due mondi. Il 4 novembre. La famiglia. Discorsi politici. I poveri. Discorsi per vari personaggi. Discorsi in varie circostanze. A Roncadello Po. La missione di Milano. La missione di Ivrea. Indici.
Note sul curatore
Paolo Trionfini, dottore di ricerca in storia del movimento sindacale, è professore a contratto di storia contemporanea all’Università di Parma. Autore di diversi saggi e articoli apparsi in opere collettanee e riviste specializzate, tra i suoi ultimi lavori ha curato, insieme a M. Guasco, il volume Don Zeno e Nomadelfia. Tra società civile e società religiosa, Brescia 2001; ha pubblicato con G. Vecchio e D. Saresella la monografia Storia dell’Italia contemporanea. Dalla seconda guerra mondiale al Duemila (Bologna 2002), suoi sono inoltre i profili L’«antifascismo cattolico» di Gioacchino Malavasi, Roma 2004, e Zeno Saltini. Il prete che costruì la città della fraternità universale, Milano 2004.
Ritornare all’archetipo monastico dei primi secoli è sempre fonte di grande arricchimento, e ancor più se ad accompagnare nel percorso è un maestro del vaglio di p. Adalbert De Vogüé. Il suo metodo di studio è storico, muove cioè dal vivere concreto delle comunità delle origini, e la sua ricerca è di tipo esegetico: a partire dai testi, giunge a dare ragione delle evoluzioni del pensiero teologico-monastico, sia nel contesto dell’Oriente cristiano che nel passaggio al monachesimo d’Occidente.
Il volume propone in lingua italiana quattro studi tra i più significativi apparsi nella voluminosa raccolta di scritti dell’autore pubblicata col titolo Regards sur le monachisme des premiers siècles (Studia Anselmiana 130, Roma 2000, pp. 910). Sono i temi classici del monachesimo che vengono approfonditi: la separazione dal mondo, l’obbedienza, i ritmi e gli orari della preghiera, il lavoro, la lettura e la meditazione, l’importanza del silenzio.
Descrivendo la necessità del cenobitismo e insieme il grande valore della vita eremitica, De Vogüé presenta i rapporti costitutivi tra eremitismo e vita comune per una autentica e sana vita monastica: non si tratta infatti di due vie in opposizione ma piuttosto complementari ed entrambe decisive per la costituzione ecclesiale del monachesimo.
Sommario
Presentazione (A. Barban). 1. Per leggere i monaci antichi. 2. Le comunità dei monaci alla luce del Nuovo Testamento. 3. Vita religiosa. 4. Rinuncia e desiderio.
Note sull'autore
Adalbert De Vogüé (1924) è monaco benedettino nell’abbazia Sainte-Marie de la Pierre-qui-Vire (Francia). Massimo studioso della Regula Magistri e della Regula Benedicti, ha dedicato la sua ricerca agli autori, alla dottrina e alle istituzioni dei primi secoli del monachesimo cristiano. Per molti anni è stato professore di teologia monastica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo (Roma). Tra le sue opere, in italiano: La Regola di S. Benedetto. Commento dottrinale e spirituale, Abbazia di Praglia 1988; Il monachesimo prima di S. Benedetto, Abbazia S. Benedetto di Seregno 1999; S. Benedetto uomo di Dio, Cinisello Balsamo 1999; in francese, sette volumi sulla Regola di Benedetto nella collana «Sources Chrétienne» (nn. 181-186); De saint Pachome à Jean Cassien. Etudes littéraires et doctrinales sur le monachisme égyptien à ses débutes (Studia Anselmiana 120), Roma 1996.
Il testo è la trascrizione delle lezioni tenute da Javier Prades, professore di Teologia Dogmatica della Facoltà di Teologia “San Dámaso” di Madrid, a quattrocento sacerdoti radunatisi nell'estate 2005 a La Thuile da diversi Paesi del mondo, per gli annuali esercizi proposti da Comunione e Liberazione. Queste meditazioni, corredate di documentazione biblica, teologica o letteraria, mantengono lo stile di una conversazione che cerca di non perdere di vista gli interlocutori in un dialogo comunionale. Il contenuto della proposta si può rintracciare facilmente a partire da alcuni testi fondamentali di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione (scomparso nel febbraio 2005), in particolare di quelli che negli ultimi tempi, più di altri, hanno segnato la presenza del Movimento nel mondo. Proprio alla luce di essi l'Autore ha voluto suggerire un sentimento della realtà, un modo di porsi davanti alla vita, così come un’educazione cristiana propone per la maturazione dell’uomo adulto e per il bene della società. Saluto introduttivo e Sintesi di Juliàn Càrron
Nella seconda metà del Novecento, Arturo Paoli è un protagonista della vita ecclesiale italiana. Vice assistente nazionale dell’Azione cattolica, lotta per una Chiesa più autentica e spirituale. In breve, è uno degli antesignani del Vaticano II. Tra il 1960 e il 1988, divenuto sacerdote dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld e trasferitosi in America Latina, intrattiene una corrispondenza con Adele Toscano di Viareggio, sua confidente ed amica, da tempo gravemente ammalata.
Dopo i primi anni le lettere si fanno sempre più confidenziali; l’amicizia si rafforza e diventa un momento molto importante nella vita di fratel Arturo. È per questo che le lettere ne rivelano il volto più vero e consentono di cogliere le sue riflessioni religiose, i suoi giudizi sulla Chiesa e sul mondo.
Arturo Paoli nasce a Lucca il 30 novembre 1912. Entra in seminario nel 1937 e viene ordinato sacerdote nel giugno del 1940. Tra il 1943 e il 1944 partecipa alla Resistenza. Nel 1949 viene chiamato a Roma come vice assistente nazionale della Gioventù di Azione cattolica. Un mese prima dell’esplodere della «crisi Rossi», Arturo Paoli riceve l’ordine di lasciare Roma. Dopo alterne vicende matura così, alla fine del 1959, la decisione di approdare definitivamente in America Latina. Divenuto Piccolo Fratello, Arturo Paoli si impegna in prima persona a favore dei poveri e dei diseredati, sia attraverso il suo lavoro nelle diverse Fraternità sudamericane dei Piccoli Fratelli, sia con le sue numerose pubblicazioni. Nel 1987 decide di trasferirsi a Foz do Iguaçú, nel sud del Brasile, dove risiede tuttora. Il 29 novembre 1999 nell’ambasciata di Israele a Brasilia ad Arturo Paoli è stato conferito il titolo di «Giusto tra le nazioni», che il governo israeliano assegna a persone che si siano particolarmente distinte nella salvezza degli ebrei durante la Shoah. Paoli ha pubblicato una dozzina di libri tra i quali ricordiamo; Camminando s’apre cammino, Cittadella; Della mistica discorde, La Meridiana; La gioia di essere liberi, EMP; Quel che muore, quel che nasce, Sperling Paperback.
L’attenzione di Dio verso i più deboli e la radicalità dell’Onni potente verso coloro che li calpestano o li ignorano. Il volume, attingendo a piene mani dalla Scrittura, racconta la sollecitudine di Dio nei confronti di coloro che vivono ai margini della società e che sembrano non avere alcuna incidenza sul corso della storia: gli stranieri, i bambini, le donne, i malati, gli anziani, poveri.
Ne risulta un avvincente percorso che spinge a un amore più attento verso il prossimo, un amore che può cambiare la sua e la nostra vita.
Ambrogio Spreafico è Rettore della Pontificia Università Urbaniana e professore di Antico Te stamento presso la stessa. Dopo il dottorato al Pontificio Istituto Biblico, ove è stato docente per diversi anni, ha pubblicato numerosi articoli e libri sia nell’ambito della filologia che della teologia biblica, tra cui: Guida allo studio dell’ebraico biblico, Roma 19923; Sofonia, Genova 1991; Il libro dell’esodo, Roma 1992; La voce di Dio. Per capire i profeti, Bologna 20022; Marco. Il primo vangelo, Roma 2000; Il nome di Dio. Temi biblici dell’Antico Testamento, Milano 2002.
La solitudine accompagna ogni stagione della vita, anche se in alcuni momenti sembra più difficile gestirla. L'Autore indica nell'ascolto profondo di sé e nell'impegno quotidiano di dare senso alle piccole e grandi occasioni della vita la strategia vincente e, di conseguenza, la possibilità di godere la serenità e la gioia.
Il testo consiste in due diari spirituali del card. Giovanni Colombo, uno del periodo della giovinezza e l'altro redatto alla vigilia della chiamata all'episcopato ambrosiano.