
Dopo la morte di Gesù ha inizio un lungo periodo di elaborazione teorica e pratica del suo insegnamento. A partire dalle prime iniziative degli Apostoli, la buona novella si diffonde rapidamente conquistando nuovi fedeli e i cristiani, da setta minoritaria, diventano un fastidioso elemento che mina la stabilità di alcune aree dell'Impero e sono pertanto fatti oggetto di persecuzione. Solo con Teodosio, alla fine del IV secolo, il cristianesimo verrà riconosciuto come religione ufficiale dello Stato. Attraverso l'analisi dei libri del Nuovo Testamento, come le Epistole paoline e gli Atti degli Apostoli, dei testi apocrifi e delle opere degli scrittori romani e dei Padri della Chiesa, Daniélou ricostruisce per il lettore un prezioso quadro d'insieme del cristianesimo delle origini che, sullo sfondo delle vicende dell'Impero, mostra la nascita e lo sviluppo dei tanti movimenti religiosi che si richiamano a Cristo (giudeo-cristianesimo, gnosticismo, marcio-nismo, scuole di Alessandria ecc.), mentre a Roma vengono poste le fondamenta dell'istituzione a cui ancora oggi guarda la maggior parte dei fedeli.
Le scoperte dei manoscritti del Mar Morto e dei testi degli gnostici egiziani a Nag-Hammadi hanno permesso una svolta decisiva nella conoscenza degli sviluppi della dottrina nelle prime comunità cristiane. Alla ricostruzione del periodo arcaico della storia della Chiesa è dedicato questo volume, apparso per la prima volta in Francia nel 1958 e aggiornato dall'autore per l'edizione italiana. Danielou descrive e organizza la complessa realtà etnica, sociologica e culturale - di origine giudaico-pagana - del cristianesimo primitivo, che pima di esprimersi nelle forme dell'ellenismo ha conosciuto un'originaria espressione di struttura semantica.
Questo celebre libro del teologo francese Jean Daniélou, apparso in edizione originale nel 1956, costituisce una vera teologia missionaria, aperta e dialogante. Ricorda infatti a tutti che esiste una quantità di figure straordinarie – personaggi né ebrei né cristiani, apparentemente estranei all’alleanza di Abramo e di Cristo – che popolano quel grande e supremo ‘martirologio’ in cui sono registrati, accanto ai «144.000 di ogni tribù dei figli di Israele», anche tutti i membri della «moltitudine immensa e innumerabile di ogni nazione, razza, popolo e lingua».
In questa dotta meditazione teologica, Daniélou invita a prendere coscienza in modo attento e rigoroso della presenza della Trinità nell'universo, nella storia e nella nostra esistenza personale - presenza mistica e sensibile al tempo stesso. Tratteggiando una visuale di ampiezza cosmica, di immenso respiro, Daniélou porta il linguaggio ai limiti estremi delle sue possibilità espressive per consentirci di dischiudere gli occhi del cuore e della mente alla contemplazione del roveto ardente dell'Amore trinitario: roveto che brucia senza consumare, ma inebria di luce e di vita la creazione tutta intera. «La vera questione, per la fede cristiana, è quella di tener desto o di risvegliare, nel cuore della modernità, l'originario avvento del divino. Non come alternativo o come aggiunta estrinseca all'umano, ma precisamente come l'Altro che ne promuove l'essere e il divenire», aprendo la città dell'uomo alla prospettiva di un nuovo e integrale umanesimo (dalla Postfazione di Piero Coda, ordinario di teologia sistematica e preside dell'Istituto Universitario Sophia). Postfazione all'edizione italiana di Piero Coda.
En veinte siglos de historia compartida entre judíos y cristianos han sucedido muchas cosas. Presentar un elenco detallado de los acontecimientos y sus valoraciones requeriría una amplia monografía. En las páginas que siguen intentamos ofrecer algo mucho más sencillo, dar unas pinceladas que realcen los hitos especialmente relevantes en esas relaciones, de modo que el lector del diálogo entre Daniélou y Chouraqui tenga un primer mapa de referencia, donde pueda situar en el tiempo los personajes o acontecimientos históricos mencionados en el diálogo, con frecuencia sin mayores explicaciones, pues se suponían bien conocidos por ambos interlocutores.
Il problema della storia s'impone nei momenti di crisi, e conduce a interrogarsi sul significato del proprio destino. È il motivo di fondo della riflessione di Jean Daniélou, sviluppato in questo classico della teologia cristiana della storia e nel confronto con le diverse prospettive filosofico-teologiche. Da una parte vi sono le concezioni progressiste ed evoluzioniste per le quali il tempo è in se stesso creatore di valore; queste però privano l'uomo della sua responsabilità, giacché il progresso è ineluttabile. Dall'altra le filosofie esistenzialiste fanno della libertà il valore supremo, con un esito altrettanto pericoloso. Per il cristiano la libertà non si compie e non si realizza che inserendosi in un ordine: l'unico ordine in cui essa possa iscriversi senza annullarsi è quello di Dio, del Mistero della storia. Una visione che non minimizza l'importanza dei valori terreni - e in particolare dell'azione politica - a vantaggio dei valori soprannaturali, ma, in contrappunto a una falsa mistica dell'azione temporale, mostra come il piano di Dio a confronto prima di tutto con quello degli uomini generi la speranza dell'agire terreno.
In questo testo, pubblicato nel 1972, Jean Daniélou si interroga sul ruolo degli intellettuali nella società contemporanea e in particolare sul loro contributo a quella ricerca della verità che appassiona l'uomo fin dalle origini. Di fronte al rapido sviluppo delle scienze e al proliferare delle filosofie fai-da-te, un ritorno allo studio della metafisica, intesa come rigorosa "scienza dello spirito", è per Daniélou il primo e decisivo passo verso la riappropriazione dell'essenza dell'uomo nei suoi rapporti con il mondo che lo circonda (e che si è fatto sempre più complesso). Dopo una sezione descrittiva, in cui si sofferma sugli effetti di tre atteggiamenti errati dell'età moderna - il positivismo, gli esistenzialismi e lo storicismo, che rappresenterebbero tre diverse degradazioni dell'intelligenza applicata allo studio dell'umano -, l'autore argomenta la necessità di mantenere sempre vivo e fecondo il dialogo tra fede e ragione. Per Daniélou lo studio dell'uomo implica infatti il riconoscimento di un dato reale e di un'essenza spirituale, elementi entrambi ineludibili e soggiacenti a quel "mistero sotto gli occhi di tutti" che solo una metafisica priva di ipocrisie e compromessi può cogliere.
In questo libro Daniélou descrive lo sviluppo del senso religioso dell'uomo, nel segno del tempio, come un processo temporale e armonico. Nel tempio si rivela gradualmente il Dio trinitario: dal tempio cosmico della Creazione, in cui l'uomo parla faccia a faccia con Dio, al tempio dell'Alleanza, in cui Dio è presente con la propria gloria a Gerusalemme; dal tempio del sacrificio rituale al tempio del sacrificio compiuto una volta per tutte sulla Croce di Gesù Cristo.
L'opera chiude la trilogia dedicata dall'autore alla Storia delle dottrine cristiane prima di Nicea, con l'intento primario, e comune ai tre volumi, di descrivere i contatti che il cristianesimo dei primi tre secoli aveva stabilito con le espressioni culturali proprie delle aree geografiche nelle quali o era sorto o si era pian piano sviluppato.
Daniélou fa partire la propria indagine sul cristianesimo latino da una domanda fondamentale: Tertulliano - autore da cui generalmente le storie della letteratura latina cristiana prendono avvio - così come si ispira a fonti greche precedenti, dipende forse anche da un cristianesimo di lingua latina tendenzialmente popolare? Prima dei suoi scritti abbiamo a che fare con opere latine originali o solo con traduzioni dal greco? Le argomentazioni dell'autore lo portano a ritenere che le comunità giudeocristiane di lingua latina abbiano effettivamente lasciato talune opere letterarie, e che di esse Tertulliano abbia avuto conoscenza. A quest'ultimo si deve poi l'elaborazione di scritti di notevole originalità che trattano l'insieme della fede mostrando già alcune peculiarità del cristianesimo occidentale. Cipriano poi completerà il quadro con la sua ecclesiologia.
Sommario
Abbreviazioni. Prefazione. I. IL GIUDEOCRISTIANESIMO DI LINGUA LATINA. 1. Le traduzioni. 2. La polemica anti-giudaica. 3. Lo scontro col paganesimo. 4. La sopravvivenza del giudeocristianesimo latino. II. CRISTIANESIMO E CULTURA LATINA. 1. Tertulliano e il giudeocristianesimo. 2. Minucio Felice e le sue fonti. 3. Tertulliano e lo stoicismo. 4. Novaziano e la religione cosmica. 5. Cipriano e l'invecchiamento del mondo. III. I latini e la Bibbia. 1. I testimonia. 2. La tipologia. 3. Gli esempi. 4. Novaziano e le Teofanie. IV. LA TEOLOGIA LATINA. 1. Tertulliano e il suo metodo. 2. Il sistema di Tertulliano. 3. Le due città. 4. L'ecclesiologia di Cipriano. Conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
JEAN DANIÉLOU (1905-1974) fu tra i massimi esponenti della nouvelle théologie. Dopo gli studi di lettere e filosofia alla Sorbona, nel 1927 divenne professore associato di grammatica. Entrò poi nella Compagnia di Gesù nel 1929 e si dedicò all'insegnamento. Continuò quindi gli studi di teologia nella Facoltà cattolica di Lione. Fu ordinato presbitero nel 1938. Terminata la guerra, durante la quale fu arruolato nelle forze aeree, completò il suo dottorato in teologia nel 1942. Lo stesso anno divenne cappellano di un collegio femminile di Sèvres e fondò la collana Sources Chrétiennes in collaborazione con Henri de Lubac, favorendo così la riscoperta dei Padri della Chiesa. Nel 1944 ricevette la cattedra di storia antica del cristianesimo all'Institut catholique di Parigi, del quale sarebbe diventato il decano. Su richiesta di papa Giovanni XXIII prese parte al concilio Vaticano II a titolo di esperto. Nel 1969 fu eletto arcivescovo titolare di Taormina e consacrato vescovo a Parigi. Partecipò alla I Assemblea straordinaria del sinodo dei vescovi, celebrata in Vaticano dall'11 al 28 ottobre 1969. Fu eletto membro dell'Académie française nel 1972. Fu inoltre nominato cavaliere della Legione d'onore. Tra le sue opere le EDB hanno pubblicato: La teologia del giudeo-cristianesimo (1998), Messaggio evangelico e cultura ellenistica (2010).