
Questo libro è una collatio di conferenze in occasione della quinta edizione (2021) del Corso di Formazione alla Spiritualità nella Musica "Zipoli": intitolata "Lo spirito dell'educazione nella musica". In quest'edizione, si è proposto di riflettere sul ruolo della musica nella paideia: all'interno di una misterica visione cosmo-teo-logica e nella situazione attuale storico-culturale.
Viviamo in un mondo ferito, dove le sofferenze interiori spesso restano inascoltate e senza risposta. Il presente volume si offre come una missione di speranza, come una luce nel buio, guidando i lettori a trasformare il dolore in forza, le cicatrici in testimonianze di guarigione, e le perdite in un ritrovamento di senso attraverso la preghiera e la fiducia in Dio. In queste pagine, l'autrice coniuga una solida competenza professionale con una profonda spiritualità, dando vita a una guida pratica e ispiratrice. Il libro accompagna chiunque sia in cerca di guarigione interiore, offrendo strumenti concreti per riconoscere e superare le ferite più profonde dell'anima, con cui ciascuno è costretto a misurarsi: il rifiuto, l'abbandono, il tradimento, l'ingiustizia e l'umiliazione. Ogni capitolo è un invito a riflettere e agire, a non lasciarsi definire dal dolore, e a intraprendere un viaggio rigenerante che, attraverso storie toccanti, esercizi pratici e un costante richiamo alla forza trasformativa della fede in Gesù, conduce ad abbandonare le convinzioni limitanti e a costruire una nuova identità, guarita e radicata nell'amore di Cristo.
Davide avanza per affrontare Golia. Non ha armatura, non ha spada. Ha solo cinque pietre lisce raccolte dal torrente, una fionda e una fiducia che viene da dentro di sé. È piccolo agli occhi del mondo, ma grande nella libertà di chi si affida a Dio. Da questa immagine semplice e potente prende vita il libro di don Roberto Faccenda: A(r)marsi con cinque ciottoli. Quello che ne viene non è un commento biblico, ma una proposta concreta di vita spirituale per chi -- come Davide -- ha anche oggi davanti a sé sfide grandi, e non vuole rinunciare ad affrontarle con il poco che ha: un cuore libero, occhi aperti e un'anima in ascolto. I cinque "ciottoli- che l'autore ci offre non sono armi convenzionali, ma atteggiamenti interiori: silenzio, essenzialità, fiducia, gratuità e gioia. Sono cose piccole, come pietre di fiume, ma capaci di far cadere i giganti che spesso ci bloccano dentro. Don Roberto non scrive per dare lezioni, ma per condividere un percorso. Le sue parole sono dirette, poetiche, disarmate. Ne viene un testo pensato per i giovani, per chi è in ricerca, per chi si sente piccolo di fronte alla vita ma non vuole rinunciare alla speranza. Un libro da leggere e da vivere, da portare nello zaino, in comunità, nei gruppi. Per scoprire che con cinque ciottoli -- se scelti bene -- si può davvero camminare lontano. E magari anche vincere i Golia che ci circondano e quelli che abitano dentro di noi.
«Sono un figlio di sant'Agostino, agostiniano, che ha detto "Con voi sono cristiano e per voi vescovo". In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato». Papa Leone XIV
Un percorso di fede incarnata e di ricerca della "sensibilità credente" per riappropriarci della nostra umanità come luogo privilegiato dell'incontro con il divino.Espropriati, infatti, da un uso compulsivo del digitale è urgente trovare tempo per se stessi, spazi d'interiorità e di cura delle proprie emozioni per sviluppare una sensibilità affettiva e relazionale sempre più matura. È attraverso i sensi umani che stiamo a contatto con la realtà nella sua dimensione visibile (umana) e invisibile (divina), alla ricerca della vera felicità così da espandere il buon profumo della vita.
In un tempo in cui il ministero presbiterale è attraversato da crisi di identità, solitudine e stanchezza spirituale, questo libro offre parole sincere, profonde e concrete per aiutare i sacerdoti a ritrovare il centro della loro vocazione. Senza idealismi né moralismi, l'autore accompagna il lettore attraverso i temi fondamentali della vita sacerdotale: la centralità dell'Eucaristia, l'ascolto della Parola, la vita affettiva, la preghiera quotidiana e il valore della debolezza. Un testo pratico e ispirato, ideale per la formazione permanente di sacerdoti, seminaristi e formatori. Uno strumento di consolazione e discernimento per chi vive il sacerdozio in tempi di fatica e trasformazione.
Dagli alberi della vita della tradizione biblica ai boschi sacri delle antiche culture, il legame tra natura e spiritualità ha attraversato i secoli. In queste pagine, Paolo Luzzi esplora il valore mistico degli alberi nelle religioni, con particolare attenzione al cristianesimo e alla figura di San Francesco. Attraverso riflessioni simboliche e racconti evocativi, il libro ci invita a riscoprire la sacralità della natura, ponte tra cielo e terra. Un viaggio tra storia, fede e poesia, alla ricerca del divino nella Creazione.
«Chi percepisce gli ultimi come estranei sente il bisogno di moderare il linguaggio. Noi non lo sentivamo – scrive Riccardo Ghinelli nell'introduzione di questo libro – perché con quelle persone avevamo messo la vita e ci sentivamo fratelli». Insegnante con la passione della fotografia, l'autore è tra quei giovani che negli anni '60 del Novecento sono stati catturati dalla vision di un sacerdote riminese, don Oreste Benzi, che ha saputo coniugare la proposta di una conversione personale, illuminata dal Vangelo, con un'azione politica che punta a rimuovere le cause dell'emarginazione, trasformando gli esclusi in protagonisti del cambiamento. Di questa storia, che porta alla nascita e allo sviluppo della Comunità Papa Giovanni XXIII, oggi diffusa in 42 Paesi del mondo, Ghinelli si concentra sulla fase nascente, documentandola con particolari inediti e con i suoi scatti fotografici, che rendono questo libro una testimonianza unica. Parole e immagini trasmettono la freschezza e l'entusiasmo di un movimento di rivoluzione sociale e spirituale capace di sfidare le “strutture di peccato” con un impegno personale e collettivo che continua tutt'ora.
Proclamato “venerabile” dalla Chiesa cattolica, Giuseppe Lazzati (1909-1986) fu una figura importante del movimento cattolico italiano nel Novecento. Dopo l'8 settembre 1943 rifiutò di aderire al fascismo e per questo fu deportato nei lager nazisti. Tornato in Italia, partecipò all'Assemblea Costituente e fu parlamentare fino al 1953. Accademico di rilievo, divenne rettore dell'Università Cattolica di Milano. La sua esperienza umana, politica e religiosa viene ripercorsa – in una conversazione con i curatori – dall'amico e compagno di impegno Giuseppe Dossetti, anch'egli costituente e leader della sinistra democristiana, che li vedeva, a fianco di Giorgio La Pira e Amintore Fanfani, animati da forti ideali etici e spirituali. Dopo la sconfitta nel confronto con la linea degasperiana, Lazzati e Dossetti abbandonarono la politica attiva, ma continuarono a lavorare, nei rispettivi ambiti, per la riforma della Chiesa e per la promozione della cultura e del laicato cattolico, restando sempre coerenti con i valori che li avevano guidati.
Questo calendario, che puoi appendere alla parete o semplicemente appoggiare sulla tua scrivania, ti offre l’opportunità di vivere un intero anno con le più belle frasi di santa Faustina Kowalska, tratte dal suo famoso Diario “La misericordia divina nella mia anima”.
Sul FRONTE:
- le frasi più significative del Diario della Santa; parole illuminate e illuminanti, che ruotano attorno al mistero della divina misericordia; il modo giusto per iniziare la giornata sintonizzandosi con i sentimenti
di amore e di misericordia del Padre.
- l’elenco di tre santi che la Chiesa ricorda in quella data.
Sul RETRO:
- un calendario liturgico completo che, oltre alle indicazioni delle letture della Messa e a quelle per la liturgia delle ore, ci ricorda il santo che la Chiesa festeggia; il grado delle celebrazioni liturgiche: solennità, festa, memoria, memoria facoltativa.
- il brano del Vangelo del giorno.
Quando il nuovo Papa si è affacciato alla loggia delle benedizioni, ha suscitato emozioni e attese. Da allora molto si è detto e commentato, paragonando lo stile di Francesco e quello di Leone. Al di là dell'ovvia osservazione che un Papa succede sempre a un altro e ne prende a carico l'eredità, pochi hanno cercato di approfondire il legame tra i due pontefici. Spadaro lo ritrova nel tema dell'inquietudine, come marca dell'umano contemporaneo. Questione agostiniana e pure profondamente ignaziana, l'inquietudine permette di avere una traccia per annunciare il vangelo oggi. La riflessione è arricchita da tre testi: una introduzione di Bergoglio a un libro su Agostino, la sua omelia al capitolo generale dell'ordine agostiniano e un'ampia intervista nella quale Prevost parla della sua visione della chiesa e dei suoi rapporti con Francesco.

