
La creazione riletta in un’ottica attualizzante, volta a riconoscere oggi i germi di un atto – quello creativo di Dio – che continua nel presente,giorno dopo giorno,nell’agire dell’uomo e della donna,fatti «a immagine e somiglianza di Dio». L’Autore, da sempre sensibile alle problematiche sociali e spirituali del nostro tempo, riprende l’incipit della Genesi e, in brevi e pregnanti pagine, ne evidenzia la straordinaria contemporaneità. Si ritrova, in questi versetti, il cuore dell’uomo,la sua storia,i suoi bisogni,i suoi desideri,le sue fatiche e le sue sfide:dall’impegno all’accoglienza,al bisogno di fraternità,di comunione,di aiuto reciproco;dal recupero del fondamentale valore della differenza tra uomo e donna, all’importanza del lavoro, dell’impegno; dal rispetto e dalla responsabilità verso il creato,alla sacralità del riposo e del silenzio.
AUTORE Andrea Riccardi è docente ordinario di Storia contemporanea presso la Terza Università di Roma. Studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea, ha pubblicato numerose opere riprendendo i temi del difficile rapporto tra Cristianesimo, Cultura e Modernità nel secolo XX.Ha riservato inoltre un particolare interesse ai rapporti tra i mondi religiosi dell’area mediterranea. Oltre che per la sua vasta attività scientifica,è noto in ambito internazionale per aver fondato nel 1968 la Comunità di Sant’Egidio.Tra i suoi scritti ricordiamo: Il «partito romano». Politica italiana, Chiesa cattolica e Curia romana da Pio XII a Paolo VI (Brescia 2007); Convivere(Bari 2006); La pace preventiva. Speranze e ragioni in un mondo di conflitti (Cinisello Balsamo 2004).
C’è una linea di frontiera che separa la sofferenza dalla speranza. Per arrivarci è necessario mettersi in cammino, compiere un percorso, decidere di rialzarsi. Questo libro è un mosaico di racconti in cui la vita è perduta e ridata, in cui si muore e si risorge.
Ci sono adolescenti che hanno rischiato di perdersi e oggi hanno «fame» di vivere, giovani che hanno visto da vicino la guerra e ora lavorano insieme per la pace, stranieri che arrivano dalle strade dell’odio e che faticosamente cercano la via della riconciliazione, figli che hanno rinnegato e ucciso madri e fidanzate e stanno imparando a chiedere perdono.
È possibile sperare contro ogni speranza? La partita si gioca su una linea sottile, ma decisiva, dove credenti e uomini di buona volontà non possono non trovarsi uniti.
punti forti
Storie e ritratti dei giovani d’oggi: dai nuovi drammi nascosti dell’anoressia e del bullismo ai mondi dimenticati del carcere e della disabilità. In mezzo ci sono esperienze di grande impegno a favore della pace e della lotta alle mafie
Viene citato in un capitolo il Centro Disturbi Alimentari della ASL di Portogruaro che opera per il recupero di persone affette da anoressia e bulimia.
destinatari
Educatori/Giovani/Studenti/Parrocchie l Sacerdoti/insegnanti/associazioni/gruppi
autore
Diego Motta è giornalista di Avvenire. Ha collaborato con La Stampa, Il Sole-24 Ore, L’Eco di Bergamo e “.com”. Insieme ad Alessandro Amadori ha scritto il saggio “Le questioni settentrionali” (Garzanti, 2007). E’ stato educatore di gruppi adolescenti e giovani e da sempre collabora con diverse realtà ecclesiali e sociali. Ha 34 anni, è sposato con Cristina e ha tre figli: Lorenzo,Tommaso e Sara.
Un viaggio attraverso immagini e parole in sei «piccoli confini» d’Italia:
Topolò (Udine), dove l’oblio imposto dalla guerra fredda ha quasi annullato il minuscolo borgo e la sua storia, rinati grazie a un particolarissimo festival di frontiera;
Gorgona (Livorno), la prigione senza mura;
Bagni di Craveggia (Verbano-Cusio-Ossola), sconosciuta enclave italiana in terra svizzera, ricca di storia e curiosità;
Mazara delVallo (Trapani),dove due civiltà del Mediterraneo si incontrano e scontrano, con le storie dei suoi pescherecci ostaggio;
Monte Forno (Udine), triplice confine d’Europa (tra Italia, Austria e Slovenia), dove si svolge una delle più grandi feste di fratellanza tra i popoli confinanti;
Materima (Novara), la «cittadella europea della scultura» immersa nelle risaie, dove ci si adopera per recuperare i mestieri della tradizione italiana che rischiano di scomparire. Dal viaggio emerge soprattutto che l’idea di confine non ha mai trovato veramente spazio nella mente delle persone, abituate a superarlo sempre e comunque per necessità, per il desiderio di ricongiungersi ai propri affetti o semplicemente per abbattere le
barriere imposte.
Punti forti
La singolarità delle storie narrate.
Le sei storie narrate nel libro sono accompagnate da foto in bianco e nero di Franco Paron, fotografo triestino di origini ferraresi.
Destinatari
In particolare le cittadine e le zone dove sono ambientate le storie.
Studenti, insegnanti, organizzatori di manifestazioni culturali nelle zone segnalate.
autore Marco Girardo è un giornalista di Avvenire. Con Paoline ha già pubblicato Sopravvissuti e dimenticati. Il dramma delle foibe e l’esodo dei giuliano-dalmati (2006).
L’autrice, prendendo spunto da incontri, esperienze personali, fatti di vita quotidiana, accompagna il lettore in riflessioni, in brevi divagazioni del pensiero che, con sguardo libero e liberante, vanno alla ricerca della forza dell’esistenza, di quell’Amore che tutto muove.
Ogni “scena” si chiude con parole prese in prestito dai grandi della letteratura e della spiritualità - una poesia, un brano, una citazione - che sintetizzano la riflessione dell’autrice con la forza evocativa dell’Arte.
Punti forti
Una scrittura agile, di piacevole lettura.
Destinatari
Largo pubblico.
Autrice
Beatrice Immediata, delle congregazione Figlie di San Paolo, è laureata in Pedagogia e ha compiuto studi sulla comunicazione di massa. La sua esperienza conta su lunghi anni di docenza in vari Istituti, collaborazioni con riviste, trasmissioni radiofoniche e televisive. Attualmente è redattrice per le Paoline. Per la stessa Casa ha pubblicato: "Dicci chi sei. Riflessioni sulla figura del Cristo e dintorni" (2001), "Un apostolo senza frontiere. Don Bernardo Antonini" (2005), "Le ali dell’oggi e altri shorts" (2007), "La canzone del deserto" (2007), "Un biglietto per Pechino" (2007), "Giuseppe Moscati. Un uomo un medico un santo" (2008).
Questo testo presenta due dimensioni fondamentali della vita e degli scritti di Madeleine Delbrêl: l’eucaristia e il discernimento spirituale.
È importante, nel cammino di conversione dall’ateismo al cristianesimo di Madeleine Delbrêl (1904-1964), conoscere l’itinerario spirituale che ha caratterizzato il suo rapporto con il Signore e la vita dedicata interamente agli altri sia nel lavoro di assistente sociale sia negli stretti rapporti con il movimento dei preti operai.
L’autore presenta l’eucaristia e il discernimento attingendo alle opere, alle lettere e alla vita di Madeleine Delbrêl.
Nella dimensione eucaristica emerge la prospettiva “missionaria”, come assimilazione e unione alla Parola fatta carne.
Nella dimensione del discernimento emerge il cammino di adesione alla volontà di Dio che, nel rispetto della libera adesione di ogni persona, richiede ricerca, apertura e capacità di cambiamento continuo per dare spazio alla verità e alla carità.
Un personaggio (Madeleine Delbrêl) conosciuto per la sua conversione dall’ateismo a un cristianesimo vissuto nel sociale.
Studio inedito su due dimensioni poco note tratte dagli scritti e dalla vita di Madeleine Delbrêl.
Il libro propone interessanti spunti di riflessione sull’Eucaristia, che possono essere opportunamente valorizzati in occasione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale (Ancona, 3-11 settembre 2011).
Autore Bernard Pitaud è membro della Congregazione dei Preti di San Sulpicio. Superiore del Seminario dei Carmelitani a Parigi, è docente di spiritualità all’Institut Catholique. Ha condotto studi approfonditi sulla Scuola francese di spiritualità, sul discernimento dello spirito e sulla direzione spirituale. È uno dei maggiori conoscitori dell’opera di Madeleine Delbrêl.
Ecco un libro a metà fra la spiritualità e la psicologia. Gli autori, dopo una breve introduzione sulla preghiera, commentano i vari sentimenti dell'animo umano quali, ad esempio, l'ansia, il senso di frustrazione, la rabbia, la gioia, il disaccordo... e offrono alcuni brani della Bibbia su cui meditare, da un lato per godere appieno dei sentimenti positivi, in modo da incanalare le buone energie, dall'altro per suggerire una sorta di cura di sé per superare gli ostacoli che i sentimenti negativi ci pongono sul nostro cammino interiore. Seguono tante domande-stimolo per il lavoro introspettivo su noi stessi.
È davvero "bella notizia" sapere che Dio è all'opera per la nostra "salvezza", e che questa molto semplicemente consiste nel "cacciare gli spiriti immondi" dal cuore di ogni uomo, per fare posto allo Spirito di Dio. Egli è l'unica legge dell'Amore; vita nostra restaurata; ritrovamento della dignità perduta; scoperta che dimenticarsi, accogliere l'imprevisto, credere nella propria chiamata al divino e nella possibilità di superare ogni paura. "Salvezza" è credere che tutto ciò non è un perdersi ma un ritrovarsi. Anzi un ritrovare il gusto della vita, la capacità di amare. Il Vangelo di Marco possiamo dire sia tutto qui. Un grandioso, unico "esorcismo" dove non si vedono mitici esseri anneriti dal fumo infernale, ma uomini che soffrono per forze che li dominano, e gesti di Dio che vuole portare liberazione da ogni male e quindi armonia e amore tra i suoi figli. La struttura del libro si sviluppa facendo seguire ai vari brani del Vangelo di Marco riportati, un breve commento dell'autore e una preghiera.
Nel suo nuovo libro, Christian Albini propone pagina dopo pagina, racconto dopo racconto, delle vie, dei sentieri da percorrere per riflettere sulle grandi questioni e sulle esperienze di vita, amore e morte: su quelle vissute in prima persona e quelle condivise da altri viaggiatori come noi, per farne tesoro. E per scoprire, magari, che non siamo soli; che qualcuno ci accompagna; che forse qualcuno, da qualche parte, ci attende. Quello dell'autore è un libro di domande, più che di risposte. Un libro di storie, di narrazioni, dedicato ai tanti cercatori di senso, a chi si interroga sulle grandi questioni: la vita, l'amore, la morte, il male, la sofferenza, la libertà, Dio, la creazione del mondo, l'aldilà. Le vie suggerite, le parole che risuonano nel testo, sono tratte dalla letteratura, dalla poesia, dai miti delle religioni, con un'attenzione speciale alla grande via della Bibbia. Non sono risposte, dunque, ma stimoli per chi si apre alla fede o vuole approfondirla; per chi il suo cammino lo vive solo o in un gruppo; per chi pensa alla fede come a un laboratorio sempre attivo. Scrive l'autore: "C'è una tentazione che è caratteristica di parecchie persone religiose e non ha niente a che fare con il sesso o con i soldi. È la tentazione della buona risposta, il bisogno, apparentemente irrefrenabile, di dare subito a tutti la risposta corretta, di dimostrare di non avere incertezze, di dover arrivare per forza ai dogmi e al catechismo..."
Si tratta di una breve antologia di brani scelti dai "Pensieri" e da altri scritti di Blaise Pascal che, nella sua struttura interna, traccia un sentiero di vita da tutti percorribile e che si dispiega in 6 tappe: I. Miseria e grandezza dell'uomo; II. Oltre la ragione; III. E allora, dove andare?; IV. In cammino verso Dio; V. Cristo, Dio degli uomini; VI. La vita di fede. Il testo intende prendere il lettore per mano per accompagnarlo, illuminarlo e condurlo a una nuova consapevolezza dell'esistenza attraverso l'uso della ragione. Una ragione che, già da sola, può comprendere la finitudine dell'uomo e nello stesso momento può aprirsi alla luce della Rivelazione cristiana per accogliere la venuta del Dio degli uomini in Gesù Cristo. "Noi conosciamo Dio solo attraverso Gesù Cristo. Senza questo mediatore è impossibile ogni comunicazione con Dio", ecco l'affermazione che fa del quinto capitolo del libro un vero e proprio atto del Pascal credente.
Di ritorno dal suo primo viaggio in Russia, Rilke vive un'importante fase di slancio creativo da cui nascono le "Storie del buon Dio" (Geschichten vom lieben Gott) scritte nel giro di pochissimo tempo, nelle notti tra il 10 e il 21 novembre 1899, come riferisce lo stesso Rilke. Influenzate dalle esperienze del viaggio russo le "Storie del buon Dio" narrano dell'infinito amore di Dio che per le proprie creature si strappa dal braccio la mano destra e la manda a incarnarsi sulla terra prendendo le stesse sembianze dell'uomo. La sua mano percorre la via dolorosa della Croce e della salita al Calvario, per poi fare ritorno presso Dio. Ma forse, come afferma il narratore a conclusione del racconto, la sua missione tra gli uomini non è ancora finita. Si tratta certamente di una prosa narrativa-fiabesca incentrata su Dio ma in una cornice di vita reale. È la prima ed unica volta che Rilke utilizza la fiaba come forma espressiva. Il libro consta di 13 storie dove i piani di lettura si intrecciano e si dispiegano nelle narrazioni: dalla critica sociale al senso della vita, dall'amore di Dio per l'uomo alla relazione con gli altri. Più in profondità assistiamo a sottili disquisizioni teologiche, certamente non prive di umorismo.
Il Vangelo di Giovanni è il culmine della rivelazione del mondo interiore di Gesù di Nazaret. Se Matteo, Marco, Luca «raccontano», Giovanni scandaglia, va oltre i fatti, ne spiega il senso. Per questo, non è un testo per chi inizia il cammino della fede. Ci aiuta a riscoprire il mistero della nostra unità nel «Tutto», la nostra reciproca «prossimità», il mistero della nostra unione con Dio e con i nostri fratelli: è quanto dire l'approdo alla convivenza nella gioia e nelle pace dei figli di Dio. I brani scelti corrispondono, ai sentimenti suscitati in chi scrive, alle reazioni notate nei fratelli e nelle sorelle di fede con cui l'autore ha condiviso la lettura del testo sacro. Al termine dei brani commentati è proposta una preghiera.
Da secoli e millenni e da ogni angolo della terra sale accorato al Cielo il grido che invoca pace. A questo tema – oggi più che mai urgente – è dedicato il presente libretto, che – come gli altri della medesima collana – raccoglie una mirata scelta di brani evangelici, illuminati da brevi commenti e coronati con una preghiera.
La Pace è il dono che Dio Padre ha fatto all’intera umanità inviando il suo Figlio sulla terra: dalla grotta di Betlemme, al monte Calvario e ancora nel Cenacolo dopo la sua risurrezione, tutta la missione terrena di Gesù non aveva altro scopo che ristabilire la pace tra il cielo e la terra, portare pace nei cuori, fare di tutti gli uomini un cuor solo e un’anima sola.
Questa è anche la missione propria dei cristiani. Essi sono chiamati a seguire Gesù sulla via della pace, a diffondere il Vangelo della pace, ad essere testimoni di pace.