
Da sempre di fronte al male, la sofferenza, il dolore, soprattutto quello innocente, si innalza imperiosa la domanda: perché? Una domanda necessaria, perché elevata da esseri umani necessitanti di senso. Da donne e uomini di fede, o comunque all'interno di un percorso spirituale, che non s'accontentano più di risposte consolatorie e che per questo si sentono a disagio a professare la fede in un Dio pensato come onnipotente, ma di fatto che abbandona i suoi figli proprio nel momento di massima necessità. Da qui nasce questo libro collettivo, una sorta di continuazione del volume uscito in piena pandemia dal titolo "La goccia che fa traboccare il vaso. La preghiera nella grande prova" (Gabrielli editori). Come allora, don Paolo Scquizzato ha chiesto di scrivere un contributo sul tema del male, a partire dalla propria esperienza, ad amiche e amici: filosofi, teologi, medici, appartenenti ad altre confessioni (induisti e buddhisti), credenti, atei e agnostici. Per offrire chiavi di lettura "altre", che possano portare luce e aiutare l'essere umano sempre più smarrito a interpretare in maniera adulta il Mysterium Iniquitatis che lo sovrasta. Con il saggio di Paolo Farinella, prete e i contributi di: José Arregi, Raffaella Arrobbio, Alessandro Barban, Federico Battistutta, Leonardo Boff, Augusto Cavadi, Annamaria Corallo, Claudia Fanti, Paolo Gamberini, Rita Maglietta, Stefano Manera, Carlo Molari, Gianluigi Nicola, Silvia Papi, Alessandra Prema De Salvo, Mariano Romano, Paolo Scquizzato, Gilberto Squizzato, José María Vigil, Santiago Villamayor, Paolo Zambaldi.
Come essere cristiani oggi? La fede è stata presentata spesso come una somma di verità e di valori morali imposti più che proposti. Forse è giunto il tempo di riscoprire che la fede in Cristo è "una questione di gusto" e un cammino di felicità. Il termine "gusto" indica il vantaggio di radicare la fede in una esperienza sensibile. Il gusto infatti mette in movimento e stimola tutti i sensi del corpo e tutte le espressioni del desiderio positivo che portano l'uomo a scoprire, a comunicare, a vivere e a gioire. Il cammino proposto dal libro è un invito a questa riscoperta.
Il 3 marzo 2016, a New York, padre Antonio Spadaro incontra a casa sua Martin Scorsese per parlare di "Silence", il film che il regista italoamericano ha dedicato alle persecuzioni dei gesuiti in Giappone, e del suo rapporto con la fede. Quella prima chiacchierata, foriera di stimoli e suggestioni per entrambi, dà il via a un dialogo che prosegue ancora oggi. Un discorso che, attraverso vari incontri, affronta i temi cari a Scorsese: dall'infanzia in una New York molto diversa da quella che conosciamo ora fino ad arrivare al recente e bellissimo "Killers of the Flower Moon", passando per profonde riflessioni sulla fede e la grazia che, in modo più o meno velato, traspaiono dalle sue opere. Tra i frutti del dialogo, anche lo storico incontro tra papa Francesco e Scorsese e la scrittura, da parte di quest'ultimo, di una prima sceneggiatura per un film dedicato alla vita di Gesù, per rispondere a un appello del Santo Padre agli artisti. In queste pagine, Spadaro e Scorsese ripercorrono la carriera del regista premio Oscar, i suoi pensieri sulla fede, le paure e le ispirazioni, donando al lettore un ritratto nuovo e inedito di uno dei principali esponenti contemporanei della settima arte.
Il libro e’ il testamento spirituale di uno storico che ha lasciato il segno nella cultura italiana e di un maestro che ha formato le coscienze di piu’ di una generazione in Italia
Queste pagine vogliono essere la proposta di un cammino personale e comunitario, i cui passi siano scanditi dall'uno o dall'altro tema, da meditare e mettere in pratica comunicandosi le esperienze vissute per progredire più speditamente. L'itinerario qui proposto tende a fissare alcuni fondamenti importanti di una solida formazione cristiana. In questo cammino si è invitati prima di tutto ad aprirsi a Dio e agli altri, superando ogni individualismo, attraverso un'esperienza di comunione con gli altri che renda atti a servire la Chiesa e la società.
"Per molto tempo, nel Cristianesimo, la spiritualità ha, a volte, rischiato di dimenticare che l'uomo e la donna non sono angeli e che Gesù si è incarnato e non si è 'angelicato'. Ciò significa che la salvezza portata da Cristo è per tutta la persona umana, vista nella sua indissolubile unità psicosomatica. Per questo, un'autentica esperienza spirituale non può non interessare la realtà della corporeità: il corpo non è, né deve essere il grande escluso dall'esperienza di Dio; esso è ordinato ad assecondare ed aiutare l'esperienza dello spirito, creandogli le condizioni dell'incarnazione dell'amore. Dobbiamo imparare a vivere l'unità della nostra persona nella relazione d'amore integralmente vissuta con Dio e col nostro prossimo; è il vero senso dell'unificazione interiore."
Si tratta di un testo sulla preghiera che sottolinea l'unità della persona umana che include corpo, anima e psiche, nella dimensione dell’essere-in-relazione con sé, con l’altro, con Dio in un continuo movimento d'amore che trova la sua radice nella Trinità.
Il volume raccoglie una serie di meditazioni (1996-2020) rivolte a chiunque desideri intraprendere un cammino di fede alla luce dello spirito del Bell'Amore. I testi sono chiamati «Punti luce» perché, messi l'uno accanto all'altro e armonizzati fra loro, rappresentano tanti punti di un unico itinerario di luce, che vuole condurre a Dio personalmente e comunitariamente. Oggetto delle meditazioni sono passi del Nuovo Testamento, ricorrenze dell'anno liturgico e temi o concetti fondamentali per la vita cristiana. Ogni Punto luce è preceduto da una breve lettera di presentazione e si chiude con uno slogan che costituisce il proposito pratico da vivere.
L'infinito della Bellezza, il nuovo lessico della gioia, "Amoris laetitia", l'amore che parla una nuova lingua, il riconoscimento, la preghiera del Papa a Maria, "Madre di Misericordia e del Bell'Amore". L'infinito della Bellezza, questa "esperienza personale" di Nunziella che coinvolge tutti nella significanza mariana dell'essere cristiani, nella beatifica convivialità trinitaria dell'Amore: "Non si tratta tanto di imitare Maria, quanto di accogliere dallo Spirito Santo una grazia di partecipazione alla vita di lei, lasciandoci quasi vivere da questa dolcissima Madre per entrare in lei e instaurare, tramite lei, l'unico rapporto possibile con Gesù, quello appunto di Maria". "La Madre, la Figlia, la Sorella, la Vergine Sposa, la Madre della Chiesa... come dire, se la nostra fede fosse un'idea non avremmo bisogno della Madre, ma la nostra fede è vita, e non c'è vita senza la Madre." (dalla Prefazione di Nino Barraco)
La crisi economica, l'amore, la morte, la politica, l'immigrazione, il '68, la scuola, la famiglia, il governo della Chiesa. Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e dottrina, tra fede e ragione. La vita e il suo senso. Da quasi dieci anni, un uomo di punta della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Scola - prima patriarca di Venezia, poi arcivescovo di Milano - e una firma del "Corriere della Sera", Aldo Cazzullo, dialogano sull'attualità politica e i temi ultimi dell'esistenza. Da queste conversazioni, che sono state discusse, commentate, criticate, difese da parte di politici, religiosi e laici, sono emerse parole-chiave divenute lessico comune del dibattito pubblico, come "meticciato di civiltà e culture" - agli antipodi sia dei retori del relativismo culturale sia dei nemici della società multietnica - e "nuova laicità": quasi un manifesto del modo della Chiesa moderna di stare nella società e partecipare alla discussione e alle decisioni politiche. Per quanto ogni dialogo faccia storia a sé, e sia stato pensato come fine a se stesso, a rileggerli ora, ricomposti in un'unica sequenza, risulta evidente come ognuno rappresenti il tassello di un sistema di pensiero autonomo, che il cardinale Scola tratteggia, saldamente ancorato nel deposito della fede e della dottrina cattolica e nella lettura che ne è stata data dai papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma con tratti di libertà in sintonia con la tradizione della diocesi di Milano.
Raccolta di testimonianze sul rapporto tra fede in Cristo e il talvolta faticoso mestiere di vivere". " Che rapporto c'e tra la mia fede in Cristo e il quotidiano, spesso faticoso, mestiere di vivere"? A questa domanda hanno risposto in tanti dando vita ad un colorato caleidoscopio di testimonianze. Quest'ultime sono state raccolte in vista dell'Assemblea Ecclesiale Testimoni del Risorto, speranza del mondo che, il 10 aprile 2005, nella Basilica di San Marco ha riunito ben 1500 "testimoni" da tutte le parrocchie e le realta ecclesiali del Patriarcato. Voglia di vita, Mi sarete testimoni, Oggi devo fermarmi a casa tua: i tre capitoli del presente volume suggeriscono che il desiderio e la liberta degli uomini si compiono nella missione suscitata dalla graziosa visita del Signore alla nostra vita. "

