
Si tratta di una corposa raccolta di manoscritti originali del venerabile don Giuseppe Quadrio articolata in sette sezioni, che si propone come scopo fondamentale di riprodurre il più fedelmente possibile i suoi manoscritti originali. Tra questi documenti eccellono il modo speciale il Diario, restituito in un'edizione completa e sicura, e una miscellanea di varia natura che raccoglie annotazioni e pensieri sparsi: una specie di zibaldone spirituale.
Non si tratta solo di integrità materiale delle fonti, o di aggiunta di nuove, è in questione la loro significatività. E qui la statura spirituale di don Quadrio emerge in maniera nettamente superiore.
L'autore, ispirandosi a Gesù, l'uomo "benevolente" per eccellenza, fa un elogio della Benevolenza e fa emergere la grande necessità di recuperare la valenza di questo sentimento nei quotidiani rapporti sociali, in un tempo, quale l'attuale, carico di tensioni e di divisioni, privo di certezze, afflitto da guerre disseminate. Dopo aver analizzato gli altri otto "gusti" del frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22), l'autore dimostra che il quinto "gusto", la Benevolenza, è un modo di "ascoltare", è una disposizione d'animo capace di "sentire il bene" che è insito nelle cose e nelle persone. Gesù lo ha dimostrato in vari suoi incontri: con i bambini, con il paralitico di Betzatà, con Giuda Iscariota, con le donne... lo ha dimostrato scegliendo di morire in croce per la nostra salvezza. Quali sono, oggi, i "luoghi" o le "situazioni" per poter vivere la Benevolenza secondo il modello evangelico? L'autore ne prende in esame alcuni: la coppia, i luoghi di lavoro, nel rapporto tra genitori e figli, nelle comunità religiose, tra amici ecc.
La preghiera del Padre nostro continua a sorprendere per la molteplicità dei suoi livelli di lettura e per la profondità della sua lezione. Pur privilegiando l'aspetto spirituale, l'autore, per la sua formazione professionale, ha evidenziato il significato psicologico che assume, soprattutto oggi, questa preghiera.
C’è un cristianesimo a buon mercato, che non costa nulla, fatto di perdono e di misericordia senza pentimento, senza santificazione e soprattutto senza croce. C’è però anche un altro cristianesimo che, insieme con la grazia e la salvezza, promette le persecuzioni (Marco 10,30). Questo è il tempo in cui la “promessa” fatta da Gesù ai “suoi”, cioè che sarebbero stati odiati a causa del suo nome (Matteo 10,22), si sta attualizzando anche nel nostro mondo. I cristiani ormai sono una minoranza e sempre più mal tollerati da quanti rivendicano ad alta voce il rispetto dei propri desideri chiamati diritti. La Parola di Dio, che non sarebbe mai passata (Marco 13,31), è stata dichiarata superata, non più valida per una società moderna poiché frenerebbe il progresso. In questo libro si considera l’inconciliabilità del messaggio evangelico, immutabile e radicale, con una cultura edonistica dominata dal profitto e dal materialismo. Nell’analisi condotta, l’autore dimostra quanti “validi” motivi l’uomo “evoluto” ha per rinnegare la figura e l’insegnamento dell’uomo di Nazaret. Nondimeno il libro offre a quanti “custodiscono la Parola con cuore sincero” una lettura non soltanto edificante, ma anche di confronto in un momento di tiepida fede e di manifesta apostasia delle chiese istituzionali.
In questo studio l’autore propone una sua traduzione e un commento dell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse di San Giovanni, tenendo conto anche delle rivelazioni private sugli ultimi tempi ricevute da veggenti riconosciuti dalla Chiesa, come la beata suor Elena Aiello, Teresa Musco, Luisa Piccarreta e altri. Accostarsi al libro dell’Apocalisse è impegnativo, perché è un testo chiuso alla logica umana. Si presenta come una “rivelazione”, tuttavia copre, maschera, confonde e nondimeno parla con franchezza, senza addolcire. La difficoltà a comprenderlo non è però nel libro, ma in noi stessi. Avviciniamoci dunque con animo ben disposto, con semplicità, e tutti i sigilli posti sul rotolo si romperanno senza difficoltà.
Note sull'autore
Rocco Quaglia è psicologo e psicoterapeuta, già professore ordinario di psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino. Si interessa dello studio della Bibbia da una prospettiva psicologica ed è autore di numerosi libri sull’argomento. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Qohélet, tremila anni dopo (Roma, 2023) e, per le Edizioni Segno, I cristiani per davvero e l’odio del mondo (2021).
Se Dio esiste non può essere ostaggio della cultura o dell'erudizione, deve essere comprensibile nella sua esistenza anche per chi non ha familiarità con dotte argomentazioni di carattere strettamente filosofico e scientifico. Attraverso le storie concrete delle persone, queste pagine fanno emergere come Dio sia inscritto nell'interiorità di ogni uomo e come e perché oggi non se ne trovi più traccia. Cos'è il male? Perché il dolore? Perché l'amare? Dove trovare il senso di ogni nascere per capire ogni morire? Dov'è Dio in questa "oscura selva" dell'umanità? L'uomo è in "sé stesso" prova dell'esistenza di Dio, molto più di tutto ciò che lo circonda, perché "egli stesso" è la via a Dio.
Cosa è successo nella pandemia alla nostra fede? Solo un impedimento temporaneo o la manifestazione di un malessere più grande? Perché la fede non ci sostiene più? Perché i piccoli e i grandi si avvicinano solo per i sacramenti? Perché i giovani si allontanano? Colpa di metodologie antiquate? Ma cos'è la fede? Perché si è persa o perché la si rifiuta? Dove nasce la fede? Quale relazione tra fede e famiglia? Come si trasmette la fede ai figli? Una comunità parrocchiale come può aiutare il cammino di fede delle famiglie? Quale catechismo oggi? Compiti impossibili o una nuova strada da tracciare? La semplice verità è spesso più rivoluzionaria di cumuli di bugie. L'autore risponde in modo chiaro e semplice a queste e a molte altre domande. Prefazione di Mons. Juan Antonio Raig Pla.
La direzione verticale della salita al cielo del Risorto ha la stessa traiettoria dei desideri di felicità e pienezza del cuore umano. In che senso il Signore salì al cielo, se oltre la luna e le stelle non si è trovata alcuna dimora fisica del divino? Perché alla morte del Maestro seguirono paura e smarrimento, ma dalla consapevolezza della sua Ascensione - che pure segna un distacco fisico definitivo - i discepoli riebbero gioia e forza? Indagine terminologica, scavo nel passato letterario, esegesi biblica e vita del credente si intrecciano in questo affascinante percorso.
"...i comandamenti non ci sono stati dati per rovinarci la vita, per complicarcela, o peggio per "castrarla" ma per aiutarci a trovare quella felicità che tutti desideriamo e cerchiamo. A ben pensarci essa si gioca tutta sulle relazioni. Il tema di fondo dei comandamenti sono infatti le tre relazioni fondanti la nostra esistenza: quella con Dio (trattata nei primiere), quella con noi stessi e con gli altri (trattata negli ultimi sette)".
Secondo la tradizione la risurrezione è un "miracolo". Tra quelli compiuti da Gesù è il più spettacolare. Egli è risorto come, nel mondo mitico, Osiride o Tammuz morivano e risuscitavano a ogni ciclo annuale. La teologia più seria ha ormai accantonato l'idea della presenza attiva di Dio come irruzione fisica nella trama del mondo. Reintrerpretarne una profonda e delicata tradizione di secoli è compito non facile ma possibile se si radica lo sguardo in un'idea profondamente biblica, come fanno queste pagine.
Questo libro, che ha vinto il Premio della Letteratura Religiosa 2006 in Francia, offre brevi capitoli sotto forma di elogi, termine che rimanda al greco eu-logia, benedizione. Si tratta sostanzialmente di una benedizione della vita, di un dire bene della vita, nei suoi aspetti più alti e più caratteristici. I contenuti sono riflessioni dell’autore sia di tipo esplicitamente spirituale (Gesù, la Bibbia, la Chiesa, la preghiera, il silenzio, il perdono) sia altri più laici (la lucidità di spirito, la meraviglia, il dibattito, il cambiamento, il tempo che passa, l'infanzia, l'impegno, il lavoro, i beni materiali, l'umorismo). Il capitolo finale è la sigla dell'intero libro, ed è l'elogio della libertà, cioè dell'essenza dell'uomo come libertà. L'autore non manca di concludere ogni capitoletto con una citazione biblica. Lo stile è chiaro e gradevole.
Michelle Quesnel é sacerdote oratoriano e biblista di formazione. Professore di esegesi a L’Istitute Catholique di Parigi, è attualmente il rettore dell'Università Cattolica di Lione.