
Nel volume è tracciato il cammino della libertà cristiana in un costante e serrato raffronto con le concezioni che la filosofia e il mondo occidentale hanno espresso in ordine alla libertà. Tra le articolazioni principali del libro: L'evangelo della libertà in Cristo; Libertà greca e libertà dell'amore; Libertà cristiana e mondo contemporaneo.
"Chi è l'uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?" La domanda posta da san Benedetto nel Prologo della Regola costituisce il filo rosso di questi racconti. Scritti da una monaca di clausura, essi esprimono con candore e semplicità la gioia destata dalla certezza che il divino non ha lasciato solo l'uomo, ma si è fatto incontro a lui per rischiararne e alimentarne il cammino. Volto amabile, nel quale fissare il proprio sguardo. Piccole storie che trasmettono gioia e pace, riscaldano il cuore, riaccendono il desiderio di una vita piena, di rispondere: "Io".
Questo libro, di biblica e di spiritualità, è una meditazione sui versetti 46-50 del capitolo 10 del Vangelo di Marco; pochi versetti che Tonio Dell'Olio scandaglia per evidenziarne anche le pieghe nascoste coniugandole con l'oggi della storia; la vicenda di questo cieco di Gerico diventa paradigma di ogni vicenda umana che sperimenta la fatica e l'emarginazione. Si tratta di pagine molto accattivanti: la parola di Dio letta alla luce dell'attualità provoca una riflessione tutt'altro che accademica e obbliga a una più convinta assunzione di responsabilità. Come dichiara il sottotitolo, queste riflessioni scaturiscono dalla figura di Bartimeo, il cieco di Gerico che Gesù guarisce. Figura apparentemente marginale, Bartimeo viene analizzato nella sua realtà di perdente, di personaggio umile che sa però riconoscere il Maestro e cerca la sua luce. Esattamente come le donne e gli uomini del nostro tempo che soffrono emarginazione e ingiustizia e che cercano risposte e indicazioni di cammino. I diritti d'autore di questo libro sono devoluti a Pax Christi.
Storia del monachesimo occidentale dal medioevo all’età contemporanea. Il carisma di san Benedetto tra VI e XX secolo, di Mariano Dell’Omo, monaco di Montecassino che insegna Storia del monachesimo benedettino nell’Ateneo Anselmiano a Roma, appare finalmente come una nuova sintesi rigorosamente scientifica di storia dell’esperienza monastica benedettina dalle origini fino ad oggi, dopo quelle sempre utili ma ormai datate di Hilpisch (1950), Schmitz (1948-1956), Cousin (1956), mentre poco si prestano ad un’agile consultazione i tredici volumi in lingua spagnola dedicati da Colombás a La Tradición Benedictina (1989-2004).
Fattore storico tra i più rilevanti nello sviluppo della civiltà medievale, il monachesimo benedettino entrò a far parte pienamente dell’esperienza comune degli abitanti del continente europeo lungo i secoli dell’età di mezzo. Il volume nella Parte prima (Da Benedetto a Bernardo) intende perciò rispecchiare l’itinerario cronologico e spaziale di questo plurisecolare svolgimento, a partire da san Benedetto fino alle riforme monastiche altomedievali scaturite dal ceppo benedettino, articolandosi lungo le tre direttrici essenziali ad una giusta prospettiva storica: quella politico-istituzionale, culturale e spirituale.
La Parte seconda abbraccia i secoli che vanno dall’autunno del medioevo alle soglie del terzo millennio. Come nella società, così nel monachesimo europeo fra XIII e XIV secolo si nota una parabola discendente, anche se una nuova efflorescenza di correnti monastiche appare in Italia. Durante il XV secolo, pur tra i gravi ostacoli causati dalla commenda, nuove congregazioni monastiche sorgono nel quadro del movimento dell’"Osservanza". Quindi dopo riforma protestante ed età tridentina, in epoca barocca si consolidano le antiche congregazioni mentre ne sorgono di nuove. Un’ulteriore crisi del monachesimo si registra nel secolo dei lumi e della rivoluzione francese. Il XIX secolo scorre per la vita monastica tra restaurazioni e soppressioni, concludendosi felicemente con l’istituzione della Confederazione benedettina (1893). Nel ’900, infine, mentre la diffusione del monachesimo si fa ormai planetaria, il concilio vaticano II (1962-1965) - ultima significativa tappa cronologica - anche per la vita monastica di Regola benedettina è fonte di rinnovamento e impulso decisivo a molteplici esperienze di ritorno alle sorgenti.
Il libro, per chiarezza di linguaggio e aggiornata bibliografia, è destinato a rappresentare un indispensabile strumento di lavoro per l’università e per tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla lunga e straordinaria vicenda storica del monachesimo benedettino europeo ed extraeuropeo fino ai nostri giorni.
Da molti anni sorella Maria aiuta con le sue meditazioni a penetrare in modo diretto al cuore del messaggio evangelico. Queste pagine costituiscono un dono prezioso per la loro capacità di immediatezza, per il loro saper cogliere il cuore di una parola di Gesù rimasta come brace ardente sotto la cenere che tutti noi contribuiamo ogni giorno ad accumulare.
Parlare di morte ha senso ai nostri giorni?
Che cosa suscita pensare ad essa?
Tra cronaca e fiction ci appare sempre lontana, riguarda sempre altri, fino a trovarci assuefatti ad essa.
Le cose cambiano quando la morte entra prepotentemente nel nostro orizzonte e sconvolge la nostra vita.
Lo sguardo cristiano sulla morte allarga la prospettiva e ci proietta oltre, ci lascia intuire un “dopo” carico di speranza, mentre l’arte cristiana ci offre meravigliosi scorci, forti provocazioni, stimolanti riflessioni su questi temi.
Queste pagine, attraverso il confronto con opere d’arte di forte impatto, cercano di riportare l’attenzione su temi un po’ dimenticati, come morte, resurrezione, misericordia, giudizio, che sono al centro della fede cristiana, forza scaturita proprio dalla morte e resurrezione di Gesù, per ritrovare speranza per il nostro oggi.
Quarta di copertina
Il trionfo della morte di Clusone e la Danza macabra di Pinzolo con sottile ironia e con un certo coraggio offrono un richiamo a «ben vivere», per poter anche «ben morire». Perché la risurrezione è la destinazione finale del nostro pellegrinare.
Biografia dell'autore
Sergio Dell’Orto, nato a Carate Brianza (MB), dopo aver svolto il suo ministero in parrocchie di Monza e della Brianza, attualmente è parroco di San Bernardo, alla Comasina a Milano.
Questo volume costituisce un bel testo sulla preghiera cristiana, letta e vissuta basandosi sul fondamento sicuro della Parola. Punto di partenza del libro è l'analisi della preghiera di Gesù, fatta alla luce in particolare dei testi del Vangelo di Luca. Ciò che mi sembra particolarmente interessante è la proposta di una lettura cristiana dell'Antico Testamento che arriva ai Salmi partendo sempre dalla figura di Gesù e da una forte riflessione sulla sua preghiera, letta con attenzione a partire dai testi evangelici. La frase di Gesù che dà il titolo al libro, Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46), è una chiara eco del testo del Sal 31,6.
Chiara d'Assisi e Caterina da Siena... Madre Elisabetta della SS. Eucaristia ed Edith Stein: volti del passato e testimoni del tempo presente. Giovanna della Croce offre un grande affresco del genio femminile, popolato delle figure di donna che hanno illuminato l'umanità alla luce della fede e della sapienza cristiana (pp. 152).
Ha senso continuare a parlare di un tema tendenzialmente ostico quale quello dell'ascesi cristiana, nel XXI secolo, e in un contesto sociale che rigurgita di edonismo? Qualora la risposta fosse affermativa, sopra quale fondamento teoretico poggerebbe il discorso, che oggi si preferisce affrontare da una visione prospettica intrisa di spiritualità orientaleggiante, quale ad esempio quella New Age? Partendo da questi interrogativi di fondo, l'autore tenta una rilettura dell'argomento (oggetto di ricerca della tesi di Licenza in Teologia dogmatica) in una luce positiva, culminante nella divinizzazione del battezzato, e in risposta ai quesiti anzidetti, propone un approccio al tema alternativo rispetto ai trattati di ascetica e mistica, contemplante il fondamento immutabile del dogma a sostegno della necessità dell'impegno ascetico, sotto la guida sicura di San Tommaso d'Aquino.
E' una via Crucis nuova: per le stazioni, che seguono il cammino di Gesu delle narrazioni evangeliche - per l'impostazione - per lo stile di preghiera - per l'uso.
Antologia di brevi riflessioni di vari autori, che ridonano il gusto delle parole che risuonano nella vita dell'uomo di oggi. Parole della vita, perché la vita è fatta di parole e le parole servono a spiegare la vita. Parole della vita, che un cristiano dovrebbe sempre confrontare e misurare con la Parola di Vita, affinché ogni parola ritrovi senso e pienezza. Sono parole spiegate nel loro senso letterale, intercalate da racconti e ritmate da brevi frasi sulla vita, disseminate nel volume come un leggero filo che lega il tutto.
La vita monastica ha per sua stessa conformazione la continua necessità di rinnovare il proprio contatto con Dio. In un'epoca come l'attuale, così magnifica ma anche così complicata, il monachesimo e in particolare quello femminile benedettino che questo volume analizza, si dimostra come l'elemento profetico e unificante portatore dei fondamentali valori religiosi dell'uomo. Madre Monica Della Volpe si rivolge, in queste pagine, alle consorelle di Valserena in una sorta di dialogo materno nel quale tocca alcuni nodi particolari dell'argomento ed insegna l'autenticità del servizio a cui tutte loro sono chiamate. La vita comune, in particolare, deve essere spunto per una maturazione umana che tocca l'apice nell'incontro: incontro con la realtà del monastero e con gli insegnamenti della badessa che, infatti, non a caso diventa maestra di vita per novizie e consorelle.