
"Direzione spirituale" è un'espressione, ormai piuttosto comune nella Chiesa, che indica l'aiuto offerto da una guida a un credente nel cammino di fede. Queste pagine si propongono di portare alla luce il valore e l'importanza di una pratica riscoperta da quei cristiani - sempre più numerosi - che desiderano crescere nell'intimità con Dio. Un percorso che si propone di mettere ordine nella vita, fare scelte consapevoli e aprire le porte a una vera trasformazione interiore.
Che cosa fa un direttore spirituale? Affianca la persona in cammino, la aiuta a discernere, le offre consigli frutto di saggezza e di esperienza, prega per lei. E tutto questo senza invadere il santuario della coscienza né condizionare in alcun modo la libertà. Questo libro contiene molta esperienza e sarà utile ai direttori spirituali. Non si ferma agli accorgimenti pratici su come gestire i colloqui. Molto più a fondo si domanda, come devono fare i direttori, di che cosa hanno bisogno le anime, quali sono le aspirazioni da suscitare in esse, quali i disturbi e le malattie più frequenti o più gravi. Per concludere che questo compito non si può svolgere se non a partire da una vita interiore profondamente radicata in Cristo. Ma per le stesse ragioni sarà altrettanto utile a chi riceve la direzione spirituale, che in queste pagine troverà orientamento per accostarsi ai colloqui adeguatamente disposto e per saper applicare i consigli alla pratica.
Dobbiamo chiederci: stiamo camminando, anzi, correndo, incontro al Signore Gesù che viene incontro a noi? E come avanziamo? Un volume della serie Setteminuti per lo spirito, agili libretti pensati per coniugare il nostro bisogno di spiritualità con i tempi della vita moderna.
Con La dimensione del quotidiano Carlos Mesters ci propone una moderna chiave di lettura dei Salmi del pellegrino. I quindici salmi, che scandivano la salita dei pellegrini al Tempio di Gerusalemme, costituiscono un’affascinante testimonianza di come, a quel tempo, il popolo pregasse facendo riferimento agli aspetti concreti della vita quotidiana.
I commenti che integrano ciascun salmo ci invitano a una riflessione personale attraverso un parallelismo tra la nostra condizione attuale e quella di allora, aiutandoci a riconoscere e pregare la dimensione divina dell’umano.
La sofferenza fa parte della vita umana. Occorre saperla affrontare in modo da trasformarla in opportunità di crescita e di energie da mettere a servizio degli altri. Questo non avviene automaticamente, ma attraverso un processo graduale e spesso faticoso. A volte è importante farsi aiutare anche da persone competenti per rendere il cammino più facile e fruttuoso.
Maschi e femmine, donne e uomini... L'umanità è fatta di differenze. Quella tra i sessi dice come funzionano tutte le altre: parlare di sé, del proprio essere sessuati/e, chiama un altro o un'altra a notare la propria posizione. D'altronde il cristianesimo custodisce da sempre il principio di incarnazione, cioè la convinzione, fondata in Gesù Cristo, che solo il riconoscersi parziali rende possibile le relazioni. Quel «maschio e femmina li creò» (Gen 1,27) di Genesi già chiama l'essere umano a fare i conti con la propria parzialità, condizione pesante e insieme sollevante. Su come possano essere le due cose contemporaneamente, su come maschi e femmine esprimano «la differenza che tiene in sospeso il mondo», la teologia s'interroga da sempre e dentro l'esperienza delle chiese. Questo si propone di fare anche l'autrice, facendosi accompagnare dalla metafora della danza: studiare i primi passi della questione di genere, cogliere alcuni movimenti partendo dalla Scrittura, mostrare modelli di relazione maschi/femmine messi in pratica dalla chiesa.
Quando sentiamo parlare di devozione al Cuore di Gesù, ci viene spontaneamente in mente S. Margherita Maria e le straordinarie rivelazioni da lei ricevute nel XVII secolo. Ma la devozione al Cuore di Gesù è molto più antica e nacque già durante la vita terrena di Gesù, nel piccolo gruppo dei dodici apostoli del Signore. Forse non tutti sanno che il primo devoto al Cuore di Gesù fu S. Giovanni apostolo, che durante l'ultima cena reclinò il capo sul petto del Signore, e riuscì a percepire i battiti del Cuore divino di Gesù. Un altro aspetto poco conosciuto è come sia avvenuto il collegamento fra la devozione al Cuore di Gesù, che risale alle origini della Chiesa, e l'Apostolato della Preghiera, che nacque solo nel 1844. Maria e Luigi Poy, autori di questo testo, hanno studiato e confrontato con amore e attenzione diversi scritti riguardanti le origini e la storia della devozione al Cuore di Gesù, e mettono a disposizione dei lettori il risultato delle loro ricerche.
Il Padre ci ha dato una buona maestra, Maria di Magdala, che ha imparato la spiritualità «ai piedi di Gesù» con la sua stessa vita. È un cammino di crescita interiore alla nostra portata. Seguiamo i suoi passi e proviamo a metterlo in pratica! «Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». (Lc 7,47)
• Origine, storia, messaggio e valore spirituale della devozione a Gesù Bambino di Praga.
• Tanti modi per pregare Gesù Bambino, con le preghiere e i canti che si recitano al Santuario di Arenzano; nel libro si trovano: tre tridui; due novene; la coroncina a Gesù Bambino con i 12 misteri dell’infanzia; preghiere e canti.
• Il libro è corredato e arricchito da fotografie belle e attuali del Santuario di Arenzano.
Venerare l’immagine di Gesù Bambino significa andare all’origine della nostra salvezza: a Gesù fatto uomo come noi per salvarci, a Gesù fatto piccolo per darci un esempio di umiltà e mitezza. Il libro è incentrato sulla devozione a Gesù Bambino: racconta l’origine, la storia, il messaggio e il valore spirituale di tale devozione; raccoglie poi alcune meditazioni, tre diversi tridui, due novene, la coroncina con i misteri dell’infanzia di Gesù e preghiere e canti rivolti al Piccolo Re nel Santuario di Arenzano. In una piccola, ma preziosa raccolta tanti modi per pregare e contemplare Gesù Bambino, in unione con il Santuario di Arenzano, il centro di irradiazione oggi più vivace di questa devozione.
"La depressione non è una malattia vergognosa, perché ha le sue radici nelle profonde afflizioni che riemergono alla superficie della coscienza. Se potessimo parlarne, ciò ci condurrebbe a una libertà e a una vita rinnovate". Partendo da questa premessa, il libretto descrive la depressione come una crisi che può diventare fonte di liberazione: offre spunti per la sua comprensione, ne percorre le tappe dolorose e traccia il cammino di guarigione. Leggere e meditare queste pagine significa imparare a conoscere meglio la persona segreta e profonda che si trova in ciascuno di noi.
Forse quella notte, anche se non era Shabbath, avrebbe fatto l’amore con Leah, forse sarebbe stato capace di tenerezze per lei, forse l’avrebbe baciata tra i capelli, forse avrebbe fatto luce per guardarla negli occhi finalmente.
Difficile per lui dire ancor oggi per quali misteriose alchimie della mente si trovasse a fare questi pensieri, mentre era divenuto suo malgrado partecipe di un’avventura così diversa da lui…
Tarcisio ZANNI nato a Cremona nel 1945 vive a Bologna. È autore di numerosi saggi di “teologia divulgativa” di indole catechetica per adulti e bambini:
A Betlemme; Assunti in cielo; Che cosa c’è di diverso questa notte?; Circondati da testimoni; Città, Chiesa e missione; La debolezza di Dio; Figlio, come si credeva, di Giuseppe; Intervista a Francesco Cuppini; Lettera a una bambina battezzata a sua insaputa; Il libro del Matrimonio; Non conformatevi; Ogni genere di discernimento; Pensieri sul morire e su quel che segue; Il segreto di Karol; La Veglia; Venduto in Giuseppe; Verso il Natale in famiglia; Viaggio alla ricerca dell’Italia cattolica che non si trova più.
La qualità della vita, il futuro dell’umanità e del pianeta dipendono dalla nostra capacità di contemplare e di meravigliarci di tutta la creazione, perché l’uomo e il cosmo rientrano in un unico disegno di amore, per cui ogni essere umano sta davanti all’Eterno nella solidarietà con tutto il creato. Siamo invitati a entrare con gioia a far parte della danza festosa di tutti gli esseri viventi e cantare il compiacimento divino dinanzi all’opera dei sei giorni: “Dio vide che era cosa buona- (Gen 1).

