
• Origine, storia, messaggio e valore spirituale della devozione a Gesù Bambino di Praga.
• Tanti modi per pregare Gesù Bambino, con le preghiere e i canti che si recitano al Santuario di Arenzano; nel libro si trovano: tre tridui; due novene; la coroncina a Gesù Bambino con i 12 misteri dell’infanzia; preghiere e canti.
• Il libro è corredato e arricchito da fotografie belle e attuali del Santuario di Arenzano.
Venerare l’immagine di Gesù Bambino significa andare all’origine della nostra salvezza: a Gesù fatto uomo come noi per salvarci, a Gesù fatto piccolo per darci un esempio di umiltà e mitezza. Il libro è incentrato sulla devozione a Gesù Bambino: racconta l’origine, la storia, il messaggio e il valore spirituale di tale devozione; raccoglie poi alcune meditazioni, tre diversi tridui, due novene, la coroncina con i misteri dell’infanzia di Gesù e preghiere e canti rivolti al Piccolo Re nel Santuario di Arenzano. In una piccola, ma preziosa raccolta tanti modi per pregare e contemplare Gesù Bambino, in unione con il Santuario di Arenzano, il centro di irradiazione oggi più vivace di questa devozione.
"La depressione non è una malattia vergognosa, perché ha le sue radici nelle profonde afflizioni che riemergono alla superficie della coscienza. Se potessimo parlarne, ciò ci condurrebbe a una libertà e a una vita rinnovate". Partendo da questa premessa, il libretto descrive la depressione come una crisi che può diventare fonte di liberazione: offre spunti per la sua comprensione, ne percorre le tappe dolorose e traccia il cammino di guarigione. Leggere e meditare queste pagine significa imparare a conoscere meglio la persona segreta e profonda che si trova in ciascuno di noi.
Forse quella notte, anche se non era Shabbath, avrebbe fatto l’amore con Leah, forse sarebbe stato capace di tenerezze per lei, forse l’avrebbe baciata tra i capelli, forse avrebbe fatto luce per guardarla negli occhi finalmente.
Difficile per lui dire ancor oggi per quali misteriose alchimie della mente si trovasse a fare questi pensieri, mentre era divenuto suo malgrado partecipe di un’avventura così diversa da lui…
Tarcisio ZANNI nato a Cremona nel 1945 vive a Bologna. È autore di numerosi saggi di “teologia divulgativa” di indole catechetica per adulti e bambini:
A Betlemme; Assunti in cielo; Che cosa c’è di diverso questa notte?; Circondati da testimoni; Città, Chiesa e missione; La debolezza di Dio; Figlio, come si credeva, di Giuseppe; Intervista a Francesco Cuppini; Lettera a una bambina battezzata a sua insaputa; Il libro del Matrimonio; Non conformatevi; Ogni genere di discernimento; Pensieri sul morire e su quel che segue; Il segreto di Karol; La Veglia; Venduto in Giuseppe; Verso il Natale in famiglia; Viaggio alla ricerca dell’Italia cattolica che non si trova più.
La qualità della vita, il futuro dell’umanità e del pianeta dipendono dalla nostra capacità di contemplare e di meravigliarci di tutta la creazione, perché l’uomo e il cosmo rientrano in un unico disegno di amore, per cui ogni essere umano sta davanti all’Eterno nella solidarietà con tutto il creato. Siamo invitati a entrare con gioia a far parte della danza festosa di tutti gli esseri viventi e cantare il compiacimento divino dinanzi all’opera dei sei giorni: “Dio vide che era cosa buona- (Gen 1).
Il tempo di Avvento, il tempo nuovo della Chiesa, va riconsiderato come tempo liturgico in preparazione alla venuta ultima del Signore. Maria insegna l'attesa e l'accoglienza del Verbo fatto Carne oggi e domani. Le tre meditazioni proposte nel magnifico stile poetico di Ronchi, sulla venuta del Figlio di Dio nella carne attraverso l'accoglienza di Maria, possono essere proposte per un ritiro spirituale o per la semplice personale meditazione. I brani del Vangelo di Luca dell'Annunciazione e della Visitazione, da lui commentati, aprono la dimensione dell'attesa del Veniente, attesa che in Maria si è fatta grembo e vita.
«Sorpreso sempre dalla presenza di Dio e sfidato costantemente dal dubbio sulla sua esistenza, la sua Parola è lampada per i miei passi, come dice il Salmo 118. Con questa luce guardo la realtà che mi circonda, ripenso ai giorni passati, vado incontro ai giorni futuri. La persona umana con le sue fatiche e le sue gioie, un po’ schiacciata da un tempo moderno che toglie il respiro e anche molto stimolata da orizzonti nuovi che si aprono con una velocità sconosciuta nel passato, mi colpisce, mi commuove, mi stimola. Guardo e ascolto, e mi lascio stupire da ciò che entra in me e anche da ciò che ne esce, quasi frutto di un seme che è entrato nel profondo della mia terra».
L'autore scopre per la prima volta la sua vena spirituale, a tratti addirittura mistica. Brevi riflessioni, quasi delle poesie, che squarciano le nubi e creano un canale diretto tra l'esperienza terrena e umana (il mondo, il proprio cuore, le relazioni...) e il cielo abitato dallo Sposo: "Lo Sposo, luce profonda, parla. La sua voce è di un silenzio profondo, avvolgente, caldo. Le orecchie dell'anima gustano i sussulti delle sue parole. Sono parole piene d'amore, dell'amore che Lui, innamorato folle, porge" .Il libretto è arricchito da foto d'autore che accompagnano i testi e rendono questa pubblicazione adatta per tutte le età; un piccolo scrigno da donare a tante persone per varie occasioni.
I bisogni spirituali sono sempre più centrali nella vita delle persone e diventano essenziali quando la vita è attraversata dalla malattia o dalla morte. Ma «per potersi manifestare, la spiritualità ha bisogno di una qualche forma di educazione e pedagogia, è qui che diventa chiara la preziosità di questo libro: esso offre una via per capire l'importanza della spiritualità e ci aiuta a diventare consapevoli dell'incredibile potenziale di questo fenomeno. Gli autori tendono la mano e invitano il lettore al proprio sviluppo spirituale, allo stesso tempo un'evoluzione per diventare un essere umano più umano, capace di cura. La spiritualità antropologica qui elaborata, basata su una ricca varietà di fonti e tradizioni, ci riporta alle domande: qual è il nostro posto nel mondo? Come faccio a vivere? Come faccio a prepararmi per la morte? La spiritualità e lo sviluppo spirituale non si si possono apprendere dai libri. Sono realtà viventi che si imparano facendo e imparando da mentori e insegnanti esperti. I testi come questo possono solo espandere la nostra concezione del mondo e accendere il nostro desiderio di esplorare la via di una spiritualità antropologica per la cura integrale».
Ecco un libro a metà fra la spiritualità e la psicologia. Gli autori, dopo una breve introduzione sulla preghiera, commentano i vari sentimenti dell'animo umano quali, ad esempio, l'ansia, il senso di frustrazione, la rabbia, la gioia, il disaccordo... e offrono alcuni brani della Bibbia su cui meditare, da un lato per godere appieno dei sentimenti positivi, in modo da incanalare le buone energie, dall'altro per suggerire una sorta di cura di sé per superare gli ostacoli che i sentimenti negativi ci pongono sul nostro cammino interiore. Seguono tante domande-stimolo per il lavoro introspettivo su noi stessi.
Un minuto di silenzio può essere magico. Sospendere tutte le attività, rimanere lì senza fare niente per alcuni secondi sembra fermare il fluire del tempo. Si apre uno spazio diverso, i contorni del mondo sono più netti e, come spiega l'autrice in questo libro, scopriamo pensieri e verità capaci di migliorare la nostra vita. Il silenzio favorisce la concentrazione perché placa la mente, e talvolta non esprimere subito un'opinione, non rispondere di getto a quella che ci sembra una provocazione, non dare libero sfogo a lamenti e recriminazioni può far sciogliere come neve al sole seccature e conflitti. Non c'è bisogno di un ritiro in un monastero, ci spiega l'autrice, monaca buddista, per esercitare il silenzio e beneficiare delle sue virtù. «La cura del silenzio» insegna, infatti, con leggerezza e un pizzico di poesia, a trovare calma, mente aperta, consapevolezza anche nella vita di tutti i giorni, e a riportare in equilibrio le nostre emozioni.
Secondo il Vangelo, Gesù amava stare a tavola con la gente. Era anche capace di far da mangiare: infatti si presentava come il "buon pastore", colui che dà il "pasto buono". Cosa ci insegna questa caratteristica (quasi ignorata) del Figlio di Dio? Un fatto molto concreto: cucinare non significa soltanto dare del cibo, ma soprattutto prendersi cura di ciascuno secondo i suoi bisogni. Ecco una "chef-teologia" dal sapore delicato, che nutre in profondità quanti hanno fame di senso e di vita. "Lievito e farina, ortaggi e agnello, pesce alla brace, il sale nella pasta...? Gesù sapeva cucinare. Anche in questo era (il) Maestro."
Tutto ciò che si può dire della croce da un punto di vista umano è negativo: come ha potuto diventare un segno positivo? È stato possibile grazie al modo in cui Gesù ha vissuto quella sofferenza ingiusta, grazie al suo legame d'affetto col Padre. La croce non è un semplice simbolo, perché rappresenta la persona stessa di Gesù e richiama la vicenda da lui vissuta, un dramma di morte e di risurrezione. Nei secoli quell'oggetto si è caricato di riferimenti teologici e artistici, fino a diventare gioiello prezioso che orna corone e scettri, segno da porre sui campanili e sulle montagne, simbolo religioso per le scuole e le case. Percorriamo dunque le vie dell'arte e della storia seguendo la croce, per soffermarci su questo mistero capace di sconvolgere, affascinare e ispirare i cristiani di ogni epoca, che vi riconoscono il segno glorioso dell'amore di Dio per l'umanità.