
In queste pagine storie di uomini e donne che hanno testimoniato con le loro vicende terrene l'ottimismo nella forma più alta che è quella di appassionati amanti dell'umanità alla ricerca di Dio.
Un libretto per riflettere su come rendere accessibile, tra presente e futuro, l'esperienza della fede cristiana a bambini, adolescenti, giovani e adulti.
Non c'è bisogno di pubblicare un libro per dare prova che tutti siamo alla ricerca della felicità. Forse però vale la pena pubblicarlo quando si avvistano segnaletiche attendibili verso quel traguardo. È quanto contiamo di fare con questo testo riportando le indicazioni preziose ascoltate al Festival francescano di Rimini 2014, durante il quale si è riflettuto sulla felicità. Considerazioni di un filosofo, Salvatore Natoli, e di uno studioso di ebraismo, Vittorio Robiati Bendaud, a partire dal libro del Qoèlet e dal versetto: "Segui le vie del tuo cuore"; di una studiosa di storia dell'arte, Milvia Bollati, che analizza gli sguardi d'amore tra san Francesco e il Crocifisso di San Damiano; di un medico, William Raffaeli, e di uno psicoterapeuta, Giovanni Salonia, che educano ad attraversare il dolore.
Come trovare la gioia che si manifesta nella sua leggerezza a volte evanescente, nascosta dietro volti, paesaggi ed eventi? Come accoglierla quando non riusciamo a coglierla? Questa è la domanda che si pone François CassingenaTrévedy. In questo breve testo di alta qualità letteraria e profonda spiritualità, l'autore trasmette un messaggio universale: la gioia è gratuita. È un dono, il dono pieno della vita e del mondo che verrà. Il testo è seguito da altre tre meditazioni. La prima, sull'ecologia, non dimentica che il rapporto con la natura, al di là della sua protezione, è al centro dell'umanizzazione dell'uomo. Le altre due affrontano temi che agitano il cattolicesimo: quello del clericalismo, fonte di molti abusi, e quello della liturgia, che cristallizza posizioni inconciliabili.
Questo libro è una raccolta antologica che si propone di raccontare la morte e il morire senza angoscia, facendoci accostare al suo pensiero mediante il canto della “vita eterna”, poiché la morte è il passaggio a un mondo migliore, all’immortalità.
Offre una doppia chiave di lettura: una teorica, l’altra puramente realizzativa, perché aiuta a comprendere il significato della morte naturale e a gustare, fin da adesso, le gioie dell’aldilà.
Secondo le varie tradizioni spirituali è necessario che l’uomo trascenda la morte prendendo contatto con essa piuttosto che negandola, poiché è un evento che tocca tutti noi e «soltanto se l’accettiamo come meta della nostra vita, e non come annientamento, possiamo vivere pienamente la nostra essenza di mortali eppure chiamati alla risurrezione».
La raccolta antologica è strutturata in sequenza cronologica (per autori) e in modo sistematico. I testi sono suddivisi in tre parti:
1. Saggezza occidentale
2. Saggezza orientale
3. Le Divine Scritture.
Sono inoltre corredati da brevi notizie biografiche degli autori di riferimento. Una raccolta di aforismi conclude il volume.
"Il più nobile compito dell’uomo è la lettura meditativa degli scritti di saggezza; io ho scelto questi significativi semi di contemplazione affinché il lettore possa iniziare il viaggio verso le sponde dell’immortalità, ossia verso la totalità della vita".
(L’autore)
Destinatari
Per chi desidera approfondire il tema della morte e dell’immortalità.
Per insegnanti, operatori di pastorale.
Autore
Vincenzo Noja (1946) è un laico consacrato alla ricerca di Dio e della Verità ultima. Da molti anni si dedica allo studio di testi mistici e della spiritualità interreligiosa. È autore e curatore di circa trenta opere e traduzioni su Ildegarda di Bingen, Meister Eckhart, Giovanni Taulero, François Pollien, Martin Buber. Ha inoltre curato l’edizione italiana in sette volumi delle opere religiose del poeta Clemens Brentano riguardanti la beata Anna Katharina Emmerick, di cui recentemente ha curato l’antologia essenziale: A.K. Emmerick, Visioni bibliche e contemplazioni mistiche (Paoline, 2009) e alcune antologie di mistica interreligiosa. Con le Paoline ha pubblicato fra l’altro Esperienze mistiche nei grandi maestri (2008) e Diario sulla preghiera di Gesù (2010), dello Schimonaco Ilarion.
Punti Forti
Raccolta monotematica su morte e immortalità. La forma antologica del testo. Brani di testi di autori di vari provenienze culturali e spirituali e anche di alcuni testi inediti.
L'uomo è chiamato a fare il bene. L'uomo virtuoso è colui che pratica il bene: ha intuito la sua identità, ha fatto esperienza dell'amarezza del male e ha deciso di orientare definitivamente pensieri, sentimenti e azioni verso il Bene sommo che è Dio. Intraprende quindi un cammino stupendo, nel corso del quale cresce di virtù in virtù; se cade, si alza e cammina ancora più spedito, gioioso e forte. Da una parte riceve l'aiuto divino, con la grazia delle virtù teologali; dall'altra mette in moto le proprie potenzialità per il raggiungimento del bene con le virtù cardinali. L'umiltà lo mantiene nella verità, capace di riconoscere i doni di Dio e la propria miseria e di decidere di «camminare umilmente» con Lui (Mic 6,8) verso la pienezza che desidera.
Ogni uomo viene al mondo segnato dal peccato originale e porta in sé le radici dei sette vizi capitali. Il vizio fa l'uomo schiavo, gli sottrae la libertà e lo rende dipendente e impotente. Riflettere sui vizi capitali ci porta a conoscere meglio noi stessi e i nostri nemici interiori, onde imparare a non scaricare troppo frettolosamente colpe e responsabilità sugli altri, ma a essere e sentirci responsabili dei nostri pensieri e delle nostre azioni e a cominciare un cammino di liberazione e guarigione. L'uomo è libero: può dirigere la sua vita verso il bene o verso il male. Costruttore di se stesso, può contare sull'aiuto onnipotente della grazia di Dio, che è sua forza e sua gioia, e può intuire già l'esito della battaglia che deve affrontare fidandosi della parola di Gesù. Con la forza del Signore, infatti, si possono sconfiggere tutti i nemici e si possono vivere in pienezza le virtù cristiane.
Il cambiamento d'epoca che stiamo vivendo sollecita una profonda conversione spirituale, globale, ecologica e pastorale. Nessuno si salva da solo! Siamo chiamati a uscire dalla crisi, affrontando insieme la sua complessità. La prospettiva sinodale rigenera pertanto la vita ecclesiale, ma anche quella sociale e civile. L'Azione cattolica, incoraggiata da papa Francesco a favorire un cammino sinodale non astratto né autoreferenziale, si propone come spazio di cura, di accompagnamento fraterno e di servizio nella gratuità. Chiamata a sincronizzare vite sempre più frammentate e “in movimento”, l'associazione è impegnata nella paziente e umile tessitura di un “noi più grande”, per una nuova cultura dell’alleanza.
In questo volume – il secondo nel piano di pubblicazione dell’opera omnia di Balducci – sono raccolte una serie di conferenze inedite sul tema della Chiesa locale indagata a partire dalle grandi tematiche conciliari: su tutte, la Chiesa come comunione e comunità, in cui i battezzati che partecipano del sacerdozio comune operano per la conoscenza di Dio e la carità vicendevole e verso i poveri. Si tratta di argomenti caldi che appartengono oggi alla ri essione di papa Francesco e sono qui anticipati.
"La bellezza salverà il mondo". Sono parole, note a molti, pronunciate da Fëdor Dostoevskij. Adriano Sella prende spunto dal grande narratore russo e approfondisce la dimensione della bellezza alla ricerca di quel che realmente può riscattarci e salvarci dalle tendenze attuali che generano bruttezza del vivere e dolore. Non si tratta di mere speculazioni, infatti Sella narra come è stata riscattata e vissuta la dimensione di bellezza, da parte di persone o comunità. L'incontro con questi "testimoni" permette al lettore di apprendere come vivere nella concretezza della vita quotidiana quella dimensione di bellezza capace di trasformare il mondo. A chiusura del volume, una Lettera aperta all'umanità: "Cara sorella umanità, smettila di camminare sulla via della repressione del male... È la bellezza che contiene la forza per poter ridurre il male, in quanto rende visibile tutto quell'impegno di tante persone, gruppi, comunità e istituzioni, e non sono pochi, che danno splendore alla tua esistenza su questo pianeta terra".
Questo volume è dedicato a due Opere di Misericordia corporali: Vestire gli ignudi e Alloggiare i forestieri. La tradizione cristiana è ricca di episodi in cui un ospite misterioso, accolto per pura carità, si rivela essere un angelo in cammino sulle strade del mondo. E se pane e acqua, argomenti centrali delle prime due opere di misericordia corporale, toccano immediatamente il tema della sopravvivenza dell'uomo e dell'umano, il vestire e l'ospitare riguardano un passaggio ulteriore, che è quello, potremmo dire, della stabilità della relazione con chi è nel bisogno. Dar da mangiare e da bere si può fare anche senza "farsi carico" del corpo altrui: vestire e ospitare, invece, presuppone un'accoglienza più intima e, quindi, più impegnativa. Nel nutrire il povero si può anche mantenere una distanza da lui; si può dar da bere senza "toccare" la carne. Vestire e ospitare presuppongono un venire a contatto che ci impegna ulteriormente e ci rivela qualcosa in più di noi stessi, della nostra società, della nostra cultura. E anche delle nostre paure, di fronte alle esigenze della carità e della misericordia.