
Il contatto con la montagna, e con il creato in generale, suscita in molti un senso del trascendente che può sfociare in una spiritualità più determinatamente «cristiana». «È legittimo ipotizzare che la Parola, di cui ogni vero credente è assiduo ascoltatore, trovi in qualche modo riscontro in quel creato che si osserva con religiosa venerazione; che il Trascendente, percepito in tanti approcci con la realtà di montagna, altro non sia che Colui che la Fede chiama “Padre Nostro”».
Alle meditazioni sulle pagine bibliche che hanno per tema l’universo creato, seguono pagine che trapassano dalla preghiera alla poesia; chiude il volume una breve antologia di brani della Scrittura.
Fotografie di montagna fanno da specchio ai testi.
Piccole e significative annotazioni si susseguono nel ricco taccuino scritto da Vittorio Bachelet nel 1964, l'anno della nomina a presidente generale dell'Azione cattolica italiana da Paolo VI, mentre il Concilio Vaticano II volge al termine e in Italia Moro guida il Governo. Scorrendo le pagine di questa agendina riusciamo a riavvolgere il filo delle sue giornate, fatte di incontri, impegni svolti attraversando continuamente l'Italia da un capo all'altro, riflessioni, pensieri, il tutto tramite il suo sguardo benevolo e sincero. Nella sua quotidianità, possiamo "respirare l'aria" di una stagione difficile e decisiva per la storia e il futuro sociopolitico e culturale non solo della Chiesa italiana, che si apriva al rinnovamento postconciliare, ma dell'intero Paese. Tra le osservazioni brevi, essenziali ma ricchissime di spunti, ritroviamo i ricordi di Gobetti, papa Giovanni, De Gasperi e tanti altri, le sensazioni e le tensioni di fronte a momenti storici quali i funerali di Togliatti o l'elezione del presidente della Repubblica Saragat, le veloci riflessioni sul ruolo della tv, sui rapporti tra gli uomini e sulla natura di ogni essere umano fino all'annotazione di sentimenti appartenenti alla dimensione familiare e privata. Tutte le sfere della sua vita si fondono in questa agendina, arricchita dalla prefazione di Paola Bignardi e dall'introduzione di Matteo Truffelli, regalandoci una testimonianza tutt'oggi di grandissima attualità.
Passi evangelici per il cammino.
«A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell’essenziale. Costoro di fronte all’orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all’ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall’amore.
Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l’Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con – si potrebbe dire – un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte “qualcos’altro”. Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto
la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione.
A Taizé ci si “desta” al silenzio, alla preghiera, all’amicizia. E ognuno ritorna al proprio paese, alla propria parrocchia, con il gusto incontenibile di questo risveglio.»
Olivier Clément
L'AUTORE
Olivier Clément (1923-2009) è stato docente di teologia presso l’Institut de Théologie Ortodoxe Saint-Serge di Parigi. Tra le sue numerose opere pubblicate in italiano ricordiamo: La Chiesa degli ortodossi, Riflessioni sul Natale, I volti dello spirito.
«"Hanno pugnalato frèreRoger durante la preghiera della sera". Il 16 agosto 2005 sono le 22 quando ricevo sul telefono questa frase senza firma da un numero sconosciuto. Nella sua estrema sintesi, il messaggio suona terribile e sinistro. Non cerco nemmeno di capire, è tutto semplicemente impossibile. Ho come un rifiuto interiore e una profonda irritazione per una frase che mi sembra una sciocchezza di pessimo gusto. Purtroppo la notizia si rivela presto vera. Frère Roger è stato ucciso mentre pregava: l'ultima ed estrema testimonianza di un uomo di Dio che ha segnato la mia vita come quella di migliaia di giovani e meno giovani in tutto il mondo».
"A Taizé uomini di diverse e talvolta opposte origini confessionali, etniche, culturali, linguistiche pregano e lavorano insieme. Tutto cominciò durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni dovettero accontentarsi dell'essenziale. Costoro di fronte all'orrore e alla morte non poterono più mentire né mentirsi, né restare divisi, soprattutto coloro che tentavano di essere cristiani. La fondazione di Taizé si accompagna all'ecumenismo dei campi di prigionia, un ecumenismo vissuto come servizio reciproco, come una speranza inseparabile dalla preghiera e dall'amore. Durante la mia riflessione e la mia ricerca, non ho potuto non incontrare Taizé. Ben presto ho scoperto non soltanto il pensiero ma anche la tranquilla forza creatrice di frère Roger e dei suoi compagni, quella forza magnetica che attira a Taizé ogni anno decine di migliaia di giovani. Flussi che si rinnovano ogni volta e rendono Taizé il luogo di un incontro prodigioso dove si costruisce l'Europa dello Spirito. Frère Roger parla a questi giovani, sempre brevemente, con una totale semplicità, con - si potrebbe dire - un amore disarmato. In un mondo in cui maturano, sì, delle promesse, ma che non vengono che derise, Taizé è un luogo in cui si avverte "qualcos'altro". Non temete, guardiani delle ortodossie! Taizé non si impossessa di nessuno, non pretende di essere la Chiesa, ma soltanto la soglia e il segno della Chiesa, in una prospettiva di riconciliazione."
Il libro offre numerosi consigli pratici ed esercizi per trovare un'autentica arte di vivere: respirazione, silenzio, distensione, benessere del corpo e dello spirito.
Piccoli libri per tutti in cui brevi pensieri di Autori di ogni tempo e Paese si alternano a immagini significative e simboliche. Adatti ad ogni occasione speciale, ne fanno un momento di riflessione e meditazione sul tema prescelto.
Un libricino con 14 poesie di Natale dedicate a Gesù; economico, per tutti, con caratteri grandi, di facile lettura.
C'è un'ansia di futuro, nella proposta e nella testimonianza di don Tonino Bello. Un desiderio di rugiada. Di chiarore aurorale. Di arcobaleno. Di ricominciamenti. C'è voglia di terre nuove e di cieli nuovi. Qui vengono evocati. Qui vengono affrescati. Con linguaggio augurale, benedicente, semplice, aperto alla speranza.
In questo libro sono state raccolte le storie di dieci giovani, dieci "santi della porta accanto", cioè vicini a noi - sia per la distanza temporale che geografica - e insieme riflesso autentico della presenza di Dio nel mondo. Giovani che hanno riempito la quotidianità, le relazioni e i sogni, così come le scelte più importanti della vita, di un amore straordinario, talvolta nascosto alla vista degli stessi familiari e dei coetanei. Gli Autori, nei ritratti qui presentati, hanno attinto alle testimonianze di chi quei giovani li ha conosciuti, hanno scrutato lo sguardo di coloro che ne ricordano gesti e parole, ma soprattutto ne hanno riletto gli scritti personali, perché questi giovani sono un'esegesi vivente del Vangelo di Cristo.
Dal 1917 al 1984 Justine Klotz beneficò di esperienze mistiche straordinarie. Le parole del Signore, che ella poté diffondere in obbedienza alla Chiesa, con l'autorizzazione dei suoi padri spirituali, sono parte di questa pubblicazione. La dolcezza e la chiarezza delle parole di Gesù qui riportate sono per il lettore fonte di luce, di grande serenità e di forza.