
Il volume raccoglie in antologia circa centocinquanta lettere dall'Epistolario di dom Columba Marmion, scritte tra il 1881 e il 1923, anno della morte. La lettura di queste pagine mostra una vitale esperienza spirituale intessuta di relazioni autentiche, di passione per la vita concreta, di interesse per la storia, di preoccupazione per gli eventi molteplici che punteggiano la quotidianità degli interlocutori del nostro monaco. Nella costanza quotidiana e ordinaria con cui scrisse le sue lettere, giorno dopo giorno - anche in mezzo alle fatiche del lavoro e ai disagi della guerra - Marmion consegnò ai posteri un messaggio spirituale che si offre ancora vivo e fresco all'uomo di oggi, rispondendo alla sua domanda di una spiritualità non avulsa dalla realtà, non disinteressata ai problemi della vita, e di una Chiesa madre e vicina, abitata da uomini di vera sapienza.
Terenzio ci aiuta a leggere le situazioni, così concrete, descritte senza filtri che non sia quello dell'amore, unico modo per vedere nel profondo e saper leggere quello che altrimenti è solo "guardare". Si sente tanta aria di casa nel suo modo diretto, affabile, sensibile, con le emozioni, i pensieri, le sofferenze, le inquietudini che condivide. È un libro che ci fa camminare tanto e sempre pieno di Parola di Dio e di vita concreta, di situazioni, una vera narrazione della storia... che permette di trasformare quello che può apparire cronaca e caso, in storia d'amore e Provvidenza di Dio. Cosa diventa il Vangelo senza le storie, i nomi, le situazioni e senza il cuore dei nostri sentimenti? (dalla Prefazione di Matteo Maria Zuppi)
Un piccolo libro dedicato al “problema linea” affrontato e risolto con l’aiuto di pensieri sapienziali, riflessioni, citazioni e notizie per corroborare lo spirito e smagrire il corpo in un colpo solo. Un libro fatto soprattutto per riflettere sul rapporto con il cibo in modo più ampio, al di la della ostinata ricerca a tutti i costi della perdita di peso.
Il dibattito recentemente sviluppatosi attorno al tema del Crocifisso ha posto in evidenza la tradizione cristiana e cattolica del nostro paese, e dato ragione delle reazioni di tanti. Il fatto ha pure rivelato come l’identità cristiana sia perlopiù sentita come una livrea. Il vero sentimento religioso è stato sostituito da una sorta di superstizione. Per questo oggi è possibile vincere una battaglia in favore del Crocifisso e perdere quella della fede.
Con un linguaggio sobrio e una veste grafica accattivante, il volume indica quali sono gli ambiti entro i quali muoversi per non rifugiarsi in una lettura banale e superficiale dei fatti religiosi e per cambiare prospettiva. L’autore ritiene infatti che oggi il dramma vero non sia la secolarizzazione o la scristianizzazione, ma lo smarrimento del senso dell’uomo, il senso anche religioso dell’uomo.
Per cogliere i valori non basta tuttavia la riflessione, ma è indispensabile fermarsi e contemplare: per questo il testo è corredato da preghiere che aiutano a penetrare il senso profondo di quello ‘scandaloso’ simbolo che è insieme segno della potenza di Dio.
Sommario. Il valore di un simbolo. Scandalo e stoltezza del Crocifisso. Troppa confusione ai piedi del Crocifisso. Laicità, parola ambigua. Se almeno servisse a togliere un po’ di polvere. Perché anche tu e non soltanto io? Il Crocifisso fa scoprire l’altro. Anche il Crocifisso nel consumo religioso. Il confronto con la cultura. Un Crocifisso per partire dall’altro. L’umanità dell’uomo può incontrare il Crocifisso. Stabilire una relazione. Trovare luoghi di umanità. Noi predichiamo Cristo crocifisso. Crocifisso eredità della Chiesa. Croce nostra speranza. L’albero della grazia. Volgeranno lo sguardo al trafitto. Un segno da contemplare. Il Crocifisso potenza di Dio
Note sull’autore
Rinaldo Paganelli, sacerdote dehoniano è laureato in catechetica e pastorale giovanile presso l’Università Pontificia Salesiana. Insegna teologia pastorale e catechetica presso lo Studio teologico francescano Sant’Antonio di Bologna. Ha pubblicato, oltre a numerosi sussidi per la pastorale e la catechesi, il volume Formare alla fede adulta, EDB, Bologna 1996; Formare i formatori dei catechisti, EDB, Bologna 2002; in collaborazione con V. Giorgio, Il catechista incontra la Bibbia, EDB, Bologna 21996; in collaborazione con G. Barbon, Cammino per la formazione dei catechisti, EDB, Bologna 52000, «Io ho scelto voi» EDB, Bologna 21994, Annunciare a partire dal cuore, EDB, Bologna 1998; con M. Lucchesi e G. Barbon, Verso l’unità, EDB, Bologna 1992; con S. Antonetti e G. Barbon, Perdono in dono, EDB, Bologna 2003.
Che cosa ci attende dopo la morte? L'inferno è vuoto? Come conciliare la fede cristiana con la teoria evoluzionistica? Sono alcune delle tante domande, scomode e affascinanti al tempo stesso, che nel corso degli anni sono state rivolte a Gianfranco Ravasi. Le sue risposte, rivolte a tutti, credenti e non credenti, partono sempre dalla Bibbia, con il suo impareggiabile repertorio di immagini e simboli, e si fondano su un preciso criterio: per comprenderne appieno il significato occorre rifuggire da ogni interpretazione letterale e distinguere il messaggio religioso, sempre valido, dai retaggi storico-culturali di civiltà del passato, che esprimevano costumi e modelli sociali spesso lontani dalla nostra sensibilità.
Contenuto
Seguendo il percorso della fase finale della vita e l’intreccio delle relazioni che si creano — con i professionisti della cura, con le strutture sociali e nell’ambito dell’intimità familiare — il libro vuol favorire la consapevolezza. E aiutare a prendere le decisioni più responsabili. La spiritualità invocata per l’ultimo tratto di strada non è altro che lo stare sulla Terra senza mai smettere di alzarci sulla punta dei piedi. Dall’inizio alla fine. In vita e in morte, intrinsecamente legate. Equivale a cercare la vita, una vita in pienezza, anche quando giunge al termine. Una morte di questo genere non ci viene regalata: equivale al lavoro che è la vita stessa. È questo il compito della spiritualità: dentro e fuori l’orizzonte religioso; in una morte intesa come compimento nell’aldiquà o come ingresso nell’aldilà.
Destinatari
* familiari e amici di malati terminali * professionisti della cura * volontari e formatori nel campo del fine-vita
Autore
Sandro SPINSANTI, laureato in teologia e in psicologia, è esperto di bioetica, e ha insegnato etica medica presso la facoltà di medicina dell’Università Cattolica di Roma e bioetica all’Università di Firenze. Fondatore e direttore dell’Istituto Giano per le Medical Humanities. Tra le sue recenti pubblicazioni segnaliamo: La cura con parole oneste (2019), La medicina salvata dalla conversazione (2018), Morire in braccio alle Grazie (2017).
Charles de Foucauld ha fatto dell’amore di Dio la sua vita, e della sua vita un amore per Dio e per i fratelli e le sorelle. Le meditazioni di frère Charles sui Vangeli rivelano la sua profonda relazione con il Beneamato Gesù, fatta di ascolto amorevole, di imitazione dell’ultimo posto, di fraternità con tutti.
Ci auguriamo che questo piccolo strumento sia un aiuto, nel quotidiano, per conoscere e vivere “per fede” la Parola, che ci è donata nelle Scritture e nella Liturgia dei tempi di Quaresima e Pasqua.
Il giusto ama “per fede” un Dio che non vede e questo amore è la sua vita… Obbedisce “per fede” a causa della parola: «Chi ascolta voi ascolta me», parola che non sente, ma che crede “per fede”.
Christian Bobin ci offre quindici racconti: ritratti di persone care (suo padre), incontri (Maria la bambina zingara, una mendicante), figure emblematiche (Soulages, Glenn Gould, Matisse, Pascal), visioni (un ramo di mimosa, una cattedrale) e una lunga lettera alla donna che ha amato e perso, «la più che viva». Tra questi racconti fanno capolino brevi paragrafi, a volte scritti a mano, che condensano un pensiero, abbagliante di profondità e umanità.
E' uno dei libri piu coinvolgenti della letteratura carismatica, raccontato con intelligente sensibilita e coraggio e con uno stile vivo e avvincente. Il testo e arricchito da ampi riferimenti biblici ed e pervaso da una forte spiritualita. Il volume e la forte testimonianza di una donna, figlia di un cattolico e di un'ebrea, che sceglie di ricevere il battesimo all'eta di 15 anni, ma che solo attraverso la sofferenza per la morte del figlio comprende che seguire Gesu non significa scegliere i sacrifici per lui", ma dire "si" a cio che umanamente non sceglieremmo mai. L'avventura spirituale dell'Autrice, nel succedersi di avvenimenti quotidiani, ci rivela l'azione creativa di Dio che, dopo le lotte e le purificazioni iniziali, guida la donna verso mete sempre piu evolute. "
L’espressione «regno di Dio» ritorna 120 volte nei Vangeli, ma molti cristiani ignorano cosa significhi questa affermazione, che è stata «il» motivo della missione di Gesù tra gli uomini. Alejandro Solalinde dà sostanza alla nostra comprensione: «Il regno di Dio è tale quando la sovranità divina è effettiva. Non è una realtà generata dalla nostra volontà di dominio sugli altri, motivata da interessi di potere e di denaro». Regno significa nuove relazioni tra la persona e Dio, tra uomini e donne, tra l’umano e il Creato. Non più il comando sugli altri bensì l’affermazione della dignità dell’altro.
La realizzazione del regno di Dio, intessuto di gratuità, giustizia, rispetto e accoglienza, è questione urgente nella nostra epoca segnata dal «sistema neoliberista capitalista globale che è il principale segno dell’antiregno». Proprio in un mondo caratterizzato dal potere anonimo della finanza, dallo spadroneggiare di multinazionali senza scrupoli, da genti costrette a migrare per guerre, fame e cambiamenti climatici, il Regno diventa profezia del sogno di Dio.
Quelle di Solalinde sono riflessioni radicate nella teologia della liberazione e in una lettura della Bibbia segnata dall’esperienza dei popoli impoveriti. Sono parole di chi ha messo in gioco la propria vita, fino al rischio di perderla, per il Regno. Per questo hanno il profumo dell’autenticità, della libertà e del coraggio.

