
Questo libro racconta di un viaggio fuori dal tempo e dallo spazio, tra effetti speciali e apparizioni inaspettate, un viaggio attraverso il quale Dio (in persona fuma i sigari!) conduce con bonaria sapienza un giovane sacerdote, sveglio, ma un po' saccente (e un tantino sovrappeso). Dio, che in questa pagine appare nelle sembianze di un simpatico e arzillo vecchietto (con tanto di bastone), al semplice schioccare delle dita (è Dio, può!) "teletrasporta" il giovane don Marco: prima in Paradiso, in riva al mare, nella sua chiesa parrocchiale, poi in piazza San Pietro, nella cappella Sistina, negli appartamenti papali, nel Cenacolo di Gerusalemme e da ultimo al momento della Crocifissione, sul Golgota. Ogni cambiamento di scena meraviglia don Marco e crea il contesto idoneo perché ponga a Dio 10 domande, alle quali Lui (in persona!) dà risposte, semplici nella loro invisibile (per chi ha gli occhi accecati dall'orgoglio) ovvietà, e profonde nella loro ineluttabile verità...
L'unica cosa certa della nostra vita è che tutti, prima o poi, dovremo morire. Ma che cosa è la morte? Semplicemente la fine della vita? Per chi crede, no. È, anzi, il momento dell'incontro con Dio. Eppure, tutti ne abbiamo paura, l'abbiamo raffigurata in modi tenebrosi, atroci, spaventosi: con una falce, come uno scheletro... E se, invece, la Morte fosse una bella donna? Ci farebbe altrettanta paura? Se la trovassimo sul nostro letto, alla sera, come un ospite inatteso (e probabilmente indesiderato) e scoprissimo che si sente sola, perché l'abbiamo messa in un angolo, con la nostra cultura che assolutizza la vita ma allo stesso tempo la distrugge, la riempie di violenza, la "mortifica"? Se la Morte ci chiedesse di concederle del tempo per fare quattro chiacchiere e conoscerla meglio? Don Diego Goso affronta il tema della morte e del morire con un tocco di sana ironia, ma con profondità e proponendola in una prospettiva diversa, o forse nell'unica prospettiva davvero cristiana, per imparare di nuovo a chiamarla "sorella", come la nominò san Francesco nel Cantico.
Un sedicenne che ha già ucciso più di dieci persone può ritrovare speranza? E i bambini lasciati per strada in un inferno di baracche e violenza? Un viaggio drammatico e intenso alla scoperta di un'opera di accoglienza nel cuore dell'Africa. Quattro giorni per toccare il mare di sofferenza portato dal sottosviluppo e dalla guerra. E il mare della carità cristiana che ridà speranza dove sembra impossibile e a chi sembra esserne escluso: i bambini. Quattro giorni con Padre Giuseppe Berton, missionario saveriano da quarant'anni in Sierra Leone, che ha fondato il "Family Home Movement" (un gruppo di famiglie locali che, con l'aiuto di Berton, ospitano in casa propria o assistono presso due case di prima accoglienza minori di tutte le età, orfani ed ex ragazzi di strada) e dal 1997 ha aperto - a Lakka nella penisola di Freetown - un centro di accoglienza attivo per il recupero di ex-bambini soldato.
Gesù riassume i comandamenti in una sola frase: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Come si può vivere bene in mezzo agli altri, se non si è in pace con il proprio io? Questo volume è uno strumento pratico per facilitare e sostenere il cammino personale verso l'autostima: un percorso pensato affinché le persone possano avere un contatto con la parte più profonda di loro stesse, e scoprirvi dentro l'amore per la vita.
Atti del Congresso Internazionale Orationis Millennium" (L'Aquila, 24-30 giugno 2000). Il lavoro interdisciplinare tra linguisti, filosofi, teologi, politologi e letterati si e concentrato sulla natura della preghiera come universale espressione del discorso di fede. "
Negli ultimi giorni della malattia, quando era ricoverato presso il Memorial Sloan Kettering Center di New York, Francis Kline scrisse un libro sulle quattro vie di santità per la chiesa universale tratte dalla tradizione monastica. In queste pagine l'Abate Francis scrive che la prima lettura alla Messa, normalmente tratta dall'Antico Testamento, spesso pone la lettura del vangelo nella piena luce del piano di salvezza di Dio.
"In queste pagine diventiamo spigolatori e spigolatrici, come Rut, la moabita della Bibbia, per raccogliere dai vangeli tutti quegli accenni che ci parlano dell'uso che Gesù ha fatto dei sensi e delle membra del suo corpo umano per far colare nel mondo, come da altrettanti pori, il balsamo e il profumo della misericordia del Padre. Alla fine, dopo aver conosciuto i sensi, i sentimenti e le passioni di Gesù, non ci resterà che ascoltare l'invito che l'apostolo Paolo rivolge ai fedeli di Filippi: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù!" (Fil 2,5)." (tratto dalla Presentazione)
«Puoi prendere anche le batoste dalla vita, subire pure tutte le ingiustizie di questo mondo ed entrare in crisi, chiuderti in te stesso, isolarti, stare nella rabbia e con la morte addosso, ma a un certo punto l'amore eterno di Cristo morto e risorto, che in te è presenza viva, ti farà sentire la nostalgia di un'autenticità non vissuta che ti chiede la carità di manifestarsi perché ti vuole far star bene». Così frate Alfonso, nell'Introduzione, ci presenta il grande tema di questo libro che altro non è che il cammino, dietro le tracce di quel Gesù che per molti fu un brigante, al punto che gli fecero fare la fine del brigante, ma che dalla sua fine "maledetta" ci ha aperto un mondo possibile. Con la gentilezza, l'ironia e la profondità che lo caratterizzano, frate Alfonso conferma, in queste pagine, di saper entrare nel mistero dei Vangeli, nel centro della vita di Cristo, portando il mistero presso l'uscio delle case dove vivono le anime semplici e in ricerca. Magicamente, grazie al suo modo insieme leggero e intenso di affrontare i temi sensibili della pagina biblica succede che, nell'ascolto della Parola e in mezzo ai sorrisi, nella stanza di ciascun lettore, inizia a entrare luce, vien voglia di spolverare, di mettere a posto, di aprire le finestre e di ricominciare.
Il titolo del libro si ispira ad uno dei dialoghi contenuto nell'opera di V. Solov'ëv, Breve racconto dell'Anticristo. «Che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?» è la domanda che viene rivolta ad uno sparuto gruppo di credenti. E la loro risposta, immediata e certa è: «Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso»! I nove saggi qui raccolti vorrebbero condurre a questa medesima certezza attraverso un percorso che dall'ateismo indifferente e «confortably numb» dei nostri giorni, porti alla fede in Cristo. Il libro suggerisce una «svolta di respiro» che sappia impreziosire ed esaltare l'umano attraverso il confronto serrato con la Scrittura, la filosofia, la letteratura, la santità, e così passare dall'estraneità di Caino che nella riscrittura biblica di M. Gualtieri si definisce «il primo errore di Dio», alla riscoperta della propria coscienza come «il vero vicario di Cristo in terra» (J. H. Newman).
Shelley Rambo, una delle voci più fresche e innovative nell’ambito della ricerca teologica statunitense, indaga sul rapporto fra trauma e testimonianza alla luce di una teologia dello Spirito a confronto con le istanze del postmoderno.
Il volume critica con estrema lucidità i trionfalismi di una religione della “risurrezione facile”, in cui la morte è un immediato viatico verso la vita e le ferite del dolore vengono subito guarite e redente. Lo scandalo del trauma, in cui la sofferenza torna continuamente ad affacciarsi e costringe a uno stato di non-esistenza, è una sfida a ripensare ciò che veramente rimane, tra morte e vita: l’amore, di cui lo Spirito è difensore e testimone.
shelly Rambo è docente di teologia presso la Boston University School of Theology. Ha studiato nelle università di Princeton, Yale ed Emory, conseguendo in quest’ultima il dottorato nel 2004. Autrice di vari saggi sul rapporto tra i temi classici della fede cristiana e le moderne teorie sulla sofferenza traumatica, si interessa di estetica teologica, ermeneutica biblica e pneumatologia alla luce delle sfide del pensiero postmoderno.
Cinque passi al mistero - sono un ciclo di catechesi per giovani e adulti che si svolge ormai da dieci anni presso la parrocchia Santa Maria in Vallicella - Chiesa Nuova di Roma. Don Maurizio Botta, sacerdote dell'Oratorio di San Filippo Neri, guida gli incontri, con uno stile preciso e di grande impatto. Sono poi gli stessi giovani dell'Oratorio a offrire i temi su cui riflettere, argomenti "caldi", spesso quelli che tengono più lontane le persone dalla fede. In questo, che è il terzo ciclo pubblicato dalle Edizioni San Paolo, padre Maurizio affronta una serie di argomenti che mettono in crisi alcuni luoghi comuni della nostra cultura, spesso superficiale: in particolare, il legame tra scienza e fede; la questione della libertà e dei suoi confini; la questione educativa. Il capitolo conclusivo invita il lettore a riprendere fra le mani e nel cuore il legame con lo Spirito Santo, persona della Trinità che, spesso, tendiamo a lasciare in secondo piano. Come sempre, dalle parole di padre Maurizio e dal suo dialogo sincero e onesto con i giovani e gli adulti che incontra in queste catechesi, emerge la passione per il Vangelo e l'incessante invito a tutti affinché incontrino il Cristo vivo e non una sua immagine innocua.