
L'orazione mentale alla scuola di S. Teresa Margherita del Cuore di Gesù.
Maria, la Madre del Carmelo, secondo S.M. Maddalena de' Pazzi, S. Giovanni della Croce, Edith Stein.
Maria, la Madre del Carmelo, secondo Santa Teresa di Gesù, Santa T. Margherita del Cuore di Gesù, La Beata Mariàm di Gesù Crocifisso.
Estate, vacanze, relax... Ecco un quaderno per distenderti e divertirti, prendendoti cura di te. Lasciati provocare da prompt spirituali, cimentati nello storytelling autobiografico, gioca con i classici puzzle da gomma e matita... e se sei stanco di pensare, puoi rilassarti colorando. Scoprirai che queste pagine riservano delle sorprese, sfide per l'intelligenza ma anche per il cuore, in un percorso in prima persona in cui il protagonista sei tu!
Avvincente provocazione sulla possibilità che il cristianesimo abbia una parola da dire di fronte alle vicende «apocalittiche» di questi ultimi anni: pandemia da Covid-19, disastri e cambiamenti climatici, guerra in Europa... Analizzando i passi dei Vangeli dove Gesù preconizza la fine dei tempi, l'autore svela che il cristiano vive nell'attesa del Regno di Dio che egli è chiamato a scorgere dentro le vicende quotidiane della propria vita e della società in cui è immerso, rifuggendo letture catastrofiche della Bibbia e al contempo evitando letture spiritualizzanti che svuotano dall'interno il messaggio integrale della Scrittura.
"Una riflessione profonda, originale, poliedrica sulla pandemia ancora in corso: perché non siamo riusciti a capire ciò che stava accadendo?"
È molto difficile per ora capire veramente cosa significa per noi una pandemia che ancora ci tiene prigionieri. Ci vorrà ancora molto tempo. Per adesso si può solo raccontare. Quando questo libro sarà nelle mani di qualche gentile lettore, sapremo se e con chi avremo celebrato il natale, festeggiato il capodanno, condiviso gli eventi. Tutte queste parole, che ora metto in fila una dietro l’altra, avranno una luce diversa da quella che le ha viste nascere. Vi arriveranno già coperte di molta polvere. Io stesso incontrerò l’altro me stesso che è stato qui, in questo tempo indecifrabile, a scrivere sulla sabbia di cose che mutano in continuazione. Per quanto evanescenti, queste parole avranno provato lo stesso a tracciare un ricordo, parziale e soggettivo, della strada compiuta per arrivare a quel prossimo presente. Le avrò con imbarazzo messe alla prova di un trascorrere del tempo che come sempre ci avrà di nuovo sorpreso.
Autore
Giuliano ZANCHI (1967), prete di Bergamo dal 1993, è direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi di Bergamo. Licenziato in teologia fondamentale presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, si occupa di temi ai confini tra estetica e teologia. Tra le sue recenti pubblicazioni ricordiamo: Rimessi in Viaggio. Immagini da una chiesa che verrà (2018); I giorni del nemico (2020); Un amore inquieto. Potere delle immagini e storia cristiana (2020); La bellezza complice. Cosmesi come forma del mondo (2020). È membro di redazione della «Rivista del clero italiano» e della rivista «Arte Crisitiana».
Attraverso dei temi chiave (debolezza, verità, autenticità, relazioni, ferialità e grazia) il testo cerca di indagare quale dovrebbe essere il profilo spirituale di un testimone. La testimonianza è un tema chiave per il cristianesimo perché dice che l'esperienza di fede non ha solo come scopo quello di santificarci ma anche quello di essere segno per gli altri. In che senso il cristiano è segno? In che senso deve diventare guida? In che senso la sua luce non può restare nascosta? Il testo cerca di rispondere a queste domande cercando di riportare alla luce del sole ciò che la cultura contemporanea vuole rilegare all'intimistico.
Con questa lettera, l'Arcivescovo Mario Delpini, insieme ai Vescovi delle Chiese di Lombardia, desidera entrare in tutte le case della diocesi in occasione del Natale, per pregare insieme e condividere il desiderio di accompagnare ciascuno all'incontro gioioso e fecondo con Gesù. È un modo bello e originale per riconoscere nelle relazioni domestiche quel terreno buono dove fiorisce la vita e dove i piccoli e i più giovani sono accompagnati dai loro adulti di riferimento a esplorare la grandezza del mistero racchiuso nella propria esistenza. Alla fine di ogni capitolo i Vescovi consegnano una preghiera, da recitare in famiglia in qualche momento condiviso lungo il tempo che avvicina al Natale, che diventa augurio per una vita piena, dove l'incontro con Gesù apre nuovi orizzonti e consegna promesse di felicità inaudite. La speranza è che, anche grazie a questa lettera, grandi e piccoli si lascino interpellare da un Amico speciale che bussa alla porta del loro cuore e gli aprano, scoprendo come questo incontro sia portatore di libertà e capacità di amare.
“Ciò che accompagna armoniosamente queste riflessioni è la mistica, qualcosa che la Chiesa si è sforzata di tener lontana dalla quotidianità. La mistica è una trama segreta che vogliamo tornare a scoprire per sentire il calore della vita. Per esprimere questo, potremmo ripetere le parole di Giovanni in una lettera che è, appunto, la calda trascrizione di un’esperienza: ciò che noi abbiamo udito, ciò che abbiamo visto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato, ciò che le nostre mani hanno toccato (1Gv 1, 1-3). Sono i sensi che si risvegliano provocati dalla vita, è l’alba dei sensi... quando tutto resta assolutamente silenzioso o assente. La mia teologia è allora obbligata a uscire dallo schema preordinato delle dottrine o dei sistemi culturali. La mia teologia cerca e si mette in sintonia con la ricerca dei protagonisti e delle protagoniste del racconto, della narrazione. La mia teologia è solidale e addirittura complice con i narratori e le narratrici di racconti. Tutte e tutti siamo sfidati da questo: ci sono coloro che fanno teologia ufficialmente e coloro che semplicemente raccontano o semplicemente vivono, respirano, stando “dentro” e nulla più. Tutti i soggetti della teologia debbono uscire da ogni schema prestabilito e seguire la vita con i suoi delicati movimenti, stare dentro di lei... non solo con il gusto di “servire”, ma anche di “toccare”: questo è il gesto mistico politico della vita.” (dall’introduzione)
Il volume mette in luce i diversi percorsi che le fonti monastiche antiche propongono all'uomo di ogni tempo per trasformare il cuore individuale nel cuore di Cristo e dei fratelli e sostiene l'idea che, anche in regime di solitudine, la scelta monastica non comporta mai la rinuncia alla relazione e alla comunione con gli uomini. Lo spazio spoglio e nascosto del cuore o quello visibile e operoso della vita comune coinvolgono sempre il monaco nella vitalità del corpo di Cristo e lo impegnano perciò ad aderire a Cristo e ai fratelli, senza la possibilità di separare l'Uno dai molti.
Le canzoni di questa raccolta sono legate da un filo d'oro: lo stupore, la meraviglia di fronte al mistero della vita. Possono essere un utile strumento per momenti di spiritualità e di catechesi nella pastorale giovanile, soprattutto vocazionale. Ogni uomo, ancor più, ogni credente, dovrebbe domandarsi, anche solo per una volta nella vita: "Qual è il sogno che Dio ha per me? Perché Dio mi ha fatto il dono della vita?" Tutto è dono. A cominciare dal momento in cui la vita sboccia nel grembo materno e vi resta, mentre si prepara a venire alla luce, custodita per nove mesi, e poi, via via, passando per tanti momenti, fino a quelli in cui, con gli occhi che incrociano quelli di Gesù che ci fissano con immenso amore, ognuno è chiamato a prendere in mano la propria esistenza e a intraprendere e rinnovare continuamente l'opera di farne un capolavoro unico e irripetibile. (Dalla Presentazione)