
Nel 1950 comincia la sua esperienza di predicazione alla radio, con Radio Vaticana e con la RAI. Dal gennaio 1955 inizia la sua intensa e appassionata attività di apostolato televisivo (che durerà 17 anni), inventando e conducendo tre rubriche "La Posta di Padre Mariano", "In famiglia" (dal 1958) e "Chi è Gesù?" (dal 1959). Con la sua simpatia, la sua schiettezza e serenità, la sua saggezza e spiritualità profonda guadagna presto una grandissima popolarità, lasciando nel cuore degli italiani un ricordo indelebile. Alla fine del 1971 gli viene diagnosticato un male incurabile. Muore il 27 marzo 1972. Papa Benedetto XVI lo dichiara Venerabile il 15 marzo 2008.
In un tempo segnato dalla perdita di ogni certezza, Carlo Carretto medita sulla preghiera dell’abbandono di Charles de Foucauld, che illumina con l’esperienza personale che “Dio è Padre”. Attraverso parole forti e carismatiche Carretto invita a ricoprire Dio come “propria famiglia” e a tessere nella quotidianità un dialogo vero e vissuto da Padre a figlio. È questa l’esperienza di farci strumenti per un nuovo domani. Vero e proprio long seller pubblicato da Città Nuova ininterrottamente dal 1975 nella collana Meditazioni, il testo si è guadagnato sul campo il passaggio nella collana Minima, tra i maestri di spiritualità contemporanea.
«Scrittori di Scrittura» è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. - La mia mente prende a vagare nel buio. E se quell'uomo fosse veramente chi dice di essere? E se noi con le nostre mani già lorde di sangue avessimo davvero crocifisso il figlio di un dio? Ma quale dio?
Quanti modi ci sono di pregare il Padre nostro? Quanti modi per parlarne? Per spiegarne il senso? Con il suo stile narrativo e fortemente empatico Alessandro Deho' rilegge ogni versetto di questa preghiera alla luce delle ultime pagine del Vangelo di Giovanni, perché proprio lì il Padre appare assente e il Figlio sconfitto. Il Padre nostro allora diventa una preghiera pasquale e tra ogni versetto fa capolino un personaggio, la sua storia, il suo cammino di scoperta, di conversione, di amore. Il Padre nostro dà voce così a storie di passione, dove dolore e amore si incontrano, dove ricerca e affidamento si intrecciano, dove dubbio e paura trovano la loro risposta.
Pagine di intensa meditazione sul Padre Nostro, che e modello insuperabile d'incontro con il Signore. Il padre nostro" e`modello insuperabile di incontro con il signore. Siamo chiamati a stare sempre con dio, principio e fine di tutto il creato, alfa e omega delle nostre aspirazioni, meta ultima del nostro pellegrinare terreno. Gesu e`vissuto con noi per insegnarci il cammino verso il padre, per seguirci passo passo a parlare al nostro cuore. Ci ha insegnato a pregare, perchi desidera invocare il padre, non da solo, ma insieme a noi. Il "padre nostro" ci aiuta a comprendere chi e`il cristiano, quale deve essere il suo stile di vita nei confronti di dio e del prosssimo. E' pregh iera che riassume tutto il vangelo di gesu. Ed e`la preghiera di colui che ha fatto di gesy l'unica ragione della sua v ita, e che con lui e in lui invoca l'avvento del regno. Queste pagine vanno medita te con affetto interiore, col desiderio crescente di essere illuminati e sostenuti da gesu, che ci vuole aiutare a pregare sempre, a pregare anche nel tumulto delle tante preoccupazioni della vita. "
"L'autore coglie nel Padre nostro una luce per l'umano in quanto tale, una traccia per il cammino dell'uomo in quanto uomo, ancor prima delle sue credenze e delle sue appartenenze confessionali. L'idea che rende possibile una simile impresa è che questa preghiera esprima l'umanità dell'uomo, sicché ogni essere umano può trovarsi rappresentato nel Padre nostro. La parola poetica, quella parola che sola riesce a sostenere il peso dell'essere, è ciò che meglio può fare eco alle parole semplici e inesauribili del Padre nostro." (dalla Prefazione di Enzo Bianchi)
Pensando alla sovrana maestà di Dio, l'uomo ha la tendenza a tralasciare un tratto distintivo del suo volto: la misericordia del Padre nostro. Perciò, guardando alla propria creaturalità, è indotto a porsi certe domande: Con quali parole io posso? Come posso io rivolgermi ancora? Come può Lui salvarmi ancora? Il Figlio di Dio ci ha donato per questo una preghiera esemplare, accessibile a tutti ed efficace per tutti, il Padre nostro.

