
Assumere l'identità di Ildegarda, viaggiare attraverso di lei, essere lei è un'esperienza che non lascia immutati. Ildegarda cambia chi le si accosta: ma, se una persona è in grado di cambiare gli altri a distanza di quasi un millennio, significa che ha vissuto la sua vita in modo da immettersi nel «vento» dell'eternità. Questa donna, nata nel 1098, entra nel monastero benedettino di Disibodenberg nel 1106, a soli otto anni: non significa che fosse destinata a diventare monaca, ma solo che vi compiva i suoi studi, com'era in uso fra le ragazze di buona famiglia del tempo. Sceglie liberamente di prendere i voti, e trascorre in monastero tutta la sua esistenza, con l'eccezione dei viaggi di predicazione che compirà in età matura. Dal 1148, anno in cui viene resa pubblica per la prima volta una parte della sua opera, inizia una carriera straordinaria anche per un leader religioso dei nostri tempi. È mistica visionaria, grande scrittrice, profetessa, predicatrice, musicista, medico e alchimista, studiosa enciclopedica, capo spirituale di una comunità religiosa che è nello stesso tempo centro d'arte e di cultura. Fonda due monasteri, percorre predicando tutta la Germania, è in contatto con re, imperatori, papi, abati e badesse. Scrive poesie, composizioni musicali e un vastissimo epistolario. È anche un imprenditore che amministra terreni e beni immobili e dà lavoro a intere famiglie di contadini e artigiani. Ildegarda, che si definiva «creatura umana di forma femminile» è stata ogni cosa possa essere una creatura umana.
Questo trattato pratico di devozione mariana, improntato sul modello dell’Imitazione di Gesù Cristo, sarà una guida preziosa, una regola di vita, per tutti coloro che desiderano meglio conoscere e amare la Madre di Dio e Madre nostra.
“Felice chi imita Maria, perché imitando Maria imita Gesù, il Re e il primo modello di tutte le virtù! La vita di questa Vergine è una lezione universale”.
L'"Imitazione di Cristo", testo devozionale scritto alle soglie dell'età moderna la cui paternità è ancora oggetto di discussione, ha goduto nel corso dei secoli di una straordinaria fortuna, fino a essere definito come il libro più apprezzato della cultura occidentale dopo la Bibbia. Trattato di iniziazione alla vita ascetica basato sulla profonda devozione alla figura di Cristo, insegna il distacco dal mondo, il raccoglimento interiore e la dedizione a Dio di fronte alla caducità dell'esistenza umana. Fondamentale per la comprensione del cristianesimo medievale, della via ascetica lungo la quale molti credenti si sono avventurati, del misticismo moderno, l'"Imitazione di Cristo" è un testo eterno, che sa offrire il conforto dello spirito, anche al più disincantato lettore di oggi.
"Imitazione di Cristo" è un classico della spiritualità cristiana. Riassume in sé la miglior espressione della spiritualità medievale di impronta benedettina con alcuni influssi rigoristi di origine nordica-renana. La datazione da parte degli studiosi è piuttosto controversa: la corrente maggiore ne situa l'origine nel periodo tra il 1150 e il 1250 benché altre scuole di studiosi ritengano per autore Fra Tommaso da Kempis del 1400, che però potrebbe essere stato solo un appassionato divulgatore del testo. L'opera si articola in quattro libri che nell'intenzione dell'autore sono le quattro tappe del perfezionamento interiore. La presente edizione non vuole essere un libro da biblioteca ma si configura come un libro di preghiera, nel formato tascabile e nella pratica confezione adatta ad essere sempre portata con sé e utilizzata quotidianamente per meditare.
Raggiunti i 50 anni di lavoro teologico, il brasiliano Leonardo Boff, tra i Padri fondatori della Teologia della Liberazione e massimo esponente dell'ecoteologia, ha voluto cimentarsi in un'impresa inedita, un lavoro minuzioso durato due anni: ritradurre dal latino medievale l'Imitazione di Cristo, il libro più letto al mondo dopo la Bibbia, in uno stile più consono alla sensibilità attuale, cioè in un'ottica di superamento dell'interpretazione dualista propria della visione medievale del mondo, completandolo con un'ampia parte finale - la Sequela di Gesù - in linea con lo spirito contemporaneo, offrendo in tal modo una preziosa guida alla vita spirituale intesa come dimensione essenziale dell'essere umano, al di là di ogni appartenenza religiosa. Scritta nel 1441 dal venerabile Tommaso da Kempis, l'Imitazione di Cristo, opera che è stata letta e citata persino da figure come Freud, Jung e Heidegger, è composta da quattro libri (parti), a cui Boff ha voluto aggiungere un quinto, dal titolo "La sequela di Gesù nei cammini della vita", affiancando così due temi, l'imitazione e la sequela, che, pur elaborati in epoche diverse, si completano e si arricchiscono mutuamente. Perché, se il Gesù dell'Imitazione di Cristo è quello che parla all'interiorità umana, il Gesù della Sequela è quello che presenta un progetto di trasformazione totale e liberante dell'intera realtà, a cominciare dai poveri e all'interno della nuova visione del mondo offerta dai dati più certi delle scienze della vita e della Terra.
Poche opere hanno avuto la capacità di illuminare un intero paesaggio storico come quelle realizzate nelle catacombe dove i cristiani, autorizzati dal potere imperiale, seppellivano i loro morti. Partendo dall'analisi di bassorilievi, incisioni e affreschi tardoantichi l'autore si interroga sul controverso rapporto fra immagini e secolarizzazione e sullo spazio del "sacro", delineando un percorso originale dove l'uso dell'immagine aiuta a capire la storia, religiosa e non solo. Attraverso un appassionante viaggio negli antri oscuri in cui sono nate le prime raffigurazioni cristiane, il volume ricostruisce il processo di esplosione liberatoria e profanazione provocata dalla pratica di fede e dall'elaborazione teologica con cui il cristianesimo dei primi secoli ha preso le distanze dalle ritualità dei culti precedenti introducendo elementi - "ripetizione", "prefigurazione", "trasfigurazione" - che hanno lasciato il segno nella concezione delle "arti belle" e dell'immagine nell'epoca moderna. L'ampiezza di indagine, storica, filosofica, teologica, fa di questo libro una delle trattazioni più complete sull'arte figurativa cristiana delle origini e sulla cultura da cui essa è scaturita.
In quali occasioni sperimentiamo in modo particolarmente incisivo la nostra umanità? Ci sono aspetti del vivere in corrispondenza dei quali la conoscenza di noi stessi e degli altri assume tratti di singolare pregnanza? Quale che sia la specifica risposta data alla domanda, la tesi dell’Autrice è radicale: «occorre per prima cosa prendere in considerazione il sentire».
Dedicata a questo aspetto originario della vita e al correlato mondo degli affetti, l’opera, insieme ai più celebri esponenti della ricerca fenomenologica del Novecento, riflette sui modi in cui un ordo amoris si costituisce e si manifesta, identificandone le diverse forme e i differenti ritmi.
Dall’amore – ricordano concordemente Hildebrand, Scheler e Stein – l’identità umana resta segnata in modo indelebile, mentre è chiamata alla fatica della coerenza e a riconoscere la propria e altrui singolarità, altrimenti inattingibile alla conoscenza.
Letto come un ultimo risultato della sempre ricca e vitale scuola fenomenologica o interpretato come un esercizio personale, attento e profondo di ricerca del senso, Immagini del sentire fa notare ciò che ogni persona non può ignorare: l’esigenza di apprendere la propria “grammatica del sentire”, l’insieme dei modi genericamente “possibili” e quindi antropologicamente ammessi per strutturare, nella logica di ricettività e responsività, un’esistenza intera.
Numerosi sono quelli che hanno scritto qualcosa sulle apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate (BG) nel 1944 ad una bambina di sette anni di nome Adelaide Roncalli. Quest'ultimo libro della Dott.ssa Lucia Amour stabilisce un primato di attenzione e di serietà nella ricerca di una pagina stupenda della storia religiosa bergamasca. Col suo stile limpido viene confermata la convinzione profonda della veridicità di quegli eventi, che si fonda su motivi inequivocabili basati su fatti ben provati e verificabili da quanti non si perdono negli equivoci e nella leggerezza delle chiacchiere. Con uno scopo ben preciso: riuscire a riempire gli occhi e il cuore del Lettore di un raggio di quella Luce che rappresenta la certezza della gioia infinita che attende ognuno di noi dopo il tempo presente, nell'Eternità con Dio
A volte sentiamo di non farcela più: costantemente sotto pressione, insoddisfatti dagli impegni quotidiani e irritati dalle richieste degli altri, avvertiamo il senso di logoramento fisico e psicologico per le energie che ci mancano. Questo libro suggerisce come fare per liberarsi dallo stress accumulato e ritrovare la via che conduce alle sorgenti della propria creatività.
Descrizione
Oggi sempre più persone si sentono esaurite, stressate, schiacciate dalle circostanze. Sono senza energia, scontente, suscettibili. E vivono la presenza degli altri come un peso o un fastidio.
Capita a tutti noi di avvertire che non ce la facciamo più: l’energia vitale non scorre più come prima. Continuiamo a lavorare, ma tutto quel che facciamo non è altro che routine. Siamo costantemente sotto pressione, sospinti da un impegno all’altro, da un appuntamento all’altro, ma non proviamo più né gioia né soddisfazione nelle cose che facciamo. E alla fine non resta più niente in cui vedere un senso.
Come possiamo gestire la pressione crescente cui siamo sottoposti e ridurre lo stress? Come alleviare il peso che grava sulle nostre spalle? Come liberare quelle energie che aiutano a sviluppare una nuova voglia di vivere e di lavorare?
Anselm Grün ci aiuta a imprimere nell’animo immagini, visioni e fantasie sane, se necessario modificando quelle che ci fanno ammalare. Ci svela dei ‘rituali’ collaudati per far sì che l’energia interiore torni a scorrere. Perché ciascuno di noi può fare qualcosa per prevenire l’esaurimento, per riattivare il flusso della vita, per riconquistare la felicità.
L’autore affronta con sensibilità e acume le difficoltà che oggi i credenti incontrano nei riguardi della loro stessa fede, sia essa intesa come dottrina oppure come vissuto ecclesiale. E sostiene che è ancora possibile dare a Dio una risposta di fede consapevole e responsabile, una risposta di fede capace di plasmare più profondamente la nostra esistenza.
Descrizione
Numerosi fedeli avvertono oggi una frizione tra la loro fede personale e la dottrina ufficiale. E non trovano risposta alle domande più scottanti: Davvero Dio agisce nel mondo? Come può la redenzione venire dalla croce? Cristo è veramente risorto? Il dolore innocente non confuta forse la fede in Dio?
A questi dubbi “elevati” si aggiunge poi il modo in cui si fa oggi concreta esperienza di chiesa. Che credibilità ha la chiesa reale, e per di più una chiesa divisa? Che ne è della parità di diritti nella chiesa – fra laici e clero, fra uomini e donne?
Christoph Böttigheimer affronta con sensibilità e acume queste fonti di disagio per i credenti. Le esplora dal punto di vista teologico e mostra come oggi, malgrado tutte le domande e tutti i dubbi sulla fede, si possa dare a Dio una risposta responsabile. Con il suo libro, guida alla ricerca della razionalità delle affermazioni centrali della fede cristiana.
Molti oggi desiderano vivere con maggiore consapevolezza l'anno liturgico. Il suo ritmo è sentito come qualcosa di benefico: controbilancia la frenesia del lavoro che, in contrasto con il nostro "orologio interiore", ci impone di essere costantemente efficienti e disponibili, e ci mette sotto pressione. Ebbene, in questo libro Anselm Grün reinterpreta in una chiave totalmente nuova le feste dell'anno: dapprima ne spiega il retroterra storico e tradizionale, poi apre prospettive su come esse possano riacquistare un significato più profondo per l'oggi. E lo fa ricorrendo a delle immagini. L'anima ha bisogno di immagini. Ci sono certe immagini - quelle che lo psicologo Carl Jung chiamava "archetipiche" - che hanno una forza sanante: fanno bene all'anima, guariscono, accompagnano nel cammino di umanizzazione. Spiega Grün: immagini bene che del genere ci sono presentate - come un sistema terapeutico - dall'anno liturgico cristiano, nelle diverse solennità e nei diversi tempi. Non sono un insegnamento autoritario, ma una scuola di vita che chiede di imprimere in noi i suoi valori, affinché noi, tramite le immagini interiori, entriamo sempre più in contatto con l'immagine unica, genuina, originaria che Dio si è fatto di ciascuno di noi.

