
Il nuovo pontificato di papa Francesco ha riacceso nell'animo dei fedeli la passione per una Chiesa profetica e povera, ma ha anche restituito al mondo agnostico e non credente le ragioni per un dialogo sulle ragioni di una spiritualità e una fede non aliene dai problemi del governo delle società. Ripartire dall'uomo per conoscere Dio: sembra questo il viaggio che consiglia di fare il giovane priore di Camaldoli, Alessandro Barban, sulla base degli stimoli e delle domande del giornalista Gianni Di Santo. Dal riparo di una cella di un eremo appoggiato sul versante orientale dell'Appennino tosco-emiliano e ai confini di un tempo "ostinato e contrario", Barban ritrova in questo "a tu per tu" con l'uomo moderno le radici dell'evangelio della buona notizia. Che affascina e incuriosisce. Che appassiona e rende aperti a nuove scommesse sul tempo "nuovo" che stiamo vivendo. Che spinge a lasciare l'inverno della fede per ritrovare la primavera dello Spirito. Piccoli passi verso una felicità dell'anima da molti invocata e da pochi conquistata. Una guida fondamentale sulle rotte del silenzio, della preghiera e della passione per il bene comune. Senza tralasciare le domande primordiali sulla vita, la morte e l'Altrove. Insomma, il vento soffia dove vuole.
Il Commento al Vangelo di Giovanni è senza dubbio l’opera maggiore della von Speyr. Senza pretese specialistiche, ma con la sapienza di chi è abituato a lasciarsi prendere dalla parola, ella espone il Vangelo parola per parola per sottomettervisi, non per dominarlo. “Quando Dio Padre, Figlio, Spirito Santo abita un cielo che Lui solo conosce, allora l’amore e l’ordine sono una cosa sola, non c’è possibilità di distinguerli perché l’amore è ordine e l’ordine amore. Ognuna delle tre persone della Trinità ama gli altri a partire da un ordinato amore divino”. Sulla terra l’ordine e l’amore sono rappresentati da Pietro e Giovanni, dall’istituzione e dal carisma; essi devono perciò essere uniti in analogia all’unità che hanno in Dio, perché la chiesa sia veramente cattolica, aperta a tutti.
Dinanzi alle problematiche che attualmente gravano sulla nostra terra, da più parti si avanza la necessità di costituire un nuovo ordine mondiale, basato su soluzioni prettamente umane. Ma l’uomo non può esimersi dal confrontarsi con Dio, datore della vita, di cui solo l’Essere Supremo conosce pienamente i misteri, l’Ordine e le leggi che la regolano. Per noi cristiani l’ottimismo è d’obbligo, perché il Paradiso, luogo dell’eterna felicità, esiste, c’è e le sue porte sono aperte a tutti coloro che durante la vita terrena ne hanno sposato la “giusta causa”, meritando che lo sguardo misericordioso di Dio si posasse sulle loro anime per salvarle. Nella trattazione degli argomenti di questo libro, il messaggio di padre Pio e gli scritti di don Giuseppe Tomaselli si sono rivelati una preziosa miniera di verità teologiche e di orientamenti morali da seguire, per raggiungere la pace interiore che proviene dal cuore di Dio. In tal modo, l’uomo riesce a dare il vero senso sia alla gioia sia al dolore della vita, dovendo riparare le colpe deliberatamente da lui commesse.
Note sull'autore
Elena Golia nasce ad Aversa (Caserta) nel 1945. Presso la “Casa Sollievo della Sofferenza” nel giugno 1968 consegue il diploma di infermiera professionale, firmato da Padre Pio, e nel 1969 il diploma di abilitazione a funzioni direttive nell’assistenza infermieristica. Terminati gli studi a San Giovanni Rotondo, lavora presso vari presidi ospedalieri e sanitari, svolgendo le funzioni di caposala, infermiera professionale e direttrice di scuola infermieristica. Dal 1981 e fino al pensionamento nel 2007 è stata insegnante di scuola primaria.
"Pochi sanno chi sia il vescovo e che cosa faccia e, se posseggono alcune nozioni, esse sono vaghe e molto imprecise. Ciò anche perché spesso i vescovi, loro malgrado, vengono sottratti alla gente dai molteplici impegni, che li fanno apparire più burocrati che pastori. Queste pagine, parlando del vescovo, raccontano la Chiesa. Perché soltanto dove c'è il vescovo c'è la Chiesa, la comunità cristiana che vive con la gente e per la gente, annunciando e vivendo la gioia del Vangelo. Ecco allora che diventa interessante capire chi è il vescovo e che cosa fa. Con il presente libro vorrei avvicinare il vescovo alla comunità e la comunità al vescovo affinché ne derivino una reciproca edificazione nella testimonianza della fede, della speranza, della carità e un rinnovato impulso a vivere nella nostra Chiesa la sinodalità come importante forma di testimonianza e di missione." (Cristiano Bodo, vescovo). Prefazione di Luciano Pacomio.
La vita cristiana è un cammino e l’immagine del pellegrinaggio è ciò che la caratterizza: i cristiani sono popolo in cammino non verso “qualcosa” ma “qualcuno”. Il destino ultimo della storia dell’uomo è Gesù Cristo e ogni esperienza cristiana deve continuamente ricordarlo. Ecco perché il pellegrinaggio attraverso strade, storie e modalità diverse è una buona scuola di vita.
Don Paolo Gessaga raccoglie da una lunga esperienza di pellegrinaggi in tutto il mondo il significato e il modo più vero di vivere questa avventura, offrendo al lettore spunti interessanti per intraprendere un “viaggio” che sia significativo per la propria vita e per l’incontro con Dio.
«Siamo un popolo in cammino. Non ci siamo assestati tra le mura della città che gli ingenui ritengono rassicurante; nella dimora che solo la miopia può ritenere definitiva.» (Mario Delpini)
Il libro vuole essere un contributo per aiutare le persone della terza età (ma non solo) ad affrontare la vita con un atteggiamento positivo. Un libro che svela come affrontare il tempo nei suoi chiaro-scuri del pellegrinare terreno. Il testo focalizza prioritariamente sui doni, le capacità e le possibilità che la persona adulta ha a propria disposizione, le potenzialità e le “luci” spesso non utilizzate. Certo spesso ci sono situazioni delicate, difficili, piene di tanta sofferenza. Il Signore però è presente e aiuta, e “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28). La vita è un viaggio, siamo in cammino, il tempo è un dono, una possibilità di crescita e di maturità (cap. 1). Ogni uomo e ogni donna sono protagonisti, la loro vita è nelle loro mani (cap. 2). La vita ci presenta anche tante difficoltà, molto dipende dal nostro atteggiamento (cap. 3). Davanti alle varie prove siamo chiamati a fermarci, riflettere ed eventualmente ristrutturare il nostro stile di vita, di pensieri, sentimenti e azioni (cap. 4). Si tratta soprattutto di accogliere e crescere nella parte affettiva, gustare e nutrirsi di ogni bene che la vita ci offre (cap. 5). È necessario poi soprattutto aprire il nostro cuore a Dio che attraverso la fede ci fa vivere alla sua presenza e ci fa gustare il suo amore, piccolo acconto della pienezza di vita che ci darà nel suo regno di luce e di gioia. Un volume ricco di citazioni dei più grandi poeti, teologi e filosofi di tutti i tempi e bellissime preghiere per ogni stagione della vita.
Cosa spinge a un certo punto della vita, persone di ogni età e ceto sociale a riprendersi il proprio tempo e a partire verso luoghi che hanno a che fare con il Sacro?
Sono uomini e donne che desiderano trovare la risposta alla domanda sul significato della propria esistenza. Coloro che compiono questo viaggio desiderano vivere l'esperienza di un incontro…
Desiderano vivere l'esperienza di sentirsi accolti, di sentirsi ascoltati, di sentirsi amati.
Sono uomini e donne che decidono di compiere un pellegrinaggio.
Il testo apparentemente parla di altre persone, in realtà parla di te perché a ognuno di noi prima o poi capita di dovere partire per ritrovare noi stessi.
Il tema del viaggio e del cammino è dominante nell'opera di Luca: in tal senso è significativo che il terzo Vangelo sia collegato agli Atti degli Apostoli da un disegno unitario, che va dal viaggio di Gesù verso Gerusalemme al cammino che da lì i discepoli intraprendono fino ai confini della terra per portare a tutti i popoli la buona novella del Risorto e trasmettere il dono della salvezza offerta in Lui a chiunque l'accolga nel cuore e nella vita. In questo volume l'arcivescovo Bruno Forte raccoglie tre meditazioni sul tema del viaggio nel vangelo di Luca: la visita di Maria a Elisabetta dopo l'annunciazione, la grande inserzione lucana del cammino verso Gerusalemme e l'incontro con i due discepoli diretti verso Emmaus.
Questo libro non è un trattato sulla malattia né un testo di pastorale della salute. È semplicemente il frutto di un'esperienza di vita personale, che mi ha portato a trovarmi faccia a faccia con la difficoltà e la malattia di chi mi sta vicino. E mi ha obbligato ad aprire gli occhi, che magari avrei continuato a tenere chiusi, e a capire cosa davvero io volessi - prima ancora che dovessi o potessi - fare. In fin dei conti, si era deciso e progettato di viaggiare insieme una vita intera. Ora, il viaggio in programma sembra andarsene a gambe all'aria: che fare? Tenere bene al centro che il viaggio è l'importante: non i progetti saltati e le prospettive crollate. Un'altra cosa certamente rispetto ai piani originari, ma che vale sempre la pena di essere viaggiato, e insieme. Un viaggio nuovo, indesiderato, senza guide né tracciati, ma comunque accettato in sé, nelle sue rotte sconosciute. Da vivere al meglio e, come tutti i viaggi, da godere in pieno e fino in fondo. "Chi ha la sorte di trovarsi al fianco di una persona che si ammala, può essere la boa che permette di stare a galla nel maremoto senza perdersi in se stessi o lasciarsi andare a fondo. Un'opportunità non da poco."
La vita è un viaggio: nelle riflessioni proposte, nate da un'idea di Eleonora Mauri (1953-2019) a cui è dedicato questo libro, l'inarrivabile sapienza di Dio e l'ingegno umano sono i punti di riferimento per scoprire ciò che palpita nell'intimo di ogni creatura. Partendo dalla meditazione di un brano del Vangelo, arricchito da spunti tratti da opere della letteratura, il presente volume desidera mostrare come "parole eterne" e "parole immortali" siano preziose per indicare un cammino in cui nel mistero divino si svela anche quello dell'uomo. Pertanto, «in una forma altamente originale, le pagine che seguono desiderano annunciare una Parola che parli a ogni uomo di buona volontà» (dalla Presentazione di Bruno Maggioni).
La Sapienza ha invitato i suoi commensali a convito. Venite, tutto è pronto, grida, ho preparato “un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati... chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e senza spesa vino e latte. Perché volete spendere il vostro denaro per ciò che non sazia?” (Is 25;55). Ma essi non ne furono degni e andarono ognuno per la loro strada. Dio invita tutti al banchetto della comunione con Lui, il biglietto da visita è “un cuore contrito e umiliato”, che è l’abito di nozze per entrare alla sua Festa, perché “il prostrarsi davanti a Lui eleva, il prostrarsi davanti agli idoli (invece) avvilisce e abbassa” (San Giovanni Crisostomo).
Ci sono figure, nella storia della chiesa che, con il passare del tempo, divengono sempre più attuali. Tra queste va annoverato senz'ombra di dubbio Primo Mazzolari. La sua avventura ricolma di fatiche e delusioni, incomprensioni e gioie nascoste, amicizie profonde e testimonianza profetica, richiami mistici e annunci anticipatori, ha avuto come fondamento la fiducia in Dio. La ragione e il senso di tutto quello che egli diceva e realizzava fu la nuda radicalità della proposta di Gesù. In tempi di oscurità, morte e guerra, dentro le spire di un'economia che abbatte i suoi costi sui poveri, la voce di Mazzolari si alza di nuovo in nome dei diritti di Dio, che sono quelli degli impoveriti, degli esclusi, delle vittime di ingiustizie e guerre. Attraverso un intelligente intarsio di citazioni, Agnelli restituisce la sorprendente modernità di Primo Mazzolari. Fa riscoprire la profonda qualità cristiana e umana di questo prete vissuto ai margini della chiesa del suo tempo, pur divenendone una delle figure più significative. È pertanto utile ricordare questa figura di sacerdote totalmente libero, guidato dallo Spirito nella sua coscienza e responsabilità, capace di osare senza paura. Le sue provocazioni rimangono estremamente attuali.

