
Il mistero della vita scorre nella polarità che intercorre tra la malattia e il sano, contrapponendoli, ovvero tra il patologico e il normale. La nostra stessa esistenza nasce e si definisce nel continuo passaggio tra i due stati. Il saggio rivisita allora le rispettive definizioni e interazioni alla luce di una civilizzazione della cura per il mondo dentro e fuori di noi, per riportare così l'anima personale verso l'anima mundi.
Il racconto della nascita e dei primi trent'anni di vita della Fraternità san Carlo. Un piccolo libro, volutamente sintetico, che esige meditazione e riflessione. Un testo che sarà utile anche alle generazioni che verranno, testimonianza del pensiero di Camisasca sulle questioni fondamentali che riguardano la vita e la natura della Fraternità. Perché siamo nati? Che cos'è la Fraternità san Carlo? Qual è il volto a cui dobbiamo mantenerci fedeli? si domanda l'autore in questo volume. Queste pagine rappresentano inoltre la gratitudine di Camisasca a tutti coloro che hanno condiviso con lui l'esperienza della Fraternità e a cui deve il maturare della sua coscienza.
Attraverso le Scritture e i testi di grandi testimoni della Tradizione della Chiesa il significato teologico e mistico dell’abbandono e della morte di Gesù. La nostra epoca è caratterizzata dal “dilagare del nulla”. Il non senso è avvertito come un negativo, un galleggiare sul vuoto. Dove trovare la luce? Partendo da tale invocazione di senso, nella consapevolezza che l’esperienza e la teologia mistica riconoscono nel nulla di Cristo la rivelazione dell’essere di Dio che è Amore, il volume traccia un percorso di riflessione sull’abbandono e la morte di Gesù come via di conoscenza di Dio. I contributi interrogano la Scrittura e la grande Tradizione della Chiesa nei testi di San Paolo, Bonaventura, Giovanni della Croce, Teresa di Lisieux. La questione del nulla viene inoltre affrontata nella sua valenza speculativa entro la vicenda del pensiero occidentale (contributo del filosofo Massimo Donà).
Un libro che, con la Prefazione di Pierre Riché (Università di Parigi X), introduce il lettore alle tradizioni scientifiche, dottrinali e manoscritte del centrale Medioevo attraverso la storia di un personaggio straordinario, Gerberto d’Aurillac, nelle vicende politiche e culturali del suo tempo. La formazione in Catalogna, l’arco delle amicizie e gli scambi intellettuali raccontano la nascita delle cifre, le tecniche e le predilezioni della simbologia numerologica. Letture ed abitudini monastiche e didattiche si saldano nel profilo di questo sapiente – talvolta ambizioso, talora contraddittorio – che ebbe ampia fama e sollevò grandi gelosie di dotti e potenti nella monarchia e nell’ecclesiologia dei Franchi come nell’entourage imperiale dell’età degli Ottoni che lo aiutarono a diventare papa Silvestro II.
"Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili". Così si apre la preghiera del Credo con la quale i cristiani affermano la propria fede. Una fede che contempla il mistero trinitario e che si apre, per l'appunto, con il Padre. Egli viene presentato come il "solo Dio" e il "Creatore" di ogni cosa, nei cieli e sulla terra. A 1700 anni da questa formulazione è essenziale rielaborare la definizione di "solo Dio" per riconoscere la dignità di ogni religione e quella di Creatore dev'essere ricompresa alla luce delle scoperte che le scienze hanno elaborato in merito al mondo e al cosmo. La via più sicura per ri-comprendere il Dio in cui credono i cattolici appare quindi legata alla parola "padre", a nuove visioni della paternità di Dio a partire dalla rilettura dei testi biblici alla luce delle conoscenze e delle esperienze attuali.
Chi è don Giacomo Alberione, il mistico Beato che ha attraversato il Novecento inventando nuovi modi per portare a tutti la Parola di Dio che salva? A tale domanda vuole rispondere questo volume, raccontando l'epopea dell'uomo che ha dato alla Chiesa nuovi mezzi per esprimersi, fondando case editrici e giornali, pubblicando libri, producendo fi lm e dischi, programmi radio e TV, aprendo catene di librerie nel mondo e traducendo la Bibbia in tutte le lingue, fi no a diffonderne centinaia di milioni di copie. I dialoghi con Dio per i nuovi progetti («Parla col Signore per sapere cosa fare»), ma anche le minacce, i processi, i debiti, le cattiverie subite. Il racconto biografi co dell'uomo che non hai mai avuto paura della modernità («Mi protendo in avanti », diceva), mentre il mondo e la Chiesa sono alle prese con un nuovo, impetuoso, travolgente cambiamento d'epoca. L'esperienza di don Alberione viene raccontata guardando al futuro, andando in cerca del codice genetico di quel carisma che è molto più attuale oggi di quando è nato.
Lo scopo principale di questo libro è rispondere al desiderio che il Padre ci ha fatto conoscere tramite suor Eugenia Elisabetta Ravasio: “Voglio essere conosciuto, amato e soprattutto onorato”; “vi faccio una promessa, il cui effetto sarà eterno, eccola: chiamatemi col nome di Padre, con confidenza e amore, e riceverete tutto da questo Padre, con Amore e Misericordia”. Tutti siamo messi alla prova prima o poi, ma Dio è amore e interviene. Chiediamo il suo aiuto, certi che non ci farà mancare la sua assistenza e il suo amore. Attraverso questo scritto l’autrice desidera condividere la sua esperienza di vita nella Divina Volontà, secondo l’insegnamento dato da Gesù per mezzo della serva di Dio Luisa Piccarreta. Il libro contiene le più belle preghiere da rivolgere a Dio nostro Padre.
«Qual è la forma vera di Cristo? Quella che dobbiamo indossare? Quella nella quale dobbiamo crescere? Il libro di monsignor Ghidelli che presentiamo dà una prima, essenziale risposta a questa domanda: la forma di Cristo è quella di un'esistenza filiale, che si colloca davanti a Dio Padre con la fiducia e l'obbedienza di un figlio autentico. Gesù è il Figlio di Dio, l'unico, quello nel quale il Padre ha posto tutto il suo compiacimento; ma, nel disegno del Padre, Gesù deve diventare "il primogenito tra molti fratelli" (Rm 8,29). La filiazione divina non è un privilegio privato di Gesù, ma è una sorgente inesauribile di esperienza filiale aperta a tutti gli uomini, senza esclusioni.» (Dalla Presentazione di Luciano Monari, vescovo di Brescia)
La preghiera del Padre nostro continua a sorprendere per la molteplicità dei suoi livelli di lettura e per la profondità della sua lezione. Pur privilegiando l'aspetto spirituale, l'autore, per la sua formazione professionale, ha evidenziato il significato psicologico che assume, soprattutto oggi, questa preghiera.
Il Padre parla ai suoi figli è il messaggio ricevuto nel 1932 da Suor Eugenia Elisabetta Ravasio nel quale Dio si rivela come un Padre che ha una profonda tenerezza e un'infinita misericordia nei confronti dell'uomo. Leggendolo, si potrà capire che tutta la teologia si sintetizza in un unico concetto fondamentale: "Dio è mio Padre, è il mio Papà". È stanco di vederci soffrire e vuole che gli corriamo incontro, aprendogli la porta del nostro cuore.
Dal padre padrone al Padre perdono: è la perfetta sintesi di questo libro che va ben oltre il classico commento alla preghiera insegnata da Gesù agli apostoli. Fratel MichaelDavide conduce infatti il lettore dall'attualissimo tema dell'evaporazione della figura paterna al ritrovamento di una paternità terrena adulta e matura e, parallelamente, alla riscoperta di una paternità celeste "nel tempo dell'assenza" dell'una e dell'altra. Il padre (terreno e celeste) che l'autore ci invita a reincontrare è quello che appartiene all'orizzonte stesso di Gesù, della sua vita di figlio (umano e divino) che ci invita a riscoprirci figli in lui e con lui. Una paternità, dunque, perduta e ritrovata, che ci permette di guardare al mondo in maniera completamente nuova: poiché la riscoperta del padre apre un nuovo orizzonte anche sulla fraternità tra gli uomini e, come chiosa l'autore, «se diciamo: Padre Nostro, la domanda è scontata: "Dov'è tuo fratello?" e ogni volta che supplichiamo: "Dacci oggi il nostro pane quotidiano", non saremo certo lasciati in pace e ci verrà sempre chiesto: "Quanti pani avete?..."».Un libro che non sarà facile dimenticare.