
In quest'opera a quattro mani di due massimi protagonisti del nuovo corso preso dall'ermeneutica dopo la filosofia di Martin Heidegger e la teologia di Karl Barth nonché nell'esegesi d'ispirazione esistenzialistica di Rudolf Bultmann, viene ricostruita la storia della ricerca che nei primi decenni del Novecento ha radicalmente mutato lo scenario degli studi non soltanto biblici ma anche teologici in generale. Al centro della nuova prospettiva ermeneutica sta il linguaggio e la questione di come il Nuovo Testamento ponga e affronti il problema della parola. E qui sta la novità di quest'ottica di pensiero che nel Nuovo Testamento mette in luce come la questione del linguaggio faccia tutt'uno col problema dell'ascolto. Il Nuovo Testamento parla il linguaggio dell'ascolto, esso vuole condurre ad apprendere a distinguere rettamente tra l'ascoltare e il vedere, tra il dato della nostra percezione positiva e la realtà linguistica, e a cogliere come il nostro vedere, la nostra "vita spirituale" debba sempre essere anche un ascolto, un ascolto della parola che conduce alla verità.
La filosofia si è occupata in molti modi e sensi della Bibbia che, a sua volta, l'ha influenzata, prima ancora che per i suoi contenuti, per la sua stessa struttura di testo e libro. Un rapporto non ovvio, quello tra Bibbia e filosofia, data la pretesa autoritativa avanzata dalla prima e, viceversa, la strutturale autonomia del filosofare. Attraverso alcuni tra i più significativi esempi di confronto filosofico con il Grande Codice - da Spinoza e Kant ai contemporanei, dalla tradizione ebraica a quella marxista -, il volume intende interrogarsi sulla qualità del rapporto dialettico intercorrente tra la apparente fissità dello scritto e la libertà del pensiero, in particolare rispetto all'oggi.
"Studi sul libro di Ester" - apparso in tedesco nel 1966 con il titolo "Studien zu Esther. Stoff, Struktur, Stil, Sinn" - è ormai un classico dell'esegesi del Novecento sul libro biblico di Ester. Nella penna dotta e puntuale di Gillis Gerleman, l'indagine letteraria riesce a fornire alcune chiavi di lettura essenziali per l'interpretazione storica e teologica del testo.
Il titolo della rivista volutamente esprime due prospettive, distinte ma in reciproco richiamo: una afferma ("il Signore regna"), l'altra invoca ("venga il tuo Regno"). Ambedue esprimono un atteggiamento di fede e in entrambe è ugualmente presente una forte componente storico-culturale legata al tema della regalità quale espressione storica di potere. E per questo si tratta di un argomento non facile: dietro l'angolo è sempre presente una reminiscenza storica, pronta a spingere, con la forza dell'accaduto, sia verso la corposità istituzionale-materiale, religiosa o politica, del "Regno realizzato" sia verso l'esaltazione spirituale per il "Regno futuro" totalmente altro rispetto a ciò che il credente vive da pellegrino nei giorni e nei luoghi terreni. Affermazione (principio assertivo di fede), invocazione (preghiera quotidiana insegnata da Gesù), condizionamento storico (il filtro che gli uomini hanno sempre fatto del primato di Dio sul tempo e sul creato) sono i tre riferimenti che il lettore è invitato a tenere presenti nella lettura dei contributi proposti.
Dove sei, Signore? chiude la trilogia che ha avuto inizio con Che cos’è l’uomo? ed è proseguita con Chi sei, Signore?
In questo volume, il cardinal Gianfranco Ravasi ci guida in un itinerario alla scoperta dei simboli biblici dello spazio: l’orizzonte del creato, i luoghi dell’abitare terreno e i confini misteriosi della vita oltre la vita.
Una riflessione su un tema che percorre trasversalmente le Scritture e che, se ben decifrato, ci permette di vivere gli spazi del quotidiano e di intravedere quelle realtà che non sono ancora del tutto date ma vanno attese nella fiducia e nella speranza.
l’aUToRe Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate (Lecco) e ordinato sacerdote nel 1966, è stato per molti anni Prefetto della BibliotecaPinacotecaAmbrosiana di Milano.Nel settembre 2007, dopo essere stato nominato da Benedetto XVI Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, è stato ordinato Arcivescovo Titolare di Villamagna di Proconsolare.Il 20 novembre 2010 è entrato a far parte del Collegio cardinalizio. Tra le opere pubblicate presso le Edizioni San Paolo segnaliamo la “trilogia” Che cos’è l’uomo? (2011), Chi sei Signore? (2011) e Dove sei, Signore? (2012), come pure il commento ai Salmi (20072) e quello al Qohelet (20085). Per il Gruppo San Paolo ha diretto opere di prestigio come la Bibbia Via, Verità e Vita (2009), i diversi volumi della Nuova Bibbia per la Famiglia (2009) e il DizionarioTemiTeologici della Bibbia (2010).
Gesù ha guarito i malati, gli storpi, i ciechi, i muti, i sordi e le persone possedute dal demonio. «Meditando sulle sue parole, approfondendo le innumerevoli occasioni in cui egli ha incontrato le persone, si è intrattenuto con loro e ha dispensato i suoi benefici, veniamo a conoscere la sua arte somma di medico e terapeuta, di curatore d’anime e guida spirituale». Anselm Grün in questo libro spiega e interpreta come Gesù ha guarito, il suo modo straordinario per risolvere i conflitti e ripristinare l’unità interiore dell’uomo. Ma, avverte Grün, Gesù non era un mago, la guarigione interiore richiede sempre un cammino spirituale.
L'auore Anselm Grün è monaco nell’abbazia benedettina di Münsterschwarzach (Germania). Dopo aver compiuto gli studi filosofici, teologici e di economia aziendale, dal 1977 è “cellerario”, ossia responsabile finanziario e capo del personale dell’abbazia di Münsterschwarzach. Apprezzato consigliere e guida spirituale, è attualmente tra gli autori cristiani più letti al mondo. Tra le pubblicazioni per le edizioni San Paolo ricordiamo: Autostima e accettazione dell’ombra. Come ritrovare la fiducia in se stessi (20033); Per vincere il male. La lotta contro i demoni nel monachesimo antico (20062); Lottare e amare. Come gli uomini possono ritrovare se stessi (20072); Regina e selvaggia. Donna, vivi quello che sei! (2005); La gioia dell’armonia (2005); La gioia della gratitudine (2005); La gioia dell’attenzione (2006); La gioia dell’incontro (2006); La gioia della salute (2007); La gioia di chi si contenta (2007); La gioia dell’amore (2007); La fede dei cristiani (2007);Felicità beata(2008),Illibrodellerisposte (2011).
Il Commento ad Abacuc, composto tra il 389 e il 392, è dedicato a Cromazio, vescovo di Aquileia. Girolamo offre una lettura spirituale: Nabucodonosor è il diavolo e i Caldei sono i suoi seguaci, ovvero i demoni o gli eretici. Nel Commento ad Abdia, composto intorno al 396, gli Idumei che aggrediscono gli Israeliti alludono agli eretici che insidiano i credenti e li spingono ad uscire dalla Chiesa. Nei due commenti, seppure in misure diverse, Girolamo ricorre al suo repertorio esegetico consueto che combina letteratura patristica, cultura classica profana e tradizione giudaica.
È ancora possibile "incantarsi" davanti alla Parola di Dio? Il libro fa propria questa domanda che invita a nuovo stupore, declinando la "grammatica" per una sensibilità biblica. Nella prima parte, la morfologia, si tratta il tema dell'incanto: partendo da Gesù davanti alla fede del centurione pagano, si risale ai suoi compaesani che, da stupiti, si trasformano in sdegnati; dal messaggio dei pastori di Betlemme si giunge a Pilato, meravigliato del mutismo di Gesù. Nella seconda parte, la sintassi, ci si muove alla ricerca di un'autentica spiritualità biblica. Il volume si chiude con un eserciziario: alcune miniature, dipinte di fresco, nelle quali ragazzi diciottenni, alunni di un liceo di Cremona, descrivono un istante dei loro incanti. Tocca al lettore scrivere, se vuole, la sua pagina sacra: quella di un ascolto fecondo che parte dalla contemplazione di ciò che Dio dice e fedelmente realizza.
I saggi qui raccolti sono il frutto di un intenso e appassionato confronto ermeneutico sul libro della Sapienza, maturato tra alcuni dei maggiori studiosi di questo testo fondamentale e autorevoli filosofi contemporanei che si sono lasciati interpellare dalle questioni radicali poste dal testo biblico. I differenti sguardi ci offrono non soltanto una chiave interpretativa aggiornata e attualizzata dell'opera, ma soprattutto una riconsiderazione complessiva del significato della sapienza per la coscienza umana universale come fulcro stesso della vita e del pensiero. Sia pure nella loro diversità di approccio e di prospettive interpretative, i nitidi e accurati contributi ci accompagnano con rigore scientifico e profondità di comprensione nella stratificata polifonia del libro della Sapienza, scrigno che racchiude alcune delle perle più preziose della saggezza antica, nel confronto e in dialogo con le diverse forme della Sophia maturate entro la cultura occidentale. Contributi di Guido Benzi, Markus Krienke, Virgilio Melchiorre, Angelo Passaro, Carlo Rusconi, Roberto Vignolo.
Il testo raccoglie i contributi esegetico-teologici di numerosi biblisti pubblicati sulla rivista "Parole di Vita" nell'annata 1997 e relativi al Libro dell'Esodo.
Saggio sull'accoglienza, sul rapporto io-tu a partire dalla categoria dell'ospitalità.
La via è la grande immagine-metafora che regge tutta la narrazione di Luca, Vangelo e Atti. Per l'evangelista esiste una terra, l'uomo cammina e ha una meta. Il suo Vangelo insegna a stare sulla via, conduce lungo il viaggio, ne descrive i soggetti in campo e gli atteggiamenti che il percorso richiede. Racconta infatti la storia di Gesù come la storia di un Dio che si mette sulla strada dell'uomo, fino alla meta finale. Il testo rielabora le conferenze che l'autore ha tenuto al 30° convegno di Parola Spirito e Vita, svoltosi a Camaldoli (AR) dal 27 giugno al 1° luglio 2011. L'itinerario guida alla comprensione e all'approfondimento del Vangelo di Luca. Un secondo volume concluderà la riflessione affrontando il testo degli Atti degli apostoli.

