
"Nell'esortazione di Francesco sulla santità Gaudete et exsultate, il papa invita i cristiani, soprattutto in famiglia e in comunità, a fare attenzione - come faceva Gesù con i discepoli - ai «piccoli particolari dell'amore». Partendo da sette riferimenti evangelici (il vino di Cana, la casa di Giairo, il gregge del pastore, le monetine della vedova, l'olio delle vergini, il pane condiviso e la «piccola colazione» sul lago di Tiberiade) l'autore, aprendo il cuore anche con esperienze personali, ci conduce alla riscoperta di quei «dettagli» che possono essere un «di più» nella vita familiare e comunitaria. Dopo la pandemia, è ancor più importante cogliere queste «piccole cose» che possono rendere più felice il prossimo, ricordando che Dio privilegia i piccoli e ama rivelarsi nella semplicità. Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari. Il piccolo particolare che si stava esaurendo il vino in una festa; [...] che mancava una pecora; [...] della vedova che offrì le sue due monetine; [...] di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda; [...] di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano; [...] di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all'alba". (Papa Francesco)
Paolo Ricca ci conduce lungo un sentiero, un itinerario, all'interno della Bibbia toccando tappe fondamentali che riguardano la fede e la vita cristiana.
Il senso dell'immenso mistero di Dio che, nella sua libertà, si abbassa e si svuota della sua divinità per raggiungere l'essere umano e rendere possibile la realtà del suo Regno pervade e sostiene queste meditazioni del teologo valdese.
Perché e per chi il Regno è un "evangelo"? Lo è per i peccatori, ai quali è annunciato e donato il perdono. Lo è per i malati, molti dei quali vengono guariti. Lo è per i poveri, che vengono evangelizzati e dichiarati "beati". Lo è per gli affamati, che vengono saziati perché il pane non solo è moltiplicato, ma viene distribuito, cioè condiviso [...]. Il Regno è un "evangelo" per le donne, che finalmente vengono accolte nella compagnia dei discepoli di Gesù. Lo è per gli ultimi, che diventano primi, lo è per gli esclusi, che vengono inclusi. Il regno di Dio è il nostro mondo capovolto. Ecco perché i potenti della terra ne hanno tanta paura.
Paolo Ricca
Il libro di Ezechiele è "difficile"; così spesso riconoscono gli esperti, così soprattutto constatano i cristiani che incautamente tentino di cimentarsi con esso. Oltre che difficile da comprendere in molte sue pagine ermetiche,esso appare spesso "freddo" come una pietra. La parola di Dio assume un suono deliberatamente freddo, perché nessuno si illuda; in quella parola non si può cercare una compensazione domenicale all'aridità feriale della vita. Occorre convertire la qualità di tutta la vita, perché la parola di Dio torni a essere un rimedio per il gelo di pietra che la minaccia
Un commento alla Lettera di Giacomo, riportata integralmente, e una profonda riflessione su temi come la ricchezza e la povertà, l'ascolto della parola di Dio, la maldicenza e il pettegolezzo.
Sul Calvario Maria assiste alla morte di Gesù, il Figlio di Dio che lei ha messo al mondo e ha accudito nei suoi primi trent'anni di vita. Nei giorni che seguono Giovanni la prende con sé e le racconta gli ultimi anni della sua vita pubblica. Maria rievoca invece la sua vita di ragazza in Galilea, l'annuncio dell'arcangelo Gabriele, la nascita a Betlemme; poi la presentazione al Tempio, il battesimo nel Giordano, i primi miracoli, la partenza definitiva di Gesù per Gerusalemme. Le tornano alla mente fatti minimi, i giorni trascorsi da Gesù con Giuseppe a imparare il mestiere di falegname, i giochi con gli amici, i gesti d'affetto per i genitori, l'addio verso il destino che deve compiersi. Con "La vita di Gesù narrata da sua madre" Angelini riesce nel doppio intento di fornirci una versione dell'esistenza del Messia fedele agli insegnamenti dei tre Vangeli sinottici e di quello di Giovanni, e di farlo attraverso lo speciale punto di vista della Vergine Maria. La sua voce tersa, semplice, commovente - getta una luce inedita su vicende note, svela la dimensione più intima e poetica di Gesù, aggiunge sfumature nuove, compone insomma una sorta di "quinto Vangelo" che è anche una storia di amore materno, devozione filiale e mistero.
Il potere è da sempre un tema affascinante e al tempo stesso una realtà dura, difficile da comprendere nelle sue evoluzioni e nella sua logica.
In questo libro l'Autrice si propone di svolgere una riflessione sul potere nella pluralità delle sue espressioni, soprattutto a partire dalle sollecitazioni che provengono dalla Parola di Dio, attraverso la quale crea un itinerario capace di sondare i rapporti tra il potere, la paura, i desideri, i segni…
Dal commento dei passi biblici emerge con chiarezza la figura di Gesù («Colui che ha ogni potere») e la straordinaria ricchezza del suo incontro con le storie, le domande, i bisogni e le difficoltà degli uomini.
Stella Morra, laureata in Sociologia presso l'Università di Torino, ha conseguito il Dottorato in Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Da alcuni anni è docente incaricata presso la stessa università, collabora a varie riviste di teologia e di pastorale e ha curato numerose traduzioni di mistici. Ha scritto Come? Un itinerario sul domandare a Dio (Editrice Esperienze, 1999), La storia di Tobia. Nascere vecchi e morire bambini (AVE, 2000), Maria icona del credente (Editrice Esperienze, 2001), Il Regno di Dio è dei violenti? Meditazioni bibliche da Abele al Drago (Effatà Editrice, 2004).
La doppia cittadinanza interpella i cristiani fin dalle origini, in quanto, a partire dal Vangelo, sono chiamati da un lato a mantenere un senso di concretezza, abitando la storia, dall'altro a rivolgere lo sguardo altrove, verso il Padre, in un costante atteggiamento di affidamento e sequela.
Queste pagine, soffermandosi su due linee portanti - una antropologica e l'altra cristologia -, ci accompagnano lungo un percorso di lectio che va dal libro della Genesi per concludersi con l'Apocalisse. L'autrice, attraverso il commento e la meditazione dei passi biblici, ci interpella e ci guida nella comprensione di come viviamo la doppia appartenenza, a partire dal nostro rapporto con la storia, gli altri, la gestione del denaro, la relazione con il corpo, il tema delle cose ultime, gli affetti e, soprattutto, il nostro vivere in una tensione costante tra il "qui" e l'attesa del Regno, della Gerusalemme celeste.