
Le numerose contraddizioni che costellano il testo del Qohelet e la sua apparente frammentarietà, associate alla radicale contestazione dei valori tradizionali della sapienza, avevano dato luogo a molte perplessità già prima dell'introduzione di questo libro nel canone ebraico. Negli ultimi vent'anni la discussione è ripresa con vigore: con nuovi strumenti e metodi di verifica gli esegeti si interrogano sull'unità strutturale dell'opera e sul suo significato teologico. L'autrice, esponendo una sintesi delle posizioni più significative, propone anche, attraverso il commento al testo, una nuova chiave di interpretazione.
Perché, al pari di antichi e moderni esempi, il racconto biblico non adotta la narrazione in disordine? È capace di farlo, ne dà prova all'interno degli episodi. Al livello della macro-narrazione, tuttavia, la Bibbia sceglie di narrare la storia seguendo l'ordine cronologico. La narrazione è costruita sul passaggio ordinato dai tempi primordiali ai tempi dei patriarchi, da questi alla nascita del popolo e alla sua prima storia sulla terra di Israele; si passa da una nascita a una morte, da un padre a un figlio, da una promessa a un compimento. Sullo sfondo di questa opzione di base, lo stesso racconto riesce inoltre a scavalcare i tempi grazie a ingegnosi bianchi o lacune narrative, a intrecciare la simultaneità di storie parallele, a farci esitare fra successione e simultaneità delle cose. Questa è la grande cronologia su cui si interroga Meir Sternberg, teorico della letteratura israeliano. Con impareggiabile maestria e rispetto del testo fa scoprire come la storiografia biblica sia al tempo stesso arte e teologia narrativa. Finalmente, anche in ambito italiano si può cominciare a conoscere l'opera di uno dei più importanti esponenti della Scuola di Tel Aviv.
Il libro
Io sono la risurrezione...chi crede in me, anche se muore, vivrà!" (S.A. Panimolle)
La morte nell'Antico Testamento (M. Cimosa)
La risurrezione dei morti nell'Antico Testamento (M. nobile)
La morte nella letteratura giudaica apocrifa e nei manoscritti di Qumran (F. Bianchi)
La risurrezione nel giudaismo antico (F. Manns)
Morte e risurrezione nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli
(SA. Panimolte)
Morte e risurrezione nelle Lettere del Muovo Testamento (C. Marcheselll-Casale)
Morte e risurrezione nell'Apocalisse (U. Vanni)
Il libro
La tua parola, Signore, è gioia del cuore! (S.A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nel Primo Testamento (F. Manns)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione negli scritti giudaici intertestamentari (R. Vicent)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli (S.A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nell'Epistolario del Nuovo Testamento e nell'Apocalisse (R. Fabris)
Il libro
Io credo: risorgerò!
(S.A. Panimolte)
Il «grande problema» della morte nel pensiero dei padri della Chiesa
(L. r. Pizzotato)
La risurrezione nei Padri (E. Prinzivalli)
La risurrezione della carne nelle iscrizioni latine del primo cristianesimo (A. Mastino)
Morte e risurrezione di Maria nell'insegnamento dei padri della Chiesa (L. Gambero)
II "Compiersi della vita terrena" della Madonna e la sua glorificazione nella Dormizione dello Pseudo-Giovanni e nel Transito Romano (Dormizione e assunzione della vergine Maria?) (E. Peretto)
Il libro
La parola di Dio, anima della Chiesa (S. A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nei Padri greci (IV-V sec.) (S. Zincone)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in s. Girolamo (L. Manca)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e fede della Chiesa in Ilario di Poitiers (L. F. Ladaria)
La Scrittura come ricerca del Verbo divino e alimento spirituale negli scritti di sant'Ambrogio (A. Bonato)
Agostino esegeta della Scrittura e testimone della Tradizione (A. Bonato)
Il libro
L'ignoranza della Scrittura è ignoranza del Cristo (S. A. Panimolle)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione nel secolo II (E. Peretto)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Origene (M. I. Danieli)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Tertulliano (D. Devoti)
Parola di Dio, Sacra Scrittura e Tradizione in Metodio di Olimpo e Didimo il Cieco (G. Bendinelli)
L'intento di Murphy-O'Connor non è quello di offrire un lavoro scientifico, ma di presentare il quadro vivo di una delle prime comunità cristiane, con la sua vitalità e il suo entusiasmo, con le sue problematicità e le sue improvvise ricadute. Lo spiccato accento spirituale, il ricorso ad esempi tratti dalla realtà e dall'esperienza quotidiana attuale, lo stile brillante e coinvolgente non fanno che riflettere il tono vivace e concitato della Lettera di Paolo, col risultato di metterci quasi naturalmente in sintonia con l'animo e la passione dell'Apostolo''(dalla Prefazione di Luca Pedroli). Jerome Murphy-O'Connor è professore di Nuovo Testamento all'Ecole Biblique di Gerusalemme. Luca Pedroli ha conseguito il Dottorato in Teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. Per Cittadella Editrice ha pubblicato ''Dal fidanzamento alla nuzialità escatologica''.
L'Evangelo, cioè la «buona novella», non comincia con il Nuovo Testamento, ma con Genesi, il primo libro della Bibbia: la creazione è la «buona notizia» iniziale, con cui prende avvio la storia dell'umanità. Questa è la premessa da cui parte Paolo Ricca nel condurre la riflessione contenuta in questo volume. Nel suo percorso tra Antico e Nuovo Testamento, a rivelarsi è il rapporto tra Dio e tutto ciò che esiste, fra Dio e l'uomo e tra l'uomo e le altre creature; è il valore unico, insostituibile della vita; è la contemplazione del creato e delle sue meraviglie; è lo stupore davanti al miracolo sempre nuovo della vita che si rinnova e alla fecondità inesauribile della madre terra, che fedelmente fa germogliare e nutre semi e piante; è la libertà che Dio ha voluto per tutte le creature. Riferimento imprescindibile per ogni generazione e fonte di una sapienza profonda a cui bisogna saper attingere, la Bibbia non soltanto illumina la storia e l'identità millenaria dell'umanità, ma può animare e sostanziare il rapporto dell'uomo con il presente e il futuro, fornendo spunti di riflessione per quelli che sono gli interrogativi esistenziali più urgenti.
Libro tra i più affascinanti ed enigmatici della Sacra Scrittura, il Cantico dei Cantici, grazie all'interpretazione allegorica e spirituale, rappresenta nel Medioevo l'ars amandi Deum per eccellenza, lo straordinario racconto della storia d'amore che unisce il Verbo creatore alla sua creatura (sia essa intesa come l'anima, la comunità dei fedeli o la Vergine). "La parola e l'amore" individua, nella complessa ricezione medievale del Cantico, il costituirsi di una tradizione esegetica in lingua francese, fra Due e Trecento. Il volume presenta al lettore i risultati di una ricerca che riannoda tale fenomeno ad alcuni momenti preliminari ed essenziali: l'eredità medievale di Origene, la prassi della lectio divina, le letture elaborate in ambito monastico nel corso del XII secolo. Sono inoltre indagate le più antiche parafrasi metriche del Cantico in lingua d'oil, in una prospettiva che intreccia alla discussione delle questioni filologiche e interpretative la messa a fuoco dei temi ideologici e letterari proposti nelle diverse riscritture del libro biblico. In queste opere, nell'apparente labirinto dell'ermeneutica puntuale della Parola, sono riconoscibili ardui percorsi ascetici e devozionali, scanditi dalla meditazione della Passione, dall'esposizione di nozioni dottrinali (la "carità ordinata", l'umanità-divinità di Cristo), dal riaffiorare di immagini e concetti (il "cuore amoroso", la "coscienza") che, ben oltre il Medioevo, godranno di larghissima fortuna nel discorso mistico occidentale.
Le prime comunità cristiane si trovarono ad affrontare un gran numero di problemi: come conciliare la radicalità dell'evangelo con le necessità della vita quotidiana? come convivere con le comunità ebraiche rivendicando al tempo stesso un'identità propria? in che modo le comunità domestiche potevano influenzare la società? Scritto da un esperto di storia del cristianesimo delle origini, il libro consente di comprendere i motivi che hanno permesso alla nuova religione di conoscere una grande diffusione nel inondo del Mediterraneo e di penetrare nel cuore dell'impero romano. In ciascuna delle tre parti - da Pasqua alla missione paolina; dalla missione paolina alla guerra giudaica; la fine del periodo apostolico -, François Vouga riesamina le più recenti acquisizioni della ricerca esegetica e studia gli scritti, i protagonisti e i dibattiti più rilevanti del cristianesimo delle origini.

