
La Bibbia Ebron, un'edizione ricca nei contenuti e nella confezione. - Testo della Nuovissima versione dai testi originali; - Introduzione generale alla Bibbia; - Introduzione all'Antico Testamento; - Introduzione al Nuovo Testamento; - Introduzione ai singoli blocchi biblici: Pentateuco, Libri storici, Libri sapienziali, Libri profetici, Il Vangelo di Gesù Cristo, Lettere di San Paolo, Lettere cattoliche; - Indice tematico, Tavola cronologica, Tabella con misure, pesi e monete, Cartine geografiche; - 64 tavole a colori con alcuni tra i grandi capolavori dell'arte mondiale.
Il libro
ATTI DEGLI APOSTOLI
di Pablo Richard
Introduzione
Alcune chiavi interpretative– Struttura letteraria degli Atti degli apostoli– Riflessione pastorale sull’Introduzione al libro di At
Commento
Gli inizi (1,1-11)– Il movimento di Gesù a Gerusalemme: 1,12-5,42 (30-32 d.C.)– Da Antiochia a Roma: 15,36-28,31(48-60 d.C.)- La conclusione: epilogo di tutta l’opera di Luca (28,30-31)
PAOLO E LE LETTERE PAOLINE
di Armando J. Levoratti
Un giudeo di Tarso– Ai piedi di Gamaliele- Paolo e Gesù– Il persecutore della chiesa– Da persecutore ad apostolo– Paolo continuò ad essere giudeo?– Paolo nellachiesa primitiva– Paolo in Arabia- Il viaggio di Paolo aGerusalemme e il suo incontro con Pietro– Il primo viaggio missionario– L’assemblea degli apostoli a Gerusalemme– Il conflitto di Antiochia– Il secondo viaggio missionario–Paolo in Galazia– Filippi– Tessalonica– Berea–Atene– Paolo a Corinto– Paolo e Apollo– Da Corinto ad Antiochia di Siria– Il terzo viaggio missionario– I risultatidella missione paolina– La colletta in favore dei poveri di Gerusalemme– Il perché di questo viaggio a Gerusalemme– L’accoglienza della colletta– L’appello a Cesare– Da Cesarea all’isola di Malta– Da Malta a Roma– La tappa finale– Lelettere di Paolo– Il vangelo di Paolo– Il luogo di Paolo nella chiesa nascente– La cronologia di Paolo
COMMENTARIO ALLE LETTERE PAOLINE E ALL’APOCALISSE
LETTERA AI ROMANI di Victor Manuel Fernández
PRIMA LETTERA AI CORINZI di Irene Foulkes
SECONDA LETTERA AI CORINZI di Eduardo de la Serna
LETTERA AI GALATI di Elsa Tamez
LETTERA AGLI EFESINI di Jordi Sánchez Bosch
LETTERA AI FILIPPESI di Pedro Ortiz
LETTERA AI COLOSSESI di César Mora Paz
PRIMA LETTERA AI TESSALONICESI di Néstor O. Miguez
SECONDA LETTERA AI TESSALONICESI di Néstor O. Miguez
INTRODUZIONE ALLE LETTERE PASTORALI di Seán Martin
PRIMA LETTERA A TIMOTEO di Seán Martin
SECONDA LETTERA A TIMOTEO di Seán Martin
LETTERA A TITO di Seán Martin
LETTERA AI FILEMONE di Néstor O. Miguez
LETTERA AGLI EBREI di Enrique Nardoni
LETTERA DI GIACOMO di Armando J. Levoratti
PRIMA LETTERA DI PIETRO di José Cervantes Gabarrón
SECONDA LETTERA DI PIETRO di José Cervantes Gabarrón
LE LETTERE DI GIOVANNI di Claudio Vianney Malzoni
PRIMA LETTERA DI GIOVANNI di Claudio Vianney Malzoni
SECONDA LETTERA DI GIOVANNI di Claudio Vianney Malzoni
TERZA LETTERA DI GIOVANNI di Claudio Vianney Malzoni
LETTERA DI GIUDA di José Cervantes Gabarrón
APOCALISSE
di Ricardo Foulkes
INTRODUZIONE
COMMENTO
La composizione del Commentario a Matteo si colloca nel periodo compreso tra il 244 e il 249, nell’ultima stagione della vita che Origene trascorse nella città di Cesarea di Palestina. Eusebio parla di venticinque tomi origeniani sul Vangelo di Matteo; di questi, la tradizione testuale ne ha trasmessi soltanto otto in versione greca comprendenti il commento da Mt 13, 36 a 22, 33. Opera della maturità, di grande originalità, ricchezza e complessità, portata a compimento al termine di una vita spesa nella riflessione, nel commento e nell’insegnamento della Parola, si colloca nell’ambito dell’attività didattica origeniana
I Tractatus in Psalmos furono scoperti e pubblicati da G. Morin tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulla base di vari riscontri l’editore attribuì i nuovi testi a Girolamo, di cui fino a quel momento era pressoché sconosciuta la produzione omiletica, datandoli al primo decennio del V secolo, quando lo Stridonense si trovava a Betlemme. L’attribuzione fu accettata unanimemente, fino a quando nel 1980 V. Peri non propose di intendere i Tractatus come la traduzione geronimiana delle omelie di Origene. Tale tesi ebbe largo successo in Italia, ma incontrò l’opposizione di alcuni studiosi della scuola francese, che continuarono a sostenere la paternità geronimiana. Qui si pubblicano il testo latino di Morin, rivisto dal curatore, e la traduzione italiana, corredata da un ampio commento che consente di inquadrare i Tractatus all’interno di una corretta prospettiva esegetica, ampia e articolata, che tenga conto della paternità geronimiana e dell’innegabile influenza origeniana.
Il commento al libro del profeta Geremia costituisce l'ultima fatica esegetica di Girolamo. In questo scritto emerge l'interesse che lo Stridonense riserva al testo biblico: la traduzione dall'originale ebraico, ritenuto il testo da privilegiare, è continuamente confrontata con quella che prende le mosse dalla versione dei LXX alla quale viene riconosciuto comunque riconosciuto un certo valore. L'interpretazione si caratterizza per la spiccata tendenza a collocare la realizzazione delle profezie all'interno della storia: sia quella del popolo d'Israele che di Cristo o della Chiesa. La polemica contro i pelagiani emerge ogni volta che il testo profetico ne presenta l'occasione e si ritrova soprattutto nei prologhi ai singoli libri.

