
Il pasto è un evento altamente simbolico. Attorno alla mensa, nei pasti in famiglia o tra amici, nei pranzi d'affari o nei banchetti diplomatici, si vivono, si nutrono e si tradiscono i rapporti umani e sociali. L'atto del mangiare presenta inoltre un legame intrinseco con la violenza, poiché consiste in una modalità di appropriarsi del cibo che implica una distruzione. Anche nella Bibbia il cibo occupa fin dalle prime pagine una posizione strategica. La disposizione del Creatore riguardo al menù vegetale dei viventi (cf. Gen 1,29-30) suggerisce che il cibo è il luogo simbolico di una scelta tra violenza e mitezza, che occorre limitare la violenza per rispettare la vita. Quando Dio fa dell'uomo un essere in relazione, gli ordina di non mangiare tutto quello che viene dato (Gen 2,16-17), lasciando una possibilità alla riconoscenza e alla condivisione. Per vivere non basta infatti mangiare: è altrettanto necessario intrattenere rapporti con gli altri, convertire in mitezza le proprie forze brute per aprire un posto all'altro in vista dello scambio e della relazione. In questo studio André Wénin, tra i più acuti interpreti del testo biblico del nostro tempo, anticipa i maggiori temi delle sue ulteriori ricerche, in un percorso di lettura dell'Antico Testamento che annoda in modo fecondo e affascinante Bibbia e antropologia.
André Wénin è professore emerito di Antico Testamento e di Ebraico biblico all'Università cattolica di Louvain-la-Neuve. Per EDB ha pubblicato di recente "Abramo e l'educazione divina"(2017), "Salmi censurati" (2017), "Il miracolo del mare"(2019), "Dieci parole per vivere" (2019), "Abramo" (2019) e "Il libro dei Giudici" (2021)
˛ˇ S È f Ë r T e h i l l – m - L i b r o d i L o d i Ë i l t i t o l o d a t o i n e b r a i c o a l L i b r o d e i S a l m i . P e r c h È c h i a m a r e c o s Ï u n l i b r o c h e r i s u o n a d i g r i d a e d i s u p p l i c h e ? P e r c h È d e f i n i r e i n t a l m o d o u n a r a c c o l t a d i p o e m i d o v e a b b o n d a n o g e m i t i e l a m e n t i ? P e r c h È , d a t o c h e v i t r o v i a m o a d d i r i t t u r a a p p e l l i a l l a v e n d e t t a ? F o r s e p e r c h È g l i e d i t o r i d e l S a l t e r i o h a n n o c o l t o c h e c i Ú c h e c o n s e n t e d i e s p r i m e r e d a v a n t i a D i o s u p p l i c h e , l a m e n t i o s e t e d i v e n d e t t a , Ë p r o p r i o l o s p i r i t o s t e s s o d e l l a l o d e c h e c a n t a l a v i t a p i ˘ f o r t e d e l l a m o r t e .
L o b i e t t i v o d e l v o l u m e Ë f o r n i r e a l c u n e c h i a v i p e r e n t r a r e n e l m o n d o p o e t i c o e t e o l o g i c o d e i s a l m i . D o p o u n a b r e v e d e s c r i z i o n e d e i p r i n c i p a l i p r o c e d i m e n t i l e t t e r a r i c u i r i c o r r e l a p o e s i a s a l m i c a , l a u t o r e s i s o f f e r m a a p r e s e n t a r e l e d u e m o d a l i t ‡ e s s e n z i a l i i n c u i q u e s t a p r e g h i e r a s i e s p r i m e : l a s u p p l i c a e l a l o d e . S u c c e s s i v a m e n t e , a t t r a v e r s o l a l e t t u r a d i a l c u n i t e s t i , i l l u s t r a l a s i n t e s i p r o p o s t a , m o s t r a n d o a l t e m p o s t e s s o c o m e i l S a l t e r i o s i s n o d i i n q u a n t o l i b r o c h e s v i l u p p a u n p r o g e t t o t e o l o g i c o p r o p r i o . I n f i n e , c o n s a p e v o l e c h e a l c u n i s a l m i " v i o l e n t i " c r e a n o d i f f i c o l t ‡ a l l e t t o r e c r e d e n t e , t e n t a d i m o s t r a r e i n c h e m o d o l a l o r o l e t t u r a p o s s a c o m u n q u e d i m o s t r a r s i i s p i r a t r i c e e p r o f i c u a .
N o t e s u l l a u t o r e
A n d r È W È n i n , h a c o n s e g u i t o i l d o t t o r a t o i n s c i e n z e b i b l i c h e a l P o n t i f i c i o I s t i t u t o B i b l i c o ; Ë p r o f e s s o r e d i e s e g e s i d e l l A n t i c o T e s t a m e n t o a l l a F a c o l t ‡ d i t e o l o g i a d e l l U n i v e r s i t ‡ c a t t o l i c a d i L o v a n i o e i n v i t a t o p e r l a t e o l o g i a b i b l i c a a l l U n i v e r s i t ‡ G r e g o r i a n a d i R o m a . » a u t o r e d i n u m e r o s i s t u d i e o p e r e : t r a q u e s t e r i c o r d i a m o L H o m m e b i b l i q u e ( C e r f 1 9 9 5 ) , P a s s e u l e m e n t d e p a i n ( C e r f 1 9 9 8 ) e I s a a c o u l È p r e u v e d A b r a h a m . A p p r o c h e n a r r a t i v e d e G e n Ë s e 2 2 ( L e s s i u s 1 9 9 9 ) . S p e c i a l i s t a d e l l a p p r o c c i o n a r r a t i v o d e l l a B i b b i a , h a r e d a t t o c o n J e a n - L o u i s S k a e J e a n - P i e r r e S o n n e t i l C a h i e r E v a n g i l e n . 1 0 7 , i n c u i p r e s e n t a q u e s t o n u o v o m e t o d o c h e i l l u s t r a p e r a l t r o i n a l t r i d u e C a h i e r s : S a m u e l ( n . 8 9 ) e R u t h ( n . 1 0 4 ) .
La domenica, giorno del Signore in cui viene celebrata la risurrezione di Gesù, ha completamente soppiantato la festività del sabato, istituzione essenziale della Bibbia e del giudaismo. Per i cristiani rimane tuttavia importante non smarrire la ricchezza di significato del giorno che è al cuore dell’alleanza tra Dio e Israele.
L’autore propone un doppio approccio al sabato. Dapprima riassume i risultati cui sono giunte le recenti ricerche sulla storia del sabato in epoca biblica, al fine di rendere disponibili al lettore dati scarsamente accessibili ai non specialisti. In seguito mette in luce alcuni importanti aspetti relativi a ciò che la Bibbia dice del sabato, seguendo passo passo il testo della Torah e concludendo poi col resto della Scrittura, Nuovo Testamento compreso. Dall’indagine emerge come attorno al sabato si condensino in successione diversi temi teologici che, posti uno accanto all’altro, determinano un quadro dalle armonie assai ricche: la signoria di Dio, il rispetto dell’uomo, dello schiavo e della natura, il rimando all’alleanza, al dono di Dio, all’intervento salvifico nella storia, al culto nel tempio.
Sommario
Introduzione. 1. Breve storia del sabato biblico. 2. Racconti che annunciano il precetto del sabato in Genesi ed Esodo. 3. La legge del sabato nell’Esodo. 4. Lo sviluppo delle leggi del sabato (Levitico e Deuteronomio). A mo’ di conclusione... Il sabato, dai profeti a Gesù. Indicazioni bibliografiche.
Note sull'autore
André Wénin, dottore in scienze bibliche, insegna greco, ebraico biblico ed esegesi dell’Antico Testamento all’Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. È professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana, dove insegna teologia biblica. Presso le EDB ha pubblicato: Entrare nei Salmi (2003); Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia (2004); L’uomo biblico. Letture nel Primo Testamento (2005). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
«O Dio, spezza loro i denti in bocca!». Nel libro dei Salmi, vetta poetica dell’Antico Testamento, ricorrono talvolta anche espressioni crudeli e violente, imprecazioni contro i nemici e frasi di vendetta. Si tratta di termini e modi di dire molto lontani dalla sensibilità contemporanea e talvolta così aggressivi da aver subito la «censura» della liturgia. In questo volume, Wénin esamina ogni singolo salmo, precisa di chi è la voce violenta e chi sono i suoi avversari o i suoi interlocutori; indaga inoltre la comprensione che l’uomo ha di sé nella sofferenza o nell'impotenza, la sua relazione con Dio, i suoi timori e le sue attese di aiuto. Il primo interesse del commento è dunque capire che cosa dice la voce minacciosa e aggressiva e perché utilizza quelle espressioni. Dalla risposta a queste domande si può procedere con il passo successivo: chi può aver pregato e chi può pregare ora con salmi come quelli?
Il filo rosso del racconto di Abramo non è lo sviluppo di una trama, come nelle storie di Giacobbe e di Giuseppe, bensì l’evoluzione del patriarca nella sua relazione con Dio. È da lui che viene il progetto ed è lui che accompagna il percorso dell’eletto, confermandolo nelle sue scelte o correggendolo. Dio agisce soprattutto attraverso parole, ordini, impegni, promesse, domande e dialoghi, mentre Abramo risponde con l’obbedienza, la fiducia, il dialogo e gesti di riconoscenza.
Il patriarca sperimenta che le separazioni e le rinunce sfociano in un sovrappiù di vita e ogni volta che acconsente a una perdita la sua esistenza si ritrova dilatata e benedetta come l’esito felice di una paziente pedagogia.
Benché la sua lettura sia gravemente amputata nella liturgia della Veglia pasquale, il racconto del passaggio del Mar Rosso, al capitolo 14 dell’Esodo, continua a essere ben noto. Forse lo è, del resto, perché è uno dei rarissimi testi biblici che mettono in scena una violenza divina, che ha probabilmente costretto i censori liturgici a riconoscerne la centralità insostituibile nella Bibbia, ma anche nella simbologia della risurrezione. In realtà, questo testo racconta proprio un passaggio dalla morte alla vita, il momento nel quale Dio prende nella sua trappola per metterlo a morte colui che negava a un popolo il diritto di vivere, il momento nel quale YHWH spezza le catene del suo popolo, liberandolo non solo dalla schiavitù dell’Egitto, ma anche dalla sua complicità interiore con i suoi oppressori. Prefigurazione della risurrezione di Gesù, ma anche del battesimo che associa il credente alla morte del suo Signore, affinché partecipi alla sua risurrezione e sia una nuova creatura, questo passo è servito anzitutto da matrice alla maggior parte dei testi biblici che evocano la salvezza offerta da Dio al suo popolo.
Il discorso biblico sulla paternità evidenzia la complessità del tema e gli interrogativi che solleva. Partendo dalle grandi figure bibliche e dalle loro vicende umane, questo testo ne mette a fuoco i tratti essenziali e percorre le principali tappe della vita di un padre: dare un nome, circoncidere i maschi, educare, lasciar andare. Allo stesso tempo, esplora le insidie in cui egli può cadere: assenza, violenza, comportamenti che rendono difficili i rapporti fra generazioni. I figli fanno parte di una discendenza e da questa appartenenza alla famiglia ricavano un'eredità, che insieme è peso e grazia. Per questa ragione, ubbidire al precetto che richiama ad onorare il padre può apparire a volte un'impresa delicata.
Le principali piste esplorate dagli esegeti per capire l'importanza di una delle pagine piu sublimi dell'Antico Testamento. La legatura" di Isacco in Genesi, 22 rappresenta senza dubbio il culmine della storia di Abramo. Ad una lettura superficiale, l'ordine iniziale di Dio appare scandaloso, incoerente ed inumano. Ma e proprio la morte di di Isacco che Dio esige per mettere alla prova Abramo? E se la prima prova di Abramo consistesse nel dover interpretare una parola ambigua, e nello svelare in tal modo la vera natura della relazione che egli ha con Dio e con il proprio figlio? L'approccio narrativo di questa pagina difficile permette di apprezzare il valore dell'arte della messa in scena, di cui i narratori biblici sono maestri, e consente di entrare piu in profondita nello spessore della verita del testo. "
La storia di Samuele, come è riferita con finezza nel racconto biblico, mette in piena luce i risultati disastrosi dell'esercizio abusivo del potere, sia per colui che ne abusa senza vederlo, sia per le persone che ne sono più direttamente vittime. Il racconto biblico che lo riguarda pone la questione dell'articolazione tra potere istituito e autorità carismatica.
Le donne che popolano i numerosi racconti della Bibbia sembrano per lo più confinate all'ombra dei protagonisti maschili. Tuttavia esse non hanno un ruolo meno determinante e spesso la loro audacia non ha pari. A queste matriarche, regine o serve, israelite o straniere, spose, amanti e prostitute si dedica la riflessione di due grandi esegeti quali André Wénin e Camille Focant, esperti rispettivamente di Antico e Nuovo Testamento. La galleria dei ritratti che ne esce pone di fronte al lettore tante donne "vive" e che danno vita al cammino di Dio con l'umanità. Sono brevi schizzi, di poche pagine, capaci di recuperare la grandezza di queste figure che hanno ancora molto da dire all'uomo di oggi. In eco, le seppie dell'artista Marte Sonnet aprono uno spazio di risonanza, al femminile. La voce di Sylvie Germain, scrittrice, cultrice di filosofia e di letteratura, chiude il dialogo con un contrappunto finale.
Matteo, Marco, Luca e Giovanni: sotto questi nomi circolano altrettanti racconti su Gesù, la cui vita e morte sono tratteggiate in una diversa ottica da ciascun evangelista. Quattro anche, secondo Wim Weren, le prospettive metodologiche da cui è possibile osservare i Vangeli. La prima parte li studia singolarmente con un'analisi sincronica sui problemi relativi ai limiti testuali, all'analisi strutturale e narrativa. Nella seconda parte vengono invece esaminati diacronicamente le antiche tradizioni da cui discendono i Vangeli. La terza confronta i testi dei Vangeli con altri passi biblici, con le esegesi giudaiche e i Vangeli apocrifi. L'ultima parte affronta la questione del Gesù storico.
E' la narrazione di fatti storici, un vero e proprio trattato di storia delle religioni che viene trasformato, dalla penna dell'autore, in un romanzo che lascia sempre il fiato sospeso. Franz Werfel credeva nell'amore tra gli uomini, nell'unita' spirituale degli esseri viventi, in una pace possibile, in una possibile redenzione. Per questo fu un perseguitato; e per questo non si sottrasse al fascino di un uomo che invoco' verita' e giustizia tra la gente che amava il sopruso e la menzogna: Geremia (nel romanzo Jiermijah), il profeta dell'esilio babilonese. Un altro poeta e narratore, ebreo come Werfel, aveva esaltato Geremia: Stefan Zweig, e anch'egli fu bandito e braccato come un nemico dell'umanita'. Quello di Zweig era un dramma per le scene, questo invece e' un romanzo, quale l'autore di I 40 giorni di Mussa Dagh", di "Bernadette", di "Nel crepuscolo di un mondo" sa immaginare e colmare di fascino, fantasia e potenza evocativa... "