
Nella tumultuosa storia delle sue interpretazioni e dei suoi effetti - soprattutto delle sue riprese letterarie e filmiche - Giuda Iscariota oscilla in un pendolo perenne. La sua figura è sospesa tra facili esecrazioni e improbabili riabilitazioni, spesso e volentieri ambedue condite in salsa deterministica, così da farne comunque un «predestinato al tradimento e alla dannazione», un dannato infame da maledire, piuttosto che da esaltare, fino ad attribuire al suo gesto un valore perfino ascetico, eroico, in quanto avrebbe reso possibile da parte di Gesù l'attuazione del piano di salvezza predisposto da Dio. Il mistero del traditore resta quello di un inspiegabile «peccato più grande» a confronto con quello di Pilato. E, tuttavia, in questa sua oscura enormità, è pur sempre un più piccolo frammento entro il mistero della sempre «più grande» rivelazione cristologica del Padre, culminante nel Figlio dell'uomo esaltato sulla croce, cui «volgeranno lo sguardo coloro che lo hanno trafitto».
Nella convinzione della possibilità feconda di elaborare e applicare una "scienza del personaggio" per la lettura critica dei testi narrativi, il presente studio (giunto alla sua seconda edizione rinnovata e ampliata dopo tre precedenti ristampe) ne abbozza in un primo momento i termini teorici e metodologici, per applicarli successivamente ad alcune figure del Quarto Vangelo.Tommaso (e con lui Natanaele e il funzionario regale), Nicodemo, la Samaritana, Giovanni Battista insieme al Discepolo Amato, e infine Giuda Iscariota, vengono così indagati secondo un indirizzo di tipo narratologico. I personaggi del IV Vangelo emergono in tal modo come rappresentativi della fede cristologica su cui i contemporanei di Gesù e il lettore del Vangelo (Gv 19,35; 20,30-31) sono chiamati a misurarsi - in vista dell'unica grande "opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato" (Gv 6,29).
Giona è come "Il Piccolo Principe" biblico, dal linguaggio semplice, da favola sapienziale, dal potenziale di una parola ironica, mite e leggera, capace di illuminare e guarire. La vicenda (parodistica) di un profeta fuggiasco dalla propria missione a Ninive, cupamente adirato e intristito per non condividere la volontà salvifica di Dio verso la capitale assira, responsabile tra le peggiori crudeltà perpetrate nel Medio Oriente Antico, ci dà una lucida diagnosi dei nefasti inconvenienti del risentimento. E insieme ci regala anche il brillante rimedio in due tempi, escogitato da Dio per questo suo "antiprofeta": prima una terapia umida, incalzante e terrificante, di una tempesta e di un pesce di enormi proporzioni -, che poi diventa una più ordinaria e minimale terapia secca - un alberello contro il sole cocente, un vermicello roditore, e infine il vento afoso, che fanno dire a Giona: "per me, meglio morire che vivere!". Chissà che quei sentimenti di Dio - grande e misericordioso per Ninive -, intollerabili agli occhi di Giona, in realtà possano risultargli assai più compatibili di quanto non pensi.
Un commento ai libri di Rut ed Ester, due diverse personalita della Bibbia, entrambe guidate dall'azione di Dio. Il volume contiene i commenti ai libri di Rut ed Ester. Il libro di Rut e piccolo quanto a lunghezza, quattro capitoli soltanto, ma grande quanto a qualita; il libro di Ester non raggiunge le stesse vette letterarie ma l'ha superato in quanto a popolarita: e il rotolo" per eccellenza, che occupa un posto privilegiato nelle case degli ebrei. A causa di cio che incarnano le due protagoniste femminili, i due libri hanno avuto fama e apprezzamento analoghi. Nella dolce Rut, la moabita, si manifesta l'amore di Dio che imprevedibilmente la sceglie affinche diventi la bisnonna del re Davide. Ester, personaggio fittizio, e fredda e calcolatrice, ma ardita e coraggiosa. Rappresenta il popolo ebraico, ingiustamente perseguitato ma salvato da Dio. "
L'autore
JOSÉ VILCHEZ LINDEZ (nato a Pedro-Martinez, Granada, nel 1928). Gesuita, ha studiato filosofia a Madrid, teologia a Innsbruck e Sacra Scrittura a Roma. È docente presso la Facoltà di Teologia di Granada, dove insegna Antropologia teologica e Sacra Scrittura (A.T.). Le sue principali pubblicazioni sono: Tobit, BAC 287 (Madrid 1969, 69-124); Sabiduría, BAC 293 (Madrid 1969, 621-783); Sabiduria y Sabios en Israel (Verbo Divino 1995); L. Alonso Schökel - J. Vilchez, Proverbi (Boria, Roma 1988); Sapienza (Borla, Roma 1990); Qoèlet (Borla, Roma 1997); Rut ed Ester (Borla, Roma 2003); Tobia e Qiuditta (Borla, Roma 2004).
Il libro
Il presente volume inserito nella serie dei commentar! teologico-letterari diretta da José Luis Sicre Diaz, contiene i commenti ai libri di Tobia e Giuditta. Il libro di Tobia è una deliziosa opera poetica che si serve di concetti popolari per far risaltare la Provvidenza di Dio sui giusti nonostante le apparenze contraddittorie della vita reale. Anche il libro di Giuditta è un racconto poetico con scopi specificamente religiosi; si rivolge agli israeliti in gravi difficoltà storiche per confermarli nella speranza che Dio sta sempre dalla parte dei deboli contro l'oppressione ingiusta dei forti. I due libri difendono quindi la medesima tesi della Provvidenza
di Dio; uno (Tobia) verso le famiglie e gli individui, l'altro
(Giuditta) verso il popolo come comunità di credenti. Il valore letterario di entrambe le opere è considerevole e il loro insegnamento ha una notevole pregnanza.
José Vilchez Lindez
L'avventura archeologica nelle terre della Bibbia è una delle più emozionanti di sempre. Non solo perché l'archeologia è una professione straordinaria che ha fatto sognare intere generazioni di uomini e donne, ma soprattutto a causa dell'impatto delle ricerche archeologiche sulle conoscenze della Bibbia, questo immenso racconto universale che costituisce il fondamento spirituale del mondo occidentale. Questo libro racconta 150 anni di ricerche attraverso le scoperte più straordinarie. Storie incredibili di avventure ricche di colpi di scena in cui il lettore scoprirà come i risultati dell'archeologia nelle terre bibliche abbiano sospinto in avanti, messo in discussione, sovvertito e rifondato le conoscenze "convenzionali" sulla storia antica, politica e religiosa, di quella regione.
Quindici brevi capitoli, semplici ed incisivi con esattezza di esposizione storica, tracciano il "profilo di Gesù di Nazareth", l'"uomo accreditato da Dio" presso l'intera umanità. Il profilo di Gesù di Nazareth è quello del "maestro itinerante", del "predicatore in cammino", di Colui che si pone come rappresentante del popolo di fronte a Dio, del Messia cui si deve un atto di singolare fiducia, di Colui che, presente nella storia del mondo, è indispensabile per l'intero universo, propone sempre un'esperienza di cordialità e tenerezza con Dio, l'"Abbà". Quindici immagini di Cristo, lo rendono anche oggetto di ammirazione visiva.
Un itinerario di spiritualità biblica destinato al tempo di Quaresima. Chi lo leggerà sentirà di essere chiamato per nome, reso capace di abitare la propria umanità nella verità della sua realtà, senza pie finzioni, senza maschere, senza veli, ma libero, almeno con sé stesso. Cinque figure bibliche (Davide, Samuele, Giona, Ester e Simonpietro) accompagneranno il lettore a riscoprire il suo discepolato nella quotidianità della sua vita, impastata di umanità e di divinità, di fragilità e di ricchezza.
Il volume è una meditazione spirituale sulla figura di Gesù di Nàzaret a partire dagli inizi del suo ministero pubblico in Galilea e dell'annuncio del regno di Dio. Lo stile discorsivo e agile coglie gli episodi del vangelo come il canovaccio di una "commedia dell'arte" che lascia spazio alla libera improvvisazione degli attori.
Qoèlet, Salomone secondo un'antica tradizione, figlio di Davide, Re di Gerusalemme, amante della regina di Saba, autore di uno dei libri più misteriosi della Bibbia, racconta il dialogo tra gli uomini e Dio sulle radici dell'odio, della violenza, della guerra. Il confronto - a tratti struggente, a tratti crudele - è una meditazione di forza e speranza sul mistero del male, sulle fatiche degli uomini e di Dio per separarsene, sulla necessità di un'alleanza per sconfiggerlo. Il male sta prima di Dio? E Dio è una rivolta contro l'autodistruzione che è il male? Un'alleanza fra l'energia creativa degli uomini e quella di Dio potrà, un giorno, far arretrare il male e renderlo periferico?