
Le cinquantadue riflessioni che don Claudio Stercal (sacerdote della diocesi di Milano, docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) propone in questo volume provano a offrire un aiuto nella ricerca della verità, dell'uomo e di Dio. Per questo, come dice il titolo, hanno a che fare anche con la "letizia". Quella "letizia" che nasce dalla scoperta della verità, passo dopo passo, giorno dopo giorno, come avvenne a Betlemme ai Magi, che «al vedere la stella, provarono una gioia grandissima».
Perché, al pari di antichi e moderni esempi, il racconto biblico non adotta la narrazione in disordine? È capace di farlo, ne dà prova all'interno degli episodi. Al livello della macro-narrazione, tuttavia, la Bibbia sceglie di narrare la storia seguendo l'ordine cronologico. La narrazione è costruita sul passaggio ordinato dai tempi primordiali ai tempi dei patriarchi, da questi alla nascita del popolo e alla sua prima storia sulla terra di Israele; si passa da una nascita a una morte, da un padre a un figlio, da una promessa a un compimento. Sullo sfondo di questa opzione di base, lo stesso racconto riesce inoltre a scavalcare i tempi grazie a ingegnosi bianchi o lacune narrative, a intrecciare la simultaneità di storie parallele, a farci esitare fra successione e simultaneità delle cose. Questa è la grande cronologia su cui si interroga Meir Sternberg, teorico della letteratura israeliano. Con impareggiabile maestria e rispetto del testo fa scoprire come la storiografia biblica sia al tempo stesso arte e teologia narrativa. Finalmente, anche in ambito italiano si può cominciare a conoscere l'opera di uno dei più importanti esponenti della Scuola di Tel Aviv.
«In questo libro, scritto con un linguaggio scorrevole e incisivo, don Sergio ci fa toccare con mano alcuni degli sguardi di Gesù che ci interpellano personalmente e comunitariamente, anche se ognuno di noi può reagirvi in modo diverso: c'è lo sguardo che riscatta, che ridà dignità alla persona; c'è lo sguardo che prova compassione, tenerezza di fronte a chi è disorientato prendendosene cura; c'è lo sguardo che ama in modo gratuito, che non si impone ma apre sempre davanti all'altro una nuova possibilità di vita; c'è lo sguardo senza parole che va però in profondità e fa verità, una verità a volte scomoda; c'è lo sguardo attento che apprezza chi ha il coraggio di dare tutto, anche se il tutto è poco; c'è lo sguardo che non si stanca mai di perdonare e di avere fiducia in noi; c'è infine lo sguardo trasfigurato a cui anche noi siamo chiamati attraverso l'ascolto della sua parola.» (dalla prefazione di Gabriella Mian)
Un perscorso attraverso le figure femminili del Vangelo per riscoprire le virtù teologali. L'autore offre delle tre donne del Vangelo un orizzonte di freschezza, dove l'analisi della senibilità femminile sfiora i segreti dell'interiorità. Le tre virtù teologali, la fede in Maria di Magdala, la speranza nella peccatrice perdonata, l'amore di Maria di Betania, sono accolti e abbelliti dalla femminilità che vede e rimane nell'infinito di Dio. Doni capaci di generare la vita nuova dello Spirito portata da Cristo Risorto.
Giuda Iscariota, uno dei Dodici scelto da Gesù, è per antonomasia il traditore, «l’apostolo delle tenebre», personaggio oscuro come buia è la nostra anima quando ne riconosciamo la miseria, anche se «solo accettando di entrare nel buio della propria solitudine, si può, con stupore, ritrovare o scoprire la bellezza della luce».
L’autore ne esplora la complessa figura che non risulta alla fine tanto lontano dalla nostra quotidiana e comune esperienza.
Senza darne un giudizio, ma attraverso la strada della comprensione e dell’interpretazione, il lettore medita sul personaggio biblico, grazie ai passi dei Vangeli e alle riflessioni di Stevan.
La vicenda di Zaccheo, considerata con saggezza in questo volume, ci apre al mistero della misericordia di Dio e alla etica della gratitudine e della riconoscenza. L'incontro con Cristo cambia indubbiamente il cuore del capo dei pubblicani di Gerico. Gesù stesso prende iniziativa verso di lui. Egli valorizza questa "ostinata curiosità" che porta Zaccheo a voler vedere Gesù salendo sopra un albero di sicomoro, data la sua bassa statura. La vita cambia anche moralmente quando la libertà asseconda la grazia di un incontro. È questa l'etica della gratitudine e della riconoscenza di cui abbiamo bisogno nel nostro tempo, determinato spesso da pensiero calcolante. L'etica della gratitudine scaturisce dalla grazia di un incontro che corrisponde a quella ostinata curiosità che il libro di don Sergio Stevan giustamente elogia.
In forma epistolare don Sergio Stevan si rivolge ai personaggi del Vangelo partendo dalla tradizionale lettera a Gesù Bambino, per poi estendersi a Giuseppe e Maria, ai re magi e ai pastori e persino alla cometa, agli angeli, al bue e all'asino. Il libro è diviso in due parti: "Testimoni del Natale" e "Testimoni della Pasqua" con due relativi testi introduttivi scelti dagli scritti del cardinal Martini e di Benedetto XVI. Le lettere continuano rivolgendosi a Pietro, Giovanni, Pilato, Giuda, la Veronica, le Donne della resurrezione e l'incredulo Tommaso. Insomma tutti coloro che hanno incontrato Gesù di Nazaret e, grazie alla Sua misericordia, hanno ritrovato l'umiltà e la semplicità dei bambini. Sono diventati allo stesso tempo "umilissimi" e "illustri" così da diventare esempi per la nostra vita. Stevan coraggiosamente si rivolge anche a personaggi discutibili come il cattivo ladrone e Giuda. Nelle parole che l'Autore rivolge loro il mistero del male viene redento dalla misericordia di Dio...
Credere significa vedere con gli occhi della fede, in ogni avvenimento della storia e della nostra vita, la presenza di Cristo glorificato, che trasforma l'acqua in vino, la manna in pane, le lacrime in gioia, la croce in gloria, la morte in vita.
Sette capitoli compongono il libro: Nozze di Cana, guarigione del figlio del funzionario di Cafarnao, guarigione del paralitico alla piscina di Betsaida, moltiplicazione dei pani, Gesù cammina sull'acqua, guarigione del cieco nato, risurrezione di Lazzaro.
Il libro ripercorre alcune tappe della vita di Gesù: gli incontri con gli apostoli, con i malati e i sofferenti nel corpo e nell'animo sulle strade della Palestina. I testi seguono l'itinerario della Lectio Divina che introduce ad una lettura ed a una conoscenza profonda della persona di Gesù attraverso gli episodi della sua vita, il suo modo di avvicinarsi agli altri, di prendersi cura di loro, di sanare le ferite. Un cammino per conoscere meglio Gesù fino a diventare suoi amici. Riflettendo sulle vicende dei personaggi incontrati da Gesù, scopriremo il suo amore per noi, il suo starci accanto nelle gioie e nelle difficoltà della nostra vita. Saremo guidati a riconoscere di avere un amico fedele accanto a noi che non ci abbandona.
"Tra le tante storie di vocazioni narrate dalla Bibbia, quella di san Paolo, raccontata più volte dagli Atti degli Apostoli e da Paolo stesso nelle sue lettere, è particolarmente significativa. In un certo senso potremmo dire che in essa ci viene rivelato il paradigma di ogni vocazione. Nella vicenda dell'Apostolo delle genti, infatti, possiamo ritrovare tutti gli elementi propri di quel mistero altissimo che è la chiamata di Dio e la risposta dell'uomo. Attorno a questa considerazione si sviluppa il felice percorso vocazionale che don Sergio Stevan, che conosco e stimo da alcuni anni, propone nel presente volume. Queste pagine parlano direttamente al cuore di chi legge. Lo coinvolgono. Lo aiutano a immedesimarsi con l'esperienza di san Paolo e a considerare la propria esistenza attraverso la luce che promana dalla sua figura. Sono convinto che il lavoro di don Sergio, dal quale emerge una grande passione educativa e una profonda capacità di penetrare la Sacra Scrittura, infiammerà di passione molti giovani e li aiuterà a scoprire la grandezza della propria vita." (dalla prefazione di S. E. Mons. Massimo Camisasca)