
Ambrogio Spreafico , professore di Lingua ebraica al Pontificio Istituto Biblico e di Esegesi di Antico Testamento all’Università Urbaniana che, per lungo tempo, ha guidato come Rettore Magnifico. Dal 2008 è Vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino. Per la UUP ha pubblicato: Guida allo studio dell'ebraico biblico, 1990 (con G. Deiana); La Bibbia nella cultura dei popoli, 2008 (curato con A. Gieniusz). Tra le altre numerose pubblicazioni: Sofonia (Commentario storico ed esegetico all'Antico e al Nuovo Testamento), Genova 1991; Il libro dell'Esodo (Guide Spirituali all'Antico Testamento), Roma 1992; La voce di Dio. Per capire i profeti, Bologna 20032; Il nome di Dio. Temi biblici dell'Antico Testamento, Milano 2002; Dio ama i poveri, Cinisello Balsamo 2006.
Descrizione
Un esegeta e pastore accompagna il lettore nella comprensione del Vangelo di Marco creandogli l’opportunità di rendersi ‘contemporaneo’ del “Vangelo di Gesù, il Cristo Figlio di Dio” - con queste parole infatti Marco inizia la sua narrazione. I testi che esamina l’Autore li inserisce nel loro contesto. Per ciascuno ricostruisce la struttura e ne offre il commento, fino a far emergere un Vangelo che parla a tutti, dove Gesù va oltre i confini geografici e umani imposti dal suo ambiente. I discepoli insieme ai malati e ai poveri sono i primi che Gesù incontra e con i quali ricostituisce la nuova famiglia di Dio. Ascoltare, vedere, credere in Gesù, entrare a far parte della sua comunità con un cuore che sa amare, guarire e lottare per la crescita del Regno di Dio: ecco l’itinerario proposto da Marco.
Scegliere di leggere il Libro di Giobbe significa scegliere la via del dolore e della protesta. In questo libro biblico sembra che sia stato proprio Dio a indicare la fecondità di questa via così difficile e sofferta. Giobbe si ribella, protesta, si interroga e interroga Dio riguardo al suo operato fino ad accusarlo di ingiustizia. Egli si dichiara innocente e non comprende perciò la logica del comportamento di Dio. Giobbe parla e parla; Dio tace fino alla fine. Ma è il silenzio di Dio a spianare la strada alla fede che genera la speranza. Meditazione dopo meditazione, il lettore può immergersi nel travaglio del discorso degli uomini sul dolore e sul male e così sperimentare la presenza silenziosa e liberatrice di Dio.
Dio Creatore, Dio Padre, Dio Giudice, Dio amico dei poveri, Dio della guerra e Dio della pace, Dio del perdono, Dio nella sofferenza. Non c'è pagina dell'Antico Testamento che non riguardi da vicino la vita dell'uomo e della donna. In questi brevi capitoli le nostre immagini di Dio si misurano con quello che le Scritture ci raccontano direttamente.
La Sindone di Torino è un enigma che attraversa i secoli, sospeso tra devozione religiosa e indagine scientifica. È un crocevia in cui fede e ragione si incontrano, si confrontano e, talvolta, si sfidano. Domenico Spreafico ci guida in un viaggio tra i molteplici interrogativi e le sorprendenti scoperte legate al Sacro Telo, offrendo una prospettiva in cui la ricerca e il dubbio non sono in contrasto con la spiritualità, ma anzi ne diventano parte integrante. Con un linguaggio chiaro e appassionato, l'autore intreccia dati storici, analisi scientifiche e riflessioni personali, conducendo il lettore a una comprensione più profonda di questo straordinario oggetto.
"L'autore ci mette di fronte un "singolarissimo impegno": sua intenzione è convincerci a realizzare l'impegno di "evangelizzare con la vita", di proclamare in tutto il mondo le realtà offerte e realizzate da Gesù. Ciascuno di noi, dunque, si "pieghi" con attenzione su questo lavoro paziente e minuzioso, guadagnandosi questo desiderio e questo augurio: l'amicizia cristiana che l'autore ci offre ci confermi nella perseveranza e nella pratica delle verità incontrate leggendo le sue parole che sono dono del Padre al quale chiediamo di poter maturare il buon frutto evangelico che glorifica-gratifica Dio e che dilata il bene della Chiesa nel mondo.
Percorso tra le opere d'arte che, in ogni tempo, hanno raccontato l'icona biblica del buon samaritano, icona principale anche nella Lettera enciclica di papa Francesco Fratelli tutti. Un viaggio ricco di sorprese anche per chi segue l'arte sacra, per riscoprire un'icona senza tempo.
L'ultimo libro del giornalista e regista Gilberto Squizzato, con il suo inedito ruolo di "teologo di frontiera", ci propone un'indagine storica rigorosa e allo stesso tempo affascinante alla ricerca del Gesù reale. L'indagine si avvale delle acquisizioni - anche recentissime - di decine di studi storici, biblici, filologici e archeologici, e anche da parte della antropologia e della psicanalisi. L'Autore compie un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo della Galilea e della Giudea del I secolo, da cui emerge la vicenda di Gesù, occupandosi non solo di religione, ma anche di politica, cultura, economia, commerci. In tal modo il lettore può conoscere l'Israele reale dei secoli che precedettero l'avvento dell'uomo di Nazareth, la storia collettiva di un popolo di cui si nutrì l'azione e la parola di Gesù. Tramite le pagine di questo libro, che si legge come una vera e propria inchiesta giornalistica, è possibile avvicinarsi a un Gesù di Nazareth molto più umano di quanto si crede, molto più determinato e politicamente combattivo: un autentico sovversivo che propone ai suoi conterranei quella che oggi chiameremmo un'autentica "rivoluzione antropologica" alla quale lui stesso perviene grazie a una lunga, laboriosa "conversione" che costituisce appunto il titolo e il tema centrale dell'opera.
Il volume ripropone un itinerario di lettura continua del Vangelo secondo Marco, svolto oralmente a più riprese dall'autore, gesuita, e qui trascritto. Non si tratta propriamente di un commento, ma di una flebile eco della novità che Gesù affida ai discepoli e che si prolunga attraverso le testimonianze e i "ritardi" delle prime comunità cristiane. «L'Evangelo non è solo un discorso che contiene un messaggio prezioso, ma è un impulso vivo: è il rivelarsi di Dio stesso, l'affiorare dell'Onnipotente, che vuole ricondurre a sé le sue creature». Per questo esso si presenta a noi carico «di un'urgenza che attraversa tutto lo spessore della nostra condizione umana, scandaglia tutte le profondità della nostra miseria, prende contatto con tutte le ostilità e ribellioni che la nostra realtà di creature abbia contrapposto all'originaria volontà di Dio». Attraverso lo strumento fragilissimo di un testo scritto «l'Evangelo è la novità di Dio, che si impone a noi come protagonista della nostra storia e della nostra vita, assumendola in tutte le sue dimensioni».
Questo volume contiene la trascrizione di nove "lectiones divinae" dedicate alla lettura del "Libro dei giudici". Lo scritto biblico viene letto per intero e commentato passo passo, cercando di reperire nella teologia della redazione testuale alcuni elementi dell'inesauribile fecondità della parola di Dio. Le diverse figure dei giudici emergono in un tempo oscuro della storia del popolo di Dio, tra l'ingresso nella terra di Canaan e l'istituzione della monarchia (sec. XIII-XI a. C.). Nel corso di vicende che ripropongono le molteplici caratteristiche di una crisi, compaiono personaggi dotati di una loro singolare irruenza carismatica. La storia dei giudici viene raccontata come straordinaria epifania dello Spirito di Dio.
All'origine di questo volume ci sono quattordici lectiones divinar dedicate alla lettura integrale dell'Apocalisse di Giovanni. Il passaggio dal commento orale alla pagina scritta conserva l'urgenza della ricerca teologica e pastorale, che viene maturando nel contatto vivo tra la parola di Dio e la nostra vicenda umana, in tutte le sue dimensioni, teologali e storiche, mondane ed ecclesiali.