
Questo quarto volume presenta la Lectio Divina dei Salmi delle ascensioni (120-134). Questi canti formano una raccolta parziale, e, come un libretto, dovettero essere utilizzati per i pellegrinaggi rituali a Gerusalemme all'epoca del secondo tempio. La loro collocazione liturgica era precisamente la Festa delle Capanne (Sukkot). In questo commento viene adoperata la 'chiave' di lettura suggerita dal loro titoletto o soprascritta ('canto delle ascensioni'), tenendo conto tuttavia del loro genere letterario. Perciò vengono inquadrati nel contesto materiale e spirituale-escatologico secondo la tradizione biblica e patristica. Come per gli altri volumi della collana vengono lasciati ai lettori il primo momento (l'invocazione allo Spirito Santo) e l'ultimo (il ringraziamento al Signore) dei cinque proposti per la Lectio Divina. Sono bensì sviluppati i tre centrali: la lettura del testo, l'interpretazione e l'attualizzazione.
Destinatari
I gruppi biblici e di ascolto della Parola di Dio, i movimenti e le associazioni ecclesiali di varia natura, che intendano porre delle basi sicure alla loro spiritualità.
Autore
Vincenzo Scippa è sacerdote della diocesi di Napoli. E' laureato in filosofia e in teologia. Ha conseguito la licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e si è poi diplomato in scienze bibliche orientali presso lo 'Studium Biblicum Franciscanum' di Gerusalemme. Attualmente insegna esegesi dell'Antico Testamento e archeologia biblica presso la Pontificia Facoltà dell'Italia Meridionale, sezione S.Tommaso, Napoli. Ha pubblicato La glossolalia nel Nuovo Testamento (1982), Qoèlet. La gioia di vivere dell'uomo (1988), Le litanie del Sacro Cuore. Un cammino di catechesi per il terzo millennio (1999), Salmi. Volume 1 (2002), Salmi. Volume 2 (messianici 1) (2003) e Salmi. Volume 3 (messianici 2) (2003).
Contenuto
Breve commento, nella linea della “Lectio divina popolare”, all’affascinante e misterioso libro del Qohelet capace di farci entrare nell’animo del suo autore, ma soprattutto della sua opera, carpendone pensiero e dottrina. Di questo libro biblico è famosa la sibillina espressione «Vanità delle vanità, vanità delle vanità, tutto è vanità» che troviamo in apertura del libro (1,2) e alla fine (12,8), dopo che nel corpo del libro ha fatto capolino varie volte, in forma parziale. È anche nota l’ammonizione: «Tu dunque temi Dio» (5,6) e altre simili, ricorrenti nel libro. Qoèlet fa capire che, nonostante le inconsistenze e le vicissitudini della vita, gli uomini devono accettare il loro posto nel rapporto con Dio, temendolo, ammirandolo, e adorando i suoi piani, perché da Lui saranno citati in giudizio per tutto il loro operato in bene e in male sulla terra (cfr. 12,14).
Destinatari
I gruppi biblici e di ascolto della Parola di Dio, i movimenti e le associazioni ecclesiali di varia natura.
Autore
Vincenzo Scippa, sacerdote della diocesi di Napoli, dottore in teologia e filosofia, licenziato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, ha conseguito il diploma in scienze bibliche orientali presso lo «Studium Biblicum Franciscanum» di Gerusalemme. Attualmente insegna esegesi dell’Antico Testamento presso la Sezione «S. Tommaso» della «Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale» di Napoli. Oltre a vari articoli in diverse riviste scientifiche, ha pubblicato: La glossolalia nel Nuovo Testamento (1982); Qoèlet. La gioia di vivere dell’uomo (1988); Salmi. Volume 1 (2002); Salmi. Volume 2 (messianici/1) (2003) e Salmi. Volume 3 (messianici/2) (2003); La lettera ai Romani. Esegesi e teologia (2003); Salmi. Volume 4 (delle ascensioni) (2004); Le Litanie del Sacro Cuore. Un cammino di catechesi per il terzo millennio (2005). Per il Dizionario Biblico della Vocazione (2007) ha curato le seguenti voci: Carne, Corpo, Guarigione, Lamentazione/i, Lamento, Malattia, Predestinazione, Sofferenza.
Un commento della seconda serie di salmi messianici tra i piu utilizzati dalla chiesa nella liturgia, sempre concentrando la riflessione nella forma della Lectio Divina.
Un commento breve e profondo ai Salmi, la preghiera per eccellenza del popolo d'Israele, della chiesa e di ogni cristiano.
Un commento attento e scrupoloso di una prima parte dei salmi regalo-messianici piu utilizzati dalla chiesa nella liturgia, concentrando la riflessione sui tre momenti principali della lectio divina.
Il Convegno ecclesiale di Verona ha sottolineato il bisogno di riappropriarci della speranza cristiana, da non confondersi con forme di attese magiche e legate a fenomeni strani. L'attesa cristiana non è questione di cataclisma, di sconvolgimenti cosmici, né di apocalissi, ma è l'attesa gioiosa del Signore risorto. A partire da una esegesi basilare della 2Pietro, l'autore ha cercato di rileggerne i contenuti essenziali in ascolto della Parola e degli appelli della società odierna. Ogni lectio ha lo spazio di approfondimento esegetico e tematico, delle riflessioni e della preghiera, delle testimonianze. Con questa lectio sulla 2Pietro l'autore completa l'opera sulle lettere di Pietro. Il libro si pone in continuità con le riflessioni del Convegno ecclesiale di Verona e per il taglio spirituale-pastorale risulta molto utile agli animatori dei centro di ascolto della Parola, ai gruppi biblici e a quanti desiderano approfondire i temi della speranza cristiana.
Per meditare e vivere nella preghiera il mistero dell'Incarnazione, per l'anno C.
Questo volume raccoglie brevi meditazioni in forma di lectio divina per il ciclo liturgico festivo del tempo di Avvento, Natale, Epifania e Battesimo del Signore dell'anno C. Il richiamo ad alcuni testimoni e gli approfondimenti hanno lo scopo di mettere in discussione la nostra fede, il modo con il quale viviamo i valori del Vangelo e facciamo nostro il realismo dell'incarnazione. Completano le meditazioni alcuni suggerimenti per la preghiera dei fedeli e proposte per attualizzare nella vita di ogni giorno il Vangelo.
Questo libro raccoglie diversi cicli di lectio divina che l'autore ha tenuto in tempi e sedi diverse nel corso degli anni. È una proposta molto concreta per l'uomo d'oggi: lasciarsi provocare e mettere in discussione dalla Parola di Dio, sapendo che l'uomo delle Scritture non si chiede "Chi è Dio?", ma piuttosto "Cosa vuole Dio da me?", e che Dio parla le nostre stesse parole. L'autore si è ispirato a principi fondamentali: l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo la Parola è medicina per le nostre sofferenze, ma anche profumo che rischiara ancora di più il senso della vita e della gioia vera la Parola è lo specchio in cui vediamo concretamente - senza illusioni o immaginazioni - il nostro volto e quello che siamo veramente.
In un saggio storico-teologico, i grandi temi della misericordia, dell'amore per i nemici e dell'utopia della croce alla luce delle Scritture e della testimonianza dei "grandi" della storia della Chiesa (da Origene ad Agostino di Ippona, da Francesco d'Assisi a Tommaso d'Aquino, a Massimiliano Kolbe...). Per approfondire, meditare e confrontarsi durante il Giubileo della Misericordia.
Con l’affetto e la preoccupazione di un padre, Paolo, l’apostolo delle genti, durante il suo viaggio in Macedonia – forse tra gli anni 6566 d.C. – scrive al giovane vescovo Timoteo per metterlo in guardia dai falsi dottori che sono presenti nella città cosmopolita d’Efeso. Per una lettura più vicina al nostro tempo del testo paolino, ci conforta sapere che Timoteo restò uno dei pochi collaboratori di Paolo interessato in modo genuino al Vangelo e alla missione. L’apostolo delle genti è di stimolo per quanti, vescovi, presbiteri (soprattutto parroci un po’ delusi e scoraggiati per gli insuccessi personali e comunitari dell’evangelizzazione e della catechesi o perché provati nel corpo e nello spirito), diaconi, laici impegnati, genitori, giovani, anziani, si sentono soli nella fede o poco sostenuti nell’esperienza dell’annuncio. In modo molto elementare, Paolo sembra dirci: “L’importante è crederci e trovare qualcuno che ci sostenga nel nostro progetto di missione”; e la stima per Timoteo sta a indicare che almeno qualcuno lo ha sostenuto e gli ha dato un grande aiuto nel perseverare.
AUTORE
Edoardo Scognamiglio, dottore in teologia (1997) e in filosofia (2005), insegna teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli) e si occupa di dialogo interreligioso e dell’islam presso la Pontificia Università Urbaniana. Presso il Convento San Francesco in Maddaloni (Caserta) dirige il Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture. È impegnato in notevoli centri accademici per lo studio e la promozione del Dialogo,collabora a molte iniziative editoriali,a riviste e giornali,ed è tra i massimi esperti dell’opera letteraria di Kahlil Gibran.
Tra le sue numerose pubblicazioni a carattere scientifico ricordiamo: Il volto di Dio nelle religioni. Una indagine storica, filosofica e teologica (Paoline,2001); Ecco io faccio nuove tutte le cose.Avvento di Dio, futuro dell’uomo e destino del mondo(Messaggero,2002); Catholica. Cumecclesia et cum mundo(Messaggero,2004); HenriLouis Bergson.Anima e corpo (Messaggero,2005); Volti dell’islam postmoderno(PUU,2006);Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trinitaria, in due volumi (San Paolo).
Il titolo di questa lectio divina prende luce da Mc 12,37: «La folla lo ascoltava con piacere». La folla era come sedotta dalle parole di Gesù, affascinata dalla sua intelligenza e autorità, dal modo come teneva banco alle autorità religiose, civili e politiche del tempo. Gesù parlava alla gente con il cuore.Attingeva al suo vissuto di Figlio, all’amore del Padre.
Nella trama narrativa del secondo Vangelo la folla diviene simbolo e metafora del nostro cercare, di quell’inquieto moto della fede che prova a scandagliare i tratti più originali e scandalosi dell’esistenza di Gesù, Figlio dell’uomo e Figlio di Dio allo stesso tempo.
Un libro dedicato alle parole di Gesù, vere, cariche di speranza, piene di entusiasmo, e al suo rapporto con la Gente.
Ddoardo Scognamiglio, dottore in teologia (1997) e in filosofia (2005), insegna dialogo interreligioso e introduzione all’islam presso la Pontificia Università Urbaniana. È direttore, a Maddaloni (Ce), del Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture. È impegnato in notevoli centri accademici per lo studio e la promozione del Dialogo, collabora a molte iniziative editoriali, a riviste e giornali, ed è tra i massimi esperti dell’opera letteraria di Kahlil Gibran.Tra le sue numerose pubblicazioni a carattere scientifico ricordiamo: Nel convivio delle differenze (PUU, 2007); Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trinitaria. I. La domanda e le risposte (San Paolo, 2006); Il volto dell’uomo. Saggio di antropologia trinitaria. II. La risposta e le domande (San Paolo, 2008); Islam-iman.Verso una comprensione (Messaggero, 2009); Il mistero della pietà. Lectio divina sulla Prima lettera a Timoteo (San Paolo 2009).
La folla suggerisce, al nostro immaginario collettivo, ciò che è privo d’intelligenza, di pensiero. Ed è, per questo, sinonimo d’istintività, d’irrazionalità, di chi agisce per paura e con aggressività... Anche Gesù, osannato a Gerusalemme come re e messia, difeso dall’ipocrisia di scribi e farisei, finì con l’esse- re osteggiato da quella stessa turba che al suo posto preferì Barabba. La folla indica anche quel gruppo che facilmente può essere usato in quanto privo di forza critica, di pensiero maturo. Ciò avviene pure per noi oggi.
Il passaggio dall’“essere folla” all’“essere discepolo” esige pazienza, tempi lunghi di attesa e di maturazione, nonché di conversione, e ha bisogno altresì della fede, cioè della piena fiducia nella persona di Gesù, il Signore della vita, nonostante la morte in croce e il fallimento del venerdì santo.
destinatari
Sacerdoti, religiosi in genere e laici interessa- ti a riflettere sulla Parola del Signore.
l’autore
Edoardo Scognamiglio, teologo e filosofo, insegna Teologia dogmatica presso la PFTIM di Napoli e Dialogo interreligioso alla PUU (Città del Vaticano). Dirige la rivista di teologia Asprenas e il Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture a Maddaloni (CE). È Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli e Consultore del Santo Padre per il Pontificio Consiglio per la Famiglia. Ha pubblicato numerosi saggi di filosofia, teologia, storia delle religioni e letteratura.Attualmente si dedica alla meditazione della parola di Dio mediante la condivisione della Lectio divina con gruppi di giovani, di adulti e di consacrati.