
Questo libro indaga la visione dell'uomo che emerge dagli scritti giovannei (il quarto vangelo, le lettere omonime, il libro dell'Apocalisse). Ne scaturisce un vero e proprio percorso antropologico, bene illustrato dall'espressione Camminare nella verità e completato dall'approfondimento, proposto in appendice, di alcuni temi scelti della letteratura sinottica. Il volume si pone così nell'ambito di un tentativo di sintesi dell'intera visione neotestamentaria dell'uomo nuovo in Cristo. Si rivolge in modo particolare agli studenti di teologia, ma guarda anche a quanti, a vario titolo, sono interessati alla conoscenza di una tematica centrale per la fede cristiana.
A seguito delle alterne vicende che portarono alla codificazione del canone ebraico delle Scritture, il Siracide, pur conosciuto e citato come testo sacro anche in ambiente giudaico, non fu incluso tra i testi canonici ebraici durante l'assemblea di Iamnia del 90 d.C. Le ragioni non ci sono note. Possiamo tuttavia supporre, a partire dalle caratteristiche del testo e del contesto storico che portarono a fissare il canone ebraico, che il Siracide conteneva alcuni elementi non favorevoli alla sua accettazione. Il prevalente interesse per il tema della sapienza, il significato attribuito al ruolo del sacerdozio e del sommo sacerdote nel mutato contesto storico e religioso della Palestina della fine del I secolo d.C., a seguito della caduta del tempio di Gerusalemme e della fine dell'istituzione sacerdotale, oltre alla diffusione del testo in ambiente cristiano ne determinarono un progressivo accantonamento in ambiente giudaico, fino a quando rabbi Aqiba intorno all'anno 100 d.C. ne vietò espressamente la lettura. In ambito cristiano il libro del Siracide fu considerato canonico nella Chiesa latina, mentre nella Chiesa orientale, a causa dell'influenza del canone ebraico, fu ritenuto extracanonico.
La lettura delle pagine marciane offerta in questo lavoro, elaborato con attenzione e che perciò richiede anche qualche fatica al lettore, suggerisce il modo in cui Marco racconta l'intreccio tra rivelazione del mistero trinitario, realizzazione del progetto di salvezza e nascita della comunità ecclesiale. Mentre il racconto della vicenda di Gesù si dipana fino al suo precederci in Galilea come Risorto (cf. Mc 16,7), viene precisato l'affresco che fa da sfondo a tutto il nostro cammino, in cui Uni-Trinità, salvezza e discepolato cristiano sono il riferimento profondo che raggiunge e può animare anche la nostra esistenza. Vivere la sequela di Gesù con la lucidità triadica’è il modo per lasciare trasparire, da parte nostra, l'amore del Dio Uni-Trino che ci circonda, dando così il necessario contributo umano al compiersi della salvezza a partire dal popolo messo in piedi dalla risurrezione di Gesù. Trinità, Salvezza e Chiesa sono davvero intrinsecamente legate, come sostiene il presente lavoro che si pone a servizio di una lettura più attenta del Vangelo secondo Marco e di una teologia più plenaria. (dalla Prefazione di Ermenegildo Manicardi).
La crisi: è l'opportunità esistenziale affrontata dalle dieci figure bibliche che l'hanno vissuta fino in fondo, una Parola di Dio che svela la nostra personalità e la nostra vocazione più profonda. Si tratta di una proposta formativa ad ampio respiro in cui la portata antropologica di alcuni personaggi dell'Antico Testamento (Caino, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Anna, Elia, ecc.) viene affiancata dal linguaggio della psicologia e dell'arte dell'accompagnamento multisetting, rendendo il testo biblico straordinariamente attuale.
Sebbene i nomi propri dei Magi non compaiano affatto nella pericope di Matteo 2,1-12, le tradizioni apocrife ne hanno fissati in particolare tre, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che però non sono affatto né gli unici, né, in tale versione, i più antichi; così come il numero dei Magi non è mai indicato nel Vangelo, lo stesso dicasi per i loro nomi, che vanno da tre a dodici. Il presente saggio propone un'indagine preliminare sulla storia delle origini di tale complessa tradizione onomastica attestata in lingue e culture diverse, tra Oriente e Occidente, nel mondo Tardo Antico e Medievale, sulle tracce di intricati percorsi della spiritualità antica e della propaganda cristiana, che proprio grazie alla figura dei Magi evangelici poté elaborare un importante mezzo di dialogo e di promozione interculturale. Il testo è corredato di tavole sinottiche (a cura di A. Zubani) e di un'appendice sul testo osseto di Matteo 2,1-12 (P. Ognibene), nonché di due brevi saggi, uno sulla monetazione indo-partica dei Gondofaridi (A. Gariboldi), la cui storia risulta connessa alla figura di Gaspare, l'altro sull'immagine dei Magi evangelici nella ricezione cinese (J. Kotyk).
Che cosa unisce un'apostola come Maria di Magdala e una donna del '500 come Angela Merici? Certamente l'audacia che nasce dal Vangelo e che, senza eliminare le differenze di tempo e di contesto, le fa contemporanee tra loro e con noi. Il tempo opportuno per andare da sorelle e fratelli a condividere una notizia buona - il kairos del linguaggio teologico - è adesso, così come è stato per Angela chiamata a «tenere l'antica strada e fare vita nuova» e per Maria fino alla Pasqua e oltre. L'apostola degli apostoli ha conosciuto le fasi varie e non sempre luminose delle interpretazioni, che ne hanno fatto spesso una figura borderline; la donna della Controriforma deve continuamente attraversare l'irrilevanza che la grande storia riserva a tutte le figure femminili. Ma nuove evidenze documentarie e interpretative e, in maniera tutta speciale, archeologiche dicono che è ancora urgente parlare di loro. Anche accostandole con audacia. Prefazioni di Marinella Perroni e Cristina Simonelli.
Un'interpretazione diretta e non allegorica del Cantico dei Cantici attraverso numerosi riferimenti cinematografici. Non un commento esegetico, ma una lettura d'amore, un invito a comprendere che l'incontro di un "io" con un "tu", quando diventa un "noi", spalanca le porte della vita divina. Per evitare che questo poema diventi una sorta di "Atlantide" della Sacra Scrittura e per farlo conoscere e amare. Il Cantico, perla custodita nella conchiglia della Bibbia, vede come protagonista una coppia che non smette mai di dichiarare il proprio amore: due attori, due amanti che manifestano il loro desiderio e anelano a vivere l'amore profondamente gioioso e tenero, dono straordinario del Dio-Creatore. "...e in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama 'noi'." (Robert ,Clint Eastwood, ne "I ponti di Madison County")
La storia della salvezza è storia di bellezza anche nei frammenti. Questi racconti dal Vangelo, parlano tutti di incontri, di relazioni nelle quali si svelano desideri e pensieri, decisioni e scelte vitali di donne e uomini che hanno incrociato il loro cammino con Gesù di Nazareth. Sono figure di poche parole o addirittura silenti, che trasmettono insospettate emozioni e c'insegnano l'arte del custodire nel cuore: i pastori, ultimi nella scala sociale ma primi ad accogliere senza indugio l'annuncio della santa nascita; i Magi, che partono da paesi lontani al seguito di una strana stella. Così anche la figura del centurione e la sua professione di fede; Barabba, l'assassino liberato; Anna e Caifa che vogliono a tutti i costi la morte di Gesù; il soldato che con la lancia ne trafigge il costato. «Questi racconti non sono che le infinite sfaccettature del cuore umano, con le sue grandezze e miserie. Una nuova alba apre il cuore alla speranza e illumina di luce antica e sempre nuova, quella di Gesù Cristo, i segreti profondi del cuore umano e gli aneliti di salvezza che vi abitano» (dalla Prefazione di Mons. Francesco Marino).
Ascoltando alcuni tra i più noti testi di Paolo sul tema dell’amore, i due autori reagiscono presentando in modo vivace le dinamiche del pensiero occidentale e di quello orientale, muovendosi poi nel dibattito verso una sintesi affascinante che cattura il lettore. Ravasi pone in modo originale il tema dell’amore e del dolore, della crisi e della fede; Panikkar, fedele al proprio personalissimo percorso interiore, presenta la visione orientale come totalizzante e cosmica. In particolare, spicca il commento all’Inno alla Carità di 1 Corinzi 13: «Se anche parlo le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho la carità, sono un bronzo sonante o un cembalo squillante».
Gianfranco Ravasi , nato nel 1942, sacerdote della diocesi di Milano, è prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, membro della Pontificia Commissione Biblica e della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. È docente di esegesi biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Raimon Panikkar (Barcellona, 3 novembre 1918), sacerdote cattolico, è autore di più di quaranta libri e di diverse centinaia di articoli. Laureato in filosofia (Madrid, 1946), chimica (Madrid, 1958) e teologia (Roma, Pontificia Università Lateranense, 1961), ha insegnato, dal 1967, religione comparata ad Harvard e storia delle religioni e filosofia della religione all’università di Santa Barbara, in California.
Attualmente vive a Tavertet, in Catalogna, quando la sua attività di studioso non lo porta in tutto il mondo in occasione di convegni e conferenze. Panikkar, che viene spesso in Italia (Città di Castello, settembre 2003 – Milano-Udine-Venezia, marzo 2004, dove si è confrontato con Emanuele Severino), ha ricevuto nel 2001 il premio Nonino “a un maestro del nostro tempo”.