
L’icona della tenda, in ambedue i Testamenti, copre una serie di significati che possiamo raccogliere in questo ordine: la tenda come abitazione di Dio e come luogo privilegiato della presenza di Dio in mezzo al suo popolo, la tenda come luogo di incontro tra Dio e Israele, come pure tra Mosè e il suo Dio, la tenda come abitazione degli uomini (segnatamente la tenda come abitazione dei giusti e degli empi), la tenda come immagine del corpo umano che prima o dopo dovremo abbandonare. Di fronte a questa dovizia e varietà di significati potremmo sentirci smarriti ma, per fortuna o per grazia, abbiamo ricevuto un criterio di interpretazione che ci porta al cuore della rivelazione biblica e della fede ebraica e cristiana. La tenda è e deve essere considerata anzitutto come “luogo”: non in senso materiale bensì nei suoi risvolti spirituali e mistici. È il luogo dell’appuntamento che il Signore Dio rivolge a tutti noi; è il luogo dell’incontro nostro con lui; è il luogo nel quale possiamo sperimentare che cosa significa essere per Dio figlio, amico e sposa.
Trattare della amicizia nella Bibbia è impresa certamente non facile per svariati motivi. Anzitutto per l'abbondanza dei riferimenti che si incontrano in ambedue i Testamenti, ma anche e soprattutto per la varietà delle situazioni alle quali si allude. Dovremo essere pronti a cambiare registro ogni volta che ce n'è bisogno per non far violenza al testo sacro. Inoltre resta ben presente la delicatezza del tema scelto perché l'amicizia è un sentimento che difficilmente può essere descritto in tutti i suoi risvolti; eppure essa merita sempre di essere esaminata per filo e per segno. Con questa ricerca mons. Ghidelli, biblista, vuole andare incontro all'attesa di non pochi fratelli e sorelle e aiutarli nel loro cammino di fede, augurando loro soprattutto di progredire sempre di più nel rapporto di amicizia con il loro Signore e pensando che nessun libro meglio della Bibbia possa aiutarci in questa impresa: «In essa infatti troviamo non solo svariate esperienze di amicizie umane, una più interessante delle altre, ma anche e soprattutto l'amicizia che il Dio di Israele e il Dio e padre del Signore nostro Gesù Cristo ha voluto intessere con i suoi figli e figlie» (dall'Introduzione).
Questa pubblicazione offre sei schede di carattere biblico-liturgico per aiutare a programmare un percorso catechistico originale sul vangelo di Luca.
Tra le icone bibliche più rilevanti dal punto di vista teologico c'è quella del gregge, che allude a Israele, scelto da Jahvè di mezzo a tutti i popoli e accudito come fa un pastore con il suo gregge. Meditando su alcune pagine bibliche di ambedue i Testamenti scopriamo il vero volto di Dio, che per amore, solo per amore, si è scelto Israele come suo partner privilegiato; riconosciamo i battiti del suo cuore sensibile e sempre pronto a commuoversi, come un padre tenero nei confronti del suo figlio prediletto. Sotto questo profilo Antico e Nuovo Testamento convergono pienamente.
Luca si distingue dagli altri evangelisti sotto diversi aspetti, e queste pagine invitano a cogliere dal vivo alcune caratteristiche dell'opera lucana e farne tesoro per la nostra vita spirituale. Attraverso venti «perle», segno della singolarità della testimonianza che egli ha voluto rendere a Gesù di Nazaret, emerge un ritratto del terzo evangelista molto vicino alla realtà, in cui traspaiono diversi risvolti del suo animo e molte sfaccettature della sua «teologia». Quello di Luca è un messaggio capace di trasformare la vita e che mantiene ancor oggi la sua validità: grazie ad esso possiamo fare tutti una meravigliosa esperienza di fraternità.
Il presente lavoro è una raccolta di ricerche bibliche concentrate sul significato e sul valore della Parola di Dio nella vita del credente: la Parola di Dio attestata nella Bibbia e affidata alla comunità ecclesiale.
Di questa Parola, come di ogni dono del Signore che rinchiude un mistero, non si finisce mai di comprendere la molteplice valenza: rivelatrice, appellatrice e performatrice. Per abbracciare, assimilare e vivere la Parola, occorre disporsi ad apprendere, cioè a studiare e imparare lasciandosi ammaestrare dall’unico Maestro.
L’itinerario qui proposto tende ad esplicitare queste finalità rivisitando gli ambiti principali della vita del credente, sia presbitero sia laico.
Il Salmo 51, conosciuto come «Miserere», è certamente tra i più noti. Merita un’attenzione speciale soprattutto perché in esso possiamo riconoscere il cammino di fede e di ritorno a Dio, che risulta essere sempre attuale. In questa prospettiva il re Davide, autore del salmo, può essere considerato come un modello, per come ha saputo dare alla sua vita un orientamento del tutto nuovo, risorgendo dalla tomba del peccato.
Il libro rivisita i principali passaggi del salmo, nel desiderio di condividere con Davide l’esperienza del perdono invocato e ottenuto, la confessione esteriore ed interiore della colpa, l’anelito alla liberazione dal peccato e alla comunione con Dio. È un cammino ad un tempo bello e impegnativo, per il quale si esige soltanto una cosa: la disponibilità a lasciarsi invadere dalla grazia di Dio la quale, quando entra nella vita di una persona, crea, cioè la rende nuova creatura.
L'autore: Carlo Ghidelli
Formatosi alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ha pubblicato molti studi, approfondendo in particolare l’opera di san Luca (Vangelo e Atti degli Apostoli).
Biblista noto in campo internazionale, ha collaborato alla traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente, nonché alla recente revisione della Bibbia promossa dalla CEI.
Già docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, nel 1983 è divenuto sottosegretario della CEI e, dal 1986 al 2000, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica.
Ordinato vescovo nel 2001, ha retto l’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona fino al 2010. Attualmente risiede a Milano.
L'Autore fotografa undici personaggi biblici nel momento iniziale della loro esperienza vocazionale. A partire dalla chiamata di Abramo nostro padre nella fede", l'Autore segue un percorso genetico-progressivo rileggendo la soria di Israele in chiave vocazionale: dall'esodo con Mosè, ai grandi protagonisti del periodo classico come Isaia, Geremia ed Ezechiele. Chiude la rassegna l'unica imponente figura femminile, che riassume in sè il compimento delle attese messianiche: Maria di Nazareth. "
Un indovinato e assai utile sussidio per la pastorale vocazionale. Sulla scorta dell'urgenza del tema educativo nell'agenda della pastorale della Chiesa italiana per il prossimo decennio, l'Autore riflette sull'idea che non si può ipotizzare alcuna opera educativa senza passare attraverso la testimonianza dei Vangeli dove viene presentato Gesù il Maestro, l'educatore numero uno, e il suo metodo" dal quale nessun vero educatore può esimersi..."
Questo quaderno dell'UAC (Unione Apostolica del Clero) è dedicato al commento dell'icona biblica della luce. Si tratta di una ricerca sulla Sacra Scrittura che attraversa l'antico e il nuovo Testamento, per lasciare un insegnamento capace di illuminare il cammino cristiano.
Il commento alla Lettera ai Colossesi vuole essere un tentativo di lettura pastorale della Parola, accostata nella linea di alcuni grandi esegeti che hanno studiato il testo paolino; essi lo hanno ricondotto ad alcune delle risonanze che ha suscitato nei Padri della Chiesa, citati con abbondanza, sia nell'esame del testo, sia nel messaggio. Il volume richiama a un'ermeneutica di cui i Padri della Chiesa sono stati maestri, affermando la centralità assoluta della Parola di Dio. È un ritorno alle fonti di un'esegesi che è sempre attenta a leggere Cristo in ogni espressione della Parola e a ritenere tutta la Scrittura rivolta all'uomo, nella sua realtà puntuale, storica, esistenziale, inserita nel progetto di salvezza. La traduzione offerta dall'autrice, quasi sempre una semplice trasposizione verbale, mira a far avvicinare il più possibile all'originale; la struttura, indicata da pochi rilievi operati nel testo, vuole lasciare ogni iniziativa al lettore, che può far parlare la Parola in tante possibili voci.
Descrizione dell'opera
La Prima lettera ai Tessalonicesi è il più antico scritto di Paolo a noi pervenuto. Porta tracce evidenti del lieto annuncio, dapprima dato da Paolo con la sua predicazione e la sua presenza, e poi ricevuto nella comunità di Tessalonica. È il dinamismo di una fede viva che, dopo essere stata accolta, diventa motivo di crescita, di ringraziamento, di condivisione verso altri.
Dopo una introduzione complessiva al contenuto della Lettera, il testo di quest'ultima viene proposto in brevi pericopi successive, con relativo commento teologico e tematico. Segue un suggerimento di interiorità, in stile poetico-meditativo, per la preghiera e per la risonanza nella vita.
L'autrice ha fatto parte della squadra delle firme che si sono avvicendate nella redazione dei "Sentieri paolini" di Avvenire, la rubrica di prima pagina resa particolarmente nota dai "Mattutini" del card. Ravasi. Il volume è il frutto di quella esperienza.
Sommario
INTRODUZIONE. Motivo e scopo della lettera. Luogo, data, contenuto e struttura della lettera. Alcuni temi prioritari della lettera. A modo di conclusione. SPUNTI DI MEDITAZIONE. Dinamica di vita. Dentro la parola. L'imitazione. La seminagione. Via dagli idoli. Il liberatore. Duro lavoro. Nudo annuncio. Con tenerezza. Degna risposta. Potenza rivelatrice. Amicizia divina. Vita in crescita. Irresistibile amore. Desiderio e gioia. Nome e luogo. Cammino senza fine. Totale fiducia. In ogni gesto. Responsabile fatica. Magnanimità e bene. Gioia e ringraziamento. Il soffio in noi. Scegliere il bene. Cantiamo la speranza.
Note sull'autrice
EMANUELA GHINI,bolognese d'origine, è monaca carmelitana scalza a Savona. Ha pubblicato diversi testi di spiritualità e collabora con le EDB fin dai loro inizi; ricordiamo in catalogo Lettera ai Colossesi. Commento pastorale (1990) e Il segreto dei Chassidim (2012).