
La liberazione dalla schiavitù dell'Egitto e i lunghi anni di vagabondaggio nel deserto verso la Terra Promessa sono una tappa fondamentale della storia della salvezza. Essi rappresentano un momento originario e fondante durante il quale il popolo di Dio ha imparato a vivere di fede, a fidarsi del Signore e a riconoscerne la presenza provvidente e amorevole di padre e pastore buono. L'autrice, biblista e interprete dei testi biblici, aiuta a comprendere le pagine che narrano questo cammino, ne evidenzia lo spessore teologico e la dimensione spirituale. Con chiarezza mostra come l'esperienza di Israele narrata nel libro dell'Esodo rappresenti un punto di riferimento significativo anche per noi cristiani, chiamati a ripercorrere il cammino spirituale del deserto e della radicale dipendenza da Dio. Una riflessione sul cammino spirituale e la salvezza rivolta a tutti i cristiani.
Le virtù di San Paolo sono le stesse di un atleta: coraggio, perseveranza, lotta senza tregua, intensità, capacità di concentrazione, forza di volontà, dedizione e spirito di squadra. Lancia una provocazione a darsi continuamente una meta, uscire dalla routine del quotidiano, dall'abitudine, dalla mediocrità della vita. San Paolo conosceva molto bene il mondo sportivo del suo tempo. Nei suoi testi sono molto frequenti immagini, metafore, idee tratte dalla pratica olimpica del suo tempo. E proprio dalle "lezioni sportive" di San Paolo prendono spunto queste pagine. Egli ci invita a lottare, ad avere coraggio, a metterci in gioco e, ancora oggi, continua a farci inciampare nelle sue "parole", a toglierci il terreno sotto i piedi, a rimettere tutto in discussione, a non farci dormire sonni tranquilli. Questo volume è destinato a tutti gli educatori - soprattutto allenatori - affinché essi possano riscoprire e vivere in prima persona le virtù sportive dentro e fuori il campo di gioco.
Ben costruito secondo le più recenti teorie sulla narratività, il commento di David Cotter rompe le simmetrie, mette in moto nozioni fisse da tempo, semplicemente aiutando a cambiare il punto di vista. Come? Per esempio raccontando ciò che si vede dalla prospettiva in cui ci si trova; seguendo il principio secondo cui quel che conta è in ciò che non viene detto; leggendo con occhi diversi le miniature letterarie che la Bibbia ci presenta. Attentissimo alle ripetizioni (là dove un tema viene ripreso) e alla caratterizzazione dei personaggi, Cotter ci mette così di fronte a una lettura cinematografica della Genesi. Dove le scene non sono pannelli statici, ma sequenze in movimento. E dove l'agente principale è Dio. Sì, nel libro della Genesi Dio è sempre salvatore: salva la creazione dalla sterilità dell'insensatezza e chiama l'umanità a condividere la stessa sfida. Sceglie una famiglia - tribolata, lacerata da gelosie, non immune da conflitti - e la benedice, perché sia essa stessa mediatrice di quella benedizione per il mondo. Generazione dopo generazione, quella famiglia imperfetta non risulta mai completamente trasformata, eppure è amata nonostante il suo claudicare.
Documentata e appassionata ricostruzione storica delle differenti correnti della fede ebraica al tempo di Gesu Cristo: i farisei, i sadducei, gli esseni, gli zeloti, i battisti, i cristiani, i galilei, i samaritani. Gli ebrei, i figli di Abramo, pur credendo nell'unico Dio e Signore, hanno vissuto questa fede secondo tradizioni e stili di vita differenti, soprattutto ai tempi di Gesu Cristo. Proprio tra il II sec. A.C. E il II sec. D.C. L'ebraismo era caratterizzato da molteplici correnti: i farisei, i sadducei, gli esseni, gli zeloti, i battisti, i cristiani, i galilei, i samaritani. I due autori, esegeti e storici di quel periodo, ricostruiscono in modo appassionato lo stile di vita e il pensiero di questi gruppi religiosi nati all'interno dell'ebraismo.
I farisei, i sadducei, la comunita di Qumran e gli ebrei di cultura greca studiavano tutti gli stessi testi sacri, ma spesso ne davano interpretazioni differenti. Da dove nascevano queste differenze? E che rilevanza avevano nella vita quotidiana della societa giudaica? La cultura giudaica ha sempre dato grande importanza allo studio e all'interpretazione dei testi sacri, di quello che e il nostro Antico Testamento. Nel corso dei secoli scuole rabbiniche, gruppi di giudei, come la comunita di Qumran o le comunia della diaspora, e personalita come Filone di Alessandria, hanno approfondito la conoscenza della Sacra Scrittura arricchendola con commenti e testi normativi. Questo volume ci fa scoprire le diverse tecniche con cui gli ebrei studiavano e interpretavano attraverso i documenti storici piu importanti che risalgona al periodo compreso tra il II sec. A.C. E il III d.C.
Il volume è il frutto di un itinerario di ricerca condotto negli anni dal Gruppo di lavoro Ecclesia-Israel - di cui i curatori fanno parte - attorno alla questione teorica e pratica della sostituzione della Chiesa a Israele. Tale ricerca si è sviluppata attraverso indagini relative alle origini cristiane e a snodi significativi della lunga durata delle posizioni teologiche e socio-politiche sottese. In questa sede si è preferito adottare la terminologia inglese supersessionism, che copre il largo spettro della problematica nella pubblicistica attuale per quanto attiene sia alla dimensione teologica e del dialogo ebraico-cristiano, sia alla storia delle idee e alle ricadute di carattere politico e identitario.
Pur senza trascurare il dibattito sulle principali questioni esegetiche, Fred B. Craddock incentra questo commentario sul testo dell'epistola di Paolo alla comunità da lui fondata a Filippi, un testo particolarmente ricco di elementi biografici e personali. "Filippesi è una lettera nel senso comunemente accettato del termine. In quanto tale, apre una finestra sul rapporto tra l'autore e i lettori; un rapporto che, attraverso la lettera, viene ricordato, assaporato, alimentato e plasmato. Una lettera era la migliore alternativa al ritrovarsi là di persona, e noi dobbiamo tentare di trasformarne la lettura nella migliore alternativa all'udirla quando veniva letta nella chiesa di Filippi". (Fred B. Craddock)
I quattro libri biblici trattati non sono solo racconti antichi su Dio, ma anche racconti su di noi.

