
Che lingua parlavano Adamo ed Eva tra loro due, e con il Creatore, quando vivevano nell'Eden? Impossibile rispondere a una simile domanda, eppure è una domanda vertiginosa, portentosa, perché basta porsela con attenzione ed ecco dischiudersi davanti a noi come un antico canto delle delizie, che tanto più interpella il nostro tempo, attirato invece dalle seduzioni di una lingua negativa: un gergo dell'odio, un turpiloquio della malvagità.
L'ultimo capitolo del Vangelo secondo Marco si articola in due parti: i primi otto versetti riferiscono della visita delle donne alla tomba vuota, mentre gli ultimi dodici raccontano le apparizioni di Gesù risorto che conferisce il mandato missionario. Questi ultimi sono stati aggiunti nel II secolo e spiccano per originalità: lo stile, il vocabolario, le peculiarità teologiche non si armonizzano, infatti, con la narrazione precedente.
Secondo alcuni antichi manoscritti e le testimonianze di Clemente di Alessandria, Eusebio di Cesarea, Girolamo e Origene, il Vangelo di Marco terminava originariamente all'ottavo versetto del sedicesimo capitolo. Al lettore, che con stupore vedeva la narrazione interrompersi improvvisamente con la fuga, il silenzio e la paura delle donne, l'aggiunta offre un seguito più soddisfacente. Attraverso materiale presente anche nei racconti pasquali degli altri vangeli, essa intende ricordare l'urgenza della missione, garantita dalla presenza stessa del Risorto. Il pressoché unanime consenso attribuitole dalle antiche comunità cristiane ha incoronato questa aggiunta come legittimo finale del testo di Marco.
Sommario
Raccomandazione. Perché preferisco la stilografica. Perché sono tutti inutili i libri dopo il vangelo. Prefazione. Premessa. Parte I. il racconto delle donne alla tomba (Mc 16,18). 1. Le donne discepole. Sequela:una questione di tenace fedeltà. La paura di essere trascinati nella morte. Un ministero di riconciliazione. 2. Discepole fedeli ma non perfette. Seguire Gesù: il tema del cammino in Marco. La distanza sospetta: le difficoltà della sequela. Risorgere: un'antropologia dell'assurdo. 3. Oli e profumi. Saper corrispondere. La virtù dello spreco. Effondere il profumo di Cristo. 4. La pietra rotolata via. Le nostre pietre. Lamenti. Risurrezione e fraternità. 5. Il giovane in bianche vesti. L'età delle scelta importanti. Siamo nudi. Rivestiti di gloria. 6, l'annuncio pasquale: è risorto. Cercare o arrendersi? Accogliere la Rivelazione. Il vangelo: la storia di Gesù raccontata da Dio. 7. L'annuncio pasquale: l'invio. Sequela e annuncio del vangelo. Il vangelo: una storia mia terminata. Se il Risorto precede. 8. La fuga. Trascinati via dalla potenza del Risorto. L'inizio di un nuovo giorno. Nell'attesa dell'incontro definitivo. 9. Il silenzio. Le voci del silenzio. Risurrezione, l'ultima parola di Dio. Un silenzio volto a comprendere. 10. La paura. Travolti dall'annuncio. Affidati alla parola di Gesù. 11. Al termine del racconto. Parte II. Il finale lungo (Mc 16, 9-20). 12. Un nuovo racconto. 13. Le tre apparizioni (Mc 16,9-14). Maria di Màgdala e le donne discepole. L'apparire del Risorto. Incredulità e fede. 14. Il discorso di invio in missione (Mc 16,15-18). Una missione universale. L'ordine di battezzare. I segni potenti. Il quadro conclusivo (Mc 16,19-20). Al termine del Vangelo.
Note sull'autore
Maurizio Compiani è docente di Teologia all'Università Cattolica di Milano e di Esegesi biblica negli Istituti superiori di Scienze religiose delle diocesi di Crema-Cremona-Lodi e di Mantova. È inoltre professore incaricato all'Istituto filosofico e teologico interdiocesano di Scutari, in Albania. Ha pubblicato Fuga, silenzio e paura. La conclusione del Vangelo di Marco. Studio di Mc 16,1-20 (Pontificia Università Gregoriana 2011).
Frutto dell'esperienza degli esercizi spirituali proposti dalla Comunità di Caresto, questo volumetto introduce a una comprensione più profonda di quel grande inno all'amore che è il Cantico dei Cantici. Esso non vuole essere soltanto un commento esegetico, ma una guida pratica e immediata perché una coppia impari a ritrovare il dialogo, ad aprirsi all'altro che è il proprio coniuge, agli altri che sono i figli, gli amici, la comunità cristiana e civile, e infine ad aprirsi a Dio. Ogni scheda di lavoro è suddivisa nelle seguenti sezioni: la lettura del capitolo del Cantico su cui va fatta la "lectio"; i passi paralleli; alcune riflessioni proposte; il lavoro personale, il lavoro di coppia.
Molto si è scritto, meditato e ragionato sulla Santa Famiglia di Nazareth, soprattutto sulla relazione dei genitori con il figlio Gesù, ma pochissimo, quasi niente su Giuseppe e Maria sposi, in quanto coppia unita in matrimonio. Ogni riferimento alla loro relazione coniugale sembra sempre scontrarsi con l'imbarazzo di pensare a un'intimità rispettosa della verginità di Maria; insomma, un'unione perfetta se declinata come esempio genitoriale o di santità personale ma inimmaginabile come modello di spiritualità per gli sposi. La Comunità di Caresto si è invece interrogata su questa "strana coppia": possono essere considerati una "vera coppia"? Cosa traspare di loro nei vangeli dell'infanzia? Che matrimonio è stato il loro? Cosa hanno da dire alle coppie del nostro tempo? Il risultato di questa riflessione è un mix di studio esegetico e approccio esistenziale, di approfondimento pastorale e domande operative rivolte direttamente alle coppie.
Periferia «è una frontiera da osare, rischiando fallimenti, delusioni: è quella frontiera che abbiamo cercato quando non ci siamo più accontentati di ridurre il nostro annuncio alla scuola, ma l'abbiamo misurato sulla realtà del quartiere, perché sempre più parte di noi e della nostra città» scrivevano nel 1973 i fondatori di quella che avrebbe preso, da allora, il nome di Comunità di Sant'Egidio. La nuova edizione di questo Vangelo in periferia, rivisitando alcuni testi espressivi di un modo di comunicare il Vangelo a persone considerate "lontane", è un contributo non occasionale su un tema-chiave come il rapporto tra Chiesa e mondo operaio prima, e poi Chiesa e nuove periferie della società. È la parabola di una Chiesa "in missione", al centro del pontificato di Francesco, su cui fa luce l'ampio saggio introduttivo di Mario Marazziti attraverso una riflessione storico-ecclesiologica. Catechesi molto dirette, fedeli ai testi biblici, riguardanti la vita quotidiana di donne, ragazzi, uomini che sopportano lavoro precario e fatica, bisognosi di punti di riferimento: la Chiesa e la Bibbia possono essere centro della vita e antidoto allo spaesamento. È questa l'intuizione che sta alla base della Comunità di Sant'Egidio: la rivoluzione biblica, il Vangelo e la Bibbia per tutti, nessuno escluso. Una proposta di cristianesimo popolare e comunitario, che ha lo stile di un'autentica "antropologia dialogica" capace di creare ponti tra le periferie urbane e umane, le "periferie esistenziali" del nostro tempo.
Questo libro, scritto a più mani e curato da Maurizio Muraglia è il frutto di un'esperienza comunitaria. I suoi autori praticano da anni, insieme, la lectio divina e la offrono ad altre comunità ecclesiali. Ascoltare settimanalmente la Parola di Dio, meditarla, pregarla, contemplarla è alla base dell'idea di riunire in un volume tutte le lectio di un anno liturgico, che in questo volume è l'anno C. Non si tratta di fornire un ulteriore commento esegetico al brano evangelico della domenica, bensì di praticare una lettura biblica che, restando fedele al testo nei caratteri che lo legano alla sua epoca e alla sua cultura, prenda in seria considerazione il potenziale che esso contiene di interpellare l'uomo contemporaneo nel suo cammino di fedeltà alla storia in compagnia degli uomini. E' dunque una Parola compresa e pregata. Compresa in quanto pregata e pregata in quanto compresa. L'approccio ermeneutico alle Scritture di queste brevi lectio domenicali e festive, nel consentire a ciascuno di rivolgere lo sguardo al Cristo, non perde di vista le istanze più radicali del nostro tempo. La cura della dimensione orante, presente nella lectio divina in forma di oratio e contemplatio, permette alle comunità che lo utilizzano anche un uso liturgico del testo.
Questo libro, scritto a più mani e curato da Maurizio Muraglia, è il frutto di un'esperienza comunitaria. I suoi autori praticano da anni, insieme, la lectio divina e la offrono ad altre comunità ecclesiali. Ascoltare settimanalmente la Parola di Dio, meditarla, pregarla, contemplarla è alla base dell'idea di riunire tutte le lectio di un anno liturgico, che in questo volume è l'anno B. Non si tratta di fornire un ulteriore commento esegetico al brano evangelico della domenica, bensì di praticare una lettura biblica che, restando fedele al testo nei caratteri che lo legano alla sua epoca e alla sua cultura, prenda in seria considerazione il potenziale che esso contiene di interpellare l'uomo contemporaneo nel suo cammino di fedeltà alla storia in compagnia degli uomini. E' dunque una Parola compresa e pregata. Compresa in quanto pregata e pregata in quanto compresa. L'approccio ermeneutico alle Scritture di queste brevi lectio domenicali e festive, nel consentire a ciascuno di rivolgere lo sguardo a Cristo, non perde di vista le istanze più radicali del nostro tempo. La cura della dimensione orante, presente nella lectio divina in forma di oratio e contemplatio, permette alle comunità che lo utilizzano anche un uso liturgico del testo.
Leggere, nella fede della Chiesa e in modo unitario, le due "lettere che portano il nome dell'apostolo Pietro permette di intraprendere un cammino prezioso. Se già alcuni frammenti in particolare della Prima lettera di Pietro, possono essere noti (perché citati frequentemente nella liturgia), solo la lettura completa ed approfondita del testo può restituirci la sua ricchezza e la sua sorprendente attualità. Come è evidenziato nelle pagine introduttive di questo sussidio, preparato dalla comunità di Marango, si tratta di lettere che si rivolgono, più o meno direttamente, a comunità cristiane reali, alle prese non senza interrogativi e sofferenze, con i problemi quotidiani del loro tempo che, poi, sono quelli di ogni generazione. L'annuncio cristiano, ai tempi di queste lettere ed anche oggi, è la testimonianza serena e gioiosa di una verità detta con amore e di un amore vissuto nella verità. E' l'annuncio di una vita riconciliata e capace di speranza in una quotidianità fatta di luci e di ombre, di alti e bassi, di successi e insuccessi, di momenti lieti ma anche di frangenti tristi e scoraggianti. Annunciare la speranza è per ogni comunità cristiana, anche piccola, un dovere e consiste nel prendere per mano chi fatica o, addirittura, non trova più motivi per vivere. Annunciare la speranza è rendere evidente la differenza cristiana ed è il modo con cui beneficare il prossimo e l'intera società. (dalla Prefazione di Francesco Moraglia)
"La prima parte del Vangelo di Luca offre alcune delle pagine più belle del Nuovo Testamento. Pagine note, eppure sempre nuove come accade ogni volta che si dà spazio all'ascolto credente della Parola di Dio. Sono pagine di fronte alle quali non si può rimanere indifferenti e neutrali, pagine che presentano incontri decisivi con il Dio della Misericordia che si rivela nel Figlio Gesù e, continuamente, si rende presente nella storia e nella nostra vita. Secondo Dante Luca è "lo scriba della mansuetudine di Cristo"; non dimentichiamo questo particolare nell'ultimo scorcio dell'Anno del Giubileo straordinario della Misericordia. L'evangelo di Luca fa emergere -di capitolo in capitolo - la forza e il "mistero" della Persona di Gesù e della sua Parola potente che porta a tutti salvezza, perdono, riconciliazione. Dall'annuncio dell'angelo a Zaccaria e Maria ai canti di lode del Benedictus e del Magnificat, dagli episodi di vocazione e missione a quelli di conversione e guarigione, è tutto un susseguirsi di momenti che si compiono, cambiano e trasformano le persone perché innanzi a Dio "mio Salvatore" - il Signore della storia che si fa presente - non è possibile non dire, sull'esempio di Maria, il nostro "eccomi!" (dalla Prefazione di Francesco Moraglia)
"Entrando nella seconda parte del Vangelo di Luca, proposta come traccia di percorso per gli incontri in programma nelle case che ospitano i 'Gruppi di ascolto della Parola', siamo invitati ad assumere lo stile e i contenuti della vita e persona di Gesù Cristo, nostro Signore, che - pagina dopo pagina - progressivamente risalta e ci viene incontro come modello e riferimento assoluto. Ad iniziare da quel''umile risolutezza' con cui decide di intraprendere e proseguire il suo 'esodo' verso Gerusalemme dove porterà a compimento la sua vocazione e, quindi, la volontà del Padre. È Gesù stesso, del resto, quel Vangelo che 'diventa viaggio, via da percorrere', come scrive padre Ermes Ronchi in uno dei testi qui offerti per l'approfondimento. E nel camminare con Lui giorno per giorno - mettendosi pienamente in gioco - ci offre indicazioni e strumenti, appoggi e risorse per affrontare il viaggio della fede e della vita, per essere fino in fondo testimoni e missionari del Suo amore. Come Lui ci chiede di essere, generosi e senza presunzione di sé." (Dalla prefazione di Francesco Moraglia). Introduzione di Giorgio Scatto.
Indicato per gli Animatori dei Gruppi di Ascolto della Parola, il libro si presenta come un sussidio prezioso per leggere e meditare, in modo continuativo, l'ultimo periodo della vita di Gesù: l'entrata in Gerusalemme, l'ultima Cena, la Passione, la Resurrezione, Emmaus, l'Ascensione. Il testo è suddiviso in 12 icone che contengono analisi e approfondimenti del brano evangelico.

