
Donne di Vangelo, che hanno fatto cioè del Vangelo di Cristo il loro codice di vita, traendone i propri criteri di valore e di giudizio, e alle quali - come alle donne del Vangelo - l'incontro con Gesù ha letteralmente stravolto l'esistenza, cambiandola radicalmente: Perpetua e Felicita, Hadewijch da Anversa, Beatrice di Nazareth, Chiara d'Assisi, Angela da Foligno, Caterina da Bologna... Il volume raccoglie articoli sparsi, scritti nel corso degli anni per l'Osservatore Romano, dedicati a figure femminili che hanno trascorso l'esistenza nell'amore ardente di Gesù, amandolo che Sposo e come Madre, donandogli la propria vita senza riserve. A emergere da queste pagine è soprattutto il medioevo e in particolare modo i suoi secoli centrali, che di quell'età straordinariamente effervescente e ricca di fermenti religiosi furono il periodo più innovativo e produttivo.
Il testo ripercorre le tappe principali della storia di Giuseppe (37,1 ss.), che fu venduto come schiavo dai fratelli a motivo della gelosia che costoro covavano verso di lui. Attraverso la pagina biblica si rivivono le vicende drammatiche di un’esistenza gravata da una serie di ostacoli di non poco conto, che tuttavia non perde mai il contatto con Dio e la fiducia in lui. Quello che rende grande Giuseppe, però, è soprattutto il fatto che egli ha saputo riconciliarsi con la sua storia di sofferenza e di dolore: finché non si riconcilia con se stesso e con la propria storia, accettando ciò che Dio gli dà da vivere e imparando ad amarsi per quello che è e non per ciò vorrebbe che fosse. L’uomo sarà sempre inquieto, insoddisfatto, pronto a esplodere;
solo se ha compiuto quel percorso di riconciliazione egli potrà fare esperienza di pace e trasmettere pace, rendendo così più bella la propria vita e quella di chi gli sta intorno.
Felice Accrocca (Cori [LA], 1959), sacerdote della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, è vicario episcopale per la pastorale e parroco a Latina. Studioso di storia medievale, docente nella Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa nella Pontificia Università Gregoriana di Roma, è autore di numerosi volumi e saggi
su Francesco e Chiara d’Assisi e sul francescanesimo medievale. Fra i più recenti ricordiamo: Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli spirituali francescani fra Due e Trecento (2009); La conversione di Chiara d’Assisi (2012); Un santo di carta. Le fonti biografiche di san Francesco d’Assisi (2013). Inoltre, ha curato, insieme con Aleksander Horowski, la nuova edizione critica del Memoriale di Tommaso da Celano (Thomas de Celano, Memoriale. Editio critico-synoptica durarum redactionum ad fidem codicum manuscriptorum, 2011) e ha coordinato la sezione delle biografie nella terza edizione delle Fonti Francescane (2011).
I bambini anticipano, con la loro presenza, il tempo che potrà ancora continuare e che conterrà le tracce della nostra presenza. Eppure, questo mondo sembra completamente estraneo, perfino ostile, ai bambini, nonostante essi siano il meglio di cui aver cura, la speranza, il domani, la continuità. Il fatto è che Dio e i bambini stanno lì a ricordarci che l'essenziale è da un'altra parte. I bambini ci ammoniscono circa la vita, ci riportano alla semplicità dell'amore. Allora, riflettere sui bambini significa riprendere il filo dell'essenziale. Anche i vangeli ci parlano dei bambini in alcune scene. Certo, sono poche volte, ma sufficienti per farci comprendere l'enorme considerazione che Gesù ha per loro. Gesù ha un rapporto privilegiato con i bambini, tanto da additarli come i "veri abitanti del cielo". Anche Gesù è stato bambino...
L'attualità dei profeti "minori" per la missione della chiesa
La parola di Dio negli ultimi anni del regno di Giuda: Naum, Abacuc, Sofonia
La parola di Dio in epoca post-esilica: Aggeo, Zaccaria, Malachia
Troppo spesso trascurati, i libri dei cosiddetti profeti "minori" sono pieni di tesori nascosti.
Privilegiando un taglio omiletico-didattico, il commentario di Elizabeth Achtemeier intende riscoprirne l'attualità per l'annuncio e la missione della chiesa e in rapporto agli scritti neotestamentari.
Con il commento alla Prima lettera di Pietro viene fornito il materiale necessario per giungere a una corretta valutazione dei problemi che suscita e presentare un'ampia rassegna delle soluzioni proposte dagli studiosi. La Prima lettera di Pietro e una delle piu brevi del Nuovo Testamento. Il presente volume evidenzia le problematiche inerenti al presente testo: sono incerti l'autore, i destinatari, l'epoca di composizione, la situazione dell'Impero romano e il rapporto di questo con il cristianesimo, quando la lettera venne scritta. La Lettera e scritta con eleganza e vivacita e racchiude una visione teologica profonda. Un'introduzione ampia e articolata, l'accurato apparato critico e indici finali, fanno di quest'opera un testo valido per lo studio e la comprensione approfondita della Lettera.
Commentario all'Epistola di Paolo ai Romani.
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio". Pur composto di soli 18 versetti, il prologo del quarto Vangelo, che la tradizione della Chiesa attribuisce all'apostolo Giovanni, è da sempre un luogo privilegiato di interpretazione esegetica, teologica e filosofica. Il saggio prende in esame le letture proposte da tre autori, uno di tradizione riformata, uno di estrazione ortodossa e uno di area cattolica. La prima voce è di Schelling (1775-1854), esponente dell'idealismo tedesco; la seconda di Solov'ëv (1853-1900), filosofo, teologo, poeta e critico letterario russo; la terza di Edith Stein (1891-1942), religiosa e filosofa tedesca, morta nel campo di concentramento di Auschwitz e proclamata santa nel 1998.
Opera che ha acquisito l'importanza di un 'classico' della riflessione cristologica, questo saggio del professore di Tubinga Karl Adam determinò al suo apparire, in Germania e in Italia, vivissimi consensi generali.
Egli infatti, con coraggio pastorale, rinnova a fondo il linguaggio con cui presentare il Cristo ai contemporanei, avvicinandosi con sincera partecipazione ad istanze critiche della mentalità del nostro secolo, sa cogliere le ragioni di un rigetto del 'gesuanismo', un po' sentimentale e troppo umano, e insieme di un più o meno larvato 'docetismo', che induce a scorgere nel Cristo solo la maestà della divinità.
La sua visione, appassionatamente sostenuta dalla fede, riesce a trasmettere con grande efficacia la comprensione intima, addirittura la conoscenza per immedesimazione spirituale, ch'egli ha dell'umanità piena ed eminente di Gesù; le sue intuizioni sulle facoltà dell'Uomo-Dio, sul senso della realtà, sulla, ricchezza ed equilibrio perfetti dei rapporti con gli uomini si dispiegano in pagine di felicissìma animazione letteraria, oltreché di vera solidità teologica. Molto innovativa poi è l'anteposizíone del discorso sulla Risurrezione e la Pentecoste a quello sulla Croce: l'Autore avverte che il cammino per attingere l'abisso del mistero dell'amore sacrificale, anche e soprattutto nell'uomo d'oggi, presuppone la luce spiegata della Pasqua.
Su "Etudes" un recensore scriveva: «Questo libro è opera di un teologo che ha medidato profondamente sul nodo vitale del cristianesimo e di
un apostolo che vuole comunicare la sua fede con un ardore mirabile (...). I capitoli che formano il nucleo dell'opera sono saldamente costruiti e ricchi di suggestivi sviluppi».
Opera che ha acquisito l'importanza di un classico della riflessione cristologica, questo saggio di Karl Adam raccolse al suo apparire, in Germania e in Italia, notevoli consensi per il linguaggio nuovo con cui presenta Cristo ai contemporanei, facendo proprie le istanze critiche della mentalità del Novecento e prendendo le distanze sia dal gesuanismo, sentimentale e troppo umano, sia dal docetismo, che induce a scorgere nel Cristo solo la divinità. La sua visione riesce a trasmettere con efficacia e immedesimazione spirituale la comprensione dell'umanità piena di Gesù; le sue intuizioni sulle facoltà dell'Uomo-Dio, sul senso della realtà, sulla ricchezza e l'equilibrio perfetti dei rapporti con gli uomini si dispiegano in pagine di qualità letteraria oltreché di solidità teologica. Originale è la collocazione del discorso sulla Risurrezione e la Pentecoste prima di quello sulla Croce: Adam avverte che il cammino per attingere l'abisso del mistero dell'amore sacrificale, anche e soprattutto nell'uomo d'oggi, presuppone la luce spiegata della Pasqua. Su "études" un recensore scriveva: "Questo libro è opera di un teologo che ha meditato profondamente sul nodo vitale del cristianesimo e di un apostolo che vuole comunicare la sua fede con un ardore mirabile".
Cosa ce ne facciamo del Gesù storico? In quali modi un profeta ebreo vissuto duemila anni fa può ancora provocarci? Possiamo dialogare con lui di sesso, razzismo, Coronavirus e pluralismo religioso? Possiamo aprirgli le porte delle chiese e delle aule scolastiche, liberandole dagli stereotipi che le popolano? La messe di studi prodotti negli ultimi decenni è abbondante. Ma sono ancora pochi gli operai pronti a raccoglierne i frutti e a distribuirli. L'uomo Gesù scandalizza sempre, tanto a destra quanto a sinistra. Questo numero di «Nipoti di Maritain» trascina fuori dai "ghetti" accademici la figura storica di Gesù per riattivarne il messaggio. Interviste a Rafael Aguirre Monasterio, Dale C. Allison Jr., Gabriele Boccaccini, Paolo Gamberini, Jean Paul Lieggi, Maria Armida Nicolaci, Romano Penna, Mauro Pesce, Antonio Pitta, Gérard Rossé, Joan E. Taylor. Con un inedito di Gerd Theissen.
Il racconto in prima persona di alcune delle donne più famose della Bibbia, che ci introducono agli usi e costumi del tempo, giudaici ed egiziani, babilonesi, persiani ed ellenistici. Sono mogli, vedove, madri, figlie, sorelle di personaggi più o meno famosi. Si tratta, per fare qualche nome, di Abigail e di Betsabea, di Tamar, di Giuditta, di Sara e di Ester.
Nella Bibbia si mangia e si beve molto: sono essenzialmente vino e carni ad accompagnare gli episodi più importanti, lieti ma anche infausti; e sono le donne che solitamente allestiscono il banchetto che è, sempre, il preludio o il compimento dei più grandi eventi della storia della Salvezza.
Con singolare intuito l’Autore convoca venti donne “bibliche” e fa loro raccontare il ruolo avuto o l’esperienza fatta in occasione di un banchetto, riuscendo a evocare anche i loro sentimenti più profondi e le emozioni. Un modo per riscoprire la Bibbia da un punto di vista femminile del tutto originale.
Prefazione di Giovanni Claudio Bottini ofm.