
Opera di riferimento per la sua originalità e precisione esegetica, il commentario di p. Aletti esamina e discute le recenti interpretazioni sull'organizzazione e i temi strutturanti la Lettera ai Colossesi. Ha quindi il merito di far progredire, e in modo determinante, in parecchi punti l'interpretazione del testo.
Oltre all'aggiornamento della bibliografia, di questa nuova edizione va segnalata la novità della parte conclusiva, in cui l'autore sintetizza i risultati della sua ricerca: i temi portanti della lettera, l'«errore» di Colossi, lo specifico teologico di Colossesi (l'uso di mysterion, le categorie soteriologiche, le motivazioni cristologiche), l'autenticità della lettera.
JEAN-NOËL ALETTI è docente di Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ove è stato anche decano. È noto per la sua competenza in narratologia; specialista di Paolo, tra le sue opere ricordiamo: Gesù Cristo: l'unità del Nuovo Testamento?, Roma 1995; La Lettera ai Romani e la giustizia di Dio, Roma 1997; presso le EDB ha pubblicato Il racconto come teologia. Studio narrativo del terzo Vangelo e del libro degli Atti degli Apostoli (2009).
La bellezza e la consistenza teologica di questa piccola, ma intensa, lettera paolina emergono chiaramente da questo ampio e articolato commentario, che raccoglie quindici anni di studio, ricerca e approfondimento. Pur indagando con grande perizia la dimensione letteraria del testo, attraverso gli strumenti della Filologia e della Retorica, l'autore dichiara però di non rivolgersi esclusivamente agli esperti della materia, "ma anche a tutti coloro - presbiteri, religiosi, suore e laici (e sono tanti!) - che vogliono conoscere meglio questo scritto nella sua lingua originale".
UN COMMENTO PUNTUALE E APPROFONDITO DELLA LETTERA AI COLOSSESI E LA LETTERA AGLI EFESINI.
La lettera ai Colossesi, così come quella agli Efesini, colpisce il lettore per uno stile che si discosta dalle altre grandi lettere paoline. La ridondanza, i lunghi periodi con frasi relative e proposizioni participiali a cascata, l'abbondanza di complementi a catena con il genitivo, il vocabolario per certi versi ampolloso, l'utilizzo di materiale di origine liturgica o catechetica, differiscono in effetti dallo stile nervoso, ellittico, paradossale e conciso che caratterizza spesso le altre missive di Paolo. Per di più Colossesi non usa esplicitamente le Scritture di Israele. Per contro, i caratteri che contraddistinguono sovente il genere epistolario paolino sono presenti anche in Colossesi: l'indirizzo iniziale, l'azione di grazie per la vita della comunità, il corpo principale della lettera di tenore dottrinale, le esortazioni etiche, le notizie personali e dei suoi collaboratori e i saluti conclusivi. Quindi se lo schema epistolare corrisponde fondamentalmente a quello che conosciamo dalle altre lettere di Paolo, lo stile invece se ne discosta. Questa rilevazione ha, nella storia dell'esegesi, messo in dubbio la paternità paolina della lettera. Occorre però notare che il carattere stesso dello scritto offre il motivo di uno stile particolare. L'esigenza di mettere in luce il mistero di Cristo nella sua sovrabbondanza e efficacia esige uno stile come quello che riscontriamo in Colossesi che è appunto sovrabbondante, ridondante, con frasi ampie e vocabolario che imprime l'idea di pienezza.
Il commento alla Lettera ai Colossesi vuole essere un tentativo di lettura pastorale della Parola, accostata nella linea di alcuni grandi esegeti che hanno studiato il testo paolino; essi lo hanno ricondotto ad alcune delle risonanze che ha suscitato nei Padri della Chiesa, citati con abbondanza, sia nell'esame del testo, sia nel messaggio. Il volume richiama a un'ermeneutica di cui i Padri della Chiesa sono stati maestri, affermando la centralità assoluta della Parola di Dio. È un ritorno alle fonti di un'esegesi che è sempre attenta a leggere Cristo in ogni espressione della Parola e a ritenere tutta la Scrittura rivolta all'uomo, nella sua realtà puntuale, storica, esistenziale, inserita nel progetto di salvezza. La traduzione offerta dall'autrice, quasi sempre una semplice trasposizione verbale, mira a far avvicinare il più possibile all'originale; la struttura, indicata da pochi rilievi operati nel testo, vuole lasciare ogni iniziativa al lettore, che può far parlare la Parola in tante possibili voci.
La Lettera ai Colossesi si colloca tra la corrispondenza autoriale e quella della prima tradizione paolina. Si tratta di uno scritto protoepistolografico, in cui risuona e rivive la memoria Pauli in una situazione di poco lontana nel tempo dalla morte dell'Apostolo. È indirizzata principalmente ai «fratelli, santi e fedeli che sono a Colosse» (Col 1,2) e alle comunità della valle del Lico (Laodicea, forse anche Gerapoli), attraversate anch'esse, a quanto pare, dalla medesima problematica: i credenti sono minacciati e sedotti molto probabilmente da una parte minoritaria del giudaismo, di stampo mistico-apocalittico, che tenta in ogni modo di presentare alternative alla salvezza in Cristo. I Colossesi daranno prova dell'essere in Cristo e resisteranno a qualsiasi forma di seduzione e/o inganno attraverso il loro ethos (comunitario e domestico).
˛ˇ D e s c r i z i o n e d e l l ' o p e r a
L a L e t t e r a a g l i E f e s i n i Ë u n o m e l i a d i r e t t a a l l a C h i e s a n e l s u o i n s i e m e , c o n p a r t i c o l a r e r i f e r i m e n t o a l l a r e a g e o g r a f i c a e c u l t u r a l e c h e r u o t a v a a t t o r n o a l l a c i t t ‡ d i E f e s o . E s s a Ë c o m p o s t a d i s e i c a p i t o l i c h i a r a m e n t e d i s t i n t i i n d u e p a r t i : i p r i m i t r e s o n o d i c o n t e n u t o p i ˘ p r e t t a m e n t e t e o l o g i c o e i r e s t a n t i s o n o m a g g i o r m e n t e p a r e n e t i c i , e s o r t a n d o a l l a m e s s a i n p r a t i c a d i q u a n t o i n p r e c e d e n z a a f f e r m a t o . S i t r a t t a d i u n a o m e l i a e c c l e s i o l o g i c a , a t a l p u n t o c h e a n c o r a o g g i n o n s i p u Ú p a r l a r e d i c i Ú c h e s i g n i f i c a e s s e r e C h i e s a s e n z a p r e n d e r e i n c o n s i d e r a z i o n e q u e s t o t e s t o e a p p r o f o n d i r l o p a r o l a p e r p a r o l a .
I l v o l u m e p r o s e g u e l a s e r i e d i ´ l e t t u r e s e m p l i c i ª d e l l e L e t t e r e d i s a n P a o l o . » s t r u t t u r a t o i n d u e p a r t i : l a p r i m a o f f r e i l t e s t o , n e l l a v e r s i o n e i t a l i a n a d e l l a C E I e n e l l a v e r s i o n e g r e c a o r i g i n a l e ; l a s e c o n d a Ë d e d i c a t a a l c o m m e n t o . L i n t e n t o d e l l a u t o r e , c h e h a g i ‡ s p e r i m e n t a t o t a l i ´ l e t t u r e ª c o n g r u p p i d i l a i c i , Ë q u e l l o d i f a r a c c o s t a r e a l p e n s i e r o d i P a o l o l e p e r s o n e c h e p o s s i e d o n o u n b a g a g l i o c u l t u r a l e a b b a s t a n z a r i c c o a d e s e m p i o l e n o z i o n i d i l i n g u a g r e c a a p p r e s e n e g l i a n n i d e l l i c e o o l a p r e p a r a z i o n e c o n s e g u i t a p r e s s o l e s c u o l e d i o c e s a n e d i t e o l o g i a p e r l a i c i m a a l t e m p o s t e s s o n o n a f f r o n t a n o u n c o m m e n t o p r o p r i a m e n t e ´ s c i e n t i f i c o ª a l t e s t o p a o l i n o .
S o m m a r i o
P r e m e s s a . P r o s E f e s i o u " . E f 1 , 1 - 1 4 . E f 1 , 1 5 - 2 3 . E f 2 , 1 - 1 0 . E f 2 , 1 1 - 2 2 . E f 3 , 1 - 1 3 . E f 3 , 1 4 - 2 1 . E f 4 , 1 - 3 2 . E f 5 , 1 - 3 3 . E f 6 , 1 - 2 4 .
N o t e s u l l ' a u t o r e
I n n o c e n z o G a r g a n o , m o n a c o c a m a l d o l e s e , Ë m a e s t r o d e l l o s t u d e n t a t o g e n e r a l e c a m a l d o l e s e . R i s i e d e a R o m a n e l m o n a s t e r o d i S a n G r e g o r i o a l C e l i o , d e l q u a l e Ë v i c e p r i o r e . P r o f e s s o r e s t r a o r d i n a r i o d i p a t r o l o g i a a l P o n t i f i c i o I s t i t u t o O r i e n t a l e , i n s e g n a s t o r i a d e l l e s e g e s i d e i P a d r i p r e s s o i l P o n t i f i c i o I s t i t u t o B i b l i c o . H a p u b b l i c a t o : L a t e o r i a d i G r e g o r i o d i N i s s a s u l C a n t i c o d e i C a n t i c i . I n d a g i n e s u a l c u n e i n d i c a z i o n i d i m e t o d o e s e g e t i c o , O C A , R o m a 1 9 8 1 ; c o n T o m · a ` p i d l Ì k , L a s p i r i t u a l i t ‡ d e i P a d r i g r e c i e o r i e n t a l i , B o r l a , R o m a 1 9 8 3 . D i r i g e l e d i z i o n e l a t i n o - i t a l i a n a d e l l e O p e r e d i P i e r D a m i a n i ( C i t t ‡ N u o v a , R o m a ) . H a c o l l a b o r a t o a d i v e r s e o p e r e c o l l e t t i v e e d i z i o n a r i d i t e o l o g i a e s p i r i t u a l i t ‡ . » d i r e t t o r e d e l t r i m e s t r a l e V i t a M o n a s t i c a . H a f o n d a t o i C o l l o q u i e b r a i c o - c r i s t i a n i d i C a m a l d o l i , d i c u i c u r a l a p u b b l i c a z i o n e a n n u a l e d e g l i a t t i c o n P a z z i n i E d i t o r e . P r e s s o l e E D B h a p u b b l i c a t o u n a v e n t i n a d i v o l u m i d i I n i z i a z i o n e a l l a ´ L e c t i o D i v i n a ª ( 1 9 8 8 - 2 0 0 8 ) , l a t r i l o g i a C a m a l d o l e s i n e l l a s p i r i t u a l i t ‡ i t a l i a n a d e l N o v e c e n t o ( 2 0 0 0 - 2 0 0 2 ) e , t r a l e l e t t u r e s e m p l i c i d e l l e l e t t e r e d i P a o l o , P r i m a T e s s a l o n i c e s i ( 2 0 0 6 ) , L e t t e r a a i F i l i p p e s i ( 2 0 0 6 ) , P r i m a l e t t e r a a i C o r i n t i . A m o p e r p o t e r c o n o s c e r e ( c c . 1 - 8 ) ( 2 0 0 7 ) e P r i m a l e t t e r a a i C o r i n t i . L a C e n a e r e d i t ‡ d e l S i g n o r e ( c c . 9 1 6 ) ( 2 0 0 8 ) .
In questa nuova traduzione della Lettera agli Efesini annotazioni e commento sono scanditi secondo due livelli: il primo, filologico-testuale-lessicografico, offre puntualizzazioni legate alla critica testuale (riprendendo le varianti testuali più significative), approfondisce il significato di alcuni termini, tenendo conto dell’influsso del contesto su di essi. Il secondo, esegeticoteologico, tiene presenti le unità letterarie del testo biblici. Fornisce la struttura delle parti, per poi procedere al commento delle sezioni che le compongono e dei brani in cui queste ultime sono articolate. Il testo viene commentato evidenziandone gli aspetti teologici e mettendo in evidenza, la dove lo si ritiene opportuno, il nesso tra Antico e Nuovo Testamento, rispettandone però la reciprocità. L’introduzione segue una precisa articolazione: a) il titolo, l’importanza e il posto del libro nel canone; b) la struttura e gli aspetti letterari del libro (stile, generi...); c) le linee teologiche fondamentali; d) gli aspetti maggiormente legati alla diacronia (data, autore, storia della composizione, versioni testuali, trasmissione). Particolare attenzione viene riservata al suo uso nel calendario liturgico.
Destinatari
Studiosi, gruppi biblici, studenti universitari.
Autore
Aldo Martin dal giugno 1994 è presbitero della diocesi di Vicenza. Ha conseguito la licenza presso il Pontificio Istituto Biblico in Roma il 3 aprile 2000 e ha difeso la ricerca dottorale presso il medesimo Istituto il 26 ottobre 2004.

