
Quest'opera offre tre tipi di risorse visuali che aiutano a migliorare la comprensione della Bibbia: - Cronologie della storia della salvezza da Abramo ai giorni nostri. - Cartine delle vicende più significative del popolo di Dio fino alla prima espansione della Chiesa. - Grafici esplicativi di ogni libro dell'Antico e del Nuovo Testamento secondo il canone cattolico. Portico della Bibbia diventa così un'opera di consultazione complementare alle edizioni disponibili della Bibbia, ai manuali di introduzione alla Sacra Scrittura, alle monografie di studi biblici, ai manuali scolastici per la religione o per la catechesi nelle parrocchie e, in generale, a qualsiasi materiale didattico in relazione con la Parola di Dio.
La felicità è apertura all’altro e al suo mistero: in cammino con l’altro, siamo ciò che amiamo. Non indica uno stato, ma un istante, anche se si può ripetere poche o molte volte. È un processo, non un luogo in cui stabilirsi. Per ciascuno, e perfino per ogni momento della vita, la chiave sta nel trovare la porta giusta per la felicità.
Nelle Beatitudini Gesù proclama che si può essere felici in questa vita e che vale la pena tentare di esserlo. Perché la felicità è la forza capace di trasformare le cose. Le folle seguivano Gesù perché risvegliava in loro la speranza, incoraggiandole a cambiare vita e ad aspirare alla felicità. Per lui la felicità è il motore della vita, e oggi continua a dirci che la nostra vita non è un ostacolo verso la felicità.
Punti forti
Il tema della felicità risveglia sempre interesse. L’autore esamina l’argomento non come ricerca egoistica e autoreferenziale ma come aspirazione individuale attenta agli altri.
Egli assume come orizzonte interpretativo quello derivante dai Vangeli e dalla figura di Gesù; in particolare il riferimento più significativo è alle Beatitudini.
Destinatari
Largo pubblico di giovani e adulti, laici e religiosi.
Autore Xavier Quinzà Lleó, gesuita spagnolo, dottore in teologia fondamentale, attualmente è direttore del Centro Arrupe di Valencia. È stato, per molti anni, docente alla Facoltà teologica della Pontificia Università Comillas a Madrid. Come volontario della Caritas ha contributo al recupero di persone in situazioni di emarginazione. Ha tenuto numerosi corsi e conferenze su tematiche di spiritualità e pastorale, ed è autore di diversi libri e articoli di ricerca e divulgazione.
Gli Esercizi spirituali sono un tempo rilevante di grazia che ci rifranca (così si esprime una preghiera liturgica), rinsaldiamo la speranza, contempliamo con stupore i passi già compiuti e decidiamo con fiducia quelli di domani. Durante gli Esercizi rimaniamo in compagnia con il beato Luigi Novarese, con alcuni testi del Vangelo di Giovanni a lui cari, da lui tanto meditati e proposti per il nostro cammino spirituale. In essi, esplicitamente o in modo discreto come d’altra parte è sempre stato il suo stile, troviamo la presenza feconda di Maria: ai piedi della croce, nella custodia attenta della Parola, nel dono eucaristico di sé, nel prendersi cura dei figli, nella vita feconda dei tralci, nel situarsi in Cristo come luogo fisico, mentale e affettivo. La ritroviamo compagna di silenzio, non quello vuoto di chi si sforza di tenere le labbra strette, ma quello di chi si fa vuoto di marginale per riempirsi di essenziale. La ritroviamo compagna di discepolato, lei che prima è stata Madre e poi si è fatta vigile discepola del Figlio. E infine, la ritroviamo compagno di missione: dal suo Cuore Immacolato impariamo a vivere, a credere, a sperare e ad amare.
La vicenda del prefetto romano di Giudea raccontata in un libro di storia. Da duemila anni Pilato è una figura di intersezione fra la memoria e la storia, come Romolo o Giovanna d'Arco. Aldo Schiavone costruisce qui un ritratto del prefetto di Giudea ripercorrendo gli eventi che portarono alla morte di Gesú, culmine della narrazione cristiana e punto di contatto fra ricordo evangelico e storia imperiale. Con appassionato rigore, e in serrato dialogo con le fonti, Schiavone non si prefigge alcun intento teologico o politico, ma solo quello di risolvere un enigma, descrivendo e spiegando quel che potrebbe essere accaduto.
Lo studio di Helen Bond ricostruisce il Ponzio Pilato storico e approfondisce il modo in cui questi ha funto da figura letteraria nelle opere di sei autori, tutti attivi nel primo secolo dopo Cristo: Filone di Alessandria, Flavio Giuseppe e i quattro evangelisti canonici. A un primo capitolo in cui si delinea la situazione della provincia imperiale della Giudea romana in cui ebbe a operare Pilato, seguono sei capitoli dedicati a ognuno degli autori sopra indicati, e in particolare al modo in cui un lettore del primo secolo poteva intendere le azioni di Pilato a seconda della prospettiva che questi autori avevano adottato riguardo alla potenza imperiale romana.
La vicenda del prefetto romano di Giudea raccontata in un libro di storia. Da duemila anni Pilato è una figura di intersezione fra la memoria e la storia, come Romolo o Giovanna d'Arco. Aldo Schiavone costruisce qui un ritratto del prefetto di Giudea ripercorrendo gli eventi che portarono alla morte di Gesú, culmine della narrazione cristiana e punto di contatto fra ricordo evangelico e storia imperiale. Con appassionato rigore, e in serrato dialogo con le fonti, Schiavone non si prefigge alcun intento teologico o politico, ma solo quello di risolvere un enigma, descrivendo e spiegando quel che potrebbe essere accaduto.
La figura di Pilato, la condanna di Gesù, il ruolo di Giuda, da sempre terreno di ricerca da parte di narratori - da Borges, ad Anatole France, a Bulgakov - continua a suscitare l'interesse degli scrittori, e soprattutto in tempi recenti: i romanzi di Amos Oz ed Emmanuel Carrère sanno come far rivivere i personaggi dei Vangeli in modo più umano, più vicino alla sensibilità di noi lettori e il nuovissimo saggio di Aldo Schiavone coglie tutta la solitudine del procuratore della Giudea. Caillois, che scrisse questo romanzo nel 1962, è stato forse fra i primi a cogliere la modernità della storia di Pilato. Con una nota di Giorgio Fontana.
L’uomo, diceva Aristotele, è un’animale politico. Nell’affermare questo egli voleva sottolineare il fatto che la realtà relazionale dell’uomo è qualcosa di genetico, di profondo. E quando questa relazionalità si fa istituzione allora essa diventa anche il contesto dove l’uomo può diventare veramente se stesso. Anche la Bibbia affronta questa tematica della “politica”, ma più che affrontare una proposta tecnica essa ci dà una direzione da seguire. Proposta di Dio e creatività dell’uomo diventano le due componenti essenziali di questa nuova relazionalità. Il volume raccoglie alcuni contributi di esegeti di fama che affrontano il problema della “politica” nei diversi approcci dei testi biblici del Vecchio e del Nuovo Testamento.
In quanto potenza politica egemonica, Roma incideva in grande misura sugli sviluppi culturali e religiosi nel suo impero, tanto più che nella visuale della religione propria dei romani la loro dominazione si doveva alla benevolenza degli dei. Anche per tali ragioni in questo libro si presta particolare attenzione alla politica religiosa dei romani e ai suoi rapporti con le posizioni religiose adottata dalle comunità giudaiche e da quelle cristiane della prima ora. In questa prospettiva, da una parte non si è trascurata alcuna delle problematiche fondamentali e della letteratura corrispondente; dall'altra si è mirato a formulare e documentare in termini chiari una problematica che è di primaria importanza anche per la questione della cosiddetta «separazione» delle strade.
Facendo del greco una lingua viva, Polis (www.poliskoine.com) applica i metodi di insegnamento delle lingue moderne: approccio orale, dialoghi semplici, varietà d’esercizi, progressione graduale.
Praticato da soli o con la guida di un professore, il metodo immerge lo studente nella lingua. Il CD favorisce la memorizzazione delle forme e del vocabolario. Si ascolta sempre e solo greco, e si finisce per parlarlo. Dopo due anni si diviene capaci di leggere un testo narrativo semplice senza l’aiuto del dizionario.
Destinatari
Studenti e quanti vogliono imparare il greco da autodidatti.
Autore
Christophe Rico è Agrégé de grammaire e dottore in linguistica greca. Insegna presso l’Università ebraica di Gerusalemme e presso l’École biblique et archéologique française della stessa città. Dal 1993 applica al greco koinè i metodi dell’insegnamento delle lingue vive. È autore di una trentina di articoli scientifici, e le sue ricerche spaziano nei campi della grammatica comparata, della linguistica, della traduttologia e dell’ermeneutica. Membro del comitato editoriale de «La Bibbia nelle sue Tradizioni», Christophe Rico ha concepito e redatto l’insieme del metodo Polis.
La poetica della letteratura veterotestamentaria si concepisce come esposizione e approfondimento delle forme linguistiche ed espressive dei testi raccolti nella Bibbia ebraica. Intento degli studi poetologici di Klaus Seybold la Poetica dei Salmi è il primo di altri tre volumi dedicati rispettivamente alla poetica della letteratura narrativa, profetica e sapienziale è di introdurre alle manifestazioni della poetica soggiacente ai diversi generi letterari degli scritti veterotestamentari e alle funzioni che queste assolvono per il significato dei testi e la loro teologia, dalle forme di lamentazione alla diversità dei ritmi, dalle costellazioni sonore alla costruzione del verso, dalle sequenze lessicali alle figure di stile e alle strutture testuali. Nell'opera di K. Seybold i testi dei Salmi, debitamente tradotti e commentati, sono illustrati in tutti i loro aspetti testuali e letterari all'interno della lunga tradizione che ha condotto alla costituzione del salterio biblico.
Questo secondo volume della poetologia di Klaus Seybold, dedicato alle opere narrative raccolte nell'Antico Testamento, è un'esposizione organica delle caratteristiche strutturali e stilistiche dei vari tipi di questa letteratura, che in parte ha conosciuto un lungo periodo di trasmissione orale prima di essere messa per iscritto. Con abbondanza di esempi e con un'analisi puntuale dei testi si approfondiscono le forme minori che nel tempo sono andati acquisendo i racconti, i miti, le saghe, le leggende, gli aneddoti, come anche la natura di opere letterarie di maggior respiro come le novelle e i resoconti fino ai grandi complessi storiografici, le raccolte di documenti e di testi storici. Intento dell'opera è di portare alla luce il lato artistico della narrativa ebraica antica e di illustrarne la funzione che essa ebbe a svolgere nella religione e nella teologia bibliche.