
Dalla penna dell’amatissimo scrittore polacco Jan Dobraczynski, un romanzo drammatico, appassionante, multiforme. L’antica Gerusalemme rivive davanti ai nostri occhi in uno dei più tragici periodi della sua storia: la fine del regno di Giuda, la presa e la distruzione della Città Santa.
Al centro degli eventi è il Servo della Voce del Signore, il profeta Geremia e il suo messaggio di fede, di dolore e di speranza, un messaggio che oggi potrebbe essere rivolto anche alla nostra vecchia Europa.
In questo agile testo incontriamo la figura di Paolo nelle quattro stagioni della sua vita: il persecutore, il convertito, l'apostolo, il martire.
Dopo Grembiule ai fianchi, lectio divina sul testo della lavanda dei piedi (Gv 13,1-20), l'autore ci propone altre due lectio sul Quarto vangelo. La prima è inerente alle parole pronunciate da Gesù dall'alto della croce: Signora, vedi, tuo figlio. Figlio, vedi, tua madre, la chiesa (Gv 19,25-27). La seconda concerne Il comandamento nuovo identificativo (Gv 15,9-17), quello ultimo, definitivo: Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato.
I tre brani si richiamano e s'illuminano a vicenda e sono certamente tra i doni più preziosi - anche se non sono esaustivi - dell'eredità lasciataci dal Maestro.
La Bibbia è l'unico libro, completo e autorevole, che sia mai stato scritto con il proposito specifico di fornire delle risposte ai problemi comportamentali dell'uomo e per provvedere i mezzi necessari al cambiamento del suo comportamento.
Una raccolta di meditazioni suggestive che ripercorrono l'ultima settimana della vita di Gesù, dall'ingresso a Gerusalemme fino al mattino di Pasqua, l'ottavo giorno, il giorno del compimento. Riflessioni che ne indagano il cuore per riscoprire l'essenza della nostra esistenza di donne e uomini di fede, per ritrovare presagi di vita, segni di risurrezione nel nostro cammino, anche quando sembra prevalere il disorientamento, anche quando è necessario attraversare l'esperienza della passione. Per lasciarci afferrare dallo sgomento della tristezza e dall'ombra del dubbio, ma anche conquistare da quell'amore totale che, più forte della morte, solo può rimettere in strada i nostri passi dispersi. «Perché al di là di ciò che siamo e di ciò che sembriamo, di ciò che pensiamo e di ciò a cui crediamo, al di là dei nostri dubbi e delle nostre insicurezze, il Signore "ha bisogno" anche di noi. Ogni anima può sostare sotto la croce d'amore e ricevere lo Spirito che illumina di significato il deserto.»
"Questa esplorazione del Cantico è fatta di sentieri nel folto del bosco, colpi di sonda nell'oceano, aperture verso nuovi cammini. Una meditazione che si fa sorgente di vita." Bruno Forte
Il testo fa seguito ai volumi Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997) e Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999), e introduce a una comprensione spirituale della storia e della profezia, attraverso le quali Israele giunge dall’esilio alla nuova alleanza. Il titolo è una citazione di Ezechiele (3,1) ripresa in Apocalisse (10,9). Frutto di una pluridecennale esperienza di predicazione "sul campo", cioè non dal pulpito, l’opera ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il libro è diviso in due parti: un racconto biblico e una lectio, entrambi narrazioni fatte da credenti che parlano all’interno della grande tradizione spirituale d’Israele e della Chiesa, leggendo la Bibbia non secondo i moderni metodi storico-critici o letterari, ma "come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione" (Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1.C). Caratteri salienti di questa lettura spirituale a quattro mani sono l’esperienza continua della memoria, per svelare il senso di un cammino che in parte è già stato effettuato dalla storia e in parte resta da percorrere, e l’assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società. La narrazione e la lectio sono state proposte alle comunità ebreo-cattoliche di Israele, tenendo quindi conto dell’inculturazione del messaggio evangelico nel contesto giudeo-cristiano di oggi. Il testo va affrontato con la Bibbia costantemente aperta.
Note sugli autori
Francesco Rossi de Gasperis, gesuita, dal 1966 al 1995 ha tenuto corsi di teologia biblica, dogmatica e spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si è occupato di lectio divina e si interessa alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele. Dal 1977 fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La roccia che ci ha generato (Dt 32,18). Un pellegrinaggio nella Terra Santa come esercizio spirituale, Roma 19974; Maria di Nazaret icona di Israele e della Chiesa, Magnano (BI) 1997; Cominciando da Gerusalemme. La sorgente della fede e dell'esistenza cristiana, Casale Monferrato (AL) 1997; Paolo di Tarso evangelo di Gesù, Lipa, Roma 1998.
Antonella Carfagna ha compiuto gli studi filosofici, teologici e biblici presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico di Roma, perfezionandosi a Gerusalemme. Insegna Sacra Scrittura in alcuni Istituti di scienze religiose e coadiuva diversi gruppi e comunità nella lectio divina in Italia e a Gerusalemme. Insieme i due autori hanno pubblicato con le EDB: Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997) e Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999).
Il testo fa seguito al volume "Prendi il libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa", pubblicato nel 1997, e affronta il periodo che va dal tempo dell'anarchia sotto i Giudici alla fine del regno con l'esilio di Israele e di Giuda. Il titolo è una citazione di Ezechiele (3,1) ripresa in Apocalisse (10,9). Frutto di una pluridecennale esperienza di predicazione "sul campo", cioè non dal pulpito, l'opera ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il libro è diviso in due parti: un racconto biblico e una lectio, entrambi narrazioni fatte da credenti che parlano all'interno della grande tradizione spirituale d'Israele e della Chiesa, leggendo la Bibbia non secondo i moderni metodi storico-critici o letterari, ma "come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione" (Pontificia Commissione Biblica, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1.C). Caratteri salienti di questa lettura spirituale a quattro mani sono l'esperienza continua della memoria, per svelare il senso di un cammino che in parte è già stato effettuato dalla storia e in parte resta da percorrere, e l'assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società. La narrazione e la lectio sono state proposte alle comunità ebreo-cattoliche di Israele, tenendo quindi conto dell'inculturazione del messaggio evangelico nel contesto giudeo-cristiano di oggi.
Il titolo è una frase di Ezechiele (3,1) ripresa in Apocalisse 10,9. Il libro è il frutto di una pluridecennale esperienza di predicazione 'sul campo', cioè non dal pulpito, che ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il volume è diviso in due parti: un racconto biblico e una "lectio", entrambe narrazioni fatte da credenti che parlano all'interno della grande tradizione spirituale d'Israele e della Chiesa cristiana, leggendo la Bibbia non secondo i moderni metodi storico-critici o letterari, ma 'come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione' (Pontificia Commissione biblica, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1.C). Caratteri salienti di questa lettura spirituale a quattro mani sono l'esperienza continua della memoria, per svelare il senso di un cammino che in parte è già stato percorso dalla storia e in parte resta da percorrere, e l'assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società, delle condizioni umane generali di oggi. Il progetto è quello di insegnare, raddrizzare, educare alla giustizia di Dio, affinché in noi e negli altri l'uomo e la donna di Dio siano messi a punto e preparati a ogni opera buona (2Tm 3,16-17).
Il testo chiude l’itinerario iniziato e proseguito con i volumi Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997), Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999), Prendi il Libro e mangia! 3.1. Dall’esilio alla nuova allenza: storia e profezia (2003).
«Il Libro, che abbiamo letto con una passione sempre fervente, e che abbiamo mangiato, guastandone tutta l’amarissima dolcezza pasquale, è il Testamento di Dio per le donne e gli uomini di tutta la storia. Non abbiamo previsto un volume ulteriore sul Nuovo Testamento. […] Il Nuovo Testamento non è, propriamente, un altro libro che venga ad aggiungersi all’Antico, ma un Vivente. […] La sfida per chi legge questi volumi consiste nel cercare e trovare come Gesù di Betlemme, di Nazaret e di Gerusalemme – Gesù di Israele – abbia portato e continui a portare a compimento in sé tutta questa storia, senza lasciarne incompiuto il più piccolo frammento».
Frutto di una trentennale esperienza di predicazione «sul campo», cioè non dal pulpito, l’opera ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il libro è diviso in due parti: un racconto biblico e una lectio, entrambi narrazioni fatte da credenti che parlano all’interno della grande tradizione spirituale d’Israele e della Chiesa, leggendo la Bibbia «come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione». Caratteri salienti di questa lettura spirituale sono l’esperienza continua della memoria, e l’assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società.
Note sugli autori
ROSSI DE GASPERIS, gesuita, dal 1966 al 1995 ha tenuto corsi di teologia biblica, dogmatica e spirituale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Si è occupato di lectio divina e si interessa alle radici ebraiche della fede cristiana e alla teologia cristiana di Israele. Dal 1977 fa parte della comunità del Pontificio Istituto Biblico di Gerusalemme. Tra le sue più recenti pubblicazioni: La roccia che ci ha generato (Dt 32,18). Un pellegrinaggio nella Terra Santa come esercizio spirituale, Roma 19974; Maria di Nazaret icona di Israele e della Chiesa, Magnano (BI) 1997; Cominciando da Gerusalemme. La sorgente della fede e dell'esistenza cristiana, Casale Monferrato (AL) 1997; Paolo di Tarso evangelo di Gesù, Lipa, Roma 1998.
ANTONELLA CARFAGNA ha compiuto gli studi filosofici, teologici e biblici presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico di Roma, perfezionandosi a Gerusalemme. Insegna Sacra Scrittura in alcuni Istituti di scienze religiose e coadiuva diversi gruppi e comunità nella lectio divina in Italia e a Gerusalemme.
Insieme i due autori hanno pubblicato con le EDB: Prendi il Libro e mangia! 1. Dalla creazione alla Terra Promessa (1997); Prendi il Libro e mangia! 2. Dai Giudici alla fine del Regno (1999); Prendi il Libro e mangia! 3.1. Dall’esilio alla nuova allenza: storia e profezia (2003).

