
Attualità di San Paolo è una delle opere più appassionanti del celebre biblista inglese, forse la figura più eminente della ricerca biblica anglosassone nel ventesimo secolo. Nelle sue pagine Charles H. Dodd cerca da una parte di individuare il posto di Paolo nella storia del cristianesimo, dall’altra di cogliere il significato del pensiero dell’apostolo in rapporto agli interessi e ai problemi dei tempi odierni. Scritto divulgativo destinato al grande pubblico, questo volume fa scoprire un Paolo vivo sempre attuale.
INDICE
Introduzione
1. Il cuore svelato: dalla lettera allo spirito
2. Le nozioni di scuola
3. Grammatica e retorica
4. Fisica
5. Etica
6. Dialettica
7. Metafisica
8. Rivelazione
9. Enoptica
10. Musica
11. Legge
PARTE PRIMA
IL COMMENTO A MATTEO DI ORIGENE
La tradizione manoscritta, le edizioni, gli studi
1. Premessa
2. Le testimonianze antiche
3. La tradizione diretta e indiretta
3.1. I τόμοι greci- 3.2. I frammenti nelle catene – 3.3. L’antica traduzione latina
4. Le edizioni (1668-1862)
4.1. Pierre Daniel Huet – 4.2. Charles Delarue, – 4.3. Karl Heinrich Eduard Lommatzsch – 4.4. Jacques Paul Migne
5. L’edizione di Erich Klostermann
5.1. L’antefatto – 5.2. Il Commento a Matteo – 5.3. L’edizione
5.4. I Nachträge di Ludwig Früchtel
6. Gli studi sull’antica traduzione latina
6.1. Autore, datazione, provenienza – 6.2. Il valore
7. Un nuovo frammento palinsesto
8. Le diverse redazioni
9. Testo greco e testo latino
10. Conclusioni
PARTE SECONDA
IL CUORE SVELATO: DALLA LETTERA ALLO SPIRITO
Elevazione
1. Premessa
2. Parabole e similitudini
2.1. Fuori della casa, dentro la casa – 2.2. Parabole e similitudini
3. προαίρεσις e λόγος
3.1. Il tesoro della sapienza – 3.2. Gli esercizi preparatori e la conoscenza superiore – 3.3. La conoscenza elementare e la sapienza
3.4. La tessitura delle Scritture
4. «Ogni scriba istruito nel regno dei cieli…» (Mt 13, 52)
4.1. γραμματεῖς e ἀγράμματοι καὶ ἰδιῶται
4.2. ἀναγωγή: il regno dei cieli – 4.3. μετάνοια: dalla lettera allo spirito
4.4. Il tesoro incorruttibile – 4.5. συναγωγή e σύγκρισις: le cose nuove e le cose vecchie
Attrazione
1. Premessa
2. Fede e potenza divina
2.1. «Da dove mai viene a costui questa sapienza…?» (Mt 13, 54)
2.2. «Non vi compì molti prodigi…» (Mt 13, 58) –
2.3. Attrazione e contatto
2.4. Sinergia
3. Malattie e compassione
3.1. «Si ritirò in disparte in un luogo deserto» (Mt 14, 13 –
3.2. La compassione di Gesù –
3.3. Le malattie dell’anima
Lontananza
1. Premessa
2. Tradizione degli uomini e comandamento di Dio
2.1. «Allora si avvicinano a lui farisei e scribi…» (Mt 15, 1) –
2.2. La tradizione degli antichi –
2.3. Il comandamento di Dio
3. «Questo popolo mi onora con le labbra…» (Mt 15, 8)
3.1. «Chiuderà gli occhi loro» (Is 29, 10)
3.2. «Saranno come le parole del libro sigillato» (Is 29, 11) –
3.3. «Il suo cuore è lontano da me» (Is 29, 13)
4. La Legge e il cuore
4.1. «Non quello che entra nella bocca rende impuro…» (Mt 15, 11)
4.2. «Ogni pianta che non è stata piantata…» (Mt 15, 13)
4.3. «Sono ciechi e guide di ciechi» (Mt 15, 14)
4.4. I due ministeri
4.5. «Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi…» (Mt 15, 19)
Traversata
1. Premessa
2. Le folle e i discepoli
3. La tentazione e la fede
3.1. Partire per l’altra sponda
3.2. Tra l’una e l’altra sponda
3.3. La tentazione
3.4. «Signore, salvami!» (Mt 14, 30)
4. L’alimento spirituale
4.1. I pani dell’altra riva
4.2. Il lievito vecchio e la pasta nuova
4.3. Il lievito e il pane
Svelamento
1. Premessa
2. Le potenze e lo spirito
2.1. «Questi è Giovanni il Battista…» (Mt 14, 2)
2.2. «Con lo spirito e la potenza di Elia» (Lc 1, 17)
2.3. «Egli è quell’Elia che deve venire» (Mt 11, 14)
2.4. «Un velo è steso sul loro cuore» (2 Cor 3, 15)
3. Rivelazione e svelamento
3.1. «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16, 16)
3.2. «Non te l’hanno rivelato la carne e il sangue…» (Mt 16, 17)
3.3. «Quel velo sarà tolto» (2 Cor 3, 16)
4. L’imitazione
4.1. La pietra
4.2. Pietra – Pietri
4.3. Rinnegamento e professione
Illuminazione
1. Premessa
2. Credere e conoscere
3. L’insegnamento e l’annuncio
3.1. La catechesi e l’insegnamento più perfetto
3.2. L’annuncio e l’annuncio più perfetto
3.3. Il κήρυγμα
4. La trasfigurazione
4.1. λέγειν, διδάσκειν, δεικνύναι
4.2. Il Figlio dell’uomo
4.3. Il Logos e le parole umane
4.4. Elevazione e contemplazione
4.5. Le forme del Logos
4.6. Conoscenza secondo la carne e contemplazione
5. Le vesti candide e il tessuto delle Scritture
Armonia e sinfonia
1. Premessa
2. La terminologia musicale
3. La Sacra Scrittura
3.1. συμφωνία: i suoni e i cuori
3.2. ἁρμονία e συμφωνία
3.3. Dall’armonia coniugale alla sinfonia della preghiera
3.4. συμφωνία e συναγωγή
3.5. «Un cuor solo ed un’anima sola» (Act 4, 32), 170
3.6. διαφωνία e συμφωνία
3.7. Un solo corpo
4. Il corpo e lo spirito
4.1. Preghiera e nozze
4.2. «Lo spirito, l’anima ed il corpo» (1 Th 5, 23)
5. Antico e Nuovo Testamento
Unione e divorzio
1. Premessa
2. La controversia sul libello di ripudio (Mt 19, 3-9)
3. «Da principio li creò maschio e femmina…» (Mt 19, 4)
3.1. Maschio e femmina (Gn 1, 27), uomo e donna (Gn 2, 24)
3.2. «Non sono più due, ma una carne sola» (Mt 19, 6)
4. Il libello di ripudio (Dt 24, 1-4)
5. La prima e la seconda moglie
5.1. L’allontanamento e il ripudio della Sinagoga
5.2. L’unione sponsale con la Chiesa
5.3. Il ripudio della Sinagoga
6. «Per la durezza del vostro cuore…» (Mt 19, 8)
Conclusioni
1. Il mistero religioso
2. Sinergia
3. Unità
4. Conoscenza dei sensi e conoscenza dello spirito
5. Il cuore e il velo
Bibliografia
Fonti antiche
Nell’esordio del Commento a Giovanni il termine ἀπαρχή (‘primizia’) è il fil rouge del testo. Nelle Scritture la Legge di Mosè è il ‘primo frutto’, al quale seguono tutti i frutti dei profeti e infine è germogliato il Logos perfetto che è la ‘primizia’. Il termine ‘primizia’, riferito in generale ai vangeli, conviene soprattutto al vangelo secondo Giovanni: in effetti da Giovanni abbiamo appreso «il Logos che era in principio, il Logos Dio (cfr. Jo 1, 1)». Per comprendere la relazione che unisce il Logos a Dio (Jo 1, 18: «L’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, lui ce l’ha rivelato») è necessario identificarsi con Giovanni (Jo 13, 23: «Uno dei discepoli […] era appoggiato al seno di Gesù»), che a sua volta si è identificato con Gesù (CIo 1, 4, 23: «colui che sarà un altro Giovanni diventi tale da essere indicato da Gesù come Giovanni che è Gesù»).
INDICE
INTRODUZIONE
Il Commento a Giovanni
Filosofia, esegesi, culto, religione
Dal desiderio incompiuto alla perfezione della carità
PARTE PRIMA. IL COMMENTO A GIOVANNI DI ORIGENE
TRADIZIONE MANOSCRITTA, EDIZIONI, DATAZIONE
Le testimonianze antiche
La tradizione diretta e indiretta
Le edizioni
La datazione
LA STRUTTURA DEL COMMENTO A GIOVANNI
La ‘casa’, il ‘tempio’, la ‘torre’
Le fondazioni
L’elevato
PARTE SECONDA. FILOSOFIA, ESEGESI, CULTO, RELIGIONE
FILOSOFIA
Parte prima
Cristo demiurgo: la conformazione
Il Logos: la comunicazione
La verità e la giustizia: la partecipazione
Parte seconda
Lo spirito
Il mondo materiale e il mondo immateriale: l’elevazione
Il seme e il figlio: la nascita
ESEGESI
Parte prima
Primizia della primizia
Dal modo di dire al contenuto
Dai molti libri all’unico libro
Parte seconda
Dal significato sensibile a quello intelligibile
Dalla Scrittura a ciò che è «oltre quello che sta scritto» (1 Cor 4, 6)
CULTO
L’offerta della primizia
L’offerta del sacrificio perpetuo
La pasqua
Il tempio
L’ascesa al tempio
RELIGIONE
Parte prima
Le epinoiai
Parte seconda
L’inizio, il progresso, la perfezione
Un confronto con Prin 1, 2, 1-13
PARTE TERZA. DAL DESIDERIO INCOMPIUTO ALLA PERFEZIONE DELLA CARITÀ
IL DESIDERIO CHE RIMANE INCOMPIUTO
«Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia» (Jo 1, 16)
Ascoltare, osservare, comprendere la parola
IL DESIDERIO CHE CERCA COMPIMENTO
Il pozzo e la sorgente
Le Scritture e il Logos
IL DESIDERIO CHE HA COMPIMENTO
Figli del diavolo e figli di Dio
«Voi avete per padre il diavolo» (Jo 8, 44)
«Volete fare i desideri del padre vostro» (Jo 8, 44)
LA PERFEZIONE DELLA CARITÀ
La cena e la lavanda dei piedi
Il traditore
Il discepolo amato
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA
INDICE DELLE FONTI ANTICHE
Il libro raccoglie e valuta in modo critico le informazioni sugli aspetti anatomici e medico-legali della Sindone di Torino, integrandoli con le osservazioni personali degli autori. L'approccio anatomico permette di descrivere l'antropometria (letteralmente, misurazione del corpo) dell'Uomo della Sindone, mentre l'indagine medica permette di formulare una possibile ipotesi sulle cause della sua morte.
Il libro raccoglie e valuta in modo critico le informazioni sugli aspetti anatomici e medico-legali della Sindone di Torino, integrandoli con le osservazioni personali degli autori. L’approccio anatomico permette di descrivere l’antropometria (letteralmente, misurazione del corpo) dell’Uomo della Sindone, mentre l’indagine medica permette di formulare una possibile ipotesi sulle cause della sua morte.
La storia raccontata nel c. 16 di Nm è il 'resoconto' della contestazione capeggiata da Core, Datan e Abiram contro l'autorità di Mosè e Aronne durante la traversata del deserto. I ribelli, con argomenti apparenti, mettono in dubbio la legittimità della loro guida e insinuano il sospetto che Mosè e suo fratello si siano attribuiti da sé, sin dall'inizio, l'autorità e il potere che ne deriva. La reazione divina non tarderà a manifestarsi nella punizione più drastica e impressionante del cammino esodale. Il presente studio riabilita il testo, affrancandolo dal giudizio di maldestra compilazione di fonti e incoerente intreccio di tradizioni, e, attraverso le tappe dell'analisi narrativa, fa emergere l'importanza teologica e la perenne attualità del racconto. La sua strategia, infatti, stabilisce ironicamente che chi aspira disonestamente al comando terreno 'scende' vivo sottoterra, e chi brama un potere spirituale che non gli compete 'sale' al cielo bruciato come un sacrificio. La ricostruzione del complesso processo editoriale del testo, poi, permette di situarlo nel contesto storico più ampio della formazione del Pentateuco. In particolare permette di percepire la contemporaneità del dibattito teologico sull'autorità, focalizzando gli elementi che caratterizzano la comunità in relazione alla mediazione umana dell'autorità divina.
Come esprimiamo la nostra fede di fronte al pericolo e in condizioni difficili? Come costruiamo e rafforziamo una comunità di fede che deve mostrare l'amore di Dio e confrontarsi con gente che non conosce questo Dio e osteggia la stessa fede? Meditando tra le righe dell'esperienza di Neemia, Jonathan Lamb guida il lettore in un lucido e incoraggiante percorso di riscoperta delle fondamenta della fede ebraico-cristiana.
Descrizione dell'opera
Il capitolo 21, posto a chiusura del Vangelo di Giovanni, è un testo straordinariamente ricco che racconta il manifestarsi del Risorto ai suoi. Si articola in due sezioni che descrivono, la prima, un’azione composita fatta di una pesca e di un pasto e, la seconda, un dialogo che colloca in primo piano la relazione di Gesù con Pietro e il discepolo amato.
Lo studio muove dal convincimento, ormai largamente avvalorato dalla critica biblica, che si tratti di un capitolo inserito nel Vangelo a posteriori, ma con una precisa intenzionalità, e quindi affatto estraneo al telaio preesistente. L’obiettivo che l’autore si pone è precisare l’intenzione redazionale soggiacente a Gv 21, mettendo in luce il disegno impresso dal redattore al suo materiale e indagando la sistematica rilettura da lui offerta di motivi e passi dei capitoli precedenti. Il brano «mostra un evidente interesse missionario e pertanto risulta centrale nella prospettiva di una riflessione sugli aspetti fondativi dell’annuncio del vangelo: non solo dal punto di vista del suo contenuto, ma anche per il suo approccio al patrimonio giovanneo preesistente e come esempio di dialogo inter-ecclesiale – e dunque potenzialmente ecumenico – a motivo dell’articolato rapporto tra Pietro e il discepolo che Gesù amava, rappresentanti di comunità cristiane diverse che anziché a un conflitto approdano a una comunione, capace di salvaguardare identità e diversità» (dall’Introduzione).
Sommario
Introduzione. 1. Origine e significato della terminologia del «manifestarsi» in Gv 21. 2. Gv 21 come composizione letteraria unificata. 3. La manifestazione del Risorto mediata dalla missione e dell’eucaristia. 4. Pietro e il discepolo che Gesù amava nella terza manifestazione del Risorto. 5. La terza manifestazione del Risorto ai discepoli (c. 21) come rilettura della manifestazione del messia a Israele (1,19-2,12). 6. Manifestazione, discepolato, missione. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Maurizio Marcheselli (1961) dal 1986 è presbitero della Chiesa di Bologna. Si è laureato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico nell’aprile del 2004. Dal 1992 è docente di Nuovo Testamento a Bologna, presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, già Studio Teologico Accademico Bolognese. Insegna Nuovo Testamento anche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Ss. Vitale e Agricola».
Sette incontri per meditare sulle origini della prima comunità cristiana e sull'attuazione, da parte dei discepoli, del comando del Risorto: "Mi sarete testimoni? fino agli estremi confini della terra".
Un profilo del profetismo biblico, disegnato attraverso i volti e le voci di dodici uomini ispirati (Elia, Amos, Osea, Michea, Isaia, Geremia, Ezechiele, Il secondo Isaia, Il Terzo Isaia, Zaccaria, Giona, Daniele) che hanno segnato la storia con le tracce della loro appassionata ricerca di Dio. Avventura plurisecolare di una parola che, come tradizione orale, prima, e come ispiratrice nella formazione delle Sacre Scritture, poi, ha saputo rendersi Parola di Dio, e preannuncio di Colui che è venuto e ancora verrà nel dire dei poeti e nel fare dei misericordiosi, in attesa dell’“ottavo giorno”, quando la Parola sarà un “faccia a faccia”, un “Tu a tu” reciproco e universalmente condiviso.