
Esistono già studi monografici sulla cristologia del Quarto Vangelo che ne hanno rilevato i tratti fondamentali. Anche l'indagine sui personaggi giovannei in questi ultimi decenni è stata ampiamente approfondita. Nella straordinaria profondità del racconto di Giovanni rimane comunque possibile e perciò doveroso percorrere strade nuove. Questo studio è un tentativo a suo modo inedito di entrare dentro il Mistero di Gesù con lo sguardo, la voce e la sensibilità delle donne co-protagoniste della vicenda evangelica. Le loro parole e i loro gesti formano una testimonianza corale e al tempo stesso personalissima su Cristo elaborata sul doppio e complementare filo rosso del discepolato e della nuzialità. Si delinea in questo modo un punto di vista tutto femminile sull'apocalisse/rivelazione del Figlio di Dio, Maestro e Sposo della nuova umanità/Chiesa nata dallo Spirito e dal fianco di Lui, addormentato sulla croce. Un viaggio da Cana al sepolcro vuoto e dalle nozze annunziate a quelle celebrate negli eventi pasquali che rende possibile ricostruire una "cristologia delle donne" più profonda e coerente di quella che si può ricavare dai personaggi maschili.
Il mistero di un bacio e la lotta per una visione del mondo. Le parole della rivoluzione zelota contro quelle dell'amore. La fine del Traditore segna l'epilogo di una storia e l'inizio di una comprensione che non avrà mai fine. Queste pagine di Gerardo Picardo (la prefazione al libro edito da Ludica è di Piefranco Bruni) mostrano la corresponsabilità dei sommi sacerdoti e degli anziani nel tracciare la via del Calvario per la storia di Gesù il Nazareno. Non sapremo forse mai il vero motivo del gesto di Giuda. Forse intendeva affrettare il processo di liberazione, ponendo il Rabbì di Nazareth in aperto dissidio col potere. O forse per lui le parole di Gesù erano inattuabili per l'oscuro uomo di Kariot. Resta certo, nella Scrittura, il suo drammatico pentimento, sottolineato dal gesto di disprezzo del denaro e del tempio, come permane, fredda e incurante, la reazione dei sinedriti che non recuperano, come era loro proprio, un uomo avvolto dalla notte profonda del dubbio, tentato da se stesso e da Satana, fasciato dal suo modo di vedere e sentire il Dio che gli sedeva accanto.
Di città e città... un titolo ampio ed evocativo per indicare la gioia del cammino, l'urgenza di un messaggio da portare, l'universalità dei suoi orizzonti, nuovi spazi in cui rivelare che il Messia ha un volto, che Gesù è risorto. Ecco la "lettura orante" degli Atti degli Apostoli, proposta nel sussidio biblico pastorale della diocesi di Modena-Nonantola, incentrata sul testo che più di ogni altro mostra come la storia di Gesù continua nella storia della Chiesa.
Meditazioni quotidiane per il tempo di Pasqua 2013.
Il libro degli Atti degli Apostoli è dello stesso autore che ha scritto il Vangelo di Luca. Si presenta infatti come la seconda parte di un'unica opera dedicata alla stessa persona, Teofilo, la cui identità rimane per noi sconosciuta. La prima parte, il Vangelo, narrava la storia di Gesù e la sua attività fino all'ascesa al cielo in Gerusalemme; la seconda, gli Atti degli Apostoli, presenta l'origine e la traiettoria della chiesa da Gerusalemme fino all'arrivo dell'apostolo Paolo a Roma, svelando così un disegno non soltanto geografico, ma storico e teologico, che presenta il cammino della fede dal popolo d'Israele a tutte le genti. Il compito di estendere così la fede è affidato nei primi 12 capitoli del libro principalmente a Pietro, che appare come il capo e il portavoce degli altri apostoli; dal c. 13 fino alla fine domina invece la figura di Paolo, il quale continua l'opera avviata da Pietro e dai Dodici, in comunione con loro e per loro mandato. Il racconto si estende dal 30 d.C., anno in cui si colloca verosimilmente l'ascensione, fin verso il 60 d.C., probabile data dell'arrivo di Paolo a Roma. L'opinione più seguita colloca la composizione degli Atti intorno all'anno 80. Narrando le origini della Chiesa Luca mette in rilievo anche le strutture portanti che reggono la comunità cristiana (2,42-47): la celebrazione dell'eucaristia e la preghiera comunitaria, l'insegnamento degli apostoli e la comunione e carità fraterna. Quale fu la Chiesa delle origini tale ha da essere la Chiesa per sempre, se vuole essere fedele alla testimonianza affidatale dal Signore (At 1,8).
Francesco Bonvissuto, artigiano di origini siciliane, è ideatore e costruttore di presepi artistici fin da ragazzo. La sua opera di presentazione della vita di Gesù in diorami (un "diorama" è un modello che rappresenta una scena con figure tridimensionali) consente a tutti di rileggere le tappe importanti della vita di Cristo attraverso una narrazione in immagini suggestive e quanto più possibile fedeli ai racconti evangelici e alla grande tradizione iconografica. L'artista che ha ricostruito queste scene con precisione di dettaglio e con grande qualità scenografica ha collaborato con Renzo Romagnoli e con la Presepi Pigini per realizzare i 28 diorami che vanno dalla Annunciazione alla Pentecoste, in un percorso spirituale e artistico di grande fascino e poesia.
«La figura fondatrice di Gesù di Nazareth attira sempre più l'attenzione di storici, scrittori, registi. Come mai questo interesse, vivo e mai sazio? Dopo due millenni, non è ancora stato tutto detto, scritto, discusso, predicato al suo riguardo? Le ricerche per ritrovare il "vero Gesù" hanno dato vita a un Gesù rivoluzionario, hippie, rabbi, profeta, femminista, filosofo... Di quale ritratto fidarsi? Questo libro propone ai lettori un ritratto del Gesù storico. Come in un'inchiesta poliziesca, lo storico lavora per indizi. Ricostruire la vita del Nazareno significa riesplorare le testimonianze antiche per scrutare l'oscurità e scoprire chi egli fu, come apparve ai suoi contemporanei. Questo libro non pretende in alcun modo di consegnare ai lettori il "vero Gesù". Ogni descrizione del passato è una ricostruzione e l'esame più obiettivo delle fonti a nostra disposizione resta condizionato dallo sguardo di chi le esamina. Io sono in grado di presentare un Gesù "possibile", probabile, forse anche verosimile. Ho l'ambizione di proporre un Gesù il cui ritratto è stato minuziosa-mente verificato dall'analisi rigorosa delle fonti. Aspiro a condurre un'inchiesta che non arretri davanti alle risposte impreviste o non auspicate. Niente di più. Lo storico onesto rinuncia alle certezze assolute. L'onestà consiste anche nel dire che chi scrive queste righe è un credente e un teologo cristiano». (Daniel Marguerat)
«Il messaggio è assolutamente positivo: nonostante le difficoltà interne ed esterne alla comunità cristiana, le persecuzioni e le incomprensioni, il Signore incoraggia i credenti a non avere nulla da temere; la luce sarà sempre più forte delle tenebre, come la vita della morte e la verità della menzogna... Il Libro dell'Apocalisse è l'unico testo del Nuovo Testamento che si apre e chiude con una beatitudine e che fa delle beatitudini (ben sette, numero perfetto) il filo conduttore della sua narrazione, in un costante invito e augurio da parte del Signore di pienezza di felicità agli uomini.» (dalla Prefazione di Alberto Maggi)