
Raccolta di alcune riflessioni che sgorgano dalla vita o dalle lettere di Paolo, e dall'esperienza dell'autore. Queste riflessioni sgorgano dalla vita o dalle lettere di Paolo, e dall'esperienza dell'autore, l'Abate Edmund Power a cui è affidata la cura pastorale nella Basilica dell'Apostolo delle Genti. Il metodo è quello monastico della lectio divina.
Una nuova traduzione, ricca di note esegetiche e corredata da paralleli tratti dalla letteratura classica e rabbinica, che si propone di esaminare il singolare vocabolario marciano mediante una dettagliata analisi filologica, ideata come utile sussidio a chi intenda affrontare lo studio scientifico del secondo vangelo.
Scopo di questa ricerca non è presentare una biografia di san Paolo, ma offrire una guida a chi vuole avere una conoscenza più approfondita della vita di Paolo, delle sue lettere e del suo messaggio. Tale carattere introduttivo, pertanto, rende il volume utile all'insegnamento e all'approfondimento personale della vasta e complessa problematica sull'apostolo Paolo e sul suo pensiero. L'opera ha un carattere "narrativo" nel testo, strettamente "scientifico" nelle note, dove vengono affrontati i numerosi problemi riguardanti la vita, l'opera e il messaggio di Paolo.
Incontrare qualcuno che parli di Gesù è un fatto abbastanza raro nella nostra società, ma non è un fatto completamente assente. Questa riflessione parte proprio dalla possibilità di interessarsi a Gesù.
L'Autore - dopo aver documentato che l'espressione "Gesù il Nazareno" dei testi evangelici, derivata dal greco, titolo di appartenenza settaria, non ha alcuna relazione con la località denominata "Nazareth" nel III sec. d. C. analizza le tematiche trattate da Joseph Ratzinger, rilevando che consistono nell'ennesima raccolta di nozioni senza alcun fondamento storico - in quanto della storicizzazione evangelica del personaggio individuato come Yeschuah Bar-Yosef (Gesù il "Cristo" Figlio di Giuseppe) non esiste alcuna inconfutabile documentazione - e le dieci tematiche che sono formulate con l'esclusivo scopo di incentivare la "fede"e la "credenza religiosa".
Fausto Gianni, nel presente volume raccoglie tutti i suoi scritti, editi ed inediti, di argomento religioso (gli ultimi quattro della breve silloge sfiorano temi di livello teologico), notevoli per il loro ardimento speculativo. Se si eccettuano quindi tali ultimi, tutti gli altri si riferiscono a episodi evangelici noti. Essi sono interpretati e arricchiti da una testimonianza immaginifica che la personale memoria storica dell'autore, ricchissima di capacità intrinseca ed effusiva, sa evocare, recuperando per il lettore il fascino dell'immediatezza scenica e la complessa valenza psicologia dei personaggi e offrendogli un autentico gioiello dalle cui facce prismatiche filtra la luce dell'eterno e del mistero che lo coinvolge a meditazione profonda, congiunta, spesso, a un interiore ineffabile appagamento.
Ponendo il Vangelo di Giovanni nel contesto del Nuovo Testamento – al cui interno il cristianesimo delle origini lo leggeva – Sloyan si concentra sul suo significato per la chiesa, anche contemporanea, e ne evidenzia la portata ecumenica.
Dalla quarta di copertina:
Gerard Sloyan offre una nuova esposizione, chiara e profonda, dei temi principali del Vangelo di Giovanni sia in riferimento alle antiche scritture d'Israele sia rispetto alla comprensione che nei secoli ne hanno avuto i cristiani, come risulta anche dai lezionari in uso nelle diverse chiese.
Sottolineando le particolarità del contesto di questo Vangelo rispetto a quello dei tre sinottici, l'Autore evidenzia inoltre la portata ecumenica del messaggio giovanneo, dimostrata in modo articolato nella trattazione di Giovanni 17.
Tenendo saldamente distinti il contesto storico di Gesù da quello del Vangelo di Giovanni nonché da quello della chiesa del ventunesimo secolo, Sloyan si concentra sull'opera del curatore finale all’interno del cristianesimo del primo secolo.
La Sindone, questo sacro Telo avvolto dal mistero, considerato da molti una reliquia dello stesso Gesù Cristo, ha sempre interpellato la persona umana, la ragione e la fede di chi desidera approfondire il messaggio spirituale che da essa promana, di chi conduce ricerche sulla sua natura fisica e sulla sua attendibilità storica, divenendo un segno privilegiato del rapporto tra scienza e fede.
n un quadro antropologico-teologico, originale e suggestivo, e che non trova riscontri nel resto del Nuovo Testamento, l’Apocalisse mostra un’attenzione e una passione tutta particolare per l’uomo. Tale quadro viene esposto nel libro presente in tre parti consecutive. Nella prima parte vediamo come l’uomo è guardato dall’autore dell’Apocalisse da vicino, scrutato nelle sue caratteristiche personali, seguito nel tragitto complesso che lo porta dall’impatto attuale nella storia al traguardo escatologico. È un lancio, animato dallo Spirito, verso Cristo e verso Dio. Nella seconda parte viene presentato l’uomo che, “divenendo nello Spirito”, è capace, nei riguardi di Cristo e di Dio, di una nuova conoscenza e di una reciprocità crescente, che riesce a raggiungere anche il livello dell’esperienza mistica. C’è anche un lancio sul piano orizzontale. L’uomo dell’Apocalisse sta tra cielo e terra, ma, nella terza parte, viene visto in contatto diretto con la storia. Coinvolto in un impegno morale articolato, egli dovrà leggere accuratamente i segni del suo tempo, per trarne quelle conseguenze operative che modelleranno poi la sua mediazione sacerdotale, espressa nella preghiera, nella testimonianza e nella profezia. L’uomo dell’Apocalisse è racchiuso in ciascuno di noi. Coinvolgendoci, con slancio e con gli occhi puntati su Cristo Crocifisso-Risorto, nel processo creativo e redentivo in atto – viene in mente “la creazione” di M. Chagall, riportata in copertina –, realizzeremo adesso il meglio di noi, per raggiungere poi lo stupore del faccia a faccia con Dio.
Ugo Vanni, gesuita, insegna esegesi del Nuovo testamento nella Pontificia
Università Gregoriana e nel Pontificio Istituto Biblico di Roma. E' specialista dell' Apocalisse e delle lettere di san Paolo. Ha pubblicato molti libri e numerosissimi articoli scientifici o di alta divulgazione.
La lectio divina, proposta e insegnata dai Padri della Chiesa, è la via maestra per incontrare la Parola nelle parole. “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Romani 8, 35). È questa la meta della lectio divina: scoprire che la Parola mi ama, mi sostiene, mi manda. Una proposta di lectio divina per l’Anno Paolino, per aiutare gli universitari a scoprire la gioia di “essere amati da Dio”.
Fin dall'inizio la comunità cristiana si è preoccupata di fare eco al vangelo non solo attivando l'ascolto, ma anche la visione, perché quanto veniva detto all'orecchio fosse scrutato con l'occhio interiore, cioè con un vedere profondo e meditato. Questo libro, scritto a due mani da Lidia Maggi e Dario Vivian, vuole rispondere a tale esigenza accostando il commento biblico del testo evangelico ad una lettura teologica dei mosaici di Monreale, che illustrano il racconto dei due discepoli di Emmaus.