
Ricordo autobiografico dello scrittore che racconta di sé bambino e giovinetto, sullo sfondo di una Palestina che non c'è più e in cui ebrei e arabi vivevano insieme.
"Tutto ciò che ho amato" narra di amori difficili e amari, di tradimenti, gelosie e vendette, e delle ferite che lasciano nell'anima dei protagonisti. Paul è diviso fra i genitori divorziati e costantemente angosciato dal timore di perderli e diventare orfano. Dal padre pittore assorbe il tormento interiore del grande artista, mentre la madre gli insegna il gusto dell'amore e il dolore del tradimento. Solitario, è affascinato dalla vivacità della giovane ucraina che si prende cura di lui, ma sente anche l'anelito verso una religiosità che trascenda il confine fra ebraismo e cristianesimo. Paul, dapprima intimamente legato alla madre, gioiosa e vitale, in seguito al nuovo matrimonio e alla conversione della donna si trasferisce in casa del padre, affascinante figura di artista tormentato, sempre pronto a lottare coi demoni dell'ispirazione e con gli antisemiti. Nell'Europa degli anni trenta l'antisemitismo crescente inquina e distrugge i sogni degli ebrei assimilati, che hanno abbandonato la tradizione dei padri per aprirsi alla cultura e alla religione della maggioranza.
Il libro presenta in modo accessibile i principali temi del buddismo, visti nella loro dimensione filosofica e psicologica, ma anche nella loro evoluzione storica e nelle loro diverse declinazioni geografiche.
Jean Markale parte da una presentazione della monumentale cattedrale di Chartres, uno dei maggiori templi della cristianità, sia dal punto di vista architettonico sia per la ricchezza artistica degli ornamenti, sia per il suo valore simbolico. In seguito l'autore si avventura in una serie di quesiti che collegano l'edificio all'enigma dei druidi. Chi è infatti la misteriosa Virgo Paritura che questi avrebbero venerato, nell'area che ora corrisponde alla cripta, in una grotta o all'aria aperta? Non è forse Notre-Dame de Sous-Terre, immagine della madre universale e della dea delle origini, identificata infine dai cristiani con l'Immacolata Concezione?
L'11 settembre 2001 ha aperto scenari geopolitici inattesi e angoscianti. Gli attentati di al Qaeda recano un secco messaggio: l'Occidente divenuto egemone sulla Terra può essere vinto col terrore, odierna modalità del duro conflitto che da secoli oppone cristiani e musulmani, di cui Alberto Leoni ricostruisce la storia, dalle guerre arabo-bizantine ai giorni nostri, situando il confronto strategico-militare (battaglie, assedi, strategie) entro i sistemi di valori propri delle due civiltà . Emerge una verità : i cristiani d'Europa hanno combattuto guerre sanguinosissime contro l'Islà m per non perdere la propria identità e difendere, con la fede, la libertà e la dignità della persona a vantaggio dell'umanità . Essi commisero certo atti atroci, ma, osserva Luigi Negri nella Prefazione, non è rintracciabile una teoria cristiana che giustifichi la violenza e ne faccia strumento del proprio rapporto con quelli che non credono (pp. 448).
Il moltiplicarsi delle sette, oggi, fa parte del panorama religioso dell'Occidente. Questo fenomeno pone evidentemente dei problemi alla società e alle Chiese. Questo libro offre una panoramica completa del mondo multiforme delle sette. Dal punto di vista sociologico e teologico, vengono indicate tipologie, origini, orientamenti, provenienze (esoteriche, gnostiche, di tipo orientale) e le principali caratteristiche.
Dopo la guerra ha ricevuto i ringraziamenti delle più alte autorità del mondo ebraico per quanto aveva fatto in favore dei perseguitati. Quando si è spento, il 9 ottobre 1958, il mondo lo ha pianto come un grande Papa. Oggi invece è accusato di essere moralmente responsabile dell'Olocausto. Come nascono i famosi "silenzi" di Pio XII? Una sua plateale scomunica lanciata contro Hitler avrebbe fermato l'orribile "soluzione finale"? Davvero questo pontefice è stato indulgente verso il nazismo? Testimonianze e documenti, raccolti nel volume, aiutano a trovare risposta a queste e altre domande, svelando una verità che fa vacillare il castello di accuse costruito sulla figura di Eugenio Pacelli.