
Quest'opera dell'ascetica cristiana attribuita a Tommaso da Kempis, è proposta in quattro libri: il primo sollecita il ritorno al primato assoluto della carità, la conformità a Cristo, il distacco dalle cose visibili; l'obbedienza, la contrizione. Il secondo insiste sulla inevitabile necessità della sofferenza per entrare nel regno di Dio. Nel III e nel IV libro il genere letterario muta e diventa dialogo tra il discepolo e il Signore.
Questa indagine sulle origini cristiane abborda la materia non per tematiche teologiche ma percorrendo passo passo e per ambiti geo-culturali l'itinerario del movimento iniziato in terra d'Israele da Gesù di Nazaret e proseguito attraverso le varie tappe della sua prima espansione in ambito giudaico e soprattutto greco-romano, andando alla scoperta dei vari gruppi che si sono man mano costituiti nel suo nome. I cinque sostantivi del sottotitolo potrebbero anche essere formulati meno astrattamente con altrettanti interrogativi: chi? quando? dove? in che modo? con quali contenuti? L'interrogativo di fondo sul "perché" è sempre latente e permea tutti gli altri. L'esposizione offre una sintesi dei dati e delle problematiche in questione invitando ad approfondimenti ulteriori di quello che rimane un arazzo dai molteplici intrecci la cui tessitura non è ancora terminata.
attraverso le omelie di giovanni crisostomo viene qui ricostruita la dottrina e la pastorale matrimoniale di questo dottore e padre della chiesa. Il crisostomo non e`un teologo speculativo, ma un pastore. La sua dottrina sul matrimonio h espressa nelle numerose omelie. Il metodo esegetico del grande vescovo si ispira alla scuola di antiochia: si attiene al testo e lo spiega. Si puo`ricavare dalla sua opera pastorale una spiritualita che risponde a tutti gli stati di vita con particolare attenzione alla quotidianita. Secondo il crisostomo e`nella famiglia che sboccia il vero amore degli sposi tra loro e l'amore dei fig li. Puo`conformandosi alla tradizione di una societa che subordina la donna all'uomo, egl i trova nella teologia paolina la giusta misura di una reciprocita di premura e di amore, fondando i rapporti tra l'uom o e la donna su quelli tra il
Tra l'abbondante letteratura dedicata alla poliedrica figura di Edith Stein soprattutto dopo la sua canonizzazione nel 1998 da parte di Giovanni Paolo II - sono pochi gli studi che hanno affrontato il suo pensiero in prospettiva teologico-fondamentale, individuando la linea di continuità che lega le ricerche filosofiche prima della conversione e quelle successive relative alla metafisica e ai commenti delle opere dei grandi mistici carmelitani Teresa d'Avila e san Giovani della Croce, Tiziana Caputo ricostruisce in modo originalissimo con metodo storico-genetico e con un approccio teologico-fondamentale l'itinerario intellettuale che porta Edith Stein dallo studio della fenomenologia alla filosofia cristiana da Agostino a Tommaso, fino all'approfondimento dell'esperienza mistica. Tre vie che si rivelano come altrettante vie a Dio e che questo volume presenta in una analisi che offre un contributo a disegnare il sofferto itinerario di ricerca della verità da parte della Stein fino al sovranamente personale incontro con il Dio cristiano.
Con questo Libro l'autrice si propone di esaminare la validità delle ragioni del pensiero filo-protestante. Lo fa a partire dai documenti, analizzando da vicino gli scritti di Lutero - anche quelli che stampa e manuali guardano con serena distanza -, puntando a far emergere le idee forti del credo luterano a partire dall'analisi puntuale dei testi. L'autrice non si occupa del Lutero privato perché il fondatore della riforma e' un uomo pubblico e le sue idee, le sue azioni ed i suoi scritti hanno provocato enormi ricadute, con implicite, quanto logiche ed inesorabili, conseguenze. Da questo lavoro emerge una verità scomoda e non raccontata dalla storiografia ufficiale, una verità a tinte forti che mette in risalto le incongruenze e gli aspetti meno conosciuti del pensiero di Lutero e della riforma.
Nel 1517, cinquecento anni fa, Lutero affisse al portale della chiesa del castello di Wittenberg le 95 tesi sulle indulgenze che diedero l'avvio alla Riforma protestante. Appena tre anni dopo, pubblicò le altre due opere contenute in questo volume: De liberiate Christiana e De captivitate Babylonica Ecclesiae praeludium. Solo tre anni, ma il mondo era cambiato: Roma aveva pronunciato la sua condanna definitiva e Lutero esprimeva in modo virulento il proprio dissenso, rivendicando l'esclusiva necessità della fede e la sua libertà di cristiano di fronte a un papato esecrabile. La denuncia contro la Chiesa, la caccia al denaro, la corruzione della dottrina, il mercato delle indulgenze si affiancano a un concentrato di questioni teologiche tanto vaste da suscitare ancora oggi interrogativi profondi.
Breve indagine sull'"eresia" nei primi cinque secoli, periodo in cui la chiesa delle origini andava definendosi attraverso dibattiti teologici tanto cruciali quanto animati.In tale contesto, i primi "eretici" non erano attentatori della fede mandati al rogo da una pre-esistente chiesa ufficiale, bensì credenti le cui interpretazioni del messaggio di Gesù vennero poi escluse dalla dottrina che si andava affermando.
Dovete leggere e ascoltare le Scritture divine con desiderio tale che nelle vostre case e dovunque siate possiate parlarne e istruirne gli altri.
La figura di Cesario d’Arles si staglia tra le più luminose della Gallia meridionale nel travagliato periodo della prima metà del vi secolo. Presbitero a Chalon-sur-Saône, poi monaco a Lérins, abate ad Arles e infine vescovo della prestigiosa sede della prefettura delle Gallie, Cesario non si stancherà mai di predicare la Parola a tempo e fuori tempo, preoccupato unicamente che il messaggio evangelico potesse dilatarsi fino a raggiungere uomini e donne di ogni condizione sociale. Profondo conoscitore delle Scritture e delle opere dei padri, si dà cura di sminuzzare il pane della Parola per il popolo di Dio, convinto com’è che il Vangelo sia l’unico cibo solido capace di sostenere l’uomo nel suo pellegrinaggio verso il Padre. Alcuni tra i suoi numerosi sermoni vengono qui ripresentati nella schietta genuinità di un linguaggio che sa toccare il cuore di ciascuno con la sua evangelica semplicità.
L'opera, presentata per la prima volta in traduzione dall'originale medio olandese, rivela le linee di fondo della spiritualità del mistico del Brabante J. van Ruusbroec, orientata all'eucaristia. Alla sua luce si percepisce il mistero dell'infinito amore di Dio che si comunica in Cristo. E nell'abbraccio divino che ci riempie di gioia indicibile, il Padre e il Figlio, nello Spirito santo, stringono tra le loro braccia l'anima trasformata ed essa, senza perdere la sua essenza umana, passa nella beatitudine sovraessenziale.

