
Carlo Acutis affermava che «il Rosario è la scala più corta per salire in cielo»! Egli nutriva, infatti, una profonda devozione mariana ed era sempre fedele alla recita del Rosario, che considerava l’«appuntamento più galante della sua giornata».
Michele Munno, in questo Rosario con il beato Carlo Acutis, propone per ogni mistero i testi di uno stesso evangelista: Luca per i misteri della gioia e per quelli della gloria, Giovanni per quelli della luce e Matteo per quelli del dolore, in modo che la preghiera mariana guidi, sempre più profondamente, l’orante nella conoscenza del Vangelo, che è Gesù. Per la stessa ragione, ogni mistero, per richiamare i “gradini” di questa “scala del paradiso”, è strutturato in tappe: Ascoltiamo, Meditiamo con il beato Carlo, Preghiamo, Contemplazione.
Recitando il Rosario in compagnia di Carlo desideriamo anche noi salire i gradini della scala che porta al cielo!
Il Libro blu di don Stefano Gobbi è un libro in cui la Madonna ci aiuta a leggere, capire e vivere il libro dell’Apocalisse. È un libro che capisce chi ha fede, chi ha Maria per madre e maestra. L’unica chiave per aprire il libro dell’Apocalisse è Maria. È l’esplicitazione del libro dell’Apocalisse fatta dalla Madonna ai sacerdoti: come Gesù parlava alle folle e poi in privato ai discepoli spiegava meglio perché fossero poi maestri, così la Madonna è venuta a preparare quei sacerdoti che a lei si consacrano. A loro spiega bene cosa succede, perché e cosa devono fare. È perciò anche il libro della speranza perché parla di vittoria. Il libro contiene i principali messaggi profetici che la Madonna ha donato a don Stefano Gobbi.
Sei Marta tutte le volte che suona il corriere e tu sei in pigiama con un nido di cicogne in testa. Sei Marta tutte le volte che si presenta un'amica disperata e il tuo lavello sembra una partita di "Tetris" e il pavimento è un tappeto di Lego. Sei Marta quando Gesù bussa alla tua porta, alla tua giornata già piena di cose da fare e punti della "to do list" inevasi. Ciononostante lo fai entrare, sperando non faccia caso al disordine o al fatto che non hai niente da offrire se non ritagli di tempo e un Rosario da sgranare, tra una ceretta e una cena da preparare.
La chiesa nella sua bimillenaria storia ha dovuto affrontare molte terribili epidemie.
In ogni frangente ha sempre avuto grandi figure come guide che hanno sostenuto la fede del popolo, su tutte Papa Gregorio Magno e san Carlo Borromeo.
Questa proposta che si inserisce nella collana “MEDICINE” per La salute dell’anima vuol riaffermare come la preghiera sostenuta dalla fede può ottenere anche la guarigione dalle malattie e la cessazione delle epidemie.
La confezione contiene:
* Libretto con preghiere in tempo di epidemia e l’esempio di santi nei tempi di epidemia.
* Immaginette con i santi che hanno vissuto in prima linea l’emergenza di un’epidemia.
* Oggetto: la Corona del santo Rosario
Data di scadenza: senza limiti
Si consiglia un uso quotidiano
Prima dell’uso leggere bene il foglio illustrativo.
L’ora della Madre tra fede e lacrime
In questo libro siamo invitati ad accostarci a Maria nell’ora più dura della sua vita terrena, nel dolore più acuto del suo cuore di madre. Maria sta davanti al sepolcro del Figlio morto, distrutta dal dolore più grande che può capitare ad un essere umano e sostenuta dalla promessa che il Figlio risorgerà. In questa terribile “ora della Madre” fede e lacrime si mescolano e s’intrecciano: le lacrime cercano conforto dalla fede, ma nessuna fede può trattenere simili lacrime.
L’augurio è che la lettura di queste pagine in compagnia della Madre possa offrire aiuto per crescere nella fede quando ci travolge il dolore; per trovare il modo di trasfigurare questo dolore e alimentare così una speranza nuova.
Nei giorni 27-29 settembre 2018 si è svolto, presso il Santuario Maria Madre della Chiesa di Jaddico (BR), il IV Convegno di Mariologia Carmelitana organizzato da entrambe le famiglie carmelitane. L’iniziativa di tali Convegni ha una sua storia partita proprio da questo santuario nel 2012 quando vi fu celebrato il primo sui tratti mariani più tipicamente carmelitani. Ad esso ne sono seguiti due celebrati nel 2014 a Sassone (Roma) e nel 2016 a Maddaloni (CE), ognuno con una tematica propria del carisma mariano dell’Ordine dei Carmelitani, in un’ottica di progressiva specificazione. Il tema trattato in questo IV Convegno è di grande interesse e assai importante per vari motivi. In primo luogo, perché l’immagine, l’icona, la rappresentazione del sacro hanno provocato sempre nella storia delle religioni una certa controversia, in molte occasioni non esente da violenza. Di fronte all’abbondanza e all’esuberanza delle immagini di alcune religioni, che potremmo definire politeiste (da alcune tradizioni orientali fino alla religione greco-romana), il monoteismo ha teso a pensare che il divino non è, per definizione, rappresentabile. Dio è al di sopra di qualsiasi espressione umana, di qualunque immagine e persino di qualsiasi nozione (si pensi alla teologia apofatica più radicale). Perciò, quando rappresentiamo Dio, il sacro, il divino, creiamo idoli che, in ultima analisi, finiscono col separarci da quello che vorremmo rappresentare. In secondo luogo, il tema trattato è fondamentale perché viviamo in un’epoca davvero “iconica”: siamo immersi nella cultura dell’immagine. I moderni metodi informatici hanno relegato in un secondo piano molte forme di comunicazione tradizionali. Il messaggio breve, abbreviato, talvolta ridotto ad immagini, a dubbiose trascrizioni fonetiche o a parole sconnesse è il linguaggio più abituale tra i nostri giovani. C’è chi vede questo processo con un forte pessimismo, come un ritorno alla barbarie o un regresso ai geroglifici, con conseguenze incalcolabili per l’espressione scritta e orale; c’è poi chi, al contrario, lo vede come un ventaglio di nuove forme di espressione, di maggiori possibilità di divulgazione culturale e di nuove manifestazioni artistiche e letterarie e, perché no, di nuovi linguaggi. In ogni caso, e quale che sia la valutazione di questo processo culturale in cui viviamo, non c’è dubbio che la riflessione teologica (la catechetica, la spiritualità, la missiologia e persino la teologia sistematica) non può eludere questo tema e deve riconsiderare il senso e la missione dell’immagine nella trasmissione della fede. Né la vita religiosa in generale, né il Carmelo in particolare, possono eludere questa riflessione così necessaria al momento di prendere in considerazione la propria missione.
Il volume raccogli alcuni scritti di S. Massimiliano Kolbe e contiene in appendice la Novena di Pentecoste. «Quando il fuoco dell'amore si accende, non può trovare posto nei limiti del cuore, ma divampa al di fuori, incendia, divora, assorbe altri cuori. Conquista anime sempre più numerose al proprio ideale: all'Immacolata!» (S. Massimiliano Kolbe).
“... come la Sovrana Signora vinse il suo Creatore ed inanellandolo colle sue catene d’amore lo tirò dal Cielo in terra per fargli formare il Regno della Redenzione, così la corona dolce e potente del suo Rosario la farà di nuovo vittoriosa e trionfatrice presso la Divinità, di conquistare il Regno del Fiat Divino per farlo venire in mezzo alle creature”
(Libro di Cielo, volume 25, 7 ottobre 1928).
Tutti conoscono le apparizioni della Vergine Maria a Lourdes, Fatima, La Salette, Guadalupe ecc. Quasi nessuno invece conosce le apparizioni di Laus, avvenute in Francia a partire dal 1664. Eppure si tratta di apparizioni ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Il motivo è forse che a Laus non furono dati dei messaggi per l’umanità intera, non vi furono profezie o fenomeni eclatanti come il sole rotante a Fatima o come l’immagine miracolosa del mantello a Guadalupe. Avvenne però qualcosa di più straordinario: la Madonna apparve per 54 anni consecutivi alla stessa persona, la venerabile Benedetta Rencurel. Cosa mai successa nella storia della Chiesa. La Vergine plasmò questa semplice creatura perché divenisse una perfetta cristiana.
Il messaggio di Laus altro non è che la veggente stessa, la sua vita. Diventò penitente, mistica, maestra di vita ascetica e spirituale, insegnando agli altri il segreto della santità.
A Laus la Madonna ha lasciato due segni: l’olio con il quale benedire, tuttora a disposizione dei pellegrini, e il profumo che sovente si avverte nei luoghi dove avvennero le apparizioni.
Padre Serafino Tognetti è un monaco sacerdote appartenente alla “Comunità dei figli di Dio”, fondata da don Divo Barsotti. Nato a Bologna nel 1960, ha compiuto studi scientifici nella sua città e si è laureato in Scienze agrarie. A venticinque anni è entrato nella Comunità monastica a Settignano (Firenze) e ha compiuto gli studi teologici a Firenze, fino al sacerdozio (1990). Nel 1995 è stato nominato Superiore Generale della Comunità, come primo successore dello stesso don Divo Barsotti, carica che ha mantenuto fino al 2009.
Ha condotto per anni una rubrica di spiritualità per Radio Maria ed è stato chiamato in varie parti d’Italia come predicatore di esercizi spirituali per religiosi, laici, seminaristi, sacerdoti e vescovi. Tra i suoi testi segnaliamo, tra gli altri, la prima biografia su don Divo Barsotti: Divo Barsotti, il sacerdote, il mistico, il padre, tradotto in più lingue, e i testi di spiritualità: La preghiera; Meditazioni sull’Eucaristia; Il matrimonio perfetto; Padre Pio santo eremita; Il Santo Rosario.
Negli ultimi anni si è dedicato soprattutto alla Vergine Maria scrivendo, tra gli altri, un testo sulla Madonna (che porta il titolo La Vergine Maria) e uno su Giacinta, la piccola santa veggente di Fatima (che porta il titolo Giacinta) dove si traccia, forse per la prima volta, il suo profilo spirituale di sorprendente levatura.
Attualmente padre Tognetti vive nell’eremo Casa San Sergio, sulle pendici dei colli fiorentini, dove visse, operò e morì don Divo Barsotti, qui sepolto nella cappella.
Dal 18 giugno del 1961 al 13 novembre 1965 la Madonna e l’Arcangelo Michele sarebbero apparsi tantissime volte nel paesino spagnolo di San Sebastian di Garabandal nella diocesi di Santander a quattro bambine allora tra gli 11 e i 12 anni.
Su queste apparizioni, su cui la Chiesa cattolica mantiene un grande riserbo, sono tuttavia stati pubblicate molti libri in varie lingue. Ultimamente nel 2018 è stato prodotto anche un film spagnolo: “Garabandal solo Dios sabe”. Dal 15 agosto 2020 si può visionare gratuitamente in italiano su YouTube.
Il messaggio di queste apparizioni invita alla conversione ma contiene anche un crudo avvertimento: senza conversione ci sarà un castigo. è come una ultima opportunità di conversione e preparazione a quel trionfo del Cuore Immacolato di Maria predetto a Fatima e confermato da Medjugorje.
Marcello Stanzione nato a Salerno nel 1963 è parroco del comune di Campagna (SA). E’ uno dei maggiori studiosi nel campo della Angelologia con decine di pubblicazioni sia nella letteratura che nella musica. Ogni anno all’inizio di giugno anima un convegno internazionale di Angelologia.
Una lode che affonda le sue radici nel XII secolo, che si prega ancora oggi al termine del Rosario e che i monaci cantano a fine Compieta. Le pagine di questo piccolo, prezioso libro aiutano a gustarne la ricchezza spirituale e la bellezza delle immagini. Una lettura da centellinare e meditare nel silenzio del proprio cuore.
Nostra Signora del Laus (che in lingua occitana significa Nostra Signora del Lago), è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito alle apparizioni che ebbe per ben 54 anni, tra il 1664 e il 1718, la pastorella francese Benedetta Rencurel, prima presso Saint-Étienne-le-Laus, suo paese natale, poi presso Laus, dove ora sorge il santuario. Benedetta - una semplice pastorella - non sapeva né leggere né scrivere, ma a lei la Madre di Dio affida un messaggio importante nel periodo in cui in Europa infuriavano le cosiddette guerre di religione: un invito alla conversione dei peccatori e a sperimentare nella misericordia di Dio la riconciliazione. Oltre alla Vergine, Benedetta vede anche gli angeli, in particolare il suo angelo custode sempre accanto a lei, incontra anche molti santi e ha esperienze mistiche come la visione del Paradiso. Tra il 1669 e il 1684 vede ben 5 volte Cristo crocifisso, e con Lui vive una crocifissione mistica ogni venerdì per parecchi anni. Vive anche prove come attacchi spirituali e fisici da parte del demonio e la mancata considerazione per 20 anni da parte di sacerdoti di tendenza giansenista.