
Il Capitolo ottavo della Esortazione Apostolica Post Sinodale Amoris laetitia è intitolato "Accompagnare, discernere e integrare la fragilità". Questa parte del documento non è molto ampia e, forse a motivo del contenuto e anche della forma, questo capitolo è stato giudicato o con un certo sfavore o con un certo riserbo. Per tale motivo, l'intento di queste pagine è quello di prendere in considerazione il prezioso testo del capitolo per cercare di coglierne il ricco messaggio dottrinale e pastorale.
Il presente documento propone alcuni nuovi sviluppi rispetto al percorso formativo proposto dalla Ratio Fundamentalis del 1970. La formazione iniziale viene articolata in varie tappe: propedeutica, degli studi filosofici o discepolare, degli studi teologici o configuratrice, pastorale o di sintesi vocazionale. Gli orientamenti contenuti sono di vario genere – teologico, spirituale, pedagogico, canonico – vere e proprie norme, che ripropongono quelle del Codice di Diritto Canonico e determinano più precisamente i modi da osservarsi nella loro applicazione. All’interno di questa Ratio Fundamentalis, come già in quella del 1970, si trova anche l’Ordo Studiorum, che comprende un elenco indicativo delle materie che devono essere parte del corso di studi dei seminaristi, nelle sue diverse fasi, all’interno della più ampia formazione intellettuale.
Il presente volume contiene le riflessioni del Cardinale Sistach sull'Amoris laetitia al fine di contribuire alla valorizzazione della ricchezza dei contenuti donati da Papa Francesco e dal lavoro pastorale che ci ha lasciato come Pastore di tutta la Chiesa. Le riflessioni di Sua Eminenza nascono a seguito della sua partecipazione alle due assemblee sinodali nell'ottobre 2014 e nell'ottobre 2015. Gli interventi e i documenti di quelle assemblee sono rintracciabili all'interno dell'Esortazione che raccoglie i contributi dei due Sinodi sulla famiglia e altre considerazioni capaci di «orientare la riflessione, il dialogo e la prassi pastorale sul matrimonio e la famiglia e, allo stesso tempo, offrire coraggio, stimolo ed aiuto alle famiglie nel loro impegno e nelle loro difficoltà».
Viviamo in un tempo in cui la nozione di dono non interpella più solamente la sfera morale, spirituale dell'uomo, ma anche quella sociale, politica, economica. Una nuova prospettiva è ora possibile: il superamento dell'homo oeconomicus mediato dall'avvento dell'homo donans, per cui il profitto non esclude il dono e l'affermazione dei diritti individuali non soffoca la ricerca del bene comune. Oggi non solo in ambito religioso si parla di fraternità come principio socio-economico, basato su quattro valori: libertà, gratuità, relazione, bene comune. La Dottrina sociale della Chiesa sviluppa il suo discorso sulla realtà dell'uomo e del mondo risalendo alle radici antropologiche di tali principi, offrendo una sua lettura dei tempi attuali, incoraggiando uomini e donne di buona volontà a realizzare i cambiamenti necessari alla trasformazione delle ingiustizie sociali ed economiche che affliggono l'umanità. Oggi è sempre più chiaro che si può avere un enorme capitale economico, eppure essere poveri di capitale umano, sociale, ecologico. È pure evidente che abbiamo bisogno di felicità pubblica fatta di relazioni e di reciprocità più che di produttività: la relazione fraterna, anche in economia, mette al primo posto la cooperazione con il suo spirito prevalente sulla competizione. È sempre più chiaro che la somma degli interessi, individuali e nazionali, non corrisponde affatto al bene comune, così come il PIL (prodotto interno lordo) non equivale affatto al BeS (benessere equo solidale), perché il PIL è legato al concetto di efficienza (bene materiale), mentre il BeS a quello di felicità (bene relazionale). Questa verità si va facendo strada anche nella mente dell'uomo comune, nel tempo di maggiore espansione del comportamento consumistico di massa, fortemente legato all'incremento della produttività. Toccato il fondo, l'uomo riscopre oggi il valore economico dell'atto gratuito del dono, che, secondo il principio di reciprocità, non deve rispondere necessariamente alla legge di proporzionalità (come nello scambio): si dona secondo la possibilità; si riceve secondo le necessità. Se noi ci dirigeremo verso una ecologia integrale dell'uomo e della terra, questa sarà la nuova bussola dell'agire umano.
Uno degli effetti dell'attuale pontificato è la rinascita d'interesse per la dottrina sociale della chiesa, presentata con il taglio universalistico, proprio di papa Francesco. Il presente compendio, che rappresenta una sintesi del trattato Introduzione alla dottrina sociale della Chiesa, è stato pensato come uno strumento di larga diffusione del pensiero sociale cristiano, ed è dedicato in primo luogo ai movimenti e alle associazioni giovanili. Ma non solo a loro. Sotto forma di dieci lezioni, infatti, l'autore espone e approfondisce, alla luce degli insegnamenti sociali della chiesa, alcuni tra gli argomenti fondamentali, oggi maggiormente in discussione sia nel mondo cattolico, sia in ambienti di cultura laica. Il libro, perciò, è particolarmente indicato per impostare un "breve corso" di dottrina sociale, aperto a tutti i "pensanti", credenti o non credenti, in ambienti parrocchiali o nei numerosi circoli di studio e di cultura o per un ciclo organico di conferenze.
Da Pio IX a Francesco, dall'unità d'Italia ai giorni nostri: "La Civiltà Cattolica", la più antica rivista italiana ancora attiva, ha accompagnato tutte le fasi della storia moderna del nostro Paese e della Chiesa. Nata nel 1850 da un gruppo di gesuiti desiderosi di parlare della "cultura viva", vicina ai problemi del popolo e avversa alle divisioni tra credenti e non credenti, la pubblicazione ha mantenuto in tutti questi anni un vincolo particolare di amore con la Santa Sede, di cui ha condiviso e interpretato, con il coraggio e l'audacia propri della Compagnia di Gesù, gli intenti apostolici e le azioni a sostegno della fede. Il libro raccoglie gli scritti e i discorsi dei pontefici in occasione delle udienze con il Collegio degli Scrittori della Rivista, dando vita a uno straordinario viaggio nei diversi pontificati attraverso le parole dei Papi che si sono succeduti, in un dialogo aperto, pieno, cordiale e rispettoso sulla realtà del nostro tempo.
«Se tu conoscessi il dono di Dio» (Gv 4,10). Sono parole che Gesù rivolge alla samaritana, in uno degli episodi più belli e sorprendenti del vangelo. Normalmente erano gli altri, uomini e donne, che andavano a cercare Gesù, per incontrarlo, per farsi battezzare, per ascoltare le sue parole, per farsi guarire nel corpo e nel cuore... Qui invece è Gesù che desidera incontrare lei. Si potrebbe anche dire che ha bisogno di lei, tanto che le chiede dell'acqua, la cosa più preziosa in quella terra bruciata dal sole e per di più nell'ora più calda del giorno («Era circa mezzogiorno»). «Lo Spirito Santo» - ci ha ricordato Papa Francesco - «è il dono di Dio per eccellenza, è un regalo di Dio e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali». So che, insieme ai vostri sacerdoti e ai catechisti, nel Cammino dei 100 giorni, avete lavorato proprio sui doni dello Spirito Santo. Voi perciò, carissimi ragazzi e ragazze, avete cominciato a conoscere il dono di Dio.
In questo volume sono presentati i testi delle lezioni di un corso pubblico di approfondimento sull'enciclica Laudato Si' di papa Francesco (24 maggio 2015), che è stato organizzato dalla Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana nell'anno accademico 2015-2016. Le lezioni avevano cadenza mensile e ciascuna di queste vedeva coinvolti tre docenti: il primo ad introdurre il capitolo oggetto di studio in quel giorno (per un totale di sette appuntamenti), il secondo, di volta in volta diverso, che proponeva la propria riflessione e il terzo, anch'egli di volta in volta diverso, che sulla base della relazione precedente offriva spunti per il dibattito con quanti erano presenti in aula. Il lettore allora troverà in questa pubblicazione, più che un commento puntuale ai contenuti dell'enciclica, differenti chiavi di lettura di alcuni suoi aspetti, quelli che più hanno interessato la sensibilità e le competenze dei docenti coinvolti nelle varie lezioni. Ne otterrà un quadro dell'enciclica variegato e stimolante, tanto per la riflessione personale, quanto per lo studio e la proposizione di argomenti su cui dibattere - come la cura dell'ambiente, l'ecologa integrale, l'etica del "tutto è connesso" - attuali ed essenziali per il futuro dei popoli e delle nazioni.
«Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,11): ecco il progetto di Dio per gli uomini e le donne di ogni tempo e dunque anche per tutti i giovani e le giovani del III millennio, nessuno escluso. Annunciare la gioia del Vangelo è la missione che il Signore ha affidato alla sua Chiesa. Il Sinodo sulla nuova evangelizzazione e l'Esortazione Apostolica Evangelii gaudium hanno affrontato come compiere questa missione nel mondo di oggi; all'accompagnamento delle famiglie incontro a questa gioia sono stati invece dedicati i due Sinodi sulla famiglia e l'Esortazione Apostolica Postsinodale Amoris laetitia. In continuità con questo cammino, attraverso un nuovo percorso sinodale sul tema: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale», la Chiesa ha deciso di interrogarsi su come accompagnare i giovani a riconoscere e accogliere la chiamata all'amore e alla vita in pienezza, e anche di chiedere ai giovani stessi di aiutarla a identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la Buona Notizia. Attraverso i giovani, la Chiesa potrà percepire la voce del Signore che risuona anche oggi. Come un tempo Samuele (cfr. 1Sam 3,1-21) e Geremia (cfr. Ger 1,4-10), ci sono giovani che sanno scorgere quei segni del nostro tempo che lo Spirito addita. Ascoltando le loro aspirazioni possiamo intravvedere il mondo di domani che ci viene incontro e le vie che la Chiesa è chiamata a percorrere. La vocazione all'amore assume per ciascuno una forma concreta nella vita quotidiana attraverso una serie di scelte, che articolano stato di vita (matrimonio, ministero ordinato, vita consacrata, ecc.), professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc. Assunte o subite, consapevoli o inconsapevoli, si tratta di scelte da cui nessuno può esimersi. Lo scopo del discernimento vocazionale è scoprire come trasformarle, alla luce della fede, in passi verso la pienezza della gioia a cui tutti siamo chiamati. La Chiesa è consapevole di possedere «ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste» (Messaggio del Concilio Vaticano II ai giovani, 8 dicembre 1965); le ricchezze della sua tradizione spirituale offrono molti strumenti con cui accompagnare la maturazione della coscienza e di un'autentica libertà. In questa prospettiva, con il presente Documento Preparatorio, si dà avvio alla fase della consultazione di tutto il Popolo di Dio. Il Documento ' indirizzato ai Sinodi dei Vescovi e ai Consigli dei Gerarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, alle Conferenze Episcopali, ai Dicasteri della Curia Romana e all'Unione dei Superiori Generali ' termina con un questionario. È prevista inoltre una consultazione di tutti i giovani attraverso un sito Internet, con un questionario sulle loro aspettative e la loro vita. Le risposte ai due questionari costituiranno la base per la redazione del Documento di lavoro o Instrumentum laboris, che sarà il punto di riferimento per la discussione dei Padri sinodali. Questo Documento Preparatorio propone una riflessione articolata in tre passi. Si comincia delineando sommariamente alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e prendono le loro decisioni, per proporne una lettura di fede. Si ripercorrono poi i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa sente di offrire ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione. Infine si mettono a tema gli snodi fondamentali di una pastorale giovanile vocazionale. Si tratta quindi non di un documento compiuto, ma di una sorta di mappa che intende favorire una ricerca i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale.
«La Chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Fate sentire il vostro grido, lasciatelo risuonare nelle comunità e fatelo giungere ai pastori... Anche attraverso il cammino di questo Sinodo, io e i miei fratelli Vescovi vogliamo diventare ancor più "collaboratori della vostra gioia"»: così scrive Papa Francesco nella Lettera ai giovani per la presentazione del Documento preparatorio del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà nell'ottobre 2018. Oltre alla Lettera ai giovani, questo volumetto contiene: il Documento preparatorio, il Questionario per la redazione del Documento di lavoro sinodale, un invito alla lettura dei "Lineamenta" e infine due riflessioni, una a cura di mons. Erio Castellucci, vescovo di Modena-Nonantola, e l'altra di mons. Nico Dal Molin, direttore dell'Ufficio Nazionale per la Pastorale Vocazionale della CEI.
All'inizio di ottobre 2016 papa Francesco ha annunciato il tema della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà a ottobre 2018: «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». In vista di quell'appuntamento, è avviata la fase di consultazione di tutto il popolo di Dio mediante il Documento preparatorio, articolato in tre parti: I. I giovani nel mondo di oggi: descrizione di alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e fanno le loro scelte, per una lettura di fede. II. Fede, discernimento, vocazione: «i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa sente di offrire ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione». III. L'azione pastorale: tematizzazione degli elementi fondamentali per una adeguata pastorale giovanile vocazionale. Completa il documento il Questionario, le cui risposte costituiranno la base per l'Instrumentum laboris, punto di partenza del lavoro dei Padri sinodali. Il testo è «una sorta di mappa che intende favorire una ricerca i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale». Precede il documento una lettera di papa Francesco indirizzata ai giovani.