
Questo volume, nato dal cammino di animazione della Congregazione salesiana, offre spunti per un rinnovato impulso missionario sull'onda del Sinodo dei giovani tenutosi nel 2018: una "guida" per avvicinarsi alla Parola e farne la bussola del cammino pastorale. I capitoli sono introdotti da diversi autori salesiani, che commentano e analizzano un passo scelto dall'Antico o dal Nuovo Testamento e vi aggiungono una meditazione e una preghiera. Il testo è suddiviso in un'introduzione ("Il bambino/adolescente nel contesto sociale e religioso del Nuovo Testamento"), una conclusione ("Il ragazzo nel Nuovo Testamento") e quattro parti: "I giovani", "Itinerari di fede per educatori dei giovani", "Tre giovani, tre vocazioni" e "Tre modelli di discernimento vocazionale". Appendice di testi scritti da giovani provenienti da tutte le parti del mondo e presentazione di Fabio Attard, consigliere per la pastorale giovanile dei Salesiani di don Bosco.
Gli Atti della 49° Settimana sociale dei cattolici italiani, svoltasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021, riportano tutti i materiali relativi ai contenuti e agli interventi dei diversi momenti del programma, con numerosi riferimenti digitali (audio, video, profili iconografici, approfondimenti, brainstorming digitali) tramite l'inserimento di QRCode. Il volume si presenta con una dinamica di lettura multicentrica, attraverso i frammenti iniziali che introducono il lettore nei concetti chiave (pianeta, salute, lavoro, carbon free, ecologia). Al termine gli indici tematici (nomi e argomenti notevoli, luoghi), per una consultazione più agevole delle tematiche e per un approfondimento di studio.
In una società digitale e multiculturale ha ancora senso parlare di umanesimo ad ispirazione cristiana? A questa fondamentale domanda intende rispondere questo nuovo testo di insegnamento o dottrina sociale della Chiesa (= DSC). In esso si offre, in particolare, una sintesi aggiornata della DSC. Infatti, dopo la sua pubblicazione, il Compendio di dottrina sociale della Chiesa, promulgato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (2004), non è ancora stato integrato, includendo gli importanti apporti della Caritas in veritate di papa Benedetto XVI e dei documenti sociali di papa Francesco quali, ad esempio, le esortazioni apostoliche Evangelii Gaudium, Amoris laetitia, Querida Amazonia, e le encicliche Laudato sì’ e Fratelli tutti.
Questo testo di DSC si colloca al punto di sintesi di precedenti studi. Tra i suoi capitoli include pure un’ampia riflessione sui temi dell’ecologia integrale, dei nuovi mass media e delle migrazioni. Esprime l’esigenza imprescindibile di dare corpo, nella costruzione della società, alla dimensione sociale della fede, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ecclesiali. I christifideles laici, in particolare, se sono chiamati a partecipare, mediante l’assunzione di diversi ministeri, alla costruzione della Chiesa, sono pure mandati da Cristo ad annunciare il Vangelo nel mondo e a partecipare alla realizzazione della «nuova creazione».
S. Ecc. Mons. MARIO TOSO è vescovo di Faenza-Modigliana. Già Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana e Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha al suo attivo numerosi saggi e scritti. Tra le sue ultime pubblicazioni si segnalano: Welfare Society. La riforma del welfare: l’apporto dei pontefici, LAS, Roma 2013; Democrazia e libertà. Laicità oltre il neoilluminismo postmoderno, LAS, Roma 2006; Per un’economia che fa vivere tutti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2015; Per una nuova democrazia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2016; La non violenza, stile di una nuova politica per la pace, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2017; Cattolici e politica, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 20193; Ecologia integrale dopo il coronavirus, Società Cooperativa Sociale Frate Jacopa Legatoria Corti di Fabrizio, Roma 2020.
Ogni lettore dell’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco ha avvertito subito il suo stile inconfondibile. L’espressione diretta, carica di coraggio e ricca di fine intuito di fronte alle emergenze, ai problemi e alle risorse del nostro tempo è un segno di identità nel suo magistero pontificio. L’interpretazione dei testi biblici, i riferimenti degli autori e dei documenti citati, i passaggi dell’argomentazione e l’orientamento all’esercizio concreto della giustizia sono elementi caratteristici di un discorso che si rende così esplicito e accessibile, da riconoscervi il proposito del Santo Padre nella ricerca di una presenza dinamica della Chiesa nel mondo.
All’enciclica Fratelli tutti va riconosciuto il senso di attualità per entrare nella migliore comprensione delle tensioni e tendenze di questo tempo. L’enciclica attira l’interesse anche per la vasta gamma di argomenti trattati. Come comunità accademica ci siamo sentiti infatti sollecitati alla lettura del testo, ciascuno dai propri ambiti di competenza e desiderosi di ascoltare gli altri e di contribuire alla percezione della globalità.
Da qui si spiega la nostra scelta del sottotitolo: Letture transdisciplinari.
Il volume include dieci studi che propongono lavori di interpretazione, contestualizzazione, approfondimento o ricezione pratica del testo dell’enciclica, con la convinzione che la pluralità di approcci, offerti con la necessaria e sincera modestia, può giovare alla lettura del testo, al rinnovamento della prassi ecclesiale e alla speranza nelle complesse vicende di quell’umanità “senza frontiere”, che si scopre più vera, suggestiva e raggiante nel cammino della fraternità.
Cosa c’è di comune e cosa c’è di diverso nel modo di comunicare degli spagnoli, degli statunitensi, degli egiziani e dei giapponesi? Come possono comunicare tra loro e capirsi? Come un prodotto culturale – un testo letterario, un dipinto, un film – può essere compreso, apprezzato e “incorporato” all’interno di un’altra cultura? Queste domande appaiono oggi centrali nella teoria e nella ricerca sulla comunicazione poiché le questioni poste dalla comunicazione interculturale e transculturale consentono di illuminare la natura stessa della comunicazione umana. Affrontare questi temi esprime anche il senso di una responsabilità: favorire l’incontro tra le persone e le culture in un mondo sempre più interconnesso. I due autori di questo libro sono un esempio di questa sfida. Provengono da paesi diversi, parlano lingue native diverse e hanno insegnato in paesi diversi. Uno si occupa di linguistica, retorica e traduzione; l’altro di sociologia e di ricerca sui media. Realizzando questo studio transdisciplinare hanno cercato di mostrare come il dialogo e l’influsso reciproco tra le diverse discipline aiuti a comprendere meglio le dinamiche del trasferimento linguistico, comunicativo e culturale in cui l’essere della persona e l’essere della società sono sempre intrecciati.
Alberto Gil docente emerito di Teoria della traduzione presso l’Università della Saar (Germania). Docente di Linguistica e Transculturalità a Roma presso la Pontificia Università della Santa Croce e cofondatore del centro internazionale di ricerca Retorica e Antropologia che ha sede a Roma (www. rhetoricandanthropology.net/). Ha al suo attivo decenni di ricerca, pubblicazioni e docenza in linguistica, transculturalità e traduzione, come pure in teoria e pratica della comunicazione e in retorica.
Guido Gili professore ordinario di Sociologia della cultura e della comunicazione e prorettore dell’Università del Molise (Italia). Attualmente è docente di Sociologia presso la Pontificia Università Gregoriana e di Teoria generale della comunicazione presso la Pontificia Università della Santa Croce. È presidente della Società Scientifica Italiana Sociologia, Cultura, Comunicazione (www. ssi-scc.it). Le sue ricerche si concentrano sui temi della credibilità e della manipolazione, della post-verità, della comunicazione politica e della ecologia dei media.
«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi» (Lc 22,15). È da qui che papa Francesco parte per condividere con presbiteri e diaconi, persone consacrate e fedeli laici una riflessione sulla Liturgia nella vita della Chiesa e di ogni singolo credente. Pur nella consapevolezza di quanto sia vasto il tema, il Pontefice offre alcuni spunti per aiutare il popolo di Dio a maturare nella consapevolezza del celebrare cristiano e nel contemplare la sua bellezza e verità. Una particolare attenzione è rivolta proprio alla formazione liturgica di tutto il popolo di Dio, come percorso necessario perché ognuno recuperi la capacità di vivere in pienezza l'azione liturgica, luogo dell'incontro reale con Cristo.
Gli studi sul Concilio Vaticano II si arricchiscono di questo imponente Sommario: una visione d'insieme che darà un panorama per la ricerca autorizzata successiva, indicando a storici, teologi e studiosi piste mirate corrispondenti ai loro interessi scientifici. L'importante documento risulta composto di 4 Parti: la prima riguarda la Cronologia, la seconda le Persone, la terza gli Argomenti e l'ultima porta l'intestazione Varie. Il tutto rivela la sua ariosa e vasta struttura e un'immagine a conferma della grandezza dell'ultimo Concilio.
L'attuale edizione delle encicliche sociali è una nuova edizione riveduta e aggiornata che include i testi del magistero sociale di Benedetto XVI e di papa Francesco. L'introduzione generale e le singole introduzioni, totalmente inedite, accompagnano il lettore a conoscere e comprendere gli sviluppi dell'attuale dottrina sociale della Chiesa. Il formato e la confezione favoriscono una buona leggibilità perché il testo possa essere usato anche per studio e approfondimento. Le encicle sociali: Rerum Novarum (Leone XIII), Quadragesimo Anno (Pio XI), Divini Redemptoris (Pio XI), Mater et Magistra (Giovanni XXIII), Pacem in Terris (Giovanni XXIII), Populorum Progressio (Paolo VI), Octogesima adveniens (Paolo VI), Laborem Exercens (Giovanni Paolo II), Sollicitudo Rei Socialis (Giovanni Paolo II), Centesimus Annus (Giovanni Paolo II), Caritas in veritate (Benedetto XVI), Laudato si' (Francesco), Fratelli tutti (Francesco).
Quando oggi si parla di giovani e con i giovani s'impongono queste domande: è rimasto un terreno comune? Come preservarlo? Come farli entrare nella dimensione del patto per dare loro appieno la dignità che meritano e ricucire lo sfilacciato legame tra passato e futuro? Vittorio Robiati Bendaud prova qui ad abbozzare un meditato spunto di risposta. Perché i giovani ritrovino fiducia devono poter sentir parlare con autorevolezza, dignità e onestà del senso delle realtà concrete, che normalmente esperiscono, a cominciare dal loro corpo. Devono inoltre poter fare davvero affidamento su una scuola seria ed esigente, che permetta loro di districarsi nel mare nella complessità, come pure sul senso di famiglia e di responsabilità per loro nutrito dalle principali comunità religiose. Devono poter avvertire, infine, che c'è fiducia nel Dio della Bibbia e nelle Sue promesse.
La comunicazione è un'arte che assume anche le caratteristiche dell'artigianato. Non bastano il guizzo del genio o il talento per veicolare messaggi ed entrare in relazione. Occorrono la pazienza del cesello, la cura e la precisione dell'artigiano per smussare e limare, plasmare e incollare, modellare e rimontare. Nel suo Messaggio per la 48° Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, papa Francesco cita la celebre parabola del buon samaritano: Chi comunica si fa prossimo. E il buon samaritano non solo si fa prossimo, ma si fa carico di quell'uomo che vede mezzo morto sul ciglio della strada. Gesù inverte la prospettiva: non si tratta di riconoscere l'altro come un mio simile, ma della mia capacità di farmi simile all'altro. Comunicare significa quindi prendere consapevolezza di essere umani, figli di Dio. Mi piace definire questo potere della comunicazione come "prossimità".
Viviamo in una realtà immersa nella tecnologia, ma una comprensione sistematica di cosa sia la tecnologia non è semplice né banale. A ben guardare la nostra contemporaneità, si affacciano alla coscienza numerose e talvolta inquietanti domande. Che cosa significa essere umani in un'epoca di incomprensibile complessità tecnologica? Come gestire lo sviluppo? Quali sono i limiti da porre? E come far sì che tali limiti siano davvero rispettati? Affrontare tali interrogativi significa analizzare il presente e indirizzare l'innovazione verso un autentico sviluppo umano. Paolo Benanti, che nei suoi studi cerca di mettere a fuoco il significato etico e antropologico della tecnologia, prova a fare il punto su cosa si debba intendere quando si parla di tecnica e tecnologia e a presentare al lettore le domande che questi concetti sollevano nella nostra epoca.
Le nuove tecnologie, la rivoluzione digitale, l'intelligenza artificiale hanno portato grandi cambiamenti, riducendo la penosità del lavoro, ma alimentando anche nuove e più sofisticate forme di discriminazione tra lavoratori. Di fronte a ciò, la dignità del lavoro e il rispetto dei diritti dei lavoratori richiedono nuovi strumenti di tutela. Anche la Chiesa, coerente con la sua dottrina sociale, sollecita gli imprenditori a fare impresa in modo etico.
Domenico Marino, economista, insegna Politica economica all'Universita Mediterranea di Reggio Calabria, dove dirige il Centro Studi per le Politiche economiche e territoriali.
E' stato consulente della Presidenza del Consiglio per il lavoro sommerso e ha fatto parte della task force per le applicazioni dell'intelligenza artificiale alla P.A. dell'AGID.
Dal 2016 è presidente dell'Organismo indipendente di valutazione del Consiglio regionale della Calabria.
Tommaso Marino, docente di Matematica e Fisica al liceo scientifico, è autore di testi di informatica per la scuola secondaria di secondo grado. In collaborazione con l'Università degli studi di Torino, si occupa di Didattica della fisica e di divulgazione scientifica. Ha ricoperto il ruolo di Presidente dell’Azione Cattolica di Torino e, dal 1997, è segretario nazionale del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica.