
Questo papa venuto dalla fine del mondo "demonizza il capitalismo". Sono bastate poche frasi del pontefice "contro l'economia che uccide" per bollarlo come "papa marxista". Che a fare certi commenti siano editorialisti di quotidiani finanziari, o esponenti di movimenti come il "Tea Party" americano, non deve probabilmente sorprendere. Molto più sorprendente, invece, è che siano stati condivisi anche da alcuni settori del mondo cattolico, dal momento che, come mostrano Tornielli e Galeazzi, vaticanisti fra i più accreditati nel panorama internazionale, alla base dei ragionamenti di Bergoglio non c'è che la radicalità evangelica dei Padri della Chiesa. Delle disuguaglianze sociali e dei poveri è ammesso parlare, a patto che lo si faccia di rado. Un po' di carità e un pizzico di filantropia, conditi da buoni sentimenti, vanno bene, mettono a posto la coscienza. Basta non esagerare. Basta, soprattutto, non azzardarsi a mettere in discussione il "sistema". Un sistema che, anche in molti ambienti cattolici, rappresenterebbe il migliore dei mondi possibili, perché - come ripetono senza sosta le cosiddette "teorie giuste" - più i ricchi si arricchiscono meglio va la vita dei poveri. Ma il fatto è che il sistema non funziona, e oggi viene messo in discussione da un papa che in questo libro propone una riflessione sul rapporto fra economia e Vangelo. Temi che troveranno spazio anche nella sua prossima enciclica. Con un'intervista esclusiva su capitalismo e giustizia sociale.
Descrizione dell'opera
Fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha posto il dialogo a motto centrale della sua missione e nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium il testo nel quale ne viene offerta la trattazione più ampia si fa erede delle vie indicate dal Vaticano II, praticate dai suoi predecessori e riproposte dal Sinodo del 2012. Sia all'interno che all'esterno della Chiesa, il pontefice propone la sua «pedagogia dell'incontro» e ribadisce che proprio la centralità della missione richiede il dialogo con tutti. Il tema è commentato da un vaticanista, una moralista e un filosofo.
Sommario
Il dialogo sociale come contributo alla pace. Dall'esortazione apostolica Evangelii gaudium. ; Commenti. ; Il dialogo in papa Francesco (L. Accattoli). ; Il dialogo nella comunità ecclesiale (M.C. Bartolomei). ; L uomo «essere dialogico» (S. Zucal).
Note sull'autore
Francesco, Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires, 1936), è papa dal 13 marzo 2013.
Questo volume vuole essere un contributo per onorare la Costituzione dogmatica Dei Verbum nel 50° anno della sua pubblicazione, con l'intento di favorire la migliore diffusione e la valorizzazione di questo importante documento. Gran parte del materiale proviene dalle pubblicazioni dell'autore sugli argomenti della Costituzione, aggiornati e ripensati in un'unità organica e in una prospettiva più ampia. L'opera, divisa in cinque parti, è finalizzata a dare una visione generale di tutto il documento conciliare, evidenziando gli elementi che sono stati ritenuti i più essenziali e di maggiore attualità, tra i quali il concetto d'ispirazione e di verità biblica nonché la valenza teologico-spirituale della Sacra Scrittura, motivo per cui "lo studio della sacra Pagina" deve essere ritenuto "come l'anima della sacra teologia". Un'asserzione, questa, che esprime la rilevanza insostituibile della Scrittura, insieme con la Tradizione, nell'elaborazione teologica, nel senso più ampio del termine.
In questo contesto sociale e matrimoniale assai difficile, la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella fedeltà, nella verità e nella carità. Vivere la sua missione nella fedeltà al suo Maestro come voce che grida nel deserto, per difendere l'amore fedele e incoraggiare le numerosissime famiglie che vivono il loro matrimonio come uno spazio in cui si manifesta l'amore divino; per difendere la sacralità della vita, di ogni vita; per difendere l'unità e l'indissolubilità del vincolo coniugale come segno della grazia di Dio e della capacità dell'uomo di amare seriamente. La Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella verità che non si muta secondo le mode passeggere o le opinioni dominanti. La verità che protegge l'uomo e l'umanità dalle tentazioni dell'autoreferenzialità e dal trasformare l'amore fecondo in egoismo sterile, l'unione fedele in legami temporanei. "Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità". E la Chiesa è chiamata a vivere la sua missione nella carità che non punta il dito per giudicare gli altri, ma - fedele alla sua natura di madre si sente in dovere di cercare e curare le coppie ferite con l'olio dell'accoglienza e della misericordia; di essere "ospedale da campo", con le porte aperte ad accogliere chiunque bussa chiedendo aiuto e sostegno...
"L'ambiente umano e l'ambiente naturale si degradano insieme, e per affrontare il degrado ambientale dobbiamo prestare attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale. Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull'ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri." (nn. 48, 49)
«Ora abbiamo un anno per maturare, con vero discernimento spirituale, le idee proposte e trovare soluzioni concrete a tante difficoltà e innumerevoli sfide che le famiglie devono affrontare»
(Papa Francesco alla chiusura dei lavori del Sinodo 2014)
«Il cammino aperto dai vescovi riuniti con il Papa, già preceduto da un’ampia consultazione del popolo di Dio, deve proseguire con parresia e ascolto umile, partendo da un’attenta rilettura del complesso dei documenti sinodali. Il processo dunque resta aperto e richiede nuovamente il coinvolgimento del popolo di Dio per un anno intero, fino al Sinodo dell’ottobre 2015»
Ampio saggio introduttivo di padre Spadaro, che ha partecipato al Sinodo come "membro di nomina pontificia".
Islanda, Grecia, Argentina, un domani forse anche Spagna e Italia: i paesi a rischio default sono sempre di più.
Non più schiavi, ma fratelli. Il tema che ho scelto per il presente messaggio richiama la Lettera di san Paolo a Filemone, nella quale l'Apostolo chiede al suo collaboratore di accogliere Onesimo, già schiavo dello stesso Filemone e ora diventato cristiano e, quindi, secondo Paolo, meritevole di essere considerato un fratello. Così scrive l'Apostolo delle genti: "È stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo" (Fm 15-16). Onesimo è diventato fratello di Filemone diventando cristiano. Così la conversione a Cristo, l'inizio di una vita di discepolato in Cristo, costituisce una nuova nascita (cfr 2 Cor 5,17; 1 Pt 1,3) che rigenera la fraternità quale vincolo fondante della vita familiare e basamento della vita sociale."
La traccia è un testo aperto, che vuole stimolare un coinvolgimento diffuso verso il Convegno Ecclesiale Nazionale (Firenze, 9-13 novembre 2015), arrivando per quanto possibile a tutte le realtà delle nostre Chiese locali. Tale traccia, volutamente, non è esaustiva, ma sarà accompagnata nel sito web da materiali di approfondimento come la lettura tematica delle esperienze e testimonianze pervenute, lo sviluppo di singoli paragrafi del documento, alcune proposte su come utilizzare la traccia nei vari contesti di base. Obiettivo di questa traccia è di continuare un dialogo e un cammino, stimolando la consapevolezza ecclesiale, e cercare insieme vie nuove per affrontare le sfide coltivando la pienezza della nostra umanità, più che formulare teorie umanistiche astratte o offrire programmi e schemi pastorali precostituiti.
L'anno della vita consacrata riguarda l'intera Chiesa, scrive Papa Francesco nella sua lettera apostolica.
Agli eredi dei grandi santi che hanno fatto la storia del cristianesimo il pontefice si rivolge con queste parole "Mi attendo che svegliate il mondo, perché la nota che caratterizza la vita consacrata è la profezia".
La dottrina dell'indissolubilità del matrimonio, la possibilità per i divorziati risposati di accedere ai sacramenti, la posizione della Chiesa nei confronti degli omosessuali sono alcuni dei punti caldi affrontati dall'Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia.
I documenti di questo appuntamento ecclesiale, che si e segnalato all'opinione pubblica anche per le novità di metodo e la franchezza del dibattito, riflettono i testi del magistero, ma anche la sensibilità di Papa Francesco, fiducioso che la Chi~sa sia in grado di superare lo «sguardo severo e legalista» sui problemi del mondo.
Una carità senza confini, che si apre al mondo, che condivide le sue (poche) risorse, incontra ed entra in contatto con Chiese locali, spesso giovani e in difficoltà. Nell'affrontare le povertà, le emergenze, i focolai di conflitto in molti Paesi del mondo, ci si scopre così «accompagnatori», «fratelli maggiori», «tutor».
La sorpresa è però un'altra. Accompagnare moltiplica spesso i risultati e da accompagnatori ci si ritrova accompagnati, cioè impegnati a camminare su un sentiero comune. Il risultato è un mutuo arricchimento, un «dividere per moltiplicare», un crescere insieme nel servizio, in primo luogo ai poveri.
questo «vademecum» nasce dopo una lunga riflessione maturata soprattutto dall'esperienza di operatori all'estero. È un sussidio pratico che fornisce indicazioni e «tracce» per procedere nell'accompagnamento e rispondere a due domande: che cosa suggerisce l'esperienza dei volontari e delle Chiese sorelle affinché la solidarietà diventi veramente carità di popolo? Quali sono gli strumenti e le attenzioni perché l'«accompagnamento» sia crescita condivisa, reciproca, dei due partner?

