
Una riflessione al giorno – per quaranta giorni – di grandi maestri della spiritualità contemporanea (Cantalamessa, Maggioni, Magrassi, Manns, Martini, Orsatti, Ratzinger, Ravasi) per riscoprire il tempo più bello dell’anno liturgico, colmo della gioia e della speranza della Risurrezione.
Il volume è dedicato al Tempo di Pasqua.
Questo volume raccoglie i messaggi, i discorsi e le omelie di Mons. Luigi Renzo, pronunciati durante i suoi primi cinque anni di episcopato nella diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea. Oltre alla ricchezza teologica dei messaggi rivolti alla Diocesi, di particolare rilievo è la sezione dedicata all'omiletica sacerdotale, con la quale Mons. Renzo intende delineare l'identità del sacro ministro, il suo necessario rapporto con Dio, l'ampio respiro missionario che il sacerdote deve avere nel corso della sua vita. Gli scritti qui raccolti sono dunque una testimonianza della ricchezza che può scaturire nel cuore di chi dedica la propria vita a servire il Signore e possono essere un guida spirituale per tutti quei sacerdoti che sono stati chiamati a fare del bene grazie al ministero ricevuto. Nel volume è presente inoltre un'appendice fotografica che documenta i momenti più significativi dell'episcopato di Mons. Renzo.
I santi “dell’impossibile” sono quelli cui la tradizione popolare si è abituata a rivolgersi nei momenti più difficili della vita di ciascuno. Tra essi, due spiccano soprattutto: santa Rita da Cascia e sant’Antonio da Padova. Entrambi sono divenuti, nel tempo, i punti di riferimento per una devozione che, evangelicamente, ha imparato a “bussare”, certa che le “verrà aperto” (cf. Mt 7,7). Ma i santi delle cause impossibili, nella storia cristiana, sono molti: da san Giuseppe a sant’Anna; da santa Chiara ai vari santi medici, attenti ai bisogni corporali. Un posto particolarissimo viene, poi (inevitabilmente) tenuto dalla Vergine Maria, in particolare attraverso la devozione della Medaglia Miracolosa.
Pregare per le cause disperate è tipico dell’orazione cristiana: un Dio attendo all’uomo, ne è infatti il centro, e i santi sono coloro che alla comune fede in
un Dio salvatore partecipano e, della speranza, mostrano la strada.
L’uomo credente non è solo colui che ascolta la parola di Dio e le obbedisce, ma anche colui che sente, vede, percepisce, tocca quella stessa Parola. Nel cristianesimo, religione del Dio fatto uomo, l’uomo non è obbedienza senza essere emozione, non è conoscenza senza essere passione, non è ascolto senza essere contatto, non è parola senza essere spazio e tempo, gesto e azione, immagine e suono, musica, danza, arte. Il volume intende proporre alcuni orientamenti significativi per riconoscere quell’esperienza estetica che attraversa l’arte e confrontarli con quell’esperienza religiosa che appartiene al rito.
Giorgio bonaccorso è monaco benedettino e docente presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina (Padova). Studioso delle radici profonde del rito, approfondisce e commenta testi di antropologia, teologia, filosofia e letteratura. Tra i suoi libri ricordiamo: Il rito e l’Altro. La liturgia come tempo, linguaggio e azione (20122); La liturgia e la fede. La teologia e l’antropologia del rito (2010); Il corpo di Dio. Vita e senso della vita (2006); Il tempo come segno: vigilanza, testimonianza, silenzio (2004).
Per l'autore di questo libro, don Divo Barsotti, fondatore della "Comunità dei figli di Dio", la Messa è vita e il Mistero Eucaristico è un atto sempre nuovo, vissuto, preparato, sentito come incontro vivo e drammatico con Gesù Cristo e il suo Sacrificio che ci riscatta, atto di amore che ci fa partecipi della vita divina, mistero nuziale e compimento della vita cristiana del battezzato. La vita di don Barsotti era tutta tesa verso la Messa, e da questa poi si dipana per lo sviluppo della sua azione, della sua giornata e della sua missione. E questo d'altronde è il carisma della famiglia religiosa di monaci da lui costituita nel 1946, formata da laici consacrati e religiosi il cui impegno è vivere la radicalità battesimale con i mezzi che sono propri della grande tradizione monastica."Nella Messa c'è tutto!" era solito dire don Divo ai suoi giovani monaci. E davvero da ogni pagina del volume appare evidente che l'autore è un uomo "rapito" dal Mistero del Padre e di Cristo nell'Eucaristia.
Un utile strumento per sacerdoti, operatori pastorali e laici, corredato da indici delle citazioni e indice analitico, per utilizzare al meglio il «Rito delle esequie» nella sua seconda edizione in lingua italiana. I riti di accompagnamento, della cura del corpo, di consolazione, di invocazione della misericordia di Dio, di proclamazione del mistero della risurrezione, del rendimento di grazie e della memoria della vita del defunto conducono per mano il fedele ad accostarsi al mistero della morte con quel senso di fiducioso abbandono che comporta l’affidarsi nelle mani del Signore della vita.
Destinatari
* Sacerdoti, operatori pastorali nelle parrocchie, nelle case di cura, negli ospedali. * Operatori delle camere mortuarie e dell'attività funeraria.
Autore
ANGELO LAMERI, sacerdote della diocesi di Crema, si è laureato in teologia presso l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova. Docente di liturgia e sacramentaria generale presso la Pontificia Università Lateranense e presso la Pontificia Università della S. Croce, insegna anche presso lo Studio teologico e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della propria diocesi. È collaboratore dell’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI. Per le Edizioni Messaggero ha curato «La Liturgia delle Ore» (2009) e «Benedizionale» (2010).
Raccolta di contributi di autorevoli personalità della cultura per dare risposte all'attualissimo problema dell'emergenza educativa". "
Il presente volume, che apre e inaugura la collana Theologica Uxentina, raccoglie le relazioni della XXXVII Settimana Teologica Diocesana (27 febbraio–2 marzo 2012) e del Convegno Pastorale (18-20 giugno 2012), il cui tema è stato: Educati dalla liturgia, educare alla liturgia. La riflessione ha tenuto presente, come base di ispirazione, gli Orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona del Vangelo.
La chiave di lettura va rinvenuta nel titolo sopra ricordato: Educati dalla liturgia, educare alla liturgia, laddove la sequenza stessa dei due enunciati mette in risalto il primato della grazia nell’ambito dell’azione educativa che, prima ancora di essere opus humanum, è anzitutto opus divinum. In altre parole, occorre educare a celebrare bene, per lasciare che Dio stesso ci educhi nel celebrare.
La stretta relazione tra la Sacra Scrittura e la Dottrina sociale della Chiesa appare chiara quando queste componenti si collegano nel contesto dell'Evangelizzazione. Testi basati sulle letture domenicali ed insegnamento sociale della Chiesa aiuteranno ad orientare il celebrante a riflettere su questa relazione e ad aiutare il popolo di Dio a vivere la propria vocazione ad essere cristiani nella parola e nei fatti.
Il Rosario fra simbolismo, tradizione e funzione; una sfida che ha incuriosito i più apprezzati creativi del momento. Ne hanno indagato la semplicità formale e il profondo significato spirituale; hanno penetrato la sua triplice natura, sacra, popolare e domestica, interrogandosi oggi sulle sue possibili interpretazioni per un utilizzo che ne rispettasse in pieno i valori; hanno esplorato le infinite strade della creatività e della ricerca, facendo degli aspetti sensoriali del corpo umano - tatto, olfatto, udito - l'espressione declinata e al tempo stesso intrinseca del suo essere.
Anselm Grün, monaco benedettino e autore spirituale di grande successo, ci invita a utilizzare le preghiere che lui stesso recita e a riscoprire il potere della preghiera quotidiana. Dalla Sacra Scrittura, dai santi e mistici, Anselmo di Canterbury, Bernardo, Ildegarda di Bingen, Gertrude la Grande, numerosi spunti per la preghiera personale. Questa scelta di preghiere riuscirà a toccarci il cuore e potrà esserci di aiuto in molti ambiti e momenti della nostra vita.
Descrizione dell'opera
Lo studio della liturgia e della teologia del sacramento della penitenza può dare risultati solo se affrontato in modo storico. La monografia di Enrico Mazza tuttavia non è una storia della penitenza, onnicomprensiva, ma una ricerca del «senso» di questo rito nel suo lungo cammino evolutivo nelle varie epoche della sua storia, tanto in Oriente quanto in Occidente, a partire dal rito giudaico del Yom ha-Kippurim, la penitenza in uso ai tempi di Gesù, fino alla riforma di Paolo VI (1974). L'autore ha proceduto nella ricerca di un fil rouge attraverso le varie epoche, senza tuttavia dimenticare quegli aspetti giuridici che, ad esempio, in tempi successivi, hanno reso possibile l'interazione tra Inquisizione e penitenza. I «Praenotanda» del Rito della penitenza di Paolo VI hanno reinterpretato ogni elemento di questo rito all'insegna del concetto biblico di metànoia (conversione), recuperando il senso originario della penitenza come seconda tavola di salvezza dopo il battesimo, primo sacramento della conversione. La riforma di Paolo VI, quindi, si presenta come un tentativo di tornare alle origini. Proprio per questo è di difficile attuazione, poiché - come afferma l'autore - molti desiderano l'assoluzione ma non altrettanti sono disposti a una vera conversione del cuore.
Sommario
Premessa. Introduzione. I. Il Giudaismo. La penitenza e il giorno dell'espiazione. II. Il passaggio al cristianesimo delle origini. III. La penitenza canonica in occidente. IV. La liturgia visigotica. V. La penitenza tariffata o insulare. VI. Il rito della «riconciliazione dei penitenti» e il rito della «confessione». VII. La riconciliazione dei penitenti secondo il Pontificale da Guillaume Durand in poi. VIII. La penitenza nell'insegnamento di alcuni Padri delle Chiese d'oriente. IX. La liturgia penitenziale degli eucologi bizantini secondo M. Arranz. X. I riti penitenziali negli eucologi italo-greci. XI. Oriente e occidente a confronto. XII. La penitenza nella Chiesa romana dopo il 1974.
Note sull'autore
ENRICO MAZZA (1940), presbitero della diocesi di Reggio Emilia - Guastalla, ha studiato teologia alla Pontificia Università Gregoriana, specializzandosi in liturgia e teologia dei sacramenti al Pontificio Istituto Liturgico dell'Ateneo S. Anselmo di Roma. Docente di liturgia e teologia dei sacramenti allo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia dal 1968, ha insegnato per 23 anni storia della liturgia all'Università Cattolica del S. Cuore di Milano e ha tenuto corsi e seminari in istituzioni accademiche italiane e straniere. Tra le sue pubblicazioni EDB: Le odierne preghiere eucaristiche (21991); La celebrazione della penitenza. Spiritualità e pastorale (22007); La celebrazione eucaristica. Genesi del rito e sviluppo dell'interpretazione (32010); Rendere grazie. Miscellanea eucaristica per il 70° compleanno, a cura di Daniele Gianotti (2012).