
L’anno cristiano non può che essere sempre e soprattutto un anno liturgico! Questo nuovo lavoro è precisamente un invito a prendere sul serio la citata indicazione di Sacrosanctum concilium: Dio è all’opera nella Chiesa e nella storia e non c’è altro compito, da parte nostra, che quello di rendere grazie e innalzare un canto di lode e di ammirazione. Ecco il senso e la ricchezza delle considerazioni di mons. Giuseppe Liberto, che apre la prima parte del suo percorso, Riflessioni per l’Avvento e il Natale, con un’acuta meditazione sul tempo che si inscrive nel divenire della historia salutis, aperta verso il futuro in cui Dio è eterno perché è Signore del tempo. La seconda parte, dedicata alla Quaresima, ci conduce immediatamente nel deserto dove Gesù è tentato dal nemico: l’atteggiamento di Gesù ci invita a una radicale presa di distanza da ogni rischio di idolatria. E’ la Pasqua, la definitiva vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte, a costituire il tema della terza parte di queste Meditazioni. Nella quarta e ultima parte, dal titolo Riflessioni per le solennità e le feste, Liberto ci offre puntuali approfondimenti sulle varie solennità e feste che punteggiano l’anno liturgico e in cui trovano particolare attenzione quelle dedicate alla Vergine Maria.
Il ciclo liturgico dell'anno C segue il racconto di Luca. Prima ancora di rivelarci la sua vera identità, il Gesù del terzo evangelista si mette in cammino con noi, pazientemente apre le nostre menti alla comprensione della Scrittura e ci prepara a riconoscerlo nella celebrazione eucaristica. All'immagine del cuore che arde in presenza del Risorto corrisponde l'enfasi che Luca attribuisce al ruolo della preghiera nella vita cristiana. Come il maestro, il discepolo è invitato a diventare figlio pregando e accogliendo la misericordia del Padre che ci viene incontro per prenderci nelle sue braccia.
La cornice liturgica, il culto della verità e la cultura materna sono le tre dimensioni dell'omelia prese in considerazione in questo libro. Esse sono collegate da un filo rosso - la storia della salvezza - che riconduce la predica durante la messa a un'esperienza pasquale analoga a quella del Risorto con i discepoli di Emmaus. L'omelia, infatti, ha lo scopo di far sì che la proclamazione della Parola di Dio diventi, insieme con la Liturgia eucaristica, «quasi un annunzio delle mirabili opere di Dio nella storia della salvezza, ossia nel mistero di Cristo».
L'orazione Sul natale di Gregorio di Nissa viene presentata per la prima volta tradotta in una lingua moderna. Si tratta di un'opera oratoria molto importante nella quale il Nisseno tocca i punti più rilevanti dell'Incarnazione sia dal punto vista prettamente teologico e dottrinale, attraverso una riflessione sulla natura divino-umana di Cristo, sia sotto il profilo antropologico e morale, mediante una disamina degli effetti che l'avvento del Signore ha nel destino, terreno e ultraterreno, dell'uomo.
"L'epoca in cui viviamo è paurosamente simile a quanto descritto profeticamente da Robert Hugh Benson ne 'Il Padrone del mondo' o ne 'I tre dialoghi e il racconto dell'Anticristo' di Vladimir Soloviev. Con stile più moderno ma di eguale portata profetica e spirituale il thriller di Michael D. O'Brien intitolato 'Il Nemico'. Viviamo in un'epoca in cui la fedeltà alla Tradizione cattolica e alla retta Fede è considerata colpa imperdonabile in nome della tolleranza e dell'apertura: termini ormai sinonimo di una tale violenza che ogni uomo ancora dotato del ben dell'intelletto non può che fuggire inorridito al solo sentirle. La sicumera, la prepotenza e la violenza contro la Fede e contro i cristiani, il gruppo sociale più perseguitato e sterminato nel corso della storia dell'umanità, ha ormai proporzioni omeriche. I cristiani vivono nel dramma dello smarrimento e della paura di fronte alla confusione che spesso regna proprio laddove cercherebbero sostegno: in Chiesa. Sono infatti pochi i buoni pastori che aiutano a guardare in alto, a mirare al Cielo. I più cedono e abbassano gli obbiettivi a livello della prassi mondana sia in campo morale che in campo dottrinale. In tale situazione - descritta da Papa Benedetto XVI come una battaglia navale in un mare in tempesta durante la notte - abbiamo tuttavia alcuni punti di riferimento, dei fari, delle ancore di salvezza indispensabili per non far naufragio nella vita e nella fede. Fra queste senza dubbio la preghiera occupa il posto di rilievo primario. Chi prega, infatti, come recita un libro di devozione di successo, si salva. Di chi non prega non si può dire lo stesso con la stessa facilità. Perché, come dice Padre Livio Fanzaga, chi prega compie l'atto più elevato che un essere umano possa compiere, quello di unirsi a Dio proprio creatore..." (Dalla prefazione di Giovanni Zenone)
Una preghiera, ispirata alla liturgia della Parola, per ogni domenica e festa dell'anno liturgico. Si tratta di preghiere nate da una vita contemplativa, innamorata del Vangelo. Possono essere usate durante la celebrazione eucaristica oppure come preghiera personale o comunitaria.
Un pratico calendario-agendina tascabile. Ogni mese, due pagine. La pubblicazione è illustrata con numerose e allegre fotografie.
Per il 2019 il tradizionale libro-calendario di Russia Cristiana ritorna dopo vari anni alle icone russe proponendo le più belle raffigurazioni della Madre di Dio presenti nella collezione del Museo di Vladimir-Suzdal’, antica capitale russa e oggi una delle tappe del percorso del celebre «Anello d’oro».
Vladimir coltivò sempre una particolare venerazione mariana, dovuta in primo luogo alla presenza della celeberrima icona della Madre di Dio della Tenerezza di Vladimir.
Il fiore all’occhiello del Museo è un’icona attribuita al leggendario iconografo Andrej Rublev. A Vladimir lasciò splendide opere anche Simon Ušakov, l’ultimo grande iconografo che nel XVII secolo seppe rivivere l’esperienza dell’icona alla luce delle nuove tecniche pittoriche del tempo. Oltre alle opere di questi due autori, la pubblicazione illustra soggetti mariani che sovente costituiscono dei casi unici, legati a personaggi e fatti storici di questa terra, oppure esprimono, con grande finezza e originalità, culti e tradizioni che si sviluppano nel corso del tempo in tutta la Russia.
Il Museo-comprensorio di Vladimir e Suzdal’ spalanca i suoi battenti per condurci alla scoperta dei tesori delle sue icone mariane, accompagnati da Marija Bykova, storica dell’arte e conservatrice della collezione, autrice dei testi. A lei si deve il saggio monografico e le ampie note che corredano le 24 tavole a colori.
Tutta l’esperienza religiosa nasce dal tentativo dell’uomo di inserirsi nel reale, nel sacro, per mezzo di atti fisiologici fondamentali, da lui trasformati in cerimonie e riti. Scrive Eliade: “Siccome il rito consiste sempre nella ripetizione di un gesto archetipico, compiuto in illo tempore (ai primordi della “storia”) dagli antenati o dagli dèi, si tenta di “onticizzare”, per mezzo della ierofania, gli atti più banali e insignificanti. Il rito coincide, per la ripetizione, col suo “archetipo”, il tempo profano è abolito. Trasformando tutti gli atti fisiologici in cerimonie, l’uomo arcaico si sforza di “passare oltre”, di proiettarsi oltre il tempo (del divenire), nell’eternità”. “Attraverso i simboli il mondo si rivela e tramite il mito e il rito “il mondo ‘parla’ all’uomo”.
"Una Parola Domenicale"!
Quale parola, però? Non quella che la Chiesa, con l'arte finissima di cui sa essere l'autrice, compone ogni settimana in un quadretto fatto di Antico Testamento, di poesia, di antifone e versetti tratti dai Salmi, con ben meditate orazioni, con brani apostolici neotestamentari e, finalmente, con un testo dei Vangeli. Tutto questo è supposto. Non leggiamo qui nemmeno il frutto di quell'infelice costume che riduce le letture e le omelie domenicali al solo commento del "Vangelo della Messa", interpretando e impoverendo così, con una sintesi veramente "astratta", l'elaborato messaggio sapienziale che la Chiesa destina ai suoi fedeli ogni domenica. Come si può parlare, infatti, di Nuovo Testamento tacendo sull'Antico, e come ridurre l'Evangelo a una prosa spogliandolo della sua poesia e della sua mistica?
No! Qui incontriamo una, e una sola risonanza della presupposta integra lettura delle Scritture di ciascuna delle liturgie domenicali. Questa risonanza emerge dalla coscienza di una persona che ha bene ascoltato tutta la Parola, rimanendone colpita in un modo che manifesta la complessità della ricezione che quella Parola trova nella sua sensibilità intelligente e affettiva. Ricordiamo la sentenza latina: “Quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur” (tutto quanto è ricevuto, viene ricevuto secondo la modalità di colui che lo riceve).
Qui sta la forza e la grande utilità di queste scintillanti parole domenicali di Ester Abbattista. Cadendo nella sua coscienza di cristiana desta e consapevole, le diverse liturgie domenicali della Parola creano dei cortocircuiti inaspettati di fede, di speranza e di amore che ci aprono la vista su orizzonti nuovi, altrettanto inattesi, ma sempre ben radicati in un autentico sentire evangelico.
Mons. Vincenzo Paglia commenta le letture giornaliere della Parola. Un aiuto per la preghiera quotidiana che si unisce idealmente a quella che ogni sera si svolge nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. I brevi commenti a un brano della Bibbia che sono proposti alla meditazione quotidiana aiutano a comprendere il senso del testo e cercano di far giungere la Parola sino alle porte del cuore.
Questo volume offre i commenti ai Vangeli festivi dell'Anno C, nel quale siamo accompagnati dall'evangelista Luca. Il taglio non è strettamente esegetico ma piuttosto meditativo, nell'intento di aiutare il lettore a cogliere quegli elementi generativi che la Parola suscita in noi. Al termine di ogni commento, l'autrice propone una preghiera che riflette la sua profonda frequentazione della Parola.