
Don Primo Mazzolari ha raccolto in questo volume i commenti ai Vangeli domenicali di un intero anno liturgico. Si tratta di sapide omelie scritte nelle giornate turbinose della seconda guerra mondiale dal parroco di Bozzolo, una delle figure più limpide del clero italiano nella prima metà del '900. Le parole incandescenti dei commenti, sempre rigorosamente centrati sul Vangelo, pur «senza preoccupazioni esegetiche», rivelano una coscienza umana e cristiana che si espone, gravida di situazioni vissute e di possibilità aperte: l'angoscia e le tristezze del periodo, il crollo dei miti effimeri, la tiepidezza di tanti cristiani e insieme la speranza, la passione per l'uomo e l'intelligenza pastorale. Due parrocchie della bassa Lombardia, Cicognara, che lo ebbe parroco dal 1922 al 1932, e Bozzolo, dove don Primo completò e concluse nel 1959 la sua vicenda di prete e di uomo, costituirono il piccolo mondo nel quale egli visse la sua esperienza ecclesiale. Tuttavia le omelie attestano una straordinaria apertura verso orizzonti più ampi, nella convinzione che la parrocchia sia una piccola cellula che si inserisce nella grande famiglia della Chiesa universale, capace di abbracciare credenti e non credenti.
Descrizione dell'opera
La via più semplice ed efficace per comprendere il senso teologico e il senso liturgico del Lezionario domenicale è quella di esaminare come è nato e perché. La sua storia, il suo scopo e la sua struttura continuano infatti a essere poco conosciuti.
L'autore non intende proporre un ulteriore commento delle letture del Lezionario, ma di quest'ultimo esamina gli aspetti meno evidenti: la storia della sua recente riforma, i principi che hanno guidato la scelta e l'ordinamento delle letture, gli schemi che strutturano e informano i tempi costituitivi dell'anno liturgico.
Il testo è diviso in due parti. La prima affronta le questioni preliminari: un rapido sguardo alla storia dei lezionari, i punti importanti della riforma del Lezionario da parte del Vaticano II, le caratteristiche del Lezionario riveduto per le messe della domenica. La seconda analizza l'architettura del Lezionario per ciascun tempo liturgico.
«Con quest'analisi descrittiva del Lezionario per le messe della domenica vorrei offrire un modesto contributo a una teologia della proclamazione» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. I. LA STORIA DEL LEZIONARIO E DELLA SUA RIFORMA. 1. Una breve storia dei lezionari. 2. La riforma del Lezionario da parte del Vaticano II. 3. Il lavoro del Coetus XI. II. L'ARCHITETTURA DEL LEZIONARIO PER LE MESSE DELLA DOMENICA. Introduzione. 4. Il triduo pasquale. 5. Il tempo di Pasqua. 6. Il tempo di Quaresima. 7. Il tempo di Natale. 8. Il tempo di Avvento. 9. Le domeniche del tempo ordinario. Conclusione. Bibliografia. Indice degli autori.
Note sull'autore
NORMAND BONNEAU è docente alla Facoltà di teologia dell'Università Saint-Paul di Ottawa. Il suo ambito di ricerca è costituito soprattutto dalle lettere di Paolo e dai vangeli sinottici (Marco in particolare); si interessa anche dell'approccio narrativo dei testi biblici.
Il ciclo liturgico dell’anno A segue il racconto dell’evangelista Matteo, testimone privilegiato della volontà del Padre di rivelarsi ai poveri e ai piccoli, di consolare coloro che sono nel pianto e di far splendere la sua misericordia sui giusti e sugli ingiusti.
Le omelie contenute nel volume affondano le radici nella lettura pregata della Parola, la lectio divina, maturata nel silenzio e nel raccoglimento della vita monastica e ancorata al testo biblico assiduamente meditato.
Nel mondo occidentale le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate «incarnazioni» del Divino, e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione. Nel divenire uomo, Cristo stesso si è fatto «figura» fondando per i Padri della Chiesa la legittimità dell'immagine. Le immagini di culto hanno dunque potuto acquistare nei millenni dimensioni affettive e liturgiche: esse sostengono, accolgono, ravvivano il vincolo che tiene insieme una comunità, così nel cristianesimo occidentale sino alla Riforma e nel cristianesimo ortodosso. Questo libro indaga e interroga i teologi della prima età moderna - Erasmo o Calvino - ma anche scrittori e filosofi - Dostoevskij e Florenskij, Heidegger, Simone Weil, Pasolini - che hanno espresso un ragionato dissenso in rapporto alle avanguardie otto-novecentesche, rivendicando invece il fondamento metafisico o religioso dell'immagine.
Il presente volume contiene la biografia di San Pasquale Baylón. Un «racconto vivo e possente – scrive mons. Pasquale Maria Mainolfi nella Prefazione – nel ritmo coinvolgente ed emozionante di ventuno capitoli essenziali e preziosi, interamente fondati sulle deposizioni offerte dai diretti testimoni della sua vicenda umana nei processi di beatificazione e canonizzazione».
Il volume prende le mosse dalle motivazioni che spingevano i fedeli medievali a mettersi in pellegrinaggio e dal senso di avventura collegato a questa esperienza. Seguono poi alcuni capitoli dedicati ai principali luoghi meta di pellegrinaggio: Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela, Canterbury, Glastonbury, Durham, Walsingham, il Monte Athos.
Attraverso i resoconti lasciati da alcuni personaggi come il canonico Pietro Casola, la mistica inglese Margery Kempe, Giovanni di Gaunt e altri, l’autore ricostruisce gli itinerari e le motivazioni dei pellegrini, senza tralasciare le posizioni scettiche di Erasmo da Rotterdam. Una particolare attenzione è dedicata ai cosiddetti pellegrinaggi armati (le crociate in Terrasanta, la crociata degli albigesi). Chiudono il volume un capitolo sul rapporto tra pellegrinaggio ed epidemie di peste, i viaggi fantastici di sir John Mandeville, il pellegrinaggio allegorico di John Bunyan e un resoconto personale dell’autore dei suoi viaggi in alcuni dei luoghi citati nel volume.
Perché andare in chiesa? Il dramma dell’eucaristia
di Timothy Radcliffe.
Molti trovano noioso e inutile andare in chiesa. A che cosa serve?
Secondo Timothy Radcliffe, l’eucaristia opera ad un livello profondo, trasformando la nostra umanità per condividere così la vita di Dio. L’ascolto delle letture, l’omelia e il Credo ci conducono attraverso le crisi e le sfide della fede. Dall’offertorio fino al termine della preghiera eucaristica siamo immersi nella speranza, che è stata quella di Gesù, quando ha dovuto affrontare il Venerdì Santo. Infine, dal Padre Nostro fino al congedo finale, soprattutto al momento della Comunione, veniamo formati come persone capaci d’amore.
Perché andare in chiesa? Per essere mandati.
destinatari
Un libro per tutti i credenti.
autore
Timothy Radcliffe è padre domenicano. Ha studiato a Oxford e Parigi, ha insegnato teologia a Oxford e ha lavorato nella pastorale rivolta alle persone malate di AIDS. È stato Provinciale dell’Ordine in Inghilterra e successivamente, da Maestro dell’Ordine Domenicano, ha viaggiato a lungo in Asia, Africa e America Latina. Con l’editore San Paolo ha pubblicato: Le sette parole di Gesù in croce (2006); Il punto focale del cristianesimo. Che cosa significa essere cristiani? (2008). Vive a Blackfriars, Oxford.
Teologia e musica: due universi che raramente si visitano, due mondi a torto ritenuti incompatibili tra loro. Questo saggio intende dimostrare come musica e teologia entrambi linguaggi di trascendenza -possano vibrare in perfetta consonanza in quanto tentano di dire qualcosa di ineffabile.
Jordi Piqué guida il lettore in un percorso affascinante tra suono e pensiero, che ci immerge nella bellezza del Dio che si rivela. Uno sguardo ampio e sfaccettato su una relazione complessa attraverso un’analisi innovativa di opere e autori (sant’Agostino, von Balthasar, Sequeri ,Thomas Luis de Victoria, Schönberg e Messiaen).
Il concilio Vaticano II, preceduto da importanti studi ed esperienze artistiche nel campo dell’architettura sacra in Francia e soprattutto in Germania nell’ambito del Movimento liturgico, ha avviato un vasto processo di riflessione e di creatività anche in Italia. Nell’arco di quarant’anni si è vista un’ampia fioritura di studi, esperienze, dibattiti e ricerche. Il volume si propone di rendere conto, attraverso gli scritti di teologi liturgisti e architetti, di questa lunga e controversa esperienza ecclesiale, nel tentativo di coglierne le motivazioni, i percorsi e gli esiti.
Destinatari
Architetti e progettisti, liturgisti, studenti.
Autore
VIRGINIO SANSON attualmente è direttore dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Vicenza. È docente di liturgia allo Studio teologico del Seminario di Vicenza e all’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza e di Padova; insegna musicologia liturgica all’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina di Padova; tiene corsi di legislazione ecclesiastica ai master di secondo livello in architettura sacra presso l’Università La Sapienza 3 di Roma; collabora con «Rivista di Pastorale Liturgica» su argomenti di architettura sacra e arte cristiana.
Nel volume sono raccolti gli Atti del Congresso Internazionale "Chiesa e Cultura: 50 anni dopo l'Istruzione Musicam Sacram", che si è tenuto in Vaticano il 3-5 marzo 2017 e che ha rappresentato un'occasione di riflessione culturale sullo stato della musica - compresa la musica sacra - nel mondo di oggi. Diciotto autori, guidati dal cardinale Gianfranco Ravasi, tracciano la storia dell'incontro della Chiesa con il mondo della musica e delineano nuove priorità attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze. Oltre a un opportuno recupero del patrimonio musicale della Chiesa e al desiderio di una proposta musicale costruttiva per il culto cristiano nella diversità delle culture, il volume dà voce alle sfide e ai desideri costanti di compositori e musicisti, direttori ed educatori, musicologi e teologi che operano con le loro diverse comunità. Il panorama degli interessi musicali qui espressi orienta lo sguardo della Chiesa verso nuove prospettive in un orizzonte di grande rilievo culturale, spirituale e pastorale.
L'odierno populismo fa ricorso, a livello planetario, all'uso politico di devozioni tradizionali. I suoi esponenti più in vista - da Bolsonaro a Orbán, da Le Pen a Salvini - collegano l'ostentazione di simboli religiosi depositati da secoli nella memoria cristiana al successo di una risposta nazional-identitaria alla crisi della globalizzazione. In un mondo percepito come sospeso tra secolarizzazione e fondamentalismo religioso, anche la Chiesa rilancia la pietà popolare. Si tratta in effetti di un punto centrale nel programma di papa Francesco. Bergoglio, che pure non esita a denunciare le derive populiste, espunge però dal suo discorso ogni considerazione del ruolo attribuito in passato dalla Chiesa alle forme di culto. Il libro, ripercorrendo l'intensa politicizzazione cha ha caratterizzato la vicenda di devozioni care ai fedeli (Immacolata Concezione, san Giuseppe, Sacro Cuore, san Francesco, Cuore immacolato di Maria), evoca le possibili strumentalizzazioni populistiche di un recupero avulso dalla storia.

