
Il volume prende in esame l'editio typica tertia del Missale Romanum (pubblicata nel 2002), evidenzia le novita rispetto alle edizioni precedenti, rileva le fonti e fornisce alcune considerazioni di carattere sia generale sia particolare. Il volume raccoglie i numerosi articoli che l'autore ha elaborato in seguito alla pubblicazione della terza edizione tipica del Messale Romano. Il materiale costituisce un eccellente e valido osservatorio" sulla nuova edizione del Messale, nella prospettiva di un serio confronto con le edizioni precedenti, al fine di rilevarne il legame con la tradizione e lo sviluppo nella linea di un legittimo progresso. I contributi offrono una panoramica globale circa le piu significative novita o ritocchi effettuati; e in contemporanea sviluppano elementi teologici specifici, meritevoli di un particolare approfondimento. "
Gran parte de los cristianos se encuentran hoy en un estado de “analfabetismo religioso”, según una expresión bien gráfica de Benedicto XVI, que se corrige no solo mediante la enseñanza espiritual: es necesaria también una alfabetización litúrgica.
Cincuenta años después del Concilio Vaticano II todavía quedan en él riquezas por descubrir. Su reforma litúrgica no pretendía simplemente cambiar unos textos, sino más bien renovar una mentalidad: hacer de la Misa el centro y la raíz de la vida cristiana. El autor ofrece en estas páginas una ayuda para lograrlo, partiendo de cada palabra y de cada gesto de la celebración.
Juan José Silvestre Valor (Alcoy, Alicante, 1973) es licenciado en Derecho por la Universidad de Valencia y en Historia de la Iglesia por la Pontificia Universidad de la Santa Cruz, donde es Profesor de Teología Litúrgica. Sacerdote, Doctor en Liturgia por el Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo de Roma, fue consultor del Ufficio Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice y en la actualidad es consultor de la Congregación para el Culto Divino y la Disciplina de los Sacramentos.
L'arte floreale al servizio della liturgia della Chiesa: è questo l'argomento del libro, che offre una ricca serie di suggerimenti per l'addobbo floreale della chiesa in molteplici celebrazioni. L'arte floreale in liturgia è un'arte complessa, che si fonda su due tradizioni: quella liturgica e quella artistica. È per questo che il libro si apre con una breve esposizione dei concetti e dei simboli di quella "preghiera della Chiesa" che è la liturgia. Solo successivamenntee s'addentra nell'arte di creare composizioni appropriate ai vari momenti o circostanze del ciclo liturgico.
Della ricca tradizione della spiritualità Carmelitana è nota la pratica della Lectio divina, il metodo di preghiera quotidiana raccomandato dalla Regola dell'Odine e riscoperta e valorizzata negli ultimi decenni all'interno della Chiesa Cattolica. Questo volume offre la Lectio dei testi evangelici domenicali dell'Anno Liturgico C, frutto di un ampio progetto nato all'interno dell'Ordine Carmelitano. Classico lo schema di ogni incontro: lectio, meditatio, oratio, contemplatio.
Data la progressiva diminuzione del numero di sacerdoti, sono sempre più frequenti i casi di piccole comunità che non possono avere ogni domenica la celebrazione eucaristica. In queste circostanze, a determinate condizioni è possibile tenere assemblee domenicali affidate a ministri designati. Questo sussidio, consegnato alla Chiesa piemontese ma utile a tutte le realtà locali, aiuta i responsabili di queste iniziative a celebrare il giorno del Signore nel modo più rispettoso e aderente alla situazione attuale. Il volume offre l'ampio documento con le indicazioni rituali per una corretta celebrazione e dieci schemi celebrativi per tutti i tempi dell'anno liturgico. In appendice, il Direttorio della Congregazione per il culto divino sull'argomento e un estratto dal documento La celebrazione dei sacramenti. Orientamenti e norme della Conferenza Episcopale Piemontese.
Don Primo Mazzolari ha raccolto in questo volume i commenti ai Vangeli domenicali di un intero anno liturgico. Si tratta di sapide omelie scritte nelle giornate turbinose della seconda guerra mondiale dal parroco di Bozzolo, una delle figure più limpide del clero italiano nella prima metà del '900. Le parole incandescenti dei commenti, sempre rigorosamente centrati sul Vangelo, pur «senza preoccupazioni esegetiche», rivelano una coscienza umana e cristiana che si espone, gravida di situazioni vissute e di possibilità aperte: l'angoscia e le tristezze del periodo, il crollo dei miti effimeri, la tiepidezza di tanti cristiani e insieme la speranza, la passione per l'uomo e l'intelligenza pastorale. Due parrocchie della bassa Lombardia, Cicognara, che lo ebbe parroco dal 1922 al 1932, e Bozzolo, dove don Primo completò e concluse nel 1959 la sua vicenda di prete e di uomo, costituirono il piccolo mondo nel quale egli visse la sua esperienza ecclesiale. Tuttavia le omelie attestano una straordinaria apertura verso orizzonti più ampi, nella convinzione che la parrocchia sia una piccola cellula che si inserisce nella grande famiglia della Chiesa universale, capace di abbracciare credenti e non credenti.
Descrizione dell'opera
La via più semplice ed efficace per comprendere il senso teologico e il senso liturgico del Lezionario domenicale è quella di esaminare come è nato e perché. La sua storia, il suo scopo e la sua struttura continuano infatti a essere poco conosciuti.
L'autore non intende proporre un ulteriore commento delle letture del Lezionario, ma di quest'ultimo esamina gli aspetti meno evidenti: la storia della sua recente riforma, i principi che hanno guidato la scelta e l'ordinamento delle letture, gli schemi che strutturano e informano i tempi costituitivi dell'anno liturgico.
Il testo è diviso in due parti. La prima affronta le questioni preliminari: un rapido sguardo alla storia dei lezionari, i punti importanti della riforma del Lezionario da parte del Vaticano II, le caratteristiche del Lezionario riveduto per le messe della domenica. La seconda analizza l'architettura del Lezionario per ciascun tempo liturgico.
«Con quest'analisi descrittiva del Lezionario per le messe della domenica vorrei offrire un modesto contributo a una teologia della proclamazione» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. I. LA STORIA DEL LEZIONARIO E DELLA SUA RIFORMA. 1. Una breve storia dei lezionari. 2. La riforma del Lezionario da parte del Vaticano II. 3. Il lavoro del Coetus XI. II. L'ARCHITETTURA DEL LEZIONARIO PER LE MESSE DELLA DOMENICA. Introduzione. 4. Il triduo pasquale. 5. Il tempo di Pasqua. 6. Il tempo di Quaresima. 7. Il tempo di Natale. 8. Il tempo di Avvento. 9. Le domeniche del tempo ordinario. Conclusione. Bibliografia. Indice degli autori.
Note sull'autore
NORMAND BONNEAU è docente alla Facoltà di teologia dell'Università Saint-Paul di Ottawa. Il suo ambito di ricerca è costituito soprattutto dalle lettere di Paolo e dai vangeli sinottici (Marco in particolare); si interessa anche dell'approccio narrativo dei testi biblici.
Il ciclo liturgico dell’anno A segue il racconto dell’evangelista Matteo, testimone privilegiato della volontà del Padre di rivelarsi ai poveri e ai piccoli, di consolare coloro che sono nel pianto e di far splendere la sua misericordia sui giusti e sugli ingiusti.
Le omelie contenute nel volume affondano le radici nella lettura pregata della Parola, la lectio divina, maturata nel silenzio e nel raccoglimento della vita monastica e ancorata al testo biblico assiduamente meditato.
Nel mondo occidentale le immagini dipinte o scolpite sono state per lungo tempo considerate «incarnazioni» del Divino, e hanno trovato in questa loro natura duplice, celeste e terrena insieme, la propria giustificazione. Nel divenire uomo, Cristo stesso si è fatto «figura» fondando per i Padri della Chiesa la legittimità dell'immagine. Le immagini di culto hanno dunque potuto acquistare nei millenni dimensioni affettive e liturgiche: esse sostengono, accolgono, ravvivano il vincolo che tiene insieme una comunità, così nel cristianesimo occidentale sino alla Riforma e nel cristianesimo ortodosso. Questo libro indaga e interroga i teologi della prima età moderna - Erasmo o Calvino - ma anche scrittori e filosofi - Dostoevskij e Florenskij, Heidegger, Simone Weil, Pasolini - che hanno espresso un ragionato dissenso in rapporto alle avanguardie otto-novecentesche, rivendicando invece il fondamento metafisico o religioso dell'immagine.
Il presente volume contiene la biografia di San Pasquale Baylón. Un «racconto vivo e possente – scrive mons. Pasquale Maria Mainolfi nella Prefazione – nel ritmo coinvolgente ed emozionante di ventuno capitoli essenziali e preziosi, interamente fondati sulle deposizioni offerte dai diretti testimoni della sua vicenda umana nei processi di beatificazione e canonizzazione».
Il volume prende le mosse dalle motivazioni che spingevano i fedeli medievali a mettersi in pellegrinaggio e dal senso di avventura collegato a questa esperienza. Seguono poi alcuni capitoli dedicati ai principali luoghi meta di pellegrinaggio: Gerusalemme, Roma, Santiago de Compostela, Canterbury, Glastonbury, Durham, Walsingham, il Monte Athos.
Attraverso i resoconti lasciati da alcuni personaggi come il canonico Pietro Casola, la mistica inglese Margery Kempe, Giovanni di Gaunt e altri, l’autore ricostruisce gli itinerari e le motivazioni dei pellegrini, senza tralasciare le posizioni scettiche di Erasmo da Rotterdam. Una particolare attenzione è dedicata ai cosiddetti pellegrinaggi armati (le crociate in Terrasanta, la crociata degli albigesi). Chiudono il volume un capitolo sul rapporto tra pellegrinaggio ed epidemie di peste, i viaggi fantastici di sir John Mandeville, il pellegrinaggio allegorico di John Bunyan e un resoconto personale dell’autore dei suoi viaggi in alcuni dei luoghi citati nel volume.