
La prima traduzione italiana di un'opera esegetica fondamentale, soprattutto per il commento dell'inno cristologico. Giovanni Crisostomo è tra i pochi autori d'età patristica ad averci lasciato un corpus omiletico completo di commento a tutte le lettere paoline. All'interno di questo corpus spiccano le sedici omelie che contengono l'esegesi dell'intero testo della lettera ai Filippesi e di cui viene data qui la prima traduzione italiana. Attraverso la consueta raffinatezza stilistica e la grande sensibilità che gli è propria, l'omileta interpreta il testo paolino cogliendone tutti gli spunti utili all'edificazione morale e spirituale della sua comunità, con frequenti e concreti riferimenti alle pratiche, agli usi e costumi dell'epoca.
Il saggio intende proporre un'antologia di sermoni tratti dall'opera omiletica di Ildegarda, organizzata a partire dal fil rouge delle parabole. La traduzione si sforza di restituire l'andamento originale dell'esegesi allegorica, condotta quasi parola per parola. Un linguaggio e uno stile non immediatamente consonanti con la spiritualità contemporanea, ma che, se letti con gli opportuni strumenti, possono aprire squarci su una lettura profonda del Vangelo, in cui "sotto traccia" traspaiono i caratteri più noti della penna di Ildegarda: la dimensione cosmica della natura, la capacità di scandagliare l'animo umano, una propensione all'introspezione che, non invano, può essere identificata come dotata di un carisma profondamente "femminile".
Il sacramento dell'altare è stato costantemente al centro della riflessione di Lutero tanto da diventare il tema a cui ha dedicato più scritti. In un primo momento Lutero è impegnato in una profonda polemica con gli abusi a cui la chiesa cattolica aveva sottoposto il sacramento. Con l'emergere dell'ala più radicale della Riforma (in particolare Zwingli e Ecolampadio) - che sosteneva un'interpretazione simbolica delle parole dell'istituzione e negava che il corpo e il sangue di Cristo fossero fisicamente presenti nel sacramento - Lutero metterà sempre più a tema il realismo della presenza del corpo e sangue di Cristo in forma fisica nel sacramento, la negazione della quale compromette non solo il senso della Cena ma dell'intero evangelo. I testi qui raccolti, tutti inediti in italiano, aiutano a capire la progressiva messa a fuoco del carattere corporeo della presenza di Cristo soprattutto a motivo dello scontro insanabile con coloro che Lutero chiama fanatici, che darà vita ad una frattura nel mondo della Riforma durata molto a lungo. Il volume raccoglie i seguenti testi: Sul ricevere il sacramento sotto entrambe le specie (1522), Sull'adorazione del sacramento (1523); Sermone sul sacramento del corpo e del sangue di Cristo contro lo spirito fanatico (1526), Le parole di Cristo "questo è il mio corpo ... ecc. " restano ancora salde contro i fanatici (1527); Breve confessione sul Santo Sacramento (1544).
L'opera è articolata in tre parti: a) l'Introduzione e la Bibliografia rendono ragione dell'obiettivo e del percorso del lavoro; l'orizzonte bibliografico, molto ampio, permette di cogliere la vastità della ricerca e l'elevato numero di persone dedite a queste tematiche; b) l'indicizzazione dei sacramentari e messali manoscritti di provenienza italiana e oggi spesso dispersi in numerosissime biblioteche e archivi; scorrere l'indice dei luoghi permette di verificare l'elevato numero di località in cui la fede orante della Chiesa è stata affidata ai codici; c) alcuni Indici completano il lavoro, che non ha la presunzione di essere definitivo, dato che si scoprono in continuazione nuovi documenti e membra disiecta (lo studioso trova un esempio eloquente nell'Appendice I); anzi siamo certi che questo lavoro sarà di incitamento per continuare nella ricerca e nella pubblicazione, in vista di un orizzonte sempre più completo di tutto ciò che la tradizione ha saputo elaborare attorno a questa realtà e per un servizio alla storia del culto cristiano.
Il libro riporta le omelie tenute da don Carlo Molari nel periodo 2000-2010 sui Vangeli delle domeniche del ciclo pasquale (dalla Quaresima fino alla Pentecoste) e si affianca al precedente Quando Dio viene nasce un uomo con le omelie sui Vangeli del Natale. Entrambi sono parte del processo di diffusione del pensiero dell'autore che si è articolato in questi ultimi anni attraverso la pubblicazione di diverse opere curate da suoi discepoli. Anche questo volume, nei suoi riferimenti, si collega direttamente a Il cammino spirituale del cristiano, citato in nota, in quanto ne riprende, espande e radica i messaggi e i contenuti nella riflessione su Gesù di Nazaret. I due libri di questo ciclo, che portano il nostro sguardo agli eventi della nascita e poi della passione, morte e resurrezione di Gesù, mostrano come solamente attraverso i suoi commenti ai Vangeli si arrivi a comprendere in che misura il riferimento a Gesù abbia inciso nella vita di don Carlo Molari e cosa lui intendesse con il suo tanto frequente invito a immedesimarci nella figura di Gesù fino ad riviverne gli stati d'animo e il modo di porsi di fronte alle persone che incontrava e agli eventi della vita.
La fine del Novecento ha visto svilupparsi un certo interesse per la liturgia, tanto nella pratica delle assemblee dei fedeli quanto nel campo delle ricerche e dei lavori teologici. Al tempo stesso le scienze sociali e le scienze umane contribuivano attivamente al rinnovamento dei lavori centenari di E. Durkheim, A. Van Gennep, M. Mauss, S. Freud, e aprivano la porta delle facoltà e delle riviste specializzate alla "ritologia". Il risultato ha condotto a una conoscenza più affinata dei comportamenti rituali, delle pratiche cultuali e del loro ruolo nel compimento sensato del destino dell'uomo e nel dare legame e forma all'esperienza religiosa. Gli articoli riuniti in quest'opera, dispersi in diversi numeri di "La Maison-Dieu", rivista francese del Centro nazionale di pastorale liturgica, e per la prima volta in traduzione italiana, permettono di prendere visione in maniera agevolata di un molteplice lavoro di riflessione e di analisi che, a partire da una considerazione positiva della dimensione rituale dell'esperienza cristiana, conduce a una conoscenza illuminata e sapida del mistero del culto.
L'Eucaristia è al centro delle parole e dei gesti della comunità cristiana, perché nella celebrazione eucaristica l'evento-Gesù riafferma il proprio valore definitivo per l'integrale storia umana. Grazie all'Eucaristia ciascun uomo, senza eccezioni e senza esclusioni, riconosce come a precederlo ci sia il dono della salvezza realizzato in forma insuperabile dalla croce del Risorto. Così Dio conferma il tempo di ognuno come tempo della Sua presenza. I contributi dei Docenti di Teologia presso la Facoltà Teologica dell'Italia settentrionale sviluppano un'ampia riflessione in chiave sistematica, storica ed ecumenica, dimostrando spiccata sensibilità per il dibattito filosofico-teologico contemporaneo.
Atti della XXXI Settimana di Studio dell'Associazione Professori di Liturgia. Studio del quinto sacramento dal punto di vista liturgico, biblico e sistematico. Andrea Grillo e Eugenio Sapori hanno curato, nel presente volume, gli Atti della XXXI Settimana di Studio dell'Associazione Professori di Liturgia, svoltosi a San Marino dal 24 al 29 agosto 2003, il cui tema di discussione ed approfondimento verteva sul sacramento dell'unzione degli infermi. L'opera e molto utile non solo per i liturgisti, ma anche per le biblioteche e per tutti coloro che intendono avvicinarsi all'argomento.
Il volume presenta gli Atti della XXXII Settimana di Studio dell'Associazione Professori di Liturgia, che ha riflettuto attorno al tema della domenica La Settimana di Studio si e svolta sulla scia degli orientamenti di Giovanni Paolo II, con i quali ha esortato a dare particolare rilievo all'Eucaristia e alla domenica stessa. Partendo dall'importanza del giorno del Signore" e dalla crisi che s'accompagna al vissuto domenicale delle comunita cristiane bisognose di ritrovare la capacita stessa di fare festa, la XXXII Settimana di Studio (Cassano delle Murge, Bari, 29 agosto-3 settembre 2004) ha affrontato il tema della domenica, dal punto di vista antropologico, biblico, storico, teologico e liturgico. "
Che rapporto c'è tra il rito e la Parola nella celebrazione, tra l'"azione rituale" oggi messa particolarmente in luce dalle nuove scienze e la Parola che da sempre sta al centro dell'annuncio cristiano? Ci troviamo davanti a un binomio indissolubile e dove tuttavia c'è una polarità tra rito e mito, tra dromenon e legomenon. Come venirne a capo? Il libro persegue sia il filone storico e antropologico di indagine, sia quello teologico e teologico pastorale, creando un quadro assai completo sia delle presunte priorità, sia in particolare delle inter relazioni e della complementarità tra i due aspetti che costituiscono l'atto liturgico in senso pieno. Contributi di: Daniele Barbieri, Giorgio Bonaccorso, Michele Cassese, Andrea Grillo, Emanuela Prinzivalli, Roberto Tagliaferri, Aldo N. Terrin, Sergio Ubbiali.
La sfida che il Convegno APL di Verona ha voluto accettare, e che la pubblicazione degli atti attesta con bella evidenza, può essere così formulata: nella articolazione della “ministerialità liturgica” si manifesta, simbolicamente, il percorso di riconsiderazione ministeriale ed ecclesiale, maturato nel cammino della cultura comune e della coscienza cristiana, durante gli ultimi 100 anni.
Il volume offre un’ampia riflessione sul tema della ministerialità, da molteplici e diversi punti di vista, ponendo la teologia e prassi liturgica in un dialogo deciso e aperto con cultura contemporanea. Gli autori evidenziano alcune delle mete raggiunte, ma soprattutto le vie non ancora percorse. Ci auguriamo che il testo possa rappresentare un punto di partenza per continuare ad elaborare risposte alle numerose istanze che la questione della ministerialità pone alla Chiesa di oggi.
Dal 28 al 31 agosto 2023, a Chiavari, si è svolta la 73ª Settimana Liturgica Nazionale dal tema: "E' bello per noi essere qui". Bellezza e verità del celebrare cristiano. Con la lettera apostolica Desiderio desideravi del 29 giugno 2022, papa Francesco ci ha invitati a riscoprire ogni giorno la bellezza della verità della celebrazione cristiana, (DD 21), in quanto la liturgia celebra e attualizza, nell'oggi sacramentale, le "mirabilia Dei", celebra la bellezza dell' Amore di Dio in tutti i misteri di Cristo che hanno il loro centro nel mistero pasquale.
Liturgia e bellezza sono un binomio inscindibile dal quale non si può prescindere.
La bellezza della liturgia si realizza nella sua verità perché garantisce la possibilità dell'incontro autentico con Cristo e la cura simbolico-rituale costituisce la norma per custodire una realtà più alta cui giungere.