
"Cosa cantiamo all'inizio della messa? E alla comunione? Non di rado la scelta è determinata dal "mi piace" o "non mi piace", ma questo non può diventare il criterio ultimo per la scelta dei canti. Il libretto di Suor Elena Massimi intende offrire criteri e schede utili , con suggerimenti legati anche Repertorio Nazionale della Chiesa italiana, a chi voglia mettersi al lavoro per celebrare in fedeltà alla sana tradizione e con nobile semplicità.
La grandiosa ouverture scelta, il Salmo 150, si erge come orizzonte interpretativo di tutta la questione “strumenti musicali e liturgia”. Vera perla preziosa di grande valore è poi il capitolo secondo, dove lo psalterium iucundum costituisce un distillato della migliore eredità patristica sul tema, della quale Durighello è grande conoscitore e appassionato. Tutta la seconda parte, infine, è un condensato di sapienza frutto di un lungo apprendistato alla scuola di tanti anni di insegnamento di musicologia liturgica, di composizione di musica sacra e di prassi celebrativa vissuta sulla propria pelle, oltre che sulle corde e sui flauti. I due capitoletti introduttivi della seconda parte offrono ancora un orizzonte di grande respiro nel comporre armonicamente Musica e Parola, Suono e Silenzio. E come non gustare ancora quella sapienza evocata nelle ultime pagine, dove viene esplicitata l’unica vera chiave interpretativa di ogni dibattito liturgico, cioè il ritmo del servizio che dovrebbe sempre battere il tempo di ogni canto e musica dei cristiani? Come parlare di strumenti musicali senza essere strumenti di servizio, di lode, di comunione? (don Giulio Osto, Prefazione)
Gianmartino Durighello, musicista, compositore e insegnante di Conservatorio, collabora con l’Ufficio Liturgico Nazionale come docente al Coperlim. Insegna nelle Scuole di Musica per la Liturgia delle diocesi di Padova, Oppido Mamertina-Palmi e Venezia. Dal 2004 collabora come relatore a Celebriamo cantando, giornate di approfondimento promosse dalle Figlie della Chiesa, Roma, e con altre comunità e congregazioni religiose. Ha pubblicato testi di spiritualità liturgica e Lectio divina.
È destinato agli alunni (e docenti) delle Scuole e Istituti diocesani e parrocchiali di musica sacra. Utile anche ai direttori di cori e ai loro cantori più sensibili e preparati, compresi gli alunni dei Conservatori. È un’opera che non dovrebbe mancare tra gli strumenti di consultazione e di approfondimento di tutti gli animatori musicali della liturgia.
Questo commento al Vangelo dell’anno A vuole essere un aiuto a riflettere sulla Parola, accompagnati dalla preghiera e dal racconto di esperienze di vita e di fede. Un modo per riconciliarci con la nostra fede, la sola via che conduce all’incontro con Lui.
Sergio Messina è un assistente religioso ospedaliero di Torino. Da oltre vent’anni è presidente dell’associazione «L’Accoglienza», che segue a domicilio i malati terminali e che ha in programma, per il 2008, l’apertura e la gestione di un hospice che è in fase di realizzazione nel comune di Caselle Torinese. Don Messina tiene inoltre corsi e dibattiti sul tema «Vivere il morire», suscitando ovunque interesse e coinvolgimento. Presso la nostra casa editrice ha già pubblicato Vivere il morire, Senza rancori, rimpianti e rimorsi. Riflessioni per «vivere il morire» e, con Pierfortunato Raimondo, Abbiate sale in voi stessi. Commento al Vangelo dell’anno B.
Pierfortunato Raimondo, ex bancario, è insegnante di religione in una scuola secondaria della provincia di Torino. Si è occupato di animazione, formazione degli educatori e politiche giovanili a livello ecclesiale, associazionistico e comunale.
Offrire oggi ai lettori italiani la traduzione del diario di dom Bernard Botte, pubblicato in francese nel 1973, significa contribuire onestamente alla rilettura di questo ultimo secolo e del fenomeno oggi discusso della riforma liturgica cattolica. Se le contestazioni e le perplessità mettono in dubbio la fondatezza e le ragioni di tale rinnovamento, diventa salutare o addirittura urgente recuperare la memoria di cosa era diventata la prassi celebrativa preconciliare nelle parrocchie e nei monasteri, ricordare gli studi ed i passi che hanno preceduto la riforma, le forze diverse che vi hanno contribuito. La penna vivace di Botte ci ha lasciato, prima di arrestarsi, un ritratto prezioso di un’epoca non certo semplice e lineare che egli visse quasi sempre in prima fila nelle varie stagioni, dal 1910 al 1973. I sessantatré anni narrati sono decisivi ed insieme frutto di vicende «contingenti»: dalle parole del liturgista benedettino è possibile farsi un’idea del carattere, della forza e della fragilità dei nomi più influenti sulla riforma, in Belgio, in Francia, in Italia e nell’ambiente vaticano.
Dom Bernard Botte (1893-1980), benedettino belga dell’abbazia di Mont-César (Lovanio), fu testimone diretto e vivace protagonista del Movimento liturgico.
Perché pregare? A che serve?
Per riscoprire oggi il senso della preghiera, soprattutto nei percorsi formativi con i giovani, è necessario ripartire dalle domande fondamentali dell’uomo, per incontrare l’«Uomo nuovo», Gesù, Colui che è venuto a rivelarci il volto di Dio.
Questo libro presenta schede di preghiera utilizzate negli incontri di formazione degli Animatori di Comunità del Progetto Policoro e negli incontri di gruppo dei giovani della GiOC (Gioventù Operaia Cristiana). Ambientate nel variegato mondo del lavoro (e della ricerca attiva del lavoro) e negli ambienti di vita quotidiana dei giovani, le schede di preghiera propongono un cammino formativo e di evangelizzazione per creare una nuova cultura del lavoro e della partecipazione, alla luce del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa.
Don Paolo Mignani viene ordinato prete nel 1978 a Torino dal cardinale Anastasio Ballestrero. Nello stesso anno viene assunto all’AMRR (Azienda Municipale Raccolta Rifiuti), dove lavora come spazzino fino al 2001. Dal 1975 fa parte della GiOC (Gioventù Operaia Cristiana) e nel 2000 ne viene nominato assistente diocesano dal cardinale Severino Poletto, servizio che tuttora svolge. È inoltre parroco a Mezzi Po, una piccola frazione di Settimo Torinese.
Don Giacomo Garbero viene ordinato sacerdote nel 1974 dal cardinale Michele Pellegrino. Ha prestato servizio come sacerdote collaboratore in due parrocchie di Torino (San Donato, Gesù Operaio) e come assistente diocesano della GiOC a Torino dal 1972. Dal 1976 al 1992 ha lavorato come prete operaio presso lo stabilimento FIAT Mirafiori. Dal 1992 al 2003 ha prestato servizio come parroco presso la parrocchia di San Giulio d’Orta in Torino. Nel luglio 2003 è stato nominato dalla CEI assistente nazionale della GiOC. Partecipa alla Consulta Nazionale di Pastorale per i Problemi Sociali e il Lavoro. È membro della Segreteria Nazionale e del Coordinamento del Progetto Policoro.
Perché nelle chiese c'è una doppia porta? Perché salutare un tavolo prima delle persone? Perché chiedere perdono a tutti? A queste e altre domande rispondono le pagine del libro, che si rivolge a catechisti, animatori, operatori parrocchiali ma anche a semplici fedeli desiderosi di comprendere meglio i tanti significati del rito eucaristico. Mettendo insieme preparazione teologica e passione liturgica, profondità e umorismo, l'autrice svela la ricchezza millenaria della Messa e favorisce, con suggerimenti concreti, una partecipazione più consapevole e attiva all'appuntamento domenicale. Il rischio per tutti, preti e laici, riguardo alla Messa è l'assuefazione perché manca lo stupore di fronte a un dono tanto immeritato e sorprendente.
Un libro per esplorare alcuni capolavori della musica occidentale e avvicinarsi al senso profondo ed ultimo dell'esistenza: l'ascolto musicale si fa icona dell'ascolto del Logos, che diviene a sua volta accoglienza dell'Incarnazione. "Ascolta, Israele": il comando dello shema', dello spalancare le porte del proprio cuore tramite il senso dell'udito, prelude al comandamento dell'amore divino e dell'amore del prossimo. Dall'ascolto del Bello musicale può nascere una contemplazione assorta ed orante, che si traduce in charitas se trova un'adeguata disposizione dello spirito. Percorrere i sentieri di cui le musiche di Bach, Händel, Haydn, Beethoven e Mussorgskij sono intessute diventa quindi quasi un pellegrinaggio: la gioia che nasce dall'ammirazione per i paesaggi musicali scaturiti dalla penna dei compositori si assomma alla felicità dell'avvicinarsi alla Civitas Dei, tempio divino sfolgorante di bellezza. E se il Verbo di Dio fosse anche il canto di Dio? Quando la musica è al servizio dell'incontro con Cristo.
«Ho sentito una predica a un funerale: parole morte, pronunciate con labbra morte, davanti a un morto» (G.B. Shaw).
Il rito funebre può diventare occasione por annunciare - a un pubblico eterogeneo, ma generalmente ben disposto - una Parola per la vita. Questo volume offre una breve ed essenziale esegesi dei brani biblici, seguita da spunti di riflessione pastorale (e da tracce di attualizzazione).
Strumento prezioso: particolarmente utile l'indice che aiuta a scegliere le letture tenendo conto della pefsona defunta o delle circostanze della morte.
Il volume curato da don Paolo Gessaga accompagna i passi del pellegrino lungo i percorsi del Cammino francescano della Marca, fornendo informazioni indispensabili sulle varie tappe, intrecciandole a episodi della vita del santo, ma soprattutto aiutando il lettore a entrare nella spiritualità dei luoghi attraversati, per viverli in pienezza e gustarli con la giusta calma. Perché anch'egli possa camminare danzando, sull'esempio di san Francesco d'Assisi e di tutti i santi pellegrini. «Sono molti i santi che sono stati pellegrini e che sono oggi punto di riferimento di itinerari che permettono di approfondire la spiritualità di ciascuno di essi. Tra tutti, però, si distingue in modo inequivocabile san Francesco d'Assisi. Egli non fu un semplice santo pellegrino, ma un uomo che trasformò il cammino in una danza.» (don Samuele Marelli)
Quaranta riflessioni sui Sacramenti della Chiesa, da cui sono tratti i testi per la Radioquaresima 2006 trasmessi da Orizzonti Cristiani". " Ciascuna di queste riflessioni, dopo una parte introduttiva di carattere generale, illustra le fonti scritturistiche e del magistero ecclesiastico riguardo al sacramento preso in considerazione, il suo significato nella vita del Popolo di Dio, la dimensione ascetica e quella pastorale del sacramento, arricchita con richiamo concreti alla realta sociale ed ecclesiale di oggi. Il libro non ha certo la pretesa di essere un Compendio di teologia o di catechesi sacramentaria, bensi vuole essere una pubblicazione agile che oltre a contenere l'essenza della dottrina sui sacramenti, offre anche spunti utili per la riflessione soprattutto sul come vivere, nella vita quotidiana, la realta sacramentale.
Utile per la preparazione dell'omelia domenicale e festiva; per avere spunti di riflessione nell'animare gruppi di adolescenti e di giovani, e nella catechesi degli adulti. Un commento alla Parola di Dio che certamente si sottrae all'accusa - peraltro spesso giustificata - di noia, vuota retorica, pedanteria, che da piu parti, fuori e dentro la Chiesa, ultimamente si e sentita a proposito delle prediche e dei predicatori della Messa domenicale. Nell'introduzione, l'Autore dice che la predica che piu ha la possibilita di avvicinare a Dio e quella intessuta di silenzio. Fedele all'assunto che la predica migliore non e fatta solo di parole (le nostre parole umane), ma essenzialmente e fatta di ascolto della Parola di Dio, l'Autore e andato a ricercare brevi frasi, persone, episodi, volti...insomma quei commenti viventi" che meglio sapessero esprimere la Parola di Dio proprio perche "nutriti di Vangelo". In questo modo il Vangelo diventa piu vicino e familiare. "

